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Autore: Fiery    02/08/2012    5 recensioni
E dire che sì, un po’ si erano preoccupati quando i due genitori li avevano fatti accomodare sul divano di casa Stilinski, ma pensavano ci fosse di mezzo la solita punizione quotidiana o ramanzina per qualcosa che sicuramente avevano fatto senza neanche accorgersene. Non si erano però preparati all’eventualità di capitare in chissà quale universo parallelo dove i due genitori avrebbero annunciato loro di essersi fidanzati.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi/Pairing(s): Scott McCall, Stiles Stilinski, Sceriffo Stilinski/Melissa McCall.

Challenge/Prompt: scritta per la Maratona In Piscina @ piscinadiprompt, con prompt “Teen Wolf, Scott&Stiles, "Così... Tua mamma... Mio padre... Ora siamo, tipo, fratelli?"”

Note: ho scoperto che non sono l’unica a shippare i genitori di Scott e Stiles, quindi è uscita fuori questa “cosa” (e ho messo un titolo anche banale, sì).

Disclaimers: i personaggi di Teen Wolf non mi appartengono, non scrivo per guadagnare (se volete darmi uno Stiles, lo accetto volentieri però!).

 

 

 

 

Ora siamo, tipo, fratelli

 

 

 

Erano poche le volte in cui Stiles rimaneva senza parole. La sua classica parlantina era sempre stata un modo come un altro di affrontare le situazioni più assurde e disparate che gli capitavano davanti agli occhi. Si vantava tutt’ora della battuta sull’uomo delle nevi, pronunciata poco tempo prima quando Matt aveva persino puntato una pistola contro tutti loro.

Ma di tutte le situazioni senza senso che gli fossero capitate, quella non poteva essere descritta senza ricadere in un “mi state prendendo in giro, vero?”.

«Voi due.» fu Scott a parlare e sbloccarsi per primo, tanto che Stiles lo fissò ad occhi spalancati per la sorpresa, «Insieme.» puntualizzò.

«Non ripeterlo.» biascicò Stiles, lanciandogli uno sguardo allarmato.

Il suo migliore amico si grattò un braccio, riportando l’attenzione sulle due persone che avevano davanti: sua madre e il padre di Stiles. E dire che sì, un po’ si erano preoccupati quando i due genitori li avevano fatti accomodare sul divano di casa Stilinski, ma pensavano ci fosse di mezzo la solita punizione quotidiana o ramanzina per qualcosa che sicuramente avevano fatto senza neanche accorgersene. Non si erano però preparati all’eventualità di capitare in chissà quale universo parallelo dove i due genitori avrebbero annunciato loro di essersi fidanzati.

«Nascondervelo è stato più facile del previsto.» commentò la signora McCall, guardandoli quasi con soddisfazione.

Stiles aprì bocca, balbettò qualcosa e la richiuse. Fu Scott ad interpretare quel balbettio – e per la seconda volta si guadagnò uno sguardo sconvolto dall’amico – e a fare quasi da traduttore umano.

«Com’è successo?»

Lo sceriffo Stilinski allungò una mano verso quella della donna, sorridendole lievemente, «Dopo ciò che è accaduto alla stazione di polizia, tua madre si è presa cura di me.»

«Questo non lo volevo sap-»

Scott gli rifilò un calcio negli stinchi, facendo saltare sul divano Stiles, e ritrovò il sorriso: in realtà a lui quella notizia entusiasmava molto, era bello sapere che sua madre non era incappata in una relazione con il mostro di turno.

«È fantastico! Siamo contenti per voi.»

L’amico inarcò un sopracciglio scettico, prima di sbuffare e guardare il padre negli occhi: sotto sotto, anche a lui non dispiaceva affatto che avesse trovato qualcuno, dopo così tanto tempo. Era solo il pensiero di condividere la stanza con Scott e le sue lunghissime telefonate ad Allison a preoccuparlo.

«Stiles, per te va bene, vero?»

«Per quanto lo trovi strano, sì… sono contento anche io per voi.» rispose Stiles.

Dopo quelle parole la signora McCall batté le mani entusiasta e iniziò a parlare di vestiti da sposa, banchetti, in quale casa trasferirsi e via dicendo. Scott la guardò preoccupato da tutta quella esuberanza – “avrà bevuto troppo caffè”, pensò –, mentre Stiles guardava con la stessa preoccupazione suo padre, che non stava storcendo il naso all’idea di esaminare mille stoffe per le tovaglie del ricevimento. Ormai erano persi nei loro sogni del matrimonio perfetto, per accorgersi che i due figli erano ancora immobili sul divano a fissarli come se fossero stati morsi da un Alfa.

«Così…» iniziò lentamente e sottovoce Stiles, «Tua mamma… mio padre…» prese un grosso respiro, cercando le parole adatte, «Ora siamo, tipo, fratelli?»

Scott si aprì in un sorriso felicissimo e gli passò un braccio attorno al collo, «E quando mai non lo siamo stati?» domandò ridendo e iniziando a rompergli le scatole come quando erano piccoli.

Stiles cercò di sottrarsi alla presa, tra le risate dell’amico, «Lasciami, Scott!»

La signora McCall scoppiò a ridere nel vederli farsi i dispetti, «Forse è meglio mettervi in stanze separate.»

«Assolutamente, grazie!» borbottò Stiles, scivolando quasi dal divano nel tentativo di scappare da Scott, che invece assunse un’espressione da cucciolo abbandonato e fissò negli occhi l’amico.

«Non vuoi stare in stanza con me, fratellino

«Te lo puoi anche scordare, non abbiamo più tre anni!»

«Dai, possiamo usare il letto a cast-»

«NO!»

Lo sceriffo Stilinski sospirò rassegnato e sorrise, mentre i due battibeccavano proprio come se fossero fratelli: avrebbe lasciato per ultima la questione “dividere il bagno”.

  
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