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Autore: _Trancy    02/08/2012    4 recensioni
Sora spiccava per il suo senso dell'ironia, per la sua coinvolgente simpatia, per il suo aspetto.
Quel corpicino gracile, quei capelli così morbidi e definiti, quegli occhi così grandi, azzurri e incredibilmente splendenti. 
"Cos'ha lui più di me? Siamo gemelli, dopotutto." si chiedeva molto spesso, guardandosi allo specchio e odiando ogni parte di se' stesso.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku, Roxas, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Envious Twin.




Roxas non sapeva se essere felice o meno, quel giorno.
Forse, avrebbe avuto un po' più di considerazione, dato che il suo rivale più grande era finalmente fuori gioco, anche se per poco.
In più, non sapeva se sorridere o se fare una faccia indifferente, quando avrebbe dovuto portargli colazione, pranzo e cena a letto.
Giusto, perchè doveva comunque dare una mano in casa. 
Decise comunque di sfoderare uno dei suoi sorrisi migliori, una volta che entrò in camera sua aprendo la porta con un calcio, con il vassoio in mano.
«Ecco qua il tuo pranzo.», disse falsamente, appoggiando il vassoio sulle sue gambe, scompigliandogli i capelli. Quei capelli che tanto invidiava.
Roxas invidiava tutto, di Sora. Dal primo capello all'ultima unghia dei piedi.
Ogni tanto provava a pensare a quanto poteva essere sbagliato invidiare suo fratello, per giunta gemello. Ma dopotutto, non gli importava. Quello che provava nei suoi confronti non avrebbe potuto reprimerlo.
Sora era di gran lunga più popolare di Roxas.
Sora spiccava per il suo senso dell'ironia, per la sua coinvolgente simpatia, per il suo aspetto.
Quel corpicino gracile, quei capelli così morbidi e definiti, quegli occhi così grandi, azzurri e incredibilmente splendenti. 
"Cos'ha lui più di me? Siamo gemelli, dopotutto." si chiedeva molto spesso, guardandosi allo specchio e odiando ogni parte di se stesso.
Lui era il più bello, ne era convinto. O perlomeno, provava ad esserlo.
Lui aveva tutto quello che rispondeva a dei canoni ben definiti e comuni di bellezza: capelli biondi, occhi azzurri, piuttosto magro. A quanto pareva, però, non bastava. Non bastava, rimaneva comunque in ombra davanti a suo fratello.
 
«Grazie!», rispose pimpante Sora, nonostante la sua condizione.
Riusciva a ridere anche con 39 di febbre. Niente pareva riuscire a fermarlo.
«Oh, Roxas...», lo richiamò poi, alzando il viso dal suo piccolo piatto di pasta.
«...Più tardi dovrebbe passare Riku, per lasciarmi i compiti. Ci potresti pensare tu?», chiese poi, con un altro dei suoi sorrisi disarmanti.
Roxas, improvvisamente, sembrò quasi illuminarsi.
«...Non ti preoccupare, e riposati.», sorrise di rimando, uscendo da camera sua e chiudendo la porta alle sue spalle.
 
 
 
Riku, eh.
Gli stava saltando in mente una mezza idea.
L'occasione giusta per convincersi e far vedere che lui non era di meno a Sora.
Riku era il ragazzo di suo fratello da qualcosa tipo un anno, poco più poco meno.
A volte si chiedeva come quei due potessero stare insieme. Riku era un tipo piuttosto taciturno, riservato, che solo la sua presenza riusciva a far sentire fuori posto qualsiasi persona. 
Nel senso estetico, Riku era... Da infarto, sì, come diceva Roxas.
Alto, spalle larghe, capelli lisci e bianchi-argentei e dei begli occhi verdi che spuntavano di tanto in tanto da qualche ciuffo della sua frangia.
A volte si chiedeva anche come facesse a vedere, ma quelli erano dettagli veramente sottili.
E dopotutto, Riku era un'altra di quelle cose che Roxas invidiava a Sora.
Perchè Sora aveva tutto, tutto. Mentre a lui sembrava di non avere nulla.
Ma quel pomeriggio non sarebbe stato così, no, affatto.
Roxas sapeva bene di poter utilizzare il suo aspetto per arrivare ai suoi scopi, per superare suo fratello. Semplicemente non aveva mai osato tanto nel farlo.
Sospirò per l'ennesima volta, cambiando canale e stravaccandosi meglio sul divano, con aria annoiata.
Avrebbe dovuto mettere a posto e preparare qualcosa per la visitina dell'albino, ma la sua pigrizia e il divano avevano avuto la meglio.
Ma forse era ora di metterla da parte, questa pigrizia, giusto perchè qualcuno aveva appena suonato alla porta.
 
«Come sta Sora?», Il ragazzo albino fece la sua entrata, senza troppi complimenti, in casa, con una tracolla piuttosto grande e pesante.
«Piuttosto male. Ora credo stia dormendo, e penso sia meglio non disturbarlo. Non credi?»
Roxas si stava chiedendo da solo, mentalmente, come avesse fatto a tirare fuori tutta quella disinibizione.
Riku girò il viso, alzando un sopracciglio e fissando il biondino, con una strana espressione.
Non aveva fatto mai molto caso a quel ragazzino, fino a quel momento.
Forse perchè con Sora c'era fin troppo da guardare e pensare una volta chiusa dietro di loro la porta di casa, forse perchè Roxas se n'era sempre stato in disparte.
Però... Gli assomigliava, terribilmente.
Erano una coppia di nani troppo uguali, quei due.
"E adorabili", suggerì la mente dell'albino, che ora distoglieva lo sguardo dal ragazzo, mordendosi un labbro.
«Ad ogni modo, ho i suoi libri e i suoi compiti.», continuò a dire dopo qualche secondo, aprendo la sua tracolla e appoggiando il tutto sul tavolino del salotto, guardando poi distrattamente la tv ancora accesa.
Roxas roteò gli occhi, e poi sorrise appena, annuendo.
«Se vuoi puoi sederti.», rispose il più piccolo, indicando il divano.
Riku, dopo qualche attimo di esitazione, si sedette come gli aveva suggerito il biondo, guardandosi intorno.
«V-Voi due vi assomigliate molto.», disse l'albino, dopo qualche secondo di silenzio, fissando Roxas, che ora arrossiva un po'.
No, ma che stava facendo?
Stava fissando Roxas. Ma non... Interamente, cioè, in ogni sua parte. I capelli, le spalle, la vita sottile, le gambe. Era la copia sputata di Sora, e lui Sora lo conosceva bene, anzi meglio, in ogni caso.
Riku impazziva, letteralmente, per le gambe del suo ragazzo. Erano... Belle. 
E il fatto che Roxas andasse in giro per casa in maglietta e boxer non migliorava affatto la situazione. Forse addirittura la peggiorava.
Già, perchè Riku iniziava ad avere caldo.
C'era quella sottile tensione fra i due che in qualche modo lo eccitava.
«Vuoi d-da bere...?»
Ecco, si era pure accorto mezz'ora dopo -si fa per dire- che Roxas gli aveva chiesto se voleva da bere.
Annuì imbarazzato, e si alzò con uno scatto dal divano, per seguirlo fino in cucina, con lo sguardo puntato sul suo fondoschiena.
No, non ce la poteva fare. Non poteva guardarlo in quel modo nonostante il suo ragazzo, Sora, era mezzo morente nel letto, al piano di sopra.
Però lo stava facendo. Lo stava fissando in modo quasi morboso, desideroso... Distratto?
Sì, talmente distratto che non si accorse subito del fatto che Roxas lo stesse fissando dal basso, con quell'espressione che aveva palesemente copiato dal fratello. Quell'espressione mista fra innocente e provocante, qualcosa di fin troppo indefinito.
Trattenne il fiato, e fissò i due bicchieri pieni di coca cola che teneva in mano. 
No, non se ne sarebbe lamentato nessuno, se si fossero fracassati a terra. Forse.
 
Roxas aveva praticamente memorizzato, in quei pochi minuti, ogni minima forma e caratteristica del corpo di Riku, che ora se ne stava quasi impalato davanti a lui, indeciso sul da farsi.
Strinse i bicchieri e li poggiò sul tavolo della cucina, prendendo poi il suo, per sorseggiare un pò di coca cola. Ma cosa voleva fare, lui, con tutta quella timidezza che aveva addosso. E dire che quella timidezza, per qualche nanosecondo, era scomparsa.
Si sedette su uno sgabello, incrociando le gambe e continuando a fissare di sottecchi l'albino, che ora sorseggiava dal bicchiere, guardandosi distrattamente intorno. 
«E così... Tu sei Roxas.»
Si diede del Capitan Ovvio da solo, Riku, chiedendosi poi che diamine gliel'aveva chiesto a fare. Come se non conoscesse il fratello del suo fidanzato.
Roxas annuì appena divertito, quasi nascondendosi dietro il bicchiere, che aveva appena appoggiato, abbassando lo sguardo e leccandosi le labbra, gesto che Riku non tardò a notare e, in qualche modo, ad apprezzare.
Sia Sora che Roxas, quando facevano certi gesti, assomigliavano tanto a dei gattini.
Possibile che uno come lui, grande grosso e volendo virile fosse attirato da quegli atteggiamenti dolci e involontari?
Gli sorrise, e appoggiò il bicchiere sul tavolo, accanto al suo, girandosi sullo sgabello fino a scendere.
Si guardò un po' intorno, ritornando poi a fissare il biondino, con uno strano sorriso.
«Mentre tu sei Riku.», rise sottovoce Roxas, scuotendo appena la testa e scendendo anche lui dallo sgabello della cucina, diretto di nuovo nel salotto, per appropriarsi del divano.
Ma dovette rivedere un attimo i suoi piani dettati dalla pigrizia, quando sentì le mani del ragazzo ben piantate sui suoi fianchi, intente ad alzargli appena la maglia.
«...E nella vostra famiglia siete tutti così belli, Roxas?», gli chiese con uno strano tono di voce, spingendolo  verso il divano.
 
 
 
Roxas si rilassò contro il divano, ansimando forte e arpionando con le dita un cuscino a terra, dopo aver allungato un braccio. Riku, sopra di lui, sorridente e solo apparentemente meno affaticato, si mise una mano nei capelli, tirandoseli indietro e ridacchiando.
«Dimmi che Sora stava dormendo sul serio, ti prego».






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Note dell'Autrice (??):  Sì, ecco, un'altra di quelle One Shot che mi escono così, perchè la giornata è partita bene ° °
Grazie per aver letto questo... *coff* Scempio 8D 
Se recensite, non posso neanche promettervi biscotti perchè... Bhe, son finiti. *fiss cartoccio 
Alla prossima! °V°

 
  
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