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Autore: JulietAndRomeo    01/08/2012    7 recensioni
Questo è il prequel di 'Niente è più dolce della vendetta'.
Dalla storia:
Li percepii sedersi e, infatti, poco dopo attaccarono bottone: -Hey, bambola, da dove vieni?- chiese quello che sembrava il più grande dei tre.
Tutti gli occhi delle persone del locale erano puntate su di me e potevo sentirli perforarmi il collo con lo sguardo, ma non me ne curai più di tanto e, chiudendo lentamente il menù, alzai gli occhi per posarli sui tre tipi seduti di fronte a me: -Chiamami ancora 'bambola' e per venirti a prendere a calci dovrò farmi un viaggetto nell'aldilà. Tra l'altro, non sono cavoli tuoi le mie origini, bambolo- risposi con un sorrisetto sulle labbra.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le tre scope da corsa.

Avete presente quando si dice che tutto andrà per il meglio e che, con l'andar del tempo, tutto si aggiusta prima o poi? O che dopo la pioggia esce sempre l'arcobaleno?
Beh, io no.
La guerra era finita da due mesi, io avevo rotto con Ron dopo tre settimane e da un mese stavo perlustrando l'Australia alla ricerca dei miei genitori.
L'Australia è grande e io ero da sola, ma escludendo la metà del territorio, composta da sabbia, deserti e animali selvaggi, rimanevano solo le zone abitate.
Cercare due persone del tutto normali in città enormi con in media due milioni di abitanti ciascuna, altrettanto normali, era come cercare due aghi in una scatola piena di spilli... una bazzeccola, insomma!
Più volte durante quel mese, mi maledii in tutte le lingue del mondo (anche in quelle morte) per non aver imposto un incantesimo di localizzazione sui miei genitori.
Alloggiavo in un hotel nella Sidney babbana: niente di troppo costoso, ma neanche troppo economico.
I miei genitori erano babbani, così facevo una sosta nella Sidney magica una volta ad ogni morte di papa (praticamente mai), tanto per tenermi aggiornata sulle novità del mondo magico.
Quel giorno non era uno di questi: ero in una via poco trafficata e i morsi della fame mi costrinsero a fermarmi in un bar.
Il nome del locale era 'Le Tre Scope Da Corsa' e mi ricordai dei Tre Manici Di Scopa di Madama Rosmerta, ad Hogsmeade.
'Bei tempi quelli lì!' pensai.
Appena entrai, come ogni forestiera che si rispetti, attirai l'attenzione di tutti quelli seduti.
I mormorii cominciarono subito dopo che mi sedetti ad un tavolo appartato, leggermente decentrato rispetto al resto. Mentre guardavo il menù, notai con la coda dell'occhio tre ragazzi, aventi più o meno la mia stessa età, avvicinarsi al mio tavolo.
Non prestandogli attenzione, continuai a guardare i piatti disponibili sulla carta.
Li percepii sedersi e, infatti, poco dopo attaccarono bottone: -Hey, bambola, da dove vieni?- chiese quello che sembrava il più grande dei tre.
Tutti gli occhi delle persone del locale erano puntate su di me e potevo sentirli perforarmi il collo con lo sguardo, ma non me ne curai più di tanto e, chiudendo lentamente il menù, alzai gli occhi per posarli sui tre tipi seduti di fronte a me: -Chiamami ancora 'bambola' e per venirti a prendere a calci dovrò farmi un viaggetto nell'aldilà. Tra l'altro, non sono cavoli tuoi le mie origini, bambolo- risposi con un sorrisetto sulle labbra.
-Hey, con chi credi di parlare?- disse lui alzandosi e posizionandosi in piedi di fronte a me, in maniera 'minacciosa', insieme ai suoi scagnozzi.
-Con un cretino quasi morto- disse una voce alle mie spalle: -Vai a rompere a qualcun'altro e soprattutto in un altro posto, imbecille-.
Il ragazzo si spaventò così tanto che gli vennero i capelli bianchi e si dileguò.
Mi girai per ringraziare il mio 'salvatore' e mi ritrovai davanti...
-Draco Malfoy- sussurrai sbalordita.
-Granger, non ti avevo riconosciuta. Che ci fai da queste parti?- mi disse con un tono che non seppi decifrare.
-Missione salvataggio- dissi ridacchiando.
-'Missione salvataggio'?- rispose scettico: -E allora dove sono San Potter e Per di Carota?-.
-Non quel tipo di salvataggio, Malfoy. Devo trovare i miei genitori, li ho spediti qui prima che... beh, iniziasse quella... cosa- dissi sperando capisse.
Notando gli occhi di tutti puntati su di noi e le orecchie tese a captare la nostra discussione, lui annuì e si sedette di fronte a me.
-Hai idea di dove possano essere?- chiese apparentemente interessato.
-No. Sto girando a vuoto da un mese e non li ho ancora trovati. Ho controllato tutti gli alberghi e le zone turistiche, ma finora niente-.
Lui si mise a ridere.
-Che ti ridi? Sto per impazzire, sembrano scomparsi-.
-Granger, 'quella cosa' come la chiami tu, è durata più di un anno: credi davvero che abbiano alloggiato in un hotel per un intero anno? Piuttosto avranno affittato o comprato una casa!-.
Imprecando e borbottando maledizioni a mezza voce, dovetti ammettere che aveva ragione e io non ci avevo pensato.
-Comunque, che prendi?- disse lui indicando il menù di fronte a me.
-Un tramezzino, preferisco mantenermi leggera, devo perlustrare un'altra volta tutta l'Australia-.
Lui fece un cenno con la testa ad un cameriere poco lontano e quello volò in cucina più veloce della luce.
Feci due più due e domandai: -Questo posto è tuo, vero, Malfoy?-.
-Lo hai capito dal nome, giusto?-.
-Anche da quello-.
-E che altro te lo ha fatto capire?-.
-Il fatto che il cameriere sia volato in cucina neanche avesse un Schiopodo Sparacoda alle calcagna ad un tuo piccolo cenno-.
Lui ghignò e rispose: -Faccio ancora paura-.
-Si, soprattutto quando ti trasformi in un Furetto Mannaro! Ma dai, Malfoy, fai paura solo qui dentro!- ribattei ridendo.
-Io non mi trasformo in... lascia perdere, Granger- disse scocciato quando vide il cameriere arrivare.
-Ecco qua, signorina-.
-Grazie- risposi sorridendo al cameriere.
Quando il ragazzo si voltò, io ghignai leggermente e Malfoy se ne accorse.
Appena l'inserviente si fu allontanato abbastanza, lui disse: -Perché ridi?-.
-Perché il tuo bel dipendente,- dissi guardando la carrozzeria del ragazzo in questione: -Ha lasciato il suo numero sotto il mio piatto- continuai uscendo il foglietto.
-Ma, cosa... come hai fatto ad accorgertene?-.
-Bisogna stare attenti ad ogni dettaglio, Malfoy, è la prima cosa che si impara quando si è in fuga da un pelatone senza naso-.
Mangiai il mio panino con il biondo che mi guardava. Quando finii e feci per prendere il portafoglio, Malfoy scosse la testa e mi disse che per questa volta avrebbe offerto la casa: -Ma non farci l'abitudine, Mezzosangue-.
-Non preoccuparti, Malfoy, ma io non userei il termine Mezzosangue in un locale pieno di babbani- risposi notando le occhiate stranite della gente.
-Beh, io vado devo setacciare tutte le case della zona-.
-Oh, ehm... Granger, se vuoi io non ho niente da fare oggi, potrei aiutarti-.
Quando notò il mio sopracciglio alzato si affrettò a spiegarsi: -Così puoi aggiornarmi sulle novità senza dovermi costringere ad andare nella Sidney magica... e poi non vorrei ti perdessi, sei comunque una forestiera ed è facile perdersi qui-.
Presi per buona la sua scusa campata per aria e annuendo uscii dal locale con Malfoy alle calcagna.
   
 
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