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Autore: Sara Scrive    01/08/2012    14 recensioni
Per prima cosa, qui non si fidanza o sposa nessuno.
Questa è solo il ricordo di una Directioner al suo primo concerto.
Enjoy !
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'OS ~ OneDirection'
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Davanti a me uno stupido cancello chiuso, e davanti ad esso una decina o forse di più di poliziotti.
Non stavo facendo  nulla di male, ma a raccontarla da questo punto  nessuno capirebbe dove mi trovo.
Partiamo con calma.
Sono Sara , vengo da Roma e sono una Directioner impazzita.
Impazzita perché sono qui ad aspettare l’apertura dei cancelli del concerto da più di 12 ore.
Qualche buona stella era dalla mia parte e aveva  convinto mio padre ad accompagnarmi e farmi spendere 506 euro per il biglietto davanti lo Stage.
Sono pazza?! Certo, ma per i One Direction tutto!
Eravamo partiti dall’aeroporto di fiumicino con due giorni prima del concerto,  per poi atterrare all’aeroporto di  Heathrow.
Avevamo preso una camera d’albergo per 5 giorni.
< Papà, perché lo stai facendo? > gli chiesi
Mi ricordo ancora la sua risposta
Un genitore sano di mente si sarebbe messo a ridere alla mia richiesta “Mi accompagni a vedere i One Direction all’arena di Londra, il giorno dopo al  Meet & Gret per farmi firmare il libro?Devi solo comprare due biglietti da 506 euro in prima fila e prenotare i biglietti per l’aereo e la camera d’Hotel  ” 
A volte mi chiedevo se mio padre fosse Louis travestito da quarantenne.
Per tutto il viaggio ero in fibrillazione e ascoltavo il loro ultimo album: Up All Night.
Il lato più fantasioso di me, già immaginava di incontrare “i ragazzi” all’aeroporto o per strada, come di solito succede nelle Fan Fiction(avete presente lo scambio di valigia o quando Harry vi viene addosso e vi fa cadere e poi vi ospita nel suo Hotel?).
< Ce l’hai i biglietti? > chiesi a mio padre mentre mangiava un panino
< Si, sono qui in borsa > disse indicando lo zaino < Mazza quante persone che sono qui ! E hanno tutte la tua età ! > fece un morso < Perché non ci fai amicizia? >
< Papà! Io l’inglese lo so a malapena, queste sono tutte inglesi! E poi se mi metto a fare amicizia perdo il posto ! > 
< Come vuoi >
Avevo imparato l’indispensabile per quanto riguarda l’inglese, le solite cose Hello, Nice to meet you, I love you, Thank you e altre piccole frasi.
Dopo un ora arrivava sempre più gente ma io non me ne accorgevo perché stavo giocando a carte con mio padre.
Una macchina nera enorme passò a qualche metro dai cancelli.
Passò piano e nel farlo si abbassò un finestrino.
“Erano loro”
In quel momento si sentirono le prime grida e la mia voce si unì a tutti gli urli.
< Love you Guys > disse Louis con in mano un megafono e l’altra che salutava.
In quel momento il mio cervello ebbe uno scatto: mentre le altre erano distratte e pensavano ad inseguire l’auto, io e mio padre dovevamo avvicinarci di più ad i cancelli perché di sicuro adesso cominciavano a far entrare.
Dopo mezz’ora da alcuni steri inizio “WMYB” e dai cancelli uscirono una trentina di persone in divisa che si misero in modo da formare 15 posti di blocco.
Io e mio padre ci avvicinammo.
< Tickets please > disse una donna.
Mio padre frugò in borsa e gli porse i biglietti.
L’addetto lesse i fogli, ne strappò un pezzo e ci indicò di andare avanti.
Eravamo tra i primi.
Con la coda dell’occhio vidi altre ragazze prendere la nostra direzione.
Mi prese il panico, la rabbia e altre sensazioni mai provate.
Ero diventata combattiva, al diavolo la  One –D  family, i posti in prima fila li dovevo avere io!
< Corri Papà! >
Urlai ed egoisticamente corsi più in fretta lasciandolo indietro.
Appena arrivata mi voltai e cercai di capire che cosa stava succedendo: i fiumi di persone entravano, si accalcavano e cercavano di prendersi i posti migliori.
Ovviamente chi aveva il posto negli anelli con le sedie procedeva con più calma, ma io avevo quello del blocco centrale, non c’erano posti fissi, la minima distrazione e qualcuno avrebbe potuto fregarmi il posto.
Mio padre per fortuna fece in tempo.
Mi voltai di nuovo, più calma e mi aggrappai alla transenna che mi separava dallo stage davanti a me.
Sul palco c’erano alcuni tecnici che sistemavano i vari affari elettronici.
Mi voltai di nuovo.
Alcune “sfigate ” erano state fermate perché le loro borse erano troppo grandi.
Non scherzo , quelle avevano dei borsoni, con roba da lanciare.
Con me io avevo un piccolo cartellone arrotolato con scritto “I love 1D ”  e le facce delle mie 5 carote preferite.
Avevo obbligato mio padre ad indossare la maglietta “1D marry my daughter” per attirare la loro attenzione.
Io mi ero vestita sportiva, perché sapevo che dovevo essere pronta all’azione.
Se era necessario mi sarei arrampicata in cima al palco e poi sarei saltata in braccio a Niall.
Per me era una situazione nuova: pian piano un misto di panico, ansia , gioia si impadroniva di me.
Per un attimo mi spaventai del numero di persone che c’erano vicino a me.
Ora quasi tutta l’arena si era riempita di persone che urlavano e facevano casino.
A volte si formavano cori del tipo “One Direction , One direction” che finivano dopo pochi secondi.
Alla fine si era fatta sera, il sole era tramontato.
C’erano delle luci che illuminavano l’arena , ma non il palco.
Tutti erano impazienti.
Persino mio padre.
Ammirai l’immensità del luogo in cui mi trovavo, era magnifico! Mi trovavo in mezzo a migliaia di persone che sostenevano la mia stessa passione, ero un puntino su mille però ne facevo parte, mi sentivo importante, ero felice!
Felice di trovarmi li.
Ad un certo punto scoppiai a piangere.
Tra pochi minuti avrei visto i One Direction e il mio sogno si sarebbe realizzato.
< Perché piangi? > chiese mio padre < Vuoi un po’ d’acqua ? > disse mentre apriva la zip.
< Ten … Nine … Eight > riconobbi il conto alla rovescia.
Urlai con tutte le mie forze
< Passami il cartellone, passami il cartellone > ordinai in preda all’euforia.
< Three … Two … One > mi unii anche io al coro di voci.
< One Direction !! > urlò una voce metallica dagli altoparlanti.
Mi sentivo elettrizzata , come se fossi stata superman, come se con un colpo potevo buttare giù un muro.
Urlavo, sbandieravo il mio cartellone, se avessi avuto l’opportunità avrei potuto anche tirare calci, ballare, saltare … mi sentivo realizzata!
Le luci illuminarono il palco.
C’era il famoso divano al centro , dietro uno schermo e a sinistra c’era il furgoncino del video clip di What Makes You Beautiful. 
Davanti a me Niall, Louis, Harry, Liam e Zayn con i microfoni in mano.
< Oddio!!! > urlai.
< Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh > continuai ad urlare più che potei.
Non so cosa mi stava prendendo, ora che ci penso in quel momento ero davvero schizzata, insomma avrebbero potuto farmi un video e metterlo su You Tube per far ridere le persone.
L’atmosfera si calmò solo quando loro chiesero di fare silenzio.
Non capivo molto bene quello che dicevano: primo perché capivo 5 parole su dieci e secondo le fans vicino a me urlavano come delle indemoniate.
Quando iniziarono a cantare la prima canzone (I Want) cominciai a saltellare sul posto mentre sventolavo il mio piccolo cartellone.
Tutti cantavano, urlavano.
Ed io, cercavo di farmi notare, li sotto i loro piedi con il mio cartellone danzante.
Lanciai un’occhiataccia a mio padre che cercava di fare qualcosa che assomigliasse ad un “ancheggiare” ma invece sembrava un tricheco che fa il richiamo per l’accoppiamento.
Sapevo che era solo l’inizio, ma già mi facevo i complessi riguardo la fine.
Ogni volta che uno di loro doveva fare gli assoli gli altri lo disturbavano, per esempio Louis si attaccava alla gamba di Harry mentre Niall saltava addosso a Liam.
Io mi divertivo un sacco!
Ogni tanto vedevo oggetti piombare sul palco.
Improvvisamente durante Stole My Heart, una ragazza vicino a me mise una mano nella sua maglietta e si tolse il reggiseno.
Rimasi scioccata a guardare la scena.
Glielo lanciava davvero sul palco.
Oh Santa Carota, ma questa è pazza.
Ma tanto è normale che al concerto dei One Direction vola sta roba, infatti poco dopo una ragazza centrò Harry in faccia e gli lanciò un paio di mutande.
Lui le afferrò al volo e le cominciò a sbandierare mentre al posto di dire “It’s Gotta be you” disse
< I Want to Kiss Lou ! >
Scoppiai a ridere  appena capii che aveva cambiato le parole.
Dopo ogni canzone c’era una pausa in cui loro non cantavano ma parlavano, rispondevano ai Tweet, facevano cavolate, insomma tutto quello che si vede nei video diary solo che dal vivo!
Avevo sentito da alcune ragazze che i One Direction facevano di tutto al loro concerto.
All’inizio credevo che fosse una “leggenda” che scherzassero, ma invece!
Si imitavano, ballavano con le mutande, e a volte si mettevano a dormire sul divano e poi per farsi i dispetti si sedevano uno sopra l’altro.
Quando cantarono What Makes You Beautiful erano a metà concerto.
Io mi sono messa a cantare a squarcia gola quando Zayn ha detto prima del ritornello 
< Singing ! > 
Adoro quando interagiscono con il pubblico, questa è stata l’esperienza più bella della mia vita!
Vivrei questo giorno mille volte, ma che dico, io vivrei questo giorno per sempre.
Intanto continuavano a lanciare pupazzi o roba varia addosso a loro.
Ogni Directioner ha il suo componente preferito, e il mio è Louis sono uno scemo Tomlinson.
Gli avevo persino scritto una lettera con mia madre e mia zia (che fa l’insegnate d’inglese).
“Caro Louis…
So che io sono la solita fans che cerca di farsi notare da te, 
mi dispiace se ti sto disturbando, ma vorrei che ti arrivasse questa mia lettera.
Per farti capire quanto ti voglio bene, quanto ti amo con tutto il mio cuore.
Ti sosterrò sempre, sei una persona solare, allegra… sei meraviglioso.
So che non ci incontreremo mai, però ti auguro tutta la gioia possibile.
Con affetto
Sara”
La tenevo in tasca e aspettavo il momento giusto per dargliela.
Aspettai la fine della canzone e feci un aereoplanino con il foglio della lettera.
Piegai con cura e mi assicurai che sapesse volare.
Appena Louis si avvicinò al pubblico, gli lanciai l’aereoplanino.
Lo centrai in faccia !
Lui lo afferrò al volo e rimase qualche secondo, giusto il tempo per leggere le poche righe che avevo scritto.
Stavo per svenire
Cominciai ad esclamare e a dire a mio padre < Oddio Louis Tomlinson ha la mia lettera in mano! Papà!! Oddio, Ti prego, dimmi che è vero!! Oddio >
< Thank you Sara > parlò Louis al microfono, guardando il pubblico.
Urlai con tutta la forza che potei.
Lui parve accorgersi di me, che mi sporgevo dalla transenna e salutavo.
La mia vicina mi diede una gomitata e mi fece tornare normale.
L’ultima canzone era Moments, la mia preferita.
Ogni volta che la sentivo mi mettevo a piangere, quella canzone mi emozionava molto.
Prima di andarsene ringraziarono e ci salutarono con 
< GoodNight London ! >
Pian Piano se ne andarono tutti e 5 dietro le quinte, lasciando le fans urlanti.
Il concerto era finito, dovevo farmene una ragione.
Avevo un sorriso da Joker stampato sulla faccia. 
< Hai una paralisi facciale ? > chiese mio padre per scherzare mentre aspettavamo che la gente uscisse con “calma” dall’arena.
< Ti rendi conto che Louis ha ricevuto la mia lettera? TI rendi conto che io ho visto dal vivo Niall Horan? Ti rendi conto che io ho visto il ciuffo alto 6 cm di Zayn Malik? Ti rendi conto che ho visto Harry sono Sexy Styles? Ti rendi conto che ho sentito Liam ho una voce meravigliosa Payne? Ti rendi conto che sono stata al concerto dei One Direction? > ero cosi eccitata che parlavo a mio padre  come se fosse la mia migliore amica.
< Grazie papà ! >  dissi guardandolo in faccia
< Tutto per la mia piccola bambina  > disse mettendo in bella mostra la maglia con la scritta “1D sposate mia figlia”
Sorrisi, un’altra volta.
Sapevo che quella notte (e per un mese ancora) non avrei dormito, perché avrei passato tutto il tempo a pensare più intensamente a loro, i One Direction.

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice
Questa è la mia prima One Shot. E' uno schifo vero? Siate sincere.
L'ho scritta per raccontare le emozioni quello che prova veramente una fan quando incontra per la prima volta i suoi idoli.
A me è successo, non con i One Direction (con gli attori di Twilight, a chi interessa). Non sono mai stata ad un concerto però sò cosa si prova a questi eventi: c'è il panico di arrivare troppo tardi, la gioia nel vederli , la competizione tra fans.
Il vero motivo per cui ho scritto questo breve racconto è per far capire a tutte le "ragazzine" o come le volete chiamare che non è possibile fare una Fan Fiction in cui una fan va a Londra e per motivi casualissimi, riesce a incontrare i One Direction e poi come vuole la tradizione si mette con uno di loro (nel 99 % dei casi è sempre Harry e qualche volta Zayn).
Come ho accennato nel testo è IMPOSSIBILE che negli aeroporti  c'è uno scambio di valige perchè i loro bagagli sono controllati a vista!
A volte leggo delle cose davvero fantasiose: la fans che gira di notte e si imbatte in Harry o uno di loro che casualmente esce per strada, ragionate, loro la notte o sono agli after party oppure cercano di dormire perchè hanno molto lavoro, di sicuro non si mettono a vagare per Londra!
Ci sarebbe da fare un video diario per dire tutte le cavolate che mi capita di leggere (sono tutte uguali, tanto per mettere il dito nella piaga), ormai non c'è nulla di originale.
Siate creative e cercate di scrivere cose possibili nella realtà.Lo dico da lettrice.
Magari qualcuna di voi mi ha già mandato a quel paese ma... me ne farò una ragione.
-Sara
 

   
 
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