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Autore: Fragile    15/02/2007    5 recensioni
Ma ora sono lacerata, caro ragazzo dagli occhi di cera.
La gelosia mi ha posseduta, sfinita, ha giocato con me come se fossi una bambola.
Mani di porcellana ti chiuderanno in un armadio polveroso, adesso.
Non ti voglio più. Non ti voglio più.


La curiosa storia di un principe che si trasformò in ranocchio e gracida gracida spense la luna. E' da allora che vago nelle tenebre.
Genere: Triste, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro ragazzo dagli occhi di cera,
Non ti voglio più.
Ti ho tenuto in uno scrigno come una ballerina di plastica e pizzo
Ma sei bruciato del tuo stesso fuoco.

La gelosia mi ha distrutta.
Non ti voglio più, caro ragazzo dagli occhi di cera.

Hai un baule di giocattoli nel posto più segreto.
Trabocca di fili di perle e segreti e fulmini.
E l'ho amato tanto e ho sognato l'infinito insieme a te.

Ma ora sono lacerata, caro ragazzo dagli occhi di cera.
La gelosia mi ha posseduta, sfinita, ha giocato con me come se fossi una bambola.
Mani di porcellana ti chiuderanno in un armadio polveroso, adesso.
Non ti voglio più. Non ti voglio più.


E' come se il tuo baule degli arcaici giocattoli si fosse aperto d'improvviso e abbia sparso ranuncoli e fili dorati e perle nella parte ombrosa della mia anima.

Su quante perle dovrò ancora far luce, perchè la memoria decida di attaccarsi ad un altro gioiello?

Non ti voglio più, caro ragazzo dagli occhi di cera.
Non ti voglio più.

Non innamorarti mai, tu che stai leggendo. Vedi, si inizia così; arriva un principe azzurro fibesco e tu credi che sia la cosa migliore che ti sia capitata. Ma tutti i principi si trasformano in ranocchi, caro lettore. Non era forse così la fiaba? Forse sarebbe il caso di rivederla, di riscriverla. Perchè in fondo, non è possibile che un ranocchio si trasformi in un principe, perchè non saprebbe davvero come comportarsi. Te lo sei mai chiesto, lettore, perchè hanno scelto questa trasformazione? Certo strana è strana, un ranocchio a corte sconvolgerebbe le madamigelle e graciderebbe alle finestre delle donne più illustri nelle notti di luna piena, e certo non è comportamento che si addice ad un principe. Salterebbe veloce dietro le carrozze più belle e poi, alla principessa chi vi penserebbe? Vero, caro lettore? Non è certo possibile che un gracidante abitante dello stagno di trasformi in un aitante giovine, nevvero? Eppure nelle fiabe, così come ci sono poste, il ranocchio si trasforma in una specie di ken/ghandi e fa follie per la sua amata. Ora, supponiamo per paradosso, come ho detto in principio, la trasformazione contraria, ovvero di un principe in ranocchio. In fondo, un principe, superate le sue iniziali maniere principesche, non ha niete che il ranocchio debba invidiargli. Gracida alla finestre delle donne più illustri e sconvolge le madamigelle che credono in lui. Salta al solo sentire le ruote di una carrozza e, piano piano, la sua principessa che fine fa? La sua principessa quando va bene diventa una paranoica con sintomi che vanno dal mangiarsi le unghie ai tagli sulle braccia. Quindi che senso avrebbe traformare un principe in ranocchio, quando il suo comportamento non cambierebbe d una virgola? Non sono mica stupidi gli inventori di fiabe, è gente che della vita ne capisce.

Un ranocchio almeno si rende conto che possibilità straordinaria ha di essere amato e di avere una vita felice, e da princpie trasformato sorride alle madamigelle senza sostare lo sguardo, si contorna di carrozze sfarzose solo per condurre la sua donna nel miglior modo possibile e poi, e poi.. Ma, caro lettore, non ha senso pensare a queste cose, visto che sono solo fiabe. La storia del principe che si trasformò in ranochhio, caro lettore, invece è vera. Il ragazzo dagli occhi di cera con il suo mantello e la corona rilucente iniziò a gracidare così tanto da far spegnere la luna. E' da quel giorno che vago nelle tenebre

Che eccellente prova di dialettica e retorica, vero lettore? ti ho quasi convinto...
Non innamorarti mai, lettore.

Mi aggiro nel castello come un fantasma ancora trovando, di tanto in tanto, lucenti fili di perle dorate.
E allora muoio, ogni volta.
Non lo voglio più.

Ma lui c'è.
Folle.
Segreto.
Incessante.



Non innamorarti mai, caro lettore.
Non potrai smettere d'amare.
   
 
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