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Autore: valley    17/02/2007    4 recensioni
U-u-u-u-u-uhu-hu-huuu! Come sarebbe stato Harry Potter se fosse stato scritto da un altro autore?
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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(…)

CUORE DI POTTER

 

 

 

Disclaimer: Niente mi appartiene tranne una mente malata, i personaggi appartengono a J.K. Rowling, la storia a M. Bulgakov.
Sono consapevole del sacrilegio e accetto anche le critiche più selvagge. Fic scritta in regalo per Anna.
No offense intended.

 

(…)  

Harry si sveglio definitivamente a tarda sera, quando i gufi smisero di portare la posta, e proprio nell’istante in cui la porta lascio entrare dei visitatori. Erano addirittura in quattro. Tutti di media età, e tutti con mantelli neri e maschere.

Cosa vorranno questi qui?” pensò sorpreso Harry.

Assai più ostile fu l’accoglienza fatta ai visitatori da Albus Silente. In piedi davanti alla scrivania li guardava come un condottiero guarda in nemici. La narici del suo naso da sparviero si erano dilatate. I nuovi venuti scalpicciavano sul tappeto.

- Siamo venuti da lei, professore, - cominciò quello di loro che aveva dei lunghi capelli lisci e chiarissimi, - per il seguente motivo…

- Ragazzi miei, fate male ad andare in giro senza mantelli dell’invisibilità per la scuola, - lo interruppe con tono ammonitorio Silente, - in primo luogo spaventate gli studenti, e in secondo luogo potreste attirare gli auror che da tempo non vedono l’ora di farvi a pezzi.

Il biondo ammutolì, e tutti e quattro fissarono stupiti Silente. Il silenzio si protrasse per alcuni secondi, ed era interrotto solo dal rumore di Silente che mangiava delle caramelle.

- Prima di tutto, noi non siamo ragazzi, - disse finalmente il più scuro di capelli, con le palpebre pesanti.

- Prima di tutto, - lo interruppe Silente, - lei è un uomo o una donna?

I quattro ammutolirono di nuovo e rimasero a bocca aperta. Questa volta il primo a riaversi fu quello biondo.

- Che differenza fa, professore? – domandò altezzosamente.

- Io sono una donna, - confessò il giovane con le palpebre pesanti, e arrossì tutto. Dopo di lui arrossì intensamente, chi sa perché, anche uno degli altri, un ragazzo moro molto magro .

- In tal caso, tenga pure la maschera, e in quanto a lei, ragazzo mio, si tolga per favore il suo costume da carnevale, - disse autorevolmente Silente.

- Io non sono un ragazzo, - disse bruscamente il moro togliendosi la maschera.

- Noi siamo venuti da lei, - ricominciò il biondo.

- Anzitutto, chi sarebbe questo “noi”?

- Noi siamo i più fedeli sostenitori dell’Oscuro Signore, - disse il biondo con rabbia trattenuta. – Io sono Lucius Malfoy, loro sono Rodolfus e Bellatrix Lestrange e lui è Peter Pettigrew. E noi…

- Siete voi che ora svolgete i compiti di Barty Crouch Jr.?

- Sì, - rispose Malfoy.

- Oh, Merlino, sarà la rovina di Voldemort! – esclamò disperato Silente, alzando le braccia.

- Scherza, professore?

- Altro che scherzare! Sono veramente disperato, - gridò Silente, - che cosa succederà ora con gli horcrux?

- Lei ci vuole prendere in giro, Professor Silente?

- Per quale motivo siete venuti da me? Cercate di farla corta: sto andando a prendere il te con la professoressa McGonagall.

- Noi, i più fedeli sostenitori dell’Oscuro Signore, - disse con astio Malfoy, - siamo venuti da lei dopo la riunione generale dei Mangiamorte al cimitero, nella quale è stata sollevata la questione dell’organizzazione tra i Mangiamorte…

- Chi è stato sollevato dove? – gridò Silente, - vi pregherei di esporre le vostre idee più chiaramente.

- E’ stata sollevata la questione dell’organizzazione.

- Basta! Ho capito! Lo sapete che in base alla deliberazione del 12 agosto dell’anno scorso Hogwarts non è soggetta ad alcun tipo di influenza da parte del ministero della magia o di chiunque altro?

- Lo sappiamo, - rispose Malfoy, - ma l’assemblea generale dei mangiamorte, dopo aver esaminato il suo caso, è giunta alla conclusione che, tutto sommato, a Hogwarts si trovano troppe persone a conoscenza dei piani dell’Oscuro Signore. Davvero troppe. Oltretutto lei ha trovato ben due horcrux.

- Sì, ho trovato due horcrux, - rispose Silente, - e vorrei averli trovati tutti e sette.

I quattro ammutolirono.

- Tutte e sette! Eh-eh-eh, - esclamò il ragazzo moro che si era tolto maschera, - mica male.

- Inaudito! – esclamò il giovanotto che si era rivelato essere una donna.

- Il diario di Tom Riddle – uno, l’anello di Serpeverde – due. Insomma, non basta… E di quelli che di persona conoscono Voldemort solo due, Harry Potter e il professor Piton. Del resto non ha importanza. Voglio che Hogwarts resti libera da qualsiasi interferenza, e non se ne parli più. Posso andare a prendere il te?

- Chiedo scusa, - disse il quarto che assomigliava ad un ratto.

- Chiedo scusa, - lo interruppe Malfoy, - è proprio per Potter e Piton che siamo venuti a parlarle. L’assemblea generale la prega di voler rinunciare volontariamente, in conformità con lo stato di guerra, a Piton. Nessuno in Inghilterra ha dei professori di Pozioni.

- Neppure l’Oscuro Signore, - gridò con voce squillante la donna.

A Silente successe qualcosa per cui il suo volto diventò di un tenue color porpora, e non fiatò, aspettando il seguito.

- E anche a Potter, - continuò Malfoy, - Potter potrà benissimo essere sostituito con Paciock.

- Uhm, - disse Silente con voce strana, - e chi secondo voi toglierà i punti agli studenti?

- Hagrid, - risposero i quattro in coro.

- Il rossore di Silente assunse un sfumatura grigiognola.

- Hagrid toglierà i punti, - disse con voce lievemente strozzata, - la professoressa McGonagall pulirà il letame dei Thestral, Flitwick preparerà la pozione antilupo, e io porterò a spasso Mrs Norris. Può darsi benissimo che Lord Voldemort faccia proprio così. Può darsi. Ma io non sono Lord Voldemort!... – sbraitò all’improvviso, e da rosso divenne giallo. – Piton continuerà a togliere i punti e Potter continuerà ad infrangere le regole della scuola! Riferirtelo all’assemblea generale, e vi prego vivamente di tornare alle vostre faccende.

- Allora, professore, data la sua ostinata opposizione, - disse concitatamente Malfoy, - presenteremo un reclamo all’assemblea dei genitori.

- Ah, ah – disse Silente, - è così? – e la sua voce assunse un tono pericolosamente cortese. – Vi pregherei di aspettare un attimo.

“Lui sì, è un mago in gamba, - pensò entusiasta Harry, - Mi somiglia proprio. Uh, adesso li schianta, uh, come gli schianta! Non so ancora in che modo, ma gliela farà vedere!... Dai suonagliele… r-r-r…”

Silente gettò della polvere nel camino e disse:

- Per favore… sì… grazie. Mi chiami Tom Ridde, per piacere, parla il professor Albus Silente. Tom Riddle? Molto lieto di avervi trovato. Bene, grazie, la ricerca dei vostri horcrux è annullata. Come? E’ annullata definitivamente. Come d’altronde anche l’istruzione degli studenti Serpeverde. Ecco perché: lascio definitivamente il mio lavoro ad Hogwarts, e in generale in Inglilterra… Poco fa sono entrati da me quattro individui, tra cui una donna travestita da uomo, armati di bacchette, e mi hanno terrorizzato nella mia scuola allo scopo di sottrarmi Il Ragazzo Sopravvissuto e Colui Di Cui Entrambi Ci Fidiamo.

- Permetta, professore, - cominciò Malfoy, cambiando espressione.

- Scusi… Non me la sento di ripetere tutto quello che mi hanno detto. Non mi piacciono le assurdità. Basti dire che mi hanno proposto di rinunciare al professor Piton, in altre parole affidare la sottrazione dei punti a chi fino a questo momento aveva il compito di aggiungerli. In queste condizioni, io non solo non posso, ma non ho nemmeno il diritto di lavorare. Perciò cesso la mia attività, chiudo la scuola e me ne vado in Francia. Posso lasciare le chiavi a Malfoy. Che li cerchi lui gli horcrux.

I quattro erano impietriti. I cappucci di mantelli erano scivolati loro dalla testa.

- Che ci vuole fare… Dispiace molto anche a me… come? Oh no, Tom. Basta, così non si va più avanti. E’ forse colpa mia che hai dimenticato dove hai nascosto gli altri horcrux? Come? Hm… Come vuole. Magari. Ma ad una condizione: come vuole, quando vuole, quello che vuole, ma che ci sia un incantesimo per cui, né Malfoy né nessun altro, possa neanche avvicinarsi al mio professore di pozioni. Un’incantesimo definitivo. Effettivo. Valido. Come un’Avada Kedavra! Sì, sì. Faccia pure. Aha… Bene. Ora lo faccio avvicinare. Prego, - disse Silente a Malfoy, - desiderano parlarle.

- Permetta, professore, - disse Malfoy, ora avvampando, ora spegnendosi. – Voi avete sovvertito le nostre parole.

- La prego di non usare simili espressioni.

Malfoy, smarrito si avvicino al camino e disse:

- Vi ascolto. Sì… Lucius Malfoy. Ma abbiamo agito secondo le norme… La posizione del professore è già di per sé  del tutto eccezionale… Sappiamo del suo lavoro… Gli avremmo lasciato la Fenice. Va bene… Bene.

Rosso come un gambero sputò nel camino e si voltò.

“Come lo ha svergognato! Che mago! – pensò Harry pieno di ammirazione. Dopo questo io da Hogwarts non mi muovo. Fatemi quello che volete, io da qui non mi muovo.

I tre, a bocca aperta, guardavano Malfoy.

- E’ un vero scandalo, - disse lui, esitante.

- Se ora su Hogwarts ci fosse stato il Marchio Nero, - cominciò la Bella inquietandosi e arrossendo, - io dimostrerei all’Oscuro Signore…

- Chiedo scusa, non intende mica metterlo ora il Marchio Nero? – chiese educatamente Silente.

Gli occhi della donna brillarono di rabbia.

- Capisco la sua ironia, professore, ce ne andiamo subito… Ma io come ex-detenuta di Azkaban…

- Evasa, - la corresse Silente.

- Vorrei proporle – a questo punto la donna trasse dalle tasche alcuni amuleti, - di prendere qualche amuleto a beneficio dei figli dei dissennatori. Un galeone l’uno.

- No, non li prendo, - Rispose laconicamente Silente dopo aver guardato sottecchi gli amueti.

Un profondo stupore si dipinse sui volti, e la donna diventò di brace.

- Perché rifiuta?

- Perché non voglio.

- Non le fanno compassione i figli dei dissennatori?

- Sì, mi fanno compassione.

- Le rincresce spendere un galeone?

- No.

- E allora perché?

- Perché non voglio.

Ci fu un momento di silenzio.

- Sa, professore, - disse Bellatrix con un profondo sospiro, - se lei non fosse un luminare su scala mondiale, e se non fosse protetto nel mondo più scandaloso – Malfoy la tirò per la manica, ma lei lo scostò col braccio – da certe persone che, ne sono sicura, non si rendono della gravità della situazione, lei meriterebbe un’Avada!

- E per quale motivo? – chiese incuriosito Silente.

- Lei odia la magia nera! – disse orgogliosamente la donna.

- E’ vero, non amo la magia nera, - assentì tristemente Silente e suonò il campanello. Si aprì la posta del corridoio.

- Minerva, - gridò Silente, - versa pure il te. Permettete, ragazzi?

I quattro uscirono in silenzio dallo studio, scesero giù per le scale e si udì la grande porta d’ingresso chiudersi pesantemente dietro di loro.

(…)

 

  
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