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Autore: Niky McGregor    03/08/2012    5 recensioni
Felicia è una donna single con una figlia di tre anni a cui dedica tutta la sua vita. Lavora in uno degli alberghi più lussuosi di Boston, il "Sunshine" e sembra una donna abbastanza tranquilla.
Ma cosa celano veramente i suoi occhi grigi e quella espressione innocente che sfoggia sempre? Qual'è stato il suo passato? In un modo o nell'altro la sua vita si collegherà a quella di Emily Lowell, un agente di polizia che ha subito un trauma alla tenera età di tre anni, l'età di Rose... riuscirà a scoprire il grande segreto di Felicia? E David è veramente un amico?Scoprirete tutto leggendo!
Buona lettura
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

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Felicia Torrence sembrava essere la donna perfetta. Certo non era sposata e non viveva in una reggia, ma aveva una figlia stupenda di tre anni chiamata Rose e lavorava in uno degli alberghi più esclusivi di Boston, il Sunshine" dove alloggiavano i più illustri professori con a seguito tutta la famiglia. Ogni tanto veniva qualche turista particolarmente ricco ma era una rarità di cui spesso ci si dimenticava.

Faceva la receptionist e riceveva ogni giorno complimenti sia dagli ospiti che dal proprietario dell'albergo per la sua grande simpatia e disponibilità. Ogni giorno quando finiva di lavorare salutava tutti con un sorriso smagliante e dolcissimo stampato in volto e tornava a casa dove la aspettavano la figlia con la babysitter. Oltre a pagare quest'ultima le lasciava sempre una mancia oltre alla possibilità di cenare direttamente a casa sua e di usufruire di tutti i servizi che la casa poteva offrire.

Una volta sola con la piccola, le faceva il bagnetto e si faceva raccontare da lei tutto quello che aveva da dirle con la sua parlantina stentata.

Infine la metteva a dormire e lei si metteva finalmente comoda in soggiorno con un buon libro in mano. Alle undici in punto spegneva le luci e si metteva a dormire.

I suoi vicini di casa la rispettavano e la invitavano ad ogni evento interessante che organizzavano, facendo giocare i propri figli con Rose. Per non parlare della sua immensa bellezza che la rendeva abbastanza nota a tutti. Era alta un metro e settanta, portava i capelli rossi e mossi lunghi fino alla schiena, aveva due occhi spettacolari di un grigio particolare, quasi ghiaccio e una bocca rossa e ben definita, ne troppo grossa ne troppo piccola. Non faceva nessuno sport ma aveva un fisico magnifico, non per nulla era l'oggetto di desiderio di molti uomini di quella zona, anche sposati... ma lei non aveva mai sfruttato in alcun modo la sua bellezza e le donne non la vedevano come una nemica. Sua figlia invece aveva gli occhi color dell'ambra. Dalla madre aveva preso li capelli, la costituzione del corpo e il naso: piccolo con la punta rivolta verso l'alto. Aveva le labbra grosse ed il viso era cosparso di deliziose lentiggini... erano entrambe bellissime e nessuno poteva mettere in dubbio che erano madre e figlia

All'apparenza Felicia Torrence sembrava essere felice e appagata della sua vita, in fondo una persona che sorride sempre non può che essere felice, no? Ma spesso le apparenze ingannano...

Come mai nessuno sapeva il passato di Felicia? Per quale strano motivo ogni volta che si chiedeva

qualcosa sul conto del padre della bambina le si rabbuiavano gli occhi e lei con le mani strette a pugno rispondeva con un secco:

-Rose non ha un padre... ha solo me!-

La verità era che un aura misteriosa gravava intorno alla donna ed erano molte le persone che volevano dissipare quella barriera....David Weson lo sapeva bene... quante volte entrando in un bar qualsiasi della zona sentiva qualche sconosciuto nominare il nome della sua collega?

-Quella Torrence non mi convince... troppo perfetta!- aveva sentito dire una volta da un uomo sulla trentina con capelli neri a cresta e due occhi blu che facevano rabbrividire al solo sguardo.

-Che cosa non ti convince per l'esattezza?- si era intromesso lui avvicinandosi a lui con un espressione incuriosita sul volto.

David era il suo vicino di casa ed erano diventati amici fin dal primo istante. Spesso le faceva visita all'albergo per distrarla dal suo lavoro. Aveva ventisei anni, era biondo con gli occhi castani e un fisico muscoloso, merito dei suoi continui allenamenti. Incuteva timore nei ragazzi più piccoli di lui e una leggera soggezione per quelli "più vecchi".

-Ah tu sei il suo amico!- lo aveva riconosciuto l'altro.

David gli aveva riservato un ultima occhiata prima di ricordarsi che lui era lo stesso tizio che aveva chiesto informazioni per un parco. Come faceva a sapere tutte quelle cose?

-Come fai a saperlo?- gli aveva chiesto.

-Abbiamo fatto una lunga chiacchierata e da lì mi sono convinto che lei non la conta giusta... non credo che il padre di Rose sia semplicemente morto in un incidente d'auto..- aveva risposto.

Da quella sera David era più che deciso a scoprire tutto sul passato della sua amica...

   
 
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