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Autore: Red Fox    31/07/2012    4 recensioni
cit. / -Harry.- chiama dura Lily, lanciando un'occhiata ammonitrice al figlio che tira pezzetti di puzzle per tutto il salone. -Harry, mi sembrava di averti detto che non si fa.- insiste, sperando di far entrare qualcosa di educativo in quella testolina dai capelli arruffati. Il piccolo alza lo sguardo, imbronciato, e fissa attentamente la madre, come sfidandola.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Ed oggi è il compleanno di Harry James Potter! (♥) E, non dimentichiamolo, anche della sua creatrice *^* Auguri ad entrambi! :D Non potevo evitarmi di scrivere qualcosa, oggi, perciò ecco qui: spero di essere riuscita a scrivere quelcosa di dolce, per una volta.
I personaggi non mi appartengono, sono frutto della fantasia di J.K.Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Hope you like it! :3
Red Fox





Always
 
In quel sorriso c'era il senso di tutto
quello che stavo cercando.
-Alessandro D'Avenia
 
 
-Harry.- chiama dura Lily, lanciando un'occhiata ammonitrice al figlio che tira pezzetti di puzzle per tutto il salone. -Harry, mi sembrava di averti detto che non si fa.- insiste, sperando di far entrare qualcosa di educativo in quella testolina dai capelli arruffati. Il piccolo alza lo sguardo, imbronciato, e fissa attentamente la madre, come sfidandola. Lily per un attimo tentenna di fronte a quegli occhi grandi e innocenti: ma non si abbasserebbe mai a perdere contro un bambino di dieci mesi. -Harry, posa quella tessera.- afferma decisa, il tono ancora parzialmente calmo. James, dal divano, apre appena un occhio ad osservare la scena: adora quei patetici tentativi della donna di educare il figlio. Sa che Lily pensa che Harry sia un bravo bambino, il suo cocco educato e docile: ma James crede che sia troppo simile a lui, per essere un marmocchio calmo e mansueto.
Il bambino alza la manina, mostrando orgoglioso la tessera del puzzle alla madre, sorridendo. -Sì, Harry. Quella.- dice dolce la donna, aspettandosi che il piccolo le ubbidisca, ed educatamente posi a terra quel gioco. James per un istante pensa che Harry stia davvero per ubbidire, e ne rimane quasi deluso. Insomma, il nome dei Potter è sinonimo di sregolatezza, non correttezza! Il pargolo solleva gli angoli della bocca, mostrando le gengive disseminate di piccoli dentini perfettamente bianchi; fa un versetto gutturale, divertito, e l'attimo dopo lancia in aria la tessera, indirizzandola verso la madre. James scoppia a ridere, affondando la testa nel cuscino. -Bravo Harry!- esclama fiero, battendo le mani e spostandosi appena in tempo dal ricevere sul naso il mestolo con cui Lily stava girando la minestrina del figlio. -Potter! E' questo che vuoi insegnare al bambino? A disubbidire?- urla inferocita, avvicinandosi ai due. L'uomo, con i suoi riflessi prontissimi da Cercatore, afferra il piccolo per la vita e lo stringe a sé, affettivamente salvandolo dalla donna. -Su, Lily! E' solo un marmocchio, non capisce!- tenta di difenderlo, sorridendo al figlio. -Guarda, non sa quello che fa!-
La donna lancia un'occhiata ad entrambi, poi rinuncia con uno sbuffo. -Cosa mi aspetto, oltretutto? Se ha preso dal padre sono rovinata: un Potter non bastava, dovevo rendermi disponibile a crearne un altro!- commenta abbattuta tornando in cucina. James sorride, ammiccando in direzione della moglie. -E pensa che dovrai sopportarci tutta la vita.- avvisa felice, come se la prospettiva lo tranquilizzasse. La donna alza gli occhi al cielo, indicandolo con un secondo mestolo. -Vi butterò fuori di casa! Entrambi!- minaccia, sorridendo di nascosto. James ride, sdraiandosi sul divano e appoggiando il figlio sul petto. Lo tiene per i fianchi, mentre questo si dimena, cercando di tirarsi in piedi.
-Non ascoltare la mamma, Harry. Non importa se ci manda via, sai perché? Primo, perché scommetto quello che vuoi che non avrebbe mai il coraggio di abbandonarci a noi stessi: sa benissimo che non dureremmo un solo giorno; quindi è inutile preoccuparci.- commenta divertito, ridendo all'occhiata indispettita della moglie. Sorride, e torna a guardare il bambino, in modo dolcissimo. -Secondo perché saremo insieme in ogni caso. Io, te e la mamma saremo sempre qui dentro, no?- dice, poggiando una mano sul petto ad indicarsi il cuore. Non è tipo da frasi sdolcinate o dichiarazioni pubbliche d'affetto, James. Ma quando vede quel moccioso tendersi tra le sue braccia, cercando di arrivare ai suoi occhiali per poterli lanciare da qualche parte, si intenerisce tanto che certe frasi sono come obbligate ad uscire.
-Tà!- farfuglia Harry, la voce acuta e stridula. Batte la manina sul petto del padre, nel punto esatto che James ha toccato qualche istante prima, sorridendo felice. Anche James sorride, schioccandogli un bacio sulla fronte. -Sì, piccolo. Lì dentro.- conferma, accarezzandogli i capelli ribelli.
  
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