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Autore: Gaggiolina92    02/08/2012    2 recensioni
Ciao a tutti! Ultimamente sto partecipando a questo GDR http://hungergamesitalia.forumcommunity.net/ che ha come tema, ovviamente, gli Hunger Games. Il mio personaggio, Bolt, e la sua ragazza, Cherryn, sono stati scelti come tributi del Distretto 3. Nell'Arena hanno trovato una piccola radura dove crescono alberi da frutto. Hanno catturato un riccio per fargli assaggiare una mela e vedendo che il piccolo se ne è cibato senza subire conseguenze si sono nutriti anche loro...ma non tutte le mele erano sane...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Improvvisamente quel sorriso si trasformò in una smorfia di dolore.
Sgranai gli occhi guardando Cherryn come impietrito, le gambe iniziarono a tremarmi tremendamente, la testa bruciava, la pelle stava prendendo fuoco ed io cercai di rimanere in piedi appoggiandomi ad una siepe ma caddi spezzando gli arbusti sotto il mio peso.
Iniziai a sentire un bruciore tremendo che scendeva dalla testa fino a raggiungere lo stomaco ed arrivando alla punta dei piedi.
Iniziai a sudare freddo e ad essere scosso da tremiti mostruosi.
<< Ch..Che..Cher..>>
sussurrai mentre bruciavo dal dolore.
Stavo morendo.
Non c'era altra spiegazione.
Il piccolo riccio era sopravvissuto ma evidentemente non tutti i frutti del giardino erano sani.
Cherryn sembrava stare bene perfortuna, anche lei aveva mangiato dall'albero ma era sopravvissuta e quella fu l'unica consolazione del momento.
Rimasi un attimo con gli occhi chiusi mentre cercavo di tenere a freno il dolore, non potevo farmi vedere così sofferente, dovevamo andarcene da li, l'odore del sangue era troppo forte, qualche animale o gli altri Tributi avrebbero potuto sentirlo e raggiungerci ed io non ero nelle condizioni di poter proteggere Cherryn anzi in quel momento le sarei stato solo d'impiccio.
Cercava di mantenere la voce ferma mentre mi ordinava di respirare profondamente ma vedevo il senso di colpa crescere nel tuo sguardo. Improvvisamente una fitta mi prese il costato ed io digrignai i denti, evidentemente il veleno si diffondeva troppo velocemente.
Spalancai gli occhi e cercai la sua mano con la mia, senza riuscire a trovarla, avevo perso la concezione della distanza ed iniziava anche a peggiore la vista, c'era molto freddo intorno a me..troppo freddo..che la fine fosse vicina?
<< Cherryn...>>
presi tutta la forza che avevo in corpo, non poteva vivere con il rimpianto di non avermi salvato se io fossi morto, sapevo cosa significava vivere sapendo di non aver potuto fare nulla per salvare la persona amata, io convivevo con questo dolore già da due anni.
<< n..non..è .. non è stata..colpa tua....non..po..potevi..saperlo...>>
sussurrai sfinito, parlare era diventa una terribile sofferenza, rimasi li in silenzio a lottare contro il veleno che si diffondeva nel mio corpo.
Avrei voluto stringerla a me, abbracciarla teneramente e dirle che l'amavo, non potevo morire senza dirglielo ancora una volta, come avrei potuto lasciarla così?
<< Se..s..se io muoio...tu..tu dov..dovrai vincere per me Cher...h..ho parlato..co...con mia madre...lei..lei ti..amer..amerà come una figlia...>>
Le lacrime iniziarono a solcare il mio volto involontariamente, la fine era vicina e non avrei mai più visto i suoi occhi così profondi.
La osservai attentamente, stavo studiando i lineamenti del suo volto per impararlo a memoria, per portarlo con me ovunque fossi andato.


Ciò che avevo di più prezioso al mondo stava per andarsene, andarsene via per sempre.
Iniziavo a vedere l'immagine del suo volto svanire lentamente dentro ai miei occhi, il dolore cresceva sempre di più.
Eppure avevo immaginato diversamente la mia morte.
Dal giorno della Mietitura avevo avuto modo di pensarci molto spesso, mi ero sempre immaginato il bagno di sangue alla Cornucopia mentre un Tributo, magari il favorito o la favorita del primo Distretto, si gettavano come predatori inferociti sul corpo esile di Cherryn ed io mi mettevo tra di loro facendole scudo col mio corpo.
Un'altra immagine era quella di un agguato da parte di qualche belva feroce ed io partivo all'attacco cercando di dare il tempo a Cher di scappare.
Eppure tutto questo non si era verificato.
Me ne stavo andando per via di un frutto velenoso, non ero stato fortunato quanto il nostro riccio. Avevo immaginato una morte rossa, con più sangue.
In questa morte lenta e dolorosa non vi era nemmeno questo anche se, improvvisamente, un piccolo rivolo di sangue e saliva iniziò a scorrere dall'angolo destro della mia bocca colando lungo il mento, probabilmente gli organi interni stavano collassando.
La fine era terribilmente vicina.
Chiusi gli occhi in una smorfia di terribile dolore mentre contraevo i muscoli che sembravano ribellarsi al controllo del mio corpo.
Allora era questo che si provava mentre si moriva?
Tutto intorno a me stava diventando terribilmente freddo e buio.
Pensai istintivamente a Rowena, chi avrebbe difeso la mia sorellina dalle angherie della vita? Era così piccola ed indifesa...
Sperai che mia madre non stesse vedendo la scena, speravo avidamente che mio padre la distraesse, non poteva assistere alla mia morte, non così! Avrebbe sofferto terribilmente per la perdita di suo figlio, non potevo essere la causa di altro dolore.
Sentii qualcosa muoversi vicino a me, aprii gli occhi lentamente, persino quello era doloroso.
Vidi Cherryn accanto a me, inginocchiata sul mio corpo freddo e in preda alle convulsioni.
-Guardami negli occhi.Continua a respirare. Non morirai. Non oggi.-
Cercava di mantenere una voce fredda e decisa mentre mi ordinava di respirare lentamente. Mi sforzai di obbedirle, cercavo con tutto me stesso di respirare ma il torace ardeva come fuoco.
Cercai di sorriderle ma probabilmente il tutto trasformò il mio viso in una maschera di dolore perché non riuscivo più ad avere il controllo degli arti. Avrei voluto stringerla a me ancora una volta.
Eppure ero sereno, poteva esserci lei al mio posto tuttosommato ero felice perché una vita senza Cherryn sarebbe stata terribilmente vuota. Improvvisamente qualcosa di freddo cadde sul mio volto.
Alzai gli occhi verso il viso angelico di Cher, le sue guance erano rigate da piccole lacrime cristalline, mi sentii terribilmente felice.
-Non puoi morire.-
La fredda creatura malvagia e calcolatrice che aveva ucciso Maark era svanita lasciando spazio alla bambolina indifesa che avevo sempre amato. In quel momento avrei voluto abbracciarla e baciarla passionalmente, gridarle tutto il mio amore ma non potevo farlo.
Forse se ci fossimo rivelati per gli innamorati che siamo in realtà qualche sponsor ci avrebbe mandato un antidoto ma ormai era ovvio che la salvezza non sarebbe mai arrivata...mai...inoltre sapevo che avrei dovuto rispettare la volontà di Cher, noi dovevamo difendere il nostro amore, custodirlo come il pià prezioso dei segreti.
<< T..ti...ho...sal..vata...>>
sussurrai mentre l'immagine del suo viso svaniva nei miei occhi, stavo perdendo la vista.
Però ora sapevo che me ne sarei andato felice, lei aveva ritrovato la sua umanità, la sua vera identità! Non era più un mostro ma la donna forte e coraggiosa che conoscevo, la mia morte era servita almeno a qualcosa. Improvvisamente tutto intorno a me divenne buio.
Mi rilassai, infondo morire non era così tragico come tutti pensavano, io me ne stavo andando tra le sue braccia e non potevo chiedere di meglio, se solo avessi potuto andarmeno con l'immagine dei suoi occhi che si riflettevano nei miei...
<< Gu..gua..guardami...>>


Sentivo la vita abbandonarmi lentamente e la cosa più brutta era che non riuscivo più nemmeno a vedere il volto di Cherryn, iniziai a piangere perché il dolore di perderla era più forte persino della paura della morte stessa.
Iniziai a pregare dentro di me che riuscisse ad arrivare in fondo con le sue forze, senza dover uccidere nessuno, senza sporcarsi le mani rimanendo la ragazza pura ed incontaminata che conoscevo, senza cambiare mai!
Perché i giochi ti fanno perdere molte cose, ma non possono toglierti la dignità umana ne l'identità! Queste sono cose troppo preziose per permettersi di perderle, bisogna custodirle con cura e difenderle con le unghie e con i denti e so che Cherryn l'avrebbe fatto!
La sua voce si faceva sempre più lontana, non l'avrei udita mai più, non avrei mai più sfiorato il suoi morbidi capelli rossi, mai più avrei respirato l'odore soffice della sua pelle, non mi sarei mai più specchiato nei suoi occhi splendenti e così profondi da poterle toccare persino l'anima.
Improvvisamente si allontanò da me, accaddero cose che non riuscii a capire, non riuscivo ne a vedere ne a sentire con chiarezza..so solo che mi alzò la testa per farmi degluttire qualcosa.
Il dolore incendiò ancora di più il mio corpo e gli spasmi muscolari aumentarono tremendamente, sentii qualcosa di amaro salirmi lungo la gola e probabilmente colò sul mio mento insieme alla saliva mentre ero in preda alle convulsioni.
Il dolore era un crescere continuo mentre mi dimenavo e grugnivo come un animale poi..improvvisamente..la tensione muscolare scemò..ed i miei muscoli inziarono a rilassarsi...evidentemente avevo espulso il veleno dal mio corpo.
Aprii gli occhi per un istante e la vidi accanto a me, cercai di sorriderle ma non so se i muscoli del mio viso risposero agli ordini impartiti dal mio cervello..poi...improvvisamente...tutto divenne buio ed io caddi in un sonno profondo...

-Attenta Jenna!! - La piccola dai riccioli scuri si stava sporgendo lungo lo specchio d'acqua cristallina mentre un piccoletto dai folti capelli rossi le correva incontro.
- Thomas non correre dannazione!!-
Un uomo muscoloso e dai folti capelli castani arrivò di corsa da loro e afferrò la bambina stringendola a se.
La piccola cercò di ribellarsi e i due persero l'equilibrio finendo nel lago con un sonoro SPLASH.
Quando riemersero si guardarono e scoppiarono inevitabilmente a ridere.
- Papà sei buffissimo!! -
esclamò la piccola mentre si avvicinava alla riva.
Improvvisamente una ragazza dai boccoli rossi come il fuoco si avvicinò al piccolo Julius stringendogli la manina paffuta.
<> Il vestito a fiori che le fasciava elegantemente i fianchi svolazzava nel vento primaverile. Improvvisamente il ragazzo afferrò la giovane per la caviglia e la trascinò in acqua sotto le risate dei bambini.
<< Ahahah Cher ben ti sta!!>> La donna lo guardo in cagnesco ma poi non si trattenne e scoppiò a ridere schizzandogli dell'acqua in faccia.
Bolt la afferrò per i fianchi e la avvicinò a se baciandola con passione.

  
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