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Autore: _ScRiTtRiCe_    03/08/2012    0 recensioni
Questa storia è il continuo della mia prima FF "Chi lo capisce è bravo!" Ho voluto continuarla perchè mi piace davvero molto.
In questo continuo Tomoko si ritroverà a frequentare il Liceo Kamoto insieme alla sua cara amica Nanako. Cambierà la sua vita ma purtroppo ci sarà sempre Makoto in mezzo che sconvolgerà tutti i suoi pensieri...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di un amore che non trova pace'
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6. Un bacio al tramonto
 

Iniziò la festa e tutti si divertivano un mondo. Io ballavo. Io ballavo!? Si, lo facevo. Mi divertivo tantissimo. C'era anche Sora e per un attimo mi prese da parte.
-Scusa per quel giorno, al compleanno di Makoto. Non ho mai avuto l'occasione di scusarmi. Io l'ho fatto solo per farvi tornare insieme, te lo giuro.
Guardai quei suoi occhi verdi e come al solito ci vidi Makoto in quegli occhi.
-E' tutto a posto. Allora devo ringraziarti!
Mi buttai tra le sue braccia. Lui mi strinse e mi fece gli auguri, poi mi lasciò andare.
Rumi mi disse che Makoto mi stava aspettando all'entrata del lido. Lo raggiunsi e gli chiesi:
-Cosa c'è?
-Un'altra sorpresa per te!
Anche Nanako ci raggiunse, insieme ad Akito. Poi una marea di gente iniziò ad entrare nel cancello. Ragazzi, compagni di scuola media e superiore. C'erano tutti!
Urlai dalla gioia, ma anche dallo stupore.
-Un momento...
Sussurai vicino a Makoto, Nanako e Akito. Loro annuirono.
-Come fanno a sapere del matrimonio?
-Credevi che non ce lo dicessero? Non volevi i nostri auguri, eh simpaticona?
Mi urlò Ayaka che nel frattempo si faceva spazio tra la folla. L'abbracciai e cosi fu con tutti. Mi fecero tutti un sacco di auguri. Come se fossi tornata una ragazzina, LA ragazzina che ero poco tempo fa, urlai:
-Forza, gente! Tutti a divertirsi!!!!
-SIII!!!
Urlarono tutti. E cosi rifinimmo sulla pista da ballo. Venne il momento del taglio della torta. Fu davvero emozionante tagliare la torta tenendoci per mano.
-Per quanto riguarda i regali, li apriremo quando saremo a Londra in modo da avere ognuno di voi vicino a noi!
Disse Makoto a tutti.
La festa continuò e arrivò il tramonto. Mentre stavo raccontando un pò a tutti com'erano andate le cose, Makoto mi portò sulla spiaggia.
Camminavamo in silenzio, tenendoci per mano. Lui si avvicinò alla riva. Lo seguii e mi misi affianco a lui. Iniziò a schizzarmi come un bambino. 
-Daii finiscila!
Gli chiesi con un tono di pietà. Stavo per dargli una pacca sulla spalla, ma lui mi afferrò la mano e mi prese in braccio. Mi buttò in acqua e poi fece la stessa cosa anche lui.
Riemersi ridendo come una pazza.
-Ma... sei forse impazzito?
Gli chiesi ridendo. Lui si avvicinò e mi strinse.
-Forse per il troppo amore. 
Lo guardai negli occhi. La prima volta che li avevo visti mi avevano lasciata a bocca aperta. Lo baciai. Fu un bacio bellissimo, sotto la luce del tramonto.


Caro diario,
è dal giorno in cui lasciai i miei pensieri in mare che non ti scrivo.
Sono successe un sacco di cose tra me e Makoto. Le incomprensioni, i baci, l'amore e poi di nuovo incomprensioni.
Ma ce l'abbiamo fatta, sai? Ci siamo sposati! E' successo il 15 luglio, esattamente tre giorni fa. A quest'ora
lui mi aveva portata sulla spiaggia, mi aveva buttata in acqua e alla fine c'eravamo baciati sotto la luce del tramonto.
Ma ti ricordi com'eravamo? Io si e al solo pensarci mi viene da ridere!
Ci conoscemmo quel 15 settembre al secondo anno delle medie. Io 13 anni, lui 14.
Nana mi spiegò che non lo conoscevo perchè gli stavo antipatica e cosi mi ero avvicinata a lui. Mi diede solo secche risposte.
Poi, un giorno, io lo rincorsi fino la fermata dell'autobus confessandogli di non sapere niente sull'amore. E lui mi rispose "Mai 
provato in tutta la mia vita". Mi accompagnò a casa tenendomi per mano.
Qualche giorno dopo, io non riuscivo più a guardarlo in faccia. C'erano sempre quei meravigliosi occhi che mi facevano
perdere la testa. Lui mi prese e mi fece sedere su un muretto. Io, come una stupida, gli dissi "ti amo". Mi ero resa
ridicola, senza nemmeno sapere cosa fosse l'amore, avevo detto "ti amo". Lui per tutta risposta mi prese il viso tra le mani
e mi baciò. Quello stesso giorno, sotto un cielo stellato, lui mi giurò che avremo capito insieme l'amore.
Io 13, lui 14.
Mi lasciò. Per il mio bene, mi disse. Perchè lui non era riuscito a capire l'amore.
Io decisi che non avrei avuto più niente a che fare con lui.
Io 14, lui quasi 15.
Il Liceo. Lì lo rincontrai. Ci chiarimmo. Io gli spiegai che non l'avrei mai dimenticato ma che le ferite erano diventate
cicatrici. Lui mi invitò alla sua festa di compleanno.
Io 14, lui 15.
Suo fratello mi stava per baciare. Io caddi in ginocchio e iniziai a piangere. Solo quando lui mi portò fuori a tranquillizzarmi,
mi sentii meglio. Tornai a casa. Ero più confusa di prima. E le mie ferite si erano di nuovo aperte. Due settimane. Mi aveva
chiesto due settimane e poi mi aveva baciata. Ma io mi chiedevo... perchè mentire a me stessa? Perchè dargli due settimane
se l'avrei voluto sempre con me? Nana mi spiegò che dovevo semplicemente parlargli.
Corsi a casa sua, poi andammo in spiaggia. Gli dissi queste esatte parole, le ricordo ancora "
Chi ti aveva mai visto in prima
media a te? Sei stato una vera e propria sorpresa. Eri una persona che odiavo completamente ma i tuoi sorrisi mi rendevano
una giornata migliore. Riuscivano a trasmettermi di tutto: gioia felicità serenità. Quel giorno, all'uscita... sotto la pioggia ti guardai negli
occhi e mi persi completamente. Allora capii. Quando tu mi baciasti senza dire una parola io capii tutto. Quello stesso pomeriggio eravamo qui
e tu mi feci un giuramento. Che avremo capito insieme il senso dell'amore. Tu sei stato in grado di farmelo capire dandomi tutto l'amore possibile,
lasciandomi libera per non farmi soffrire. Io come una stupida alla prima difficoltà mollai tutto e scrissi tutto su una pagina di diario che
buttai in questo stesso mare. Negavo sempre a me stessa tutto quello che ho sempre provato per te. Mi dicevo perchè andare avanti da sola
quando ho sempre avuto lui vicino? Perchè comportarsi da codarda cosi? Per la paura. Per la paura di questo nuovo sentimento che non
ho mai provato per la fottutissima paura di perderti ancora e soffrire.

Lui ascoltò tutto in silenzio. Alla fine mi alzai e gli presi le mani. Gliele strinsi forte.
-Perchè darti due settimane di prova quando è tutto cosi chiaro? Perchè darti due settimane di prova se io voglio te per sempre?
-Perchè ti ho lasciata andare? Per la stessa paura che provi tu. Ma se staremo insieme sul serio io... La nostra non sarà più paura ma Amore."

Io 15, lui 16.

Il giorno del mio compleanno mi fece la proposta di sposarlo. Accettai andando contro i miei genitori.

Io 18, lui 19.

Il matrimonio. Tre giorni fa, il bacio sotto la luce del tramonto. Tra quattro giorni, Londra.


__________________________________________

Angolo autrice: Lo so l'inizio fa schifo ma non sapevo che scrivere!! Domani parto
per le vacanze e non so se avrò molto tempo per scrivere ma sicuramente
inizierò la prossima storia. Ho un'idea per il finale meravigliosa!! =P 
Ciao, ciaoooo!!
  
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