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Autore: itsinthescars    01/08/2012    1 recensioni
"Sempre così andava. Sempre.
Lei si affezionava e gli altri la abbandonavano. Lei si fidava e gli altri la deludevano. E lei non sapeva mai se fosse colpa sua o degli altri. Ma andiamo, chi voleva prendere in giro? Non era mai stata colpa degli altri. Era sempre stata sua, sempre e solo sua. Dopotutto, chi avrebbe mai voluto essere amico di un mostro?"  
Prima fan fiction. abbiate pietà di me.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Allen Walker, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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«If Gods the game that you're playing
Well we must get more aquainted
Because it has to be so lonely to be the only one who's holy
It's just my humble opinion but it's one that i believe in
»
Playing God – Paramore
 

 
 
I due esorcisti si avviarono verso la mensa, Allen un po' più avanti a fare strada e Scarlett persa nei suoi pensieri che lo seguiva. 
Appena entrarono tutte le teste presenti si voltarono verso di loro, e vedendo con chi Allen era in compagnia, il silenzio più totale calò sulla sala. 
L'albino lanciava occhiate di sottecchi a Scarlett, non sapendo come si sarebbe comportata in quella situazione, ma la ragazza era relativamente tranquilla, un'espressione dura stampata in volto. attraversò tutta la sala con Allen, che si avvicinò al tavolo di Linalee, Lavi e gli altri. Nonché il tavolo più scioccato dall'apparizione dell’esorcista. Il ragazzo si sedette di fianco gli amici e le fece posto. Scarlett in quell'istante stava odiando tutti. Specialmente Komui. Perchè non poteva svolgere quella fottuta missione senza tornare all'Ordine? Ci tenevano così tanto a rovinarle la vita?
La mensa si era in un attimo riempita di bisbiglii, che non facevano altro che far arrabbiare la giovane ancora di più. «Scarlett, non mangi?» le domandò il ragazzo dopo un paio di minuti e che nel frattempo si stava letteralmente ingozzando. «no, non ho fame. prendilo se vuoi». Gli rispose porgendogli il suo piatto.
«graffie» le rispose con la bocca piena. Intanto tutto il tavolo li guardava a bocca aperta. 
«Allen...» lo chiamò Linalee, lui alzò gli occhi «mmh?» la rispose.
«che...?» ma la ragazza fu interrotta di colpo da un River con il fiatone. 
«Komui vuole vedervi tutti, è per una missione». Il giapponese lanciò un occhiata a Scarlett, la quale non mancò di notarla. La ragazza infatti, fu la prima ad alzarsi, seguita da Kanda, Allen, Lavi e Linalee. I ragazzi si avviarono in silenzio verso l'ufficio del caposezione, solo una cosa Scarlett non capiva, perché li aveva fatti chiamare tutti quando in missione ci sarebbe dovuta andare lei? Possibile che non sarebbe stata sola? Appena entrarono trovarono Komui chino su delle carte che si alzò solo quando sentì chiamarsi dalla sorella. appena l'ebbe individuata posò lo sguardo su di lei. «Scarlett, questo è per te, lo manda Lvellie. Riguarda la missione». Disse porgendogli dei fogli. L'esorcista però, le diede giusto un'occhiata veloce. Solo una cosa non le tornava. «tra due mesi? Non avevi detto uno?» chiese, gli occhi tutti puntati sui due. «l'hanno rimandata, prima voglio fare degli accertamenti». l'espressione della ragazza si indurì. «capisco». 
«fratello, cosa sta succedendo?» s'intromise la cinese. 
«sta tranquilla Linalee, è tutto apposto» le rispose il fratello.
«è tutto qui?» chiese invece l’altra ragazza.
«si Scarlett, tu puoi andare» e senza farselo ripetere due volte uscì dall’ufficio.
 
Subito dopo essere stati congedati dal caposezione, Allen fu sommerso da domande del genere “quando è arrivata?”; “che ci fa qua?”; “di che missione parlavano?” da parte di Linalee e Lavi. Kanda, non riuscendo più a sopportare quei tre, se n’era andato con l’intento di allenarsi, ma appena arrivò trovò l’arena già occupata.
«che ci fai qui?» chiese, distraendo la ragazza dalle torture ad un povero manichino d’allenamento.
«mi alleno forse?» fu la risposta acida di lei. Per una decina di minuti, la sala rimase nel silenzio, solo qualche volta interrotto dalle imprecazioni della ragazza che, nel frattempo aveva iniziato a sfogarsi su un altro manichino, dato che  l’altro era a brandelli. Il moro era rimasto li, ad osservarla. Poteva sentire la rabbia repressa in ogni singolo attacco che scarlett scagliava. Era una cosa impressionante, si avvertiva il dolore in ogni singolo movimento e il ragazzo, in un certo senso, la capiva. E si odiava non solo per quello che stava per fare, ma anche per come si sentiva. Così vicino ad una persona, così simile a qualcun altro.
«prendi una katana, ci alleniamo» le ordinò l’esorcista. «come scusa?» chiese l’altra sinceramente interessata.
«muoviti» le ordinò il giapponese. La ragazza sbuffò, ma obbedì e prese una katana. Davvero non riusciva a capire cosa volesse da lei il giapponese. Gli si piazzò di fronte e assunse la posizione d’attacco, e il ragazzo fece lo stesso.
«che c’è, vuoi morire prima del tempo?». Chiese con il suo solito tono. Ormai il sarcasmo era l’unica cosa che l’aiutasse a nascondere il dolore.
«sta zitta e attaccami».
Scarlett scattò, aveva bisogno di sbollire la rabbia e usare il ragazzo come manichino non le dispiaceva più di tanto, anzi. almeno lui contrattaccava.
Scarlett era forte, veloce ed astuta, infatti, la ragazza riuscì a sconfiggere il giapponese disarmandolo con un movimento molto complesso. Anche se, doveva ammetterlo, era stato un degno avversario.
«tutto qui quello che sai fare?» gli chiese l’esorcista con quel tono sarcastico che in cinque anni non era cambiato per nulla. Kanda si limitò a lanciarle un’occhiata di puro odio prima di avviarsi verso la porta. La ragazza recuperò le sue cose e si diresse verso la sua camera. Era stanca e voleva controllare il fascicolo riguardante la missione e, magari, cercare di capire cosa l’aspettasse. Arrivata in stanza, si buttò sul letto e, senza accorgersene, si addormentò all’istante.
 
 
 
darkangel’s corner
Ok, zero recensioni al capitolo precedente çç cosa vi ho fatto di male? *va a piangere disperata in un angolo*
Vabbè, non so se c’è ancora qualcuno che segue ‘sta storia, intanto io aggiorno e me ne frego MHUAHUAHUAHUA no vabbè, no. LOL ok, basta così. Se c’è qualcuno che ancora legge, chiedo scusa per l’attesa ma con il caldo e tutto il resto la mia ispirazione e voglia di scrivere sono pari a zero. So che questo capitolo è corto, però ho mal di testa e sto facendo la sauna dietro questo computer çç chiedo scusa quindi LOL stessa cosa per gli errori, non ho la forza di andarli a scovare, scusa ancora LOL
Ok si, la smetto qui. Recensite, non fatemi sentire uno schifo su, fatelo per me LOL
Ci si vede al prossimo capitolo, yo.
DarkAngel. 
  
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