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Autore: telesette    03/08/2012    11 recensioni
Non appena Zeus vide chiaramente CHI aveva realmente di fronte, invece della dolce pollastrella che immaginava, per poco non si trasformò in una statua dallo spavento...
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tragico Errore

Era una bella giornata, in quel del buon Tempo Antico, e il sole splendeva ( in ritardo, come al solito! ) sulla terra di Grecia e sul maestoso Monte Olimpo.
In una cornice così bella, e con un'aria così dolce e frizzante, il buon vecchio Zeus non se la sentiva proprio di starsene al chiuso. Secondo il programma della giornata infatti, avrebbe dovuto rispondere alle preghiere e le invocazioni che i mortali inoltravano presso il suo tempio... Ma il richiamo dell'estate significava solo una cosa per lui: tante ragazze bellissime da corteggiare e sbaciucchiare!

- Dum-De-Dù... Là-Là-Là-Là... Più figo di Zeus chi mai sarààà?

Mentre canticchiava allegramente, il vecchio farfallone si aggirava per città e campagne in cerca di qualche fanciulla da corteggiare. Ad un tratto, dietro l'ombra di un frondoso albero di mele, si accorse che una sinuosa e avvenente figura era distesa al riparo del sole.
Nonostante il volto della donna fosse nascosto dall'ombra e dalle foglie, l'occhio malandrino di Zeus non si lasciò certo sfuggire la linea perfetta di un meraviglioso paio di gambe affusolate, con calze a rete e rosse scarpe col tacco.

- Oooh, che cosa vedono i miei occhi ?!? - sospirò il Dio, sbavando dalla lussuria con la sua solita espressione ebete dipinta in volto. - E' un sogno, una visione, una pollastrella che non aspetta altro di essere corteggiata... Eccomi tesoro, il grande Zeus è qui per te, prendimi sono tuooo!

Così dicendo, il vecchio marpione si lanciò in avanti. La distanza che lo separava dall'oggetto del suo desiderio era avvolta da nuvolette rosa e cuoricini dello stesso colore ma, sentendolo cinguettare così vicino a lei, la donna stese le gambe e raddrizzò la schiena per rendersi conto di che razza di scocciatore la stesse importunando.
Non appena Zeus vide chiaramente CHI aveva di fronte, invece della dolce pollastrella che immaginava, per poco non si trasformò in una statua dallo spavento.

- E... E... Era ?!? - esclamò incredulo, incrociando lo sguardo della bionda e gelosissima moglie. - Se... Sei proprio tu, mio dolce zuccherino candito? Io... Io non immaginavo di trovarti qui, io...
- MA BEEENE - fece la Dea, stringendo gli occhi e assumendo un'espressione a dir poco spaventosa. - A quanto pare, non hai ancora perso il tuo vizietto, sporco traditore che non sei altro!

Zeus deglutì.

- M... Ma no, ti assicuro che c'è un equivoco... Non è come pensi, te lo garantisco!

Nei pochi secondi che precedettero la scoppio incontenibile della sua collera divina, Era si fece completamente rossa in volto. Una volta raggiunto il culmine dunque, passando da diverse tonalità azzurre e viola, lingue di fuoco rossastre le eruttarono dalle orecchie e dalla bocca.

- TE LO DO IO "L'EQUIVOCO", INFAME !!!
- Aiuto, soccorso - strillò Zeus a squarciagola, dandosela a gambe levate.
- Fermati, lurido farabutto depravato e infedele, fermati !!!

E così, al sole cocente di quella calda giornata estiva, anche la dolce coppia divina si lasciò andare ad un simpatico gioco in vigore anche tra le coppie mortali...
Forse "gioco" non è il termine più corretto ma, in quanto immortali, i rischi per gli Dei si riducono parecchio.
In ogni caso, nonno Zeus conosceva ormai perfettamente le regole: corri più veloce che puoi, perché se Era ti prende son ca*** tuoi !!!

FINE

   
 
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