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Autore: Pu96    04/08/2012    7 recensioni
Passavamo i giorni a punzecchiarci, creando una particolare intimità. Poi d’un tratto, i nostri rispettivi confini si ruppero. Ad occhi inesperti, tutto rimase esattamente uguale. Ma nei nostri sguardi c’era un abisso. Era una questione di equilibrio tra mani tremanti e battiti accelerati. Era nel tuo sfiorarmi la gamba durante un’intervista, il mio osservarti costantemente durante gli assoli. Iniziammo a sederci uno affianco all’altro, a stringerci nelle foto, a intrecciare le dita per sistemare il microfono. Morivamo ogni sera nel dormire in letti separati, e rinascevamo ogni mattino dandoci il buon giorno.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So stay there because I'll be coming over,
and while our blood's still young,
won't stop til it's over, won't stop to surrender.
[ASCOLTARE QUI: http://www.youtube.com/watch?v=RTElDZGhZ-M]
 
 
«Almeno sei riuscito a cambiare il mio mondo(Flash di noi stessi)
 
Quando ci siamo incontrati eravamo due anime distinte.
Le mie mani sgocciolavano sapone e acqua fredda sul lavandino di marmo, lo specchio del bagno catturava il tuo sguardo preoccupato e timoroso. Le labbra strette tra i denti svelavano la nostra insicurezza.
Ci guardammo e tornammo alle nostre vite, pronti a lottare per essere parte di qualcosa di grande.


I giudici pronunciavano i nomi di coloro che passavano al round successivo.
Le mie dita erano incrociate dietro la schiena, la tua testa era bassa e i tuoi occhi chiusi. Stavamo aspettando il momento per iniziare una nuova vita.
Non ci chiamarono.
Le nostre spalle si sfiorarono mentre correvamo dietro le quinte con il volto solcato dalle lacrime.
Non ci fermammo, d’altronde eravamo solo due estranei.

 
“Avete troppo talento per essere mandati a casa”
Le mani di cinque ragazzi erano dolcemente appoggiate le une sulle spalle degli altri. Bastò una frase per renderci migliori. Io saltai urlando, tu ti accasciasti a terra incredulo. I nostri sguardi si catturarono a vicenda e d’un tratto ti trovai tra le mie braccia. Ti strinsi e ti portai pochi passi lontano: trasformandolo in un momento solo nostro.
E’ strano pensare che allora stavo facendo ciò che avrei fatto per il resto della mia vita: nasconderti per poter vivere qualcosa insieme.
Imparai il tuo nome, le note che raggiungevi più facilmente, i tuoi gusti musicali e le parole che il tuo accento faceva sembrare particolarmente buffe. Capii che il sorrisino imbarazzato e sexy che ti compariva sulle labbra quando in Torn intonavi “sdraiato nudo sul pavimento” non era voluto. 
Potevamo osservare il viso dell’altro per un breve istante e comprendere tutte le emozioni provate. Era una dote spontanea, forse arricchita da un poco di romanticismo, gentilmente donato dalla pura attrazione. Chissà se avevi mai pensato di poter provare certe emozioni verso un ragazzo? Io non l’avevo fatto. Ma tu sei arrivato, non hai chiesto scusa, e ti sei stabilito nel mio cuore. Sciocco me, te l’ho lasciato fare senza alcuna protezione.

 
Ci trasformammo nel nostro sogno, giorno dopo giorno, esibizione dopo esibizione, diventammo talmente stupefacenti da lasciarci attoniti. Passavamo dai miei canini incisi sulla tua spalla durante il video diary, agli abbracci smorzati davanti a milioni di telespettatori. Ci avvicinammo lentamente ma con costanza: le mie mani scivolavano tra i tuoi ricci, i tuoi occhi indugiavano sulle mie labbra. Se ne accorsero tutti, tranne noi. 
“Ora baciami, tu folle!” Oh, quell’invito scherzoso fu una vera tentazione. Dovetti combattere con me stesso per limitarmi ad accostare la mia guancia al tuo viso, e non gettarmi d’impulso sulla tua bocca.
Passavamo i giorni a punzecchiarci, creando una particolare intimità.
Poi d’un tratto, i nostri rispettivi confini si ruppero. Ad occhi inesperti, tutto rimase esattamente uguale. Ma nei nostri sguardi c’era un abisso. Era una questione di equilibrio tra mani tremanti e battiti accelerati. Era nel tuo sfiorarmi la gamba durante un’intervista, il mio osservarti costantemente durante gli assoli. Iniziammo a sederci uno affianco all’altro, a stringerci nelle foto, a intrecciare le dita per sistemare il microfono. Morivamo ogni sera nel dormire in letti separati, e rinascevamo ogni mattino dandoci il buon giorno.  Trascorrevamo ogni istante insieme, divenne un’abitudine per entrambi. Quando non eri presente, mi voltavo a cercarti comunque. Quando non rispondevo a una tua occhiata, iniziavi ad attirare la mia attenzione con delle facce buffe. Si delineò un “noi”, qualcosa che inconsapevolmente, ci rese ciò che siamo adesso.

 
Ruzzolammo nella valle dei sentimenti ed addio al resto del mondo.
Il primo bacio, la prima volta che posasti la mano sul mio cuore, la prima volta che ci sdraiammo uno accanto all’altro. Costruimmo la nostra quotidianità con tanti piccoli momenti incastonati l’un l’altro: come in una collana di perle. Ci trasferimmo insieme, fu un gesto talmente automatico, che nemmeno ci disturbammo a deviare le apparenze. Diventammo il nostro amore, da accudire, crescere e rinforzare ogni giorno. Leggevamo gli articoli sull’omofobia e ci stringevamo la mano, passavamo in rassegna ai Blog sul nostro rapporto e ricominciavamo a respirare. Esistono due versioni di ogni storia, due punti di vista, forse anche due verità, ma la nostra era unica: Non ci fermeremo finché non sarà finita. 

 
Poi ci torchiarono le ali. Freddi macigni vennero imposti sulle nostre fragili schiene, ci coprirono come merce troppo preziosa e strapparono il nostro mondo. Venisti descritto come donnaiolo, nonostante il tuo cuore fosse estremamente prezioso. Venni descritto come futuro marito di Eleanor, nonostante lei meritasse qualcuno che la amasse veramente. Tutto divenne sbagliato, faticoso, ostentato, estenuante. Ti sentivo piangere, ma mi era proibito rassicurarti. D’un tratto il mio dolore non sembrava così importante, non se vedevo i tuoi occhi verdi annegare nel rimorso. 
Eppure, non siamo stati sconfitti. 
Eppure, siamo ancora qui.  
 

Le mie  mani sfiorano incredule il tuo polso. 
Posso sentire il battito accelerato del tuo cuore solo tramite il contatto della nostra pelle. 
I tuoi occhi si alzano eccitati e emozionati verso il mio viso, cercando uno stato d’animo che rispecchi il tuo. Percepisco il tuo sorriso affiorare spavaldo e sincero sulle labbra, mentre io imperturbabile, continuo a tracciare i contorni della scritta nera sopra la tua mano. Non parlo, non reagisco, smetto perfino di muoverti, combattuto tra le piccole esplosioni dentro il petto.
“Non posso…” Sussurro, non riuscendo a completare la frase. Leggo quelle parole e un velo di gioia illumina il mio viso. Ogni volta ti sorprendi davanti alla mia felicità, quella vera, non quella che ostento davanti alle telecamere. Quando sono sorpreso ed entusiasta il mio corpo si irrigidisce e il mio sguardo si azzera per un secondo. Mi sporgo poco alla volta verso l’oggetto del mio interesse, poi accortomi del mio errore, mi ricompongo e riacquisto il controllo sulle emozioni. Così hai capito di piacermi: il mio viso si avvicinava lievemente alle tue labbra quando ti sussurravo qualcosa.
“…Cambiare, sì! C’è scritto “non posso cambiare””  Ridi, ridi talmente forte che il tuo corpo saltella a ritmo. Sei talmente orgoglioso di te stesso, del tuo coraggio, della tua forza d’animo. Ormai la tua pelle è diventata il tuo diario: non nascondi più nulla a te stesso, e nemmeno agli altri. 
Posso sentire la barriera di silenzio creparsi piano sopra di noi. La bolla che ci hanno costruito attorno, le presunte fidanzate, la nostra indiscutibile amicizia, tutto sta lentamente andando in frantumi. 
“Harry, questa non te la perdoneranno…” Rispondo con un sorriso sarcastico sul volto, mentre mi lascio finalmente coinvolgere nella tua frenesia. Mi sporgo sulla punta dei piedi per riuscire a sfiorarti il naso con il mio, mentre le tue mani afferrano le mie, sussurrando una promessa eterna.
“Finiremo all’inferno insieme.” Replichi.
Al momento mi sembra una dannazione decisamente allettante.




SONO ANCORA VIVA:
Salve cari miei lettori.
Oggi vi posto questa OS, solo perché non aggiornavo da tantissimo e mi sentivo in colpa.
Come avete potuto capire, questa OS ripercorre alcuni dei bellissimi momenti Larry. Volevo mostrare quanto sono cresciuti, come il "tu" e l'"io" si sono lentamente fusi in un "noi". Come hanno affrontato le difficolta e come stanno sopravvivendo.
Questo era il progetto. Il risultato è un ammasso di cose casuali.
Questa volta solo davvero, davvero, davvero scontenta! Soprattutto perchè l'idea mi piaceva da morire e meritava molta più cura...
MA AMEN. VIA IL DENTE, VIA IL DOLORE ED ECCOCI QUA.

Due cose veloci perché devo aiutare mamma a imbiancare:
1) La canzone scelta è Sweet disposition. Colonna sonora di uno dei miei film preferiti: 500 giorni insieme. Canzone da cui si presume sia tratto uno dei tatuaggi di Harry, uno dei più significativi a dire il vero. "Won't stop 'till we surrender". 
Inizialmente però, questa fan fiction era tratta dalla canzone Change The World (
http://www.youtube.com/watch?v=vtCePM6xC9A). E' una canzone splendida che verra sicuramente utilizzata in una delle mie prossime storie. Se non la conoscete, dopo esservi vergognati, andate ad ascoltarla!
2) Questa storia era una completa benedizione per Harry. Sul serio, quel ragazzo è assurdamente coraggioso. I CAN'T CHANGE. Credo che il mondo dovrebbe fermarsi e guardare Harry. Credo che tutti dovrebbero ammirarlo e augurargli buona fortuna. Qualsiasi sia il suo futuro, o il suo destino, io sarò orgogliosa di lui. Perché, ora come ora, sta dimostrando di essere un ragazzo splendido. 
Io l'ho amato dalla maglia "love is equal"
C'è da dire altro?
Ha solo 18 anni. 
3) ARRIVERA' UNA FANTASTICA OS SU LOUIS IN CRISI.  Non è vero. Cioè forse. Non lo so. Magari. Se ne ho voglia. 
4) Andate in pace, miei prodi.
5) GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI ALLA MIA ULTIMA OS. HO SUPERATO LE 170 LETTURE! ASSURDO!
vi amo, oh mio dio. Vi amo sul serio. Inizierò a dedicare una os a tutte le persone che mi recensiscono... siete anime fatte di bellezza!

 
  
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