La possibilità di essere madre
Casa Hyuuga è
addobbata a festa come non lo è mai stata. Sono tutti lì, che festeggiano,
ridono, bevono mangiano e fanno le congratulazioni a Hinata e Sasuke. Il pancione
di lei è ormai lievitato esponenzialmente, tanto che deve sorreggersi al
braccio del marito – marito! – per
poter camminare avanti e indietro per l’enorme salone.
E in mezzo a tutta
quella felicità – in mezzo ai gemellini di Neji e Ten Ten
che corrono rincorsi dalla figlia di Ino e Shikamaru; in mezzo a palloncini,
tutine colorate, fiocchi e carta da regalo; in mezzo al pancione di Hinata e al
sorriso soddisfatto di Sasuke – Sakura si sente fuori posto. Ha fatto anche lei
le congratulazioni ai futuri neogenitori, dato il suo regalo per il nascituro,
bevuto qualche bicchiere di champagne e sorriso a tutti. Poi, semplicemente, si
è allontanata piano, senza che nessuno se ne accorgesse. E ora è lì, seduta
sotto il portico, ad osservare con la coda dell’occhio quella felicità che le sarà
sempre preclusa.
“ Scusami, Sakura.” Il
richiamo di Hinata è gentile come sempre, e la rosa si limita ad alzare le
sopracciglia in un espressione curiosa, anche se si era accorta che la Hyuuga
le stava venendo incontro. “ Possiamo… parlare un attimo?”
Sakura sorride,
annuendo con la testa e aiutandola a sedersi accanto a lei.
“ Grazie. Sai, sta
diventando davvero difficile con questo pancione!” Le sorride Hinata,
accarezzandosi in ventre rigonfio con infinito amore e dolcezza. E la Haruno
non può che osservare invidiosa quel gesto, spostando poi lo sguardo sul
proprio, di ventre, e trovarlo inevitabilmente piatto. Un sospiro addolorato le
esce dalle labbra.
“ Sakura, io… volevo
per prima cosa ringraziarti per quello che stai facendo per me da quando sono
incinta.” Inizia Hinata.
“ Faccio solo il mio
lavoro.”
“ E poi… tu…” La mora
esita, mordendosi il labbro inferiore, fingendo di non aver sentito la frase di
Sakura. “ Sei arrabbiata con me? Mi odi per… per questo?”
E Sakura, dopo un
attimo in cui gli occhi le si sono spalancati, scoppia a ridere. Ride fin quasi
alle lacrime, con una mano davanti alla bocca e una che si tiene la pancia,
sotto lo sguardo stupefatto e incerto di una Hinata che non capisce se l’altra sta finge o fa sul
serio.
“ Dio! Hinata!” Borbotta
la rosa tra le risa. “ Pensi davvero che io… io sia… arrabbiata con te? O con
Sasuke? Credi che sia una persona così meschina da odiarvi, e al contempo
venire al vostro matrimonio e poi farvi anche le congratulazioni per il
bambino? Credi che sia così ipocrita?”
“ No! No! Non volevo dire questo!” Mette le mani avanti Hinata, scuotendo
leggermente la testa e guardandola imbarazzata. “ Non penso affatto che tu sia
una persona ipocrita. Solo... non ti da fastidio? In fondo eri riuscita a
conquistare Sasuke dopo tanti sforzi. Non ti pesa che io ora…”
“ La storia tra me e
Sasuke era già finita molto prima che tu e lui iniziaste ad uscire insieme. Di
quanto succede oggi non avete colpa né tu né lui, anche perché un bambino in
arrivo non lo vedo come una colpa.” Aggiunge mestamente Sakura, sorridendo
tristemente, lo sguardo fisso sull’immenso giardino della tenuta. “
Semplicemente le cose tra noi erano arrivate alla fine. Non ero la persona
giusta per lui. Fine della storia.”
Ma quelle parole, alle
orecchie di Hinata, sembrano solo una mera scusa. Come se Sakura non volesse
dirle la verità – quella che in realtà tutti vorrebbero sapere – sul perché la
storia tra lei e l’Uchiha che sembrava perfetta è finita così, da un giorno
all’altro. Si è smembrata, lacerata, e ora è solo cenere.
“ Non darti pena,
Hinata. Pensa piuttosto a goderti la tua famiglia.” Le consiglia Sakura, la
voce bassa e lontana. Sembra quasi il consiglio di una vecchia, non di una
ragazza di appena ventitré anni.
“ Hinata. Tuo padre
vorrebbe parlarti.” È la voce di Sasuke a bloccarla, e mentre annuisce a suo
marito e accetta la sua mano per alzarsi, non può non notare lo sguardo che
passa tra lui e Sakura. È un’occhiata intensa e decisa, che rispecchia a fondo
i loro caratteri. Eppure Hinata è certa di scorgervi delle scuse all’interno.
“ Togliti
quell’espressione dalla faccia, Uchiha: non ti dona per niente. Continua a fare
lo spensierato, e il buon marito come hai fatto finora. E non azzardarti a
chiedermi scusa nemmeno con lo sguardo.” Dice improvvisamente Sakura, alzandosi
agilmente da terra e dirigendosi dentro il salone, salutandoli un gesto
distratto della mano. E Sasuke ghigna, scuotendo la testa. E Hinata lo guarda,
senza capire.
“ È sempre la solita
testarda orgogliosa.” Borbotta il moro, quasi in risposta, iniziando ad
incamminarsi con la moglie verso il padre di lei.
Sakura si avvicina al
tavolo delle bibite e prende il quinto bicchiere di Champagne del pomeriggio.
Se continua così rischia di sbronzarsi ancora prima che la serata con Ino abbia
inizio! Ma in realtà non gliene importa un granché, e mentre sorseggia piano e
osserva Hinata e Sasuke un sorriso triste le si dipinge sulle labbra.
Se le cose fossero
andate diversamente avrebbe potuto esserci lei, al posto di Hinata. Ma in fondo
è inutile recriminare sul passato, dato che la colpa è stata solo sua. Già, se
solo quel giorno…
Fa
un caldo infernale su quel campo di battaglia. I corpi dei Ninja caduti
iniziano a puzzare, ma Sakura non ci fa caso e continua a correre, scavalcando
ora un cadavere ora un’arma spezzata. Corre, corre e corre ancora, sperando che
non sia troppo tardi.
Poi
li vede – finalmente! – e il suo cuore perde un battito. Sono proprio due
deficienti! Lì, a combattere ancora, l’uno contro l’altro. E le sue gambe si
muovono prima che il cervello connetta. Poi solo il caos.
Un
Rasengan.
Un
Chidori.
E
lei, come in una scena già vissuta, in mezzo a loro. Solo che questa volta non
c’è nessun Kakashi che verrà a fermarli. Nessun Kakashi che la salverà
dall’impatto con i loro due colpi. E lei, forse, non vuole essere salvata.
Perché ha saputo dal primo momento che non avrebbero potuto fermarsi, che si
sarebbero accorti della sua presenza troppo tardi. E, infatti, così è.
Dolore.
Schizzi di sangue.
Qualcuno urla il suo nome.
Poi solo il silenzio…
Sakura esce dal flusso
dei ricordi e deglutisce con forza. Ora, ricordare quegli avvenimenti, le fa
male. Quando si è svegliata dopo tre settimane all’ospedale di Konoha non ha
provato niente. Che stupida!
Perché ora che è donna
sa, ora che è donna ha capito. Ha capito cosa ha perso, cosa non potrà mai
avere.
Chiude gli occhi con
forza e la mano che sostiene il calice trema. Se quel giorno non si fosse messa
in mezzo ora, forse, sarebbe sposata con Sasuke e aspetterebbe un figlio da
lui; forse sua madre e suo padre le sorriderebbero, fieri, felici di essere
prossimi a diventare nonni; forse non sentirebbe quel vuoto dentro di sé ogni
volta che vede una donna incinta.
Ma si è messa in
mezzo. Ha voluto salvarli entrambi, non ha accettato l’idea di perderli. E la
sua storia con Sasuke – ah, il grande
amore! – è naufragata come una nave alla deriva. E i suoi genitori non le
sorridono, fieri, perché sanno che non saranno mai nonni. E quel vuoto sembra
ingoiarla.
Se non ci fossero Ino
e Naruto forse sarebbe crollata molto tempo fa. Ino… Ino che ha capito subito,
quando è corsa da lei, dicendole che aveva chiuso con Sasuke. E mentre lo
diceva si stringeva con entrambe le mani il grembo, che mai si sarebbe riempito.
Ino che ha capito il suo vero dolore
– perché perdere Sasuke era ancora accettabile, ma la consapevolezza che mai
avrebbe avuto un figlio era insopportabile.
E Naruto… Naruto che
ha saputo perché Tsunade, semplicemente, ha cantato. E quando lui gliel’ha confessato,
Sakura ha riso dicendo: “ Alla faccia del segreto professionale! Potrei citarla
per deontologia!”. Naruto che sa che è anche colpa sua, benché la rosa lo
prenda sempre a pugni ogni qualvolta che lui lo afferma ad alta voce. Naruto
che, assieme ad Ino, ha raccolto i cocci.
Sakura sorride, a quel
pensiero, prima che due forti braccia l’avvolgano stringendola in un abbraccio
caldo. Lo riconoscerebbe tra mille.
“ Non starai bevendo
troppo? Dopo non devi uscire con Ino?” Le chiede lui, lasciandole un bacio sul
collo niveo. Sakura si rigira nel suo abbraccio, e lo fissa intensamente negli
occhi. “ Che c’è?”
“ Dicevi sul serio,
l’altro giorno?”
“ Mh?” Naruto è
perplesso, non capisce. Ogni tanto Sakura ha degli sbalzi di umore assurdi, e
altre volte fa domande così, a bruciapelo, e pretende anche che lui capisca il
discorso in cui si collocano.
“ Sulla possibilità di
adottare un bambino…” Dice allora lei, a bassa voce, abbassando lo sguardo. E
Naruto capisce, finalmente.
“ Non vedo perché no.”
Asserisce soltanto. E lei lo bacia, felice come non mai, ringraziandolo.
Un tema particolare, che non mi
sarei mai aspettata di poter/riuscire a trattare. È stato alquanto difficile da
scrivere, e spero di non offendere nessuno: si è trattato solo di uno sclero
dovuto ad alcune recenti fatti avvenuti in famiglia!
Mi fate sapere cosa ne pensate??
ByeBye