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Autore: CowgirlSara    26/05/2004    12 recensioni
Un giovane re che aspetta una sposa. Una principessa dall'apparenza timida e remissiva. E, intorno a loro, una strana ed eterogenea "famiglia" legata da viaggi, battaglie, dolori e gioie condivise, che li aiuterà a percorrere la strada verso la comprensione reciproca.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Eomer, Eowyn, Faramir, Legolas
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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13

13. La prima notte



I due sposi riuscirono a lasciare i festeggiamenti quando la notte era già alta; fuori era ripreso a nevicare forte, ma non c'era vento, solo un irreale silenzio.

Lasciati dai servi, si ritrovarono soli davanti alla porta della loro camera, a sorridersi imbarazzati; nessuno dei due si decideva ad entrare. Eomer, infine, mise la mano sulla maniglia.

"Re di Rohan." Lo fermò Lothìriel con voce autorevole; lui la guardò sorpreso. "Nel Mark non si usa portare la sposa in braccio, la prima notte?" Gli chiese, con più dolcezza, inclinando il capo di lato.

"Oh..." L'uomo spalancò la bocca, poi la richiuse in un sorriso furbo. "Come no!" Esclamò avvicinandosi a lei; la prese per la vita e se la caricò in spalla.

Lothìriel rimase esterrefatta per un attimo, mentre lui apriva la porta, dopodiché, riprendendosi, gli batté i pugni sul sedere.

"Ma che sistemi sono?!" Chiese ridendo; sentì che anche Eomer rideva.

"I metodi del Mark, mia Dama, vi dovrete abituare!" Scherzò lui dandole una manata sul fondoschiena.

Quando entrarono nella stanza ridevano come bambini; Eomer chiuse la porta, poi la depositò delicatamente a terra. Si guardarono ancora divertiti.

"Che peccato, si sono rovinati..." Affermò lui, poco dopo, prendendo tra le dita uno dei boccoli biondi della fanciulla, ormai sfatti.

"Ho provato a tenere la testa ferma tutto il giorno, ma..." Rispose ironica lei.

"Mi piacevano molto..." Eomer non la guardava negl'occhi, ma passava delicatamente le dita tra i suoi capelli, lungo il collo e le spalle; quel tocco le faceva venire i brividi.

"Amavi molto Theoden?" Gli chiese Lothìriel, dopo un attimo di silenzio; lui abbassò gli occhi nei suoi, con espressione triste.

"Sì, era il padre che avevo perso, mi ha cresciuto, e suo figlio era un fratello." Rispose, continuando a carezzare il viso della moglie. "La loro è stata una perdita terribile per me ed Eowyn, quasi come quella dei nostri genitori." Aggiunse, mentre gli occhi gli diventavano lucidi. "Non mi piace parlare di queste cose tristi... soprattutto, non stasera..." Lei sorrise e gli carezzò il viso.

"Siete gente forte, voi del Mark, e orgogliosa." Gli disse dolcemente; lui sorrise. "Vado a cambiarmi." Annunciò poi, lasciandolo solo.



Eomer la guardò sparire nella stanza attigua, poi cominciò a spogliarsi; posò i due mantelli delicatamente su una poltrona e si avvicinò al letto. Gli avevano preparato una veste da notte, composta da pantaloni e maglia di colore bianco; prese la maglia e la gettò distrattamente su una sedia, tanto non la portava mai. I suoi vestiti li mise sulla stessa sedia, però posati con cura, e gli stivali li lasciò vicino all'armadio; nel frattempo sentiva Lothìriel muoversi, di là.

Finì di spogliarsi e s'infilò i pantaloni da notte, poi osservò il letto; si accorse che era un po' più grande del suo, cioè di quello vecchio, esaminò le colonnette scolpite, complimentandosi mentalmente con l'artigiano che le aveva fatte... Passavano i minuti e quella non tornava...

Sbadigliò e si stiracchiò le braccia, poi, dopo essersi fregato il naso, si sedette sulle coperte, mettendosi a tamburellare sulla trapunta con le dita.

"Bella questa coperta." Commentò, con l'intenzione di attirare l'attenzione della moglie.

"Come?" Domandò lei dall'altra stanza.

"Dicevo..." Si alzò, avvicinandosi alla porta socchiusa. "...bella questa coperta."

"Oh, sì!" Rispose Lothìriel, senza uscire. "L'hanno ricamata le donne di Edoras, io la trovo stupenda."

"Oh, le donne di Edoras..." Non lo sapeva, lui lo aveva detto solo per intavolare una conversazione; si girò a guardarla di nuovo, era bella davvero.

"E le lenzuola sono quelle che ha portato Sam dalla Contea..." La voce di Lothìriel si fece all'improvviso più vicina; Eomer si girò, trovandosela davanti.

Rimasero, per un attimo, ammutoliti tutti e due. L'uomo indossava solo una specie di paio di mutande lunghe, leggermente calate sui fianchi, con quei suoi meravigliosi muscoli in bella mostra; respirava intensamente, e questo faceva muovere il suo addome in modo... beh, il termine non le veniva, ma le si stava seccando la gola... La fanciulla, invece, portava la camicia da notte che le aveva donato Arwen; era di leggerissima stoffa bianca, con un profondo scollo, maniche trasparenti e ricamate. Il tessuto era così fine che s'intravedeva il profilo delle sue lunghe gambe snelle; Eomer continuava a deglutire.

"Ca... carina, questa camicia da notte..." Le disse l'uomo, senza riuscire a togliere gli occhi dal suo splendido seno, che mai aveva ammirato, visto che era castrato nei vestiti invernali.

"E' un regalo di Arwen..." Ah, previdente la regina. "Non è troppo scollata?" Chiese timidamente Lothìriel.

"Oh, no!" Negò repentinamente Eomer. "Io trovo che..." Allungò una mano e le sfiorò il bordo dell'indumento. "Trovo che la riempi benissimo..." Disse, guardandola negl'occhi, con un sorriso malizioso; la ragazza rabbrividì. 

"Io devo finire!" Esclamò lei, facendo un passo indietro. "Tu... tu mettiti pure a letto, leggi un libro..." Aggiunse, sparendo dietro la porta.

"Leggi un libro?" Mormorò stupito lui. "Ma quanto hai intenzione di metterci?!" Esclamò allarmato.

"Ancora un pochino..." Rispose titubante la ragazza.

"Senti, non è che stai allungando il brodo?" Domandò allora Eomer, con tono un po' scocciato; lei spuntò dalla porta, timidamente.

"In che senso?" Chiese Lothìriel, con disarmante ingenuità; lui si smontò, davanti al suo faccino interrogativo.

"Non stai allungando i tempi per evitare di... venire a letto con me?" L'uomo riformulò la domanda; lei lo guardò un attimo, poi chinò gli occhi.

"Ecco... io... ho paura di sì..." Balbettò dopo qualche secondo; lui sospirò.

"Lothìriel, io..."

"Dammi solo un attimo, mi pulisco il viso e vengo." Lo interruppe la fanciulla, rialzando il capo; lui fu stupito da quella reazione improvvisa.

"Va bene." Annuì; lei tornò nell'altra stanza e ad Eomer non restò che tornare verso il letto.



Lothìriel rientrò nella camera pochi istanti dopo; l'uomo era vicino alla finestra e guardava fuori. La fanciulla tossicchiò, facendolo voltare.

"Nevica ancora, anche se meno intensamente." Le disse; aveva un'aria tranquilla, lasciò la finestra ed andò a stendersi sotto le coperte.

La moglie lo raggiunse, infilandosi a sua volta nel letto; si mise supina, con le ginocchia piegate, osservando il soffitto.

"Beh, eccoci qua." Affermò, senza voltarsi.

"Eh, sì." Rispose lui.

"Che facciamo, ora?" Domandò la ragazza, che si torceva nervosamente le mani; Eomer la osservava, e non sapeva se essere divertito o preoccupato.

"La domanda è un'altra." Replicò il re; lei girò il capo. "Tu cosa sai?"

"Hm... cosa so..." Commentò ironica Lothìriel. "Ti riferisci alle cose terribili che mi ha detto mia madre, o a quelle idilliache di Celediel?" Eomer aggrottò le sopracciglia, sospettoso. "Perché non c'è che da scegliere, tra la quasi tortura e l'estasi celeste..." Continuò sarcastica, mantenendo gli occhi fissi sul soffitto.

"Aspetta." La fermò, posando una mano sulle sue, che teneva giunte in grembo. "Voltati verso di me." La ragazza ubbidì, mettendosi su un fianco; ora lo guardava per forza in faccia. "Non devi avere paura di me." Le disse dolcemente.

"Non ne avrei, ma..." Tentò di replicare lei.

"Ne ascoltare le sciocchezze che ti raccontano gli altri." Lothìriel fece una smorfia. "Fidati di me." Le chiese; lei annuì.

"Che devo fare?" Domandò; Eomer sorrise, sfiorandole il viso con le dita.

"Prima di tutto, vieni più vicino." Rispose il re; la ragazza si spostò, aiutata da lui che la prese per la vita.

I loro volti, ora erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, i respiri si confondevano; il cuore di Lothìriel cominciò a battere fortissimo. L'uomo le carezzava delicatamente il viso, il collo e la scollatura; lei teneva la mano sul suo fianco, all'altezza della piega della vita.

"Sposta la gamba, mettila sopra la mia." La ragazza sorrise, prima di farlo, ma un brivido le salì lungo la schiena, quando sentì la mano di Eomer sul suo ginocchio e poi salire lungo la coscia, afferrandola dolcemente e tirandola verso di se.

"Io ti piaccio? Ti piace quello che vedi?" Le domandò l'uomo, fissandola negl'occhi.

"Certo..." Rispose lei, rispondendo allo sguardo.

"Non avrei nemmeno dovuto chiedertelo, ho visto come mi hai guardato prima..." Replicò lui; lei sorrise divertita.

"Tu sei... il tuo corpo..." Non sapeva come spiegare a parole quello che provava ogni volta che lo guardava

"Baciami, che non ce la faccio più." L’interrupe Eomer, stringendola di più a se.

"E' con un bacio, che si comincia?" Chiese Lothìriel, fissando i begl'occhi verdi del marito.

"Forse non te ne sei accorta, ma abbiamo già cominciato..." Rispose ironico lui; lei fece una faccia stupita. "Baciami..." Le chiese di nuovo; stavolta non fece domande.

Durante il bacio, la mano di Eomer lasciò la gamba di Lothìriel, che ormai era avvinghiata alla sua, e scivolò lungo il fianco, fino alla vita e poi al seno; nel frattempo continuavano a baciarsi, sulle labbra, sul collo. Lui si stava facendo completamente trascinare dal profumo della pelle della ragazza e, con l'ultima lucidità, pensò che forse c'era qualcosa, in quella roba elfica, che lo stimolava così... Lei era incredula, di stare facendo quelle cose, e senza che nessuno potesse venire a dirle che non poteva! Era così... eccitante, sentiva il calore del suo corpo aumentare sempre di più...

All'improvviso si fermò, scostandosi da lui con gli occhi spalancati; l'uomo la guardò con espressione preoccupata.

"Cosa c'è?" Le chiese aggrottando le sopracciglia.

"Qualcosa che prima non c'era..." Rispose lei, dando un'occhiata in basso, dove le coperte nascondevano i movimenti della parte bassa del corpo.

"Oh..." Eomer capì a cosa si riferiva. "No, no, non preoccuparti, sono io, deve succedere..." La rassicurò, ma la fanciulla sembrava ancora poco convinta. "Vuoi... vedere?"

"Preferisco di no." Rispose secca.

"Allora continuiamo... Anzi, aspetta un attimo..." Disse l'uomo, scostandosi e mettendosi supino; trafficò per un attimo sotto le coperte, poi tornò a girarsi versi di lei. "Ora va meglio."

"Cosa hai fatto?" Domandò preoccupata Lothìriel.

"Mi sono tolto i pantaloni." Rispose, mentre allungava una mano per riabbracciarla.

"Vuoi dire che sei... nudo?!"

"Sì..." Mormorò lui, stringendosi a lei e baciandole il collo. "Togliti anche tu questa roba..."

"Mia... mia madre dice..." Non era mica facile parlare con lui che si muoveva in quel modo contro di lei. "...dice che la... camicia da notte non va tolta..." Eomer rialzò il capo con espressione sorpresa, guardandola negl'occhi; poi, però, sorrise.

"Non darle retta..." Le ordinò con dolcezza, ed esattamente con quello sguardo che la faceva sciogliere. "Fattela levare, e poi vedrai che le cose migliorano."

"Aiutami..." Sussurrò Lothìriel, alzandosi sui gomiti. "Ci sono dei lacci, dietro."

Eomer non se lo fece ripetere: passò le braccia dietro al schiena della moglie, cercando i nastri; era difficile slacciarli, così li strappò via; lei spalancò la bocca, stupita.

"Li hai rotti!" Esclamò ridendo.

"Ne metterai di nuovi." Replicò lui.

"Lascia, finisco da sola, ci tengo a questo indumento." L'uomo si scostò leggermente, ma non era facile starle lontano, in quel momento; la guardò nascondersi sotto le coperte e armeggiare, finché non si sfilò dalle braccia la camicia da notte e la gettò fuori dal letto.

Il re del Mark non aspettò oltre, le andò subito accanto, la prese per la vita e la tirò su; doveva vederla, era sicuro che quel corpo fosse un capolavoro. La ragazza arrossì, vedendolo osservare compiaciuto il suo seno nudo.

"Grazie Valar." Affermò Eomer poco dopo, alzando gli occhi al cielo.

"Perché?" Chiese sorpresa lei.

"Per queste." Le carezzò languidamente i seni bianchi e prosperosi; a Lothìriel mancò il respiro, poi lo guardò.

"Nessuno li ha mai toccati..." Ammise timidamente.

"Grazie Valar!" Esclamò di nuovo; lei rise, mentre Eomer le posava entrambe le mani sul seno e si abbassava per riprendere a baciarla.



Le carezze ed i baci continuarono, sempre più profondi; l'uomo, ormai, sentiva di averla portata al punto giusto, così si spostò sopra di lei. Lothìriel, costretta dal peso, allargò leggermente le gambe; una mano di Eomer scese lungo il suo fianco, carezzandole la pelle, finché non fu all'altezza della coscia, l'alzò contro di se, avvicinando il corpo di lei. La ragazza sentiva che il gesto di fargli posto le veniva naturale, desiderava averlo sempre più vicino; ora era su di lei completamente. Gli passò una mano tra i capelli e l'altra sulla schiena, baciandogli languidamente il collo.

"Dimmi se ti faccio male..." Le sussurrò nell'orecchio, poi la guardò dolcemente; lei annuì.

Non capiva, ad ogni modo, perché glielo chiedesse, non era mia stata meglio di così, ma che cavolo le aveva raccontato sua madre?! Poi, all'improvviso, lo sentì, stava... entrando... Avvertì una strana sensazione, come una specie di formicolio, al confine tra il piacere ed il dolore; afferrò la coperta.

"Tutto a posto?" Le chiese Eomer, carezzandole il capo; Lothìriel gli prese la mano, respirava intensamente.

"Sì... continua." Rispose; lui sorrise.

"Rilassati..." Le mormorò, depositando piccoli baci lungo il suo collo e cominciando a muoversi col bacino. "Asseconda i miei movimenti..." E così fece.

Gli attimi successivi furono piuttosto intensi; Lothìriel inarcò la schiena, per aderire al corpo di Eomer, lui passò le braccia dietro la sua schiena. Lo sentiva muoversi sempre più forte, ansimare contro la sua spalla; lei faceva altrettanto. Erano sensazioni difficili da spiegare; le sfuggì un gemito, quando l'uomo spinse di più.

"Posso... fermarmi..." Balbettò Eomer, senza però riuscire a farlo.

"Non farlo!" Gli ordinò Lothìriel, stringendolo di più a se. "Non... ora..." Aggiunse con un filo di voce; poi fu costretta a serrare la labbra, perché il piacere era diventato troppo intenso.

Si fermarono qualche momento dopo, quando gli ultimi lembi del piacere provato da entrambi li stavano lasciando; i loro capelli erano solo una massa di biondo, dalle tonalità diverse, confusa sui cuscini.

"Oh, Eomer..." Mormorò Lothìriel, allargando le braccia; lui rise piano. 

"Allora, aveva ragione tua madre?" Le chiese ironico.

"No." Rispose lei, negando col capo; l'uomo si stava allontanando dal suo corpo, lo trattenente. "Resta qui."

"Ma ti peserò." Protestò Eomer, carezzandole il viso.

"Basta che ti sposti solo un po' di lato." Replicò dolcemente Lothìriel. "Voglio starti vicino, sei caldo..." Lo abbracciò, lui sorrise, posando il capo sulla sua spalla. "...e mi piace il tuo profumo, è quello della prateria..." All'uomo piacque tantissimo questa affermazione.

"Anche a me piace il tuo profumo..." Le disse piano, socchiudendo gli occhi e affondando il viso nell'incavo del collo della fanciulla.

"Quanto spesso si può fare, questa cosa?" Domandò timidamente Lothìriel, qualche secondo dopo; Eomer sollevò la testa, dandole un'occhiata piacevolmente sorpresa. La ragazza arrossì, guardando da un'altra parte.

"Ogni volta che vuoi." Le rispose l'uomo; lei tornò a guardarlo. "Solo che adesso sono un po' stanco..." Aggiunse con tono scherzoso.

"Ma... ma io non dicevo adesso!" Ribatté la ragazza divertita; lui rideva.

"Ah, no?" 

"Smettila di scherzare!" Protestò la sposa, dandogli un leggero pugno sulla testa.

"Va bene." Accettò Eomer, cercando di smettere di ridere. "E' stata una giornata dura, forse è meglio se riposiamo un po'." Propose poi.

"E' meglio." Confermò Lothìriel.

"Copriti bene." Affermò allora il re, avvolgendola ben bene nella coperta, e tra le sue braccia. "Non voglio che mi prendi freddo."

"Ma come sei premuroso..." Mormorò la fanciulla, stringendosi a lui.

"Ti dovrai abituare, sei la mia regina, ed è come tale che ti voglio trattare." Replicò deciso l'uomo.

"Sei dolce..." Gli sussurrò lei, avvicinando il viso al suo e baciandogli delicatamente le labbra; Eomer le fece un sorriso timido e poi la strinse a se.

"Anche tu." Le rispose, prima di chiudere gli occhi contro la sua spalla; lei gli carezzò i capelli, sistemandosi tra le sue braccia. Si addormentarono quasi subito.



Eomer, steso bocconi, spostò un lungo braccio muscoloso nel letto, ma non trovò nessuno; dopo un lungo sbadiglio aprì gli occhi. Era ancora buio, ma c'era una strana luce nella stanza; Lothìriel era vicina alla finestra, guardava fuori e aveva addosso una della cappe bordate di pelliccia. Lui la osservò per qualche istante.

"Cosa fai lì?" Le chiese, con voce ancora impastata dal sonno; lei si voltò e gli sorrise, poi, con piccoli balzelli, tornò presso il letto.

"Ha smesso di nevicare, il cielo è stellato e la luna splende alta." Gli comunicò la ragazza entusiasta.

La guardò, era bellissima, con i capelli biondi completamente sciolti ed un sorriso dolcissimo; Eomer sorrise.

"Hm, bene..." Biascicò poi. "Ora togliti quella roba e vieni a scaldare tuo marito." Le ordinò poi; lei fece una smorfia divertita, poi si tolse il mantello e s'infilò veloce sotto le coperte.

L'uomo la abbracciò subito, e la fanciulla ricambiò; tutte le fantasie che si era fatta, sullo stare tra le sue braccia, non prevedevano certo di doverci stare nuda, ma ora questa cosa le piaceva molto, era come essere un corpo solo... a proposito...

"Senti..." Eomer alzò il capo con espressione interrogativa. "Non è che adesso lo potrei vedere?" Gli chiese; lui aggrottò le sopracciglia.

"Ma, è un po' imbarazzante..." Tentò di protestare l'uomo.

"Non puoi fare questo discorso a me!" Replicò lei. "L'ho avuto dentro." 

"La tua logica è inattaccabile..." Si arrese Eomer, scostandosi da lei e alzando la coperta; Lothìriel osservò per qualche istante.

"Ohhh..." Fece poi, tornando a sdraiarsi con un grosso sorriso.

"Beh?" Le chiese lui, ricoprendo entrambi.

"Hai una grossa cicatrice..." Commentò la fanciulla, con un sorriso ironico; Eomer roteò gli occhi, mentre lei scoppiava a ridere.

"Questa storia..." Si lamentava, nel frattempo, lui.

"Gallo, vero?" Domandò Lothìriel tra le risate.

"Chi te lo ha raccontato?"

"Eowyn..."

"Infame di una sorella!" Esclamò l'uomo, coprendosi il viso con il braccio, ma veniva da ridere pure a lui.

"Vieni qui..." Gli sussurrò dolcemente la moglie, prendendogli la mano e costringendolo a voltarsi verso di lei; sorridendo, Eomer si girò e la abbracciò, affondando il viso tra i suoi capelli morbidi.

"Mhh... Hai lo stesso dolce profumo di quelle torte di vaniglia che faceva mia madre... le adoravo..." Affermò senza sollevare il volto.

"Sono felice di somigliare a qualcosa che hai amato." Rispose Lothìriel, carezzandogli il capo e le larghe spalle muscolose; Eomer sollevò la testa e la guardò negl'occhi.

"Credo di poter amare anche te." Le confessò con tranquillità; lei sorrise divenendo, se possibile, ancora più bella.

"Anch'io, sai." Replicò poi, con tenerezza. "Credo di poterti amare anch'io." Gli prese il viso tra le mani. "Sei riposato?" Gli chiese maliziosa.

"Perfettamente..." Rispose lui, con un sorriso furbo; poi si chinò su di lei e la bacio con passione.

Si rotolarono sul letto, ridendo e portando con se la bella trapunta di Edoras e le candide lenzuola della Contea; quando finirono di fare l'amore, si addormentarono di nuovo, sapendo che, il mattino dopo, l'altro sarebbe stato lì, ad aspettare il primo sorriso della giornata.



FINE


Alla fine di questa storia vi regalo alcune immagini che ho disegnato per illustrarla; mi spiace di potervi far vedere solo il formato francobollo, dove si perdono alcune parti, ma purtroppo non posso fare altrimenti. Sarò felice di sapere che ne pensate. Dimenticavo, grazie per tutti i commenti ^_________^


Le immagini sono:

1 - Lothìriel, in un intenso primo piano -  http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/x-LothrielMod.jpg

2 - Legolas e Celediel, con indosso gli abiti della cerimonia -  http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/LegolaseCeledielMod.jpg

3 - Dal capitolo 4, Eomer e Serena camminano lungo l'Anduin -  http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/EomereLothrielMod.jpg

4 - Dama Etheldred di Dol Amroth, in un suo tipico atteggiamento... -  http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/x-EtheldredMod.jpg

5 - Il primo bacio -  http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/EomereLothriel-2Mod.jpg

6 - Lothìriel con l'abito da sposa -  http://i40.photobucket.com/albums/e215/SaraLab/Lothriel-2Mod.jpg



   
 
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