Salve a tutti!
Proprio ieri, vittima della noia, ho tirato fuori questa shot... Come avvertimento vi dico che, dato che non avevo ancora trovato un titolo, l'avevo rinominata come "altolà con la depressione". Se oggi per voi gli uccellini cinguettano, il Sole splende e tutto va bene, non leggete, magari passate un altro giorno XD
Lettore avvisato, mezzo salvato, buona lettura!
 

 

Attenda in linea

-Rachel Berry. Chi parla?

Mi si mozza il respiro. E' così difficile lasciare che l'aria circoli nei miei polmoni, ora che ascolto la sua voce e mi rendo conto che non è cambiata.

-Rachel? Sono Quinn-dico a fatica, combattendo le lacrime.

Sono passati vent'anni dall'ultima volta che l'ho guardata negli occhi, vent'anni dall'ultima volta che l'ho toccata, che ho visto il suo sorriso.

-Quinn? Dio, non ci sentiamo da...

-Vent'anni, sì, Rachel-sorrido, e la prima lacrima scende a bagnare il mio viso, per poi finire nella mia sciarpa verde.

-Come stai?-è imbarazzata, lo sento. Be', è comprensibile, e di certo la mia telefonata è tutto tranne che opportuna dopo tutto quello che è successo, ma sono passati vent'anni e tutto, compresa lei, è così sfocato ai miei occhi di adulta.

-Be', sto bene... Il lavoro al giornale procede benissimo-rispondo-e tu?

-Una vita tranquilla e felice-dice, e sento che non mente: sono sempre stata brava, a capirla-Io e Finn abbiamo appena festeggiato i quindici anni di matrimonio, siamo appena tornati dall'Italia con i bambini.

I bambini? Be', dovevo aspettarmelo. Non ha perso tempo il mio caro, vecchio Finn...

-Oh, hai dei figli?

-Sì, Christopher e Susan-spiega lei, e nella sua voce percepisco il grande amore che prova verso le sue due creature.
Avevo valutato l'ipotesi dei figli, ma sapere che l'ipotesi è realtà, sapere che Rachel Berry è sposata, ha dei figli e ha trovato il suo posto nel mondo, mi spiazza, mi da gioia e, sì, malinconia.

-Sono davvero felice per te, Rach-le dico, ed è la verità.

-E tu, invece? Ti sei sistemata?-chiede, schiarendosi la voce.

-Oh, sì, io e la mia compagna abbiamo appena preso casa insieme-racconto.

Sì, io e Marina stiamo davvero bene, insieme, e sto cercando il coraggio per chiederle di sposarmi. Per questo ho deciso di chiamare Rachel: ora che tutto va bene voglio che lei lo sappia, voglio che lei sia partecipe della mia felicità anche solo per un paio di minuti.
-Davvero? Congratulazioni!-immagino il suo sorriso dolce, entusiasta, il suo sorriso da bambina che, sono sicura, non è cambiato, e sorrido a mia volta.

Dio, quanto mi manca...

-Be', vedo che ci siamo davvero sistemate-ridacchio-finalmente, aggiungerei!

-Anche quando sembrava impossibile-aggiunge lei, con una nota di malinconia.

Sì... C'è stato un momento in cui, senza la mia piccola Barbra, non pensavo di poter sopravvivere, lo ricordo bene: ricordo il peso della sua assenza, le lacrime che bagnavano il cuscino, gli sguardi di odio che Finn mi riservava e, sono sicura, mi riserverebbe anche adesso.

-Forse non eravamo proprio fatte per stare insieme, eh?-dico.

Che idiota. Che idiota. Che idiota.

Da dove l'ho tirata fuori, questa frase stupida?!

-Eh, sì...

Mi si mozza di nuovo il fiato, quando la sento sospirare.

Anche lei ricorda il nostro primo bacio? Anche lei ricorda le nostre mani intrecciate?

Ricorda il periodo di serenità in cui avevamo deciso di non curarci di Finn, della reputazione, del diploma imminente, e ci eravamo semplicemente donate l'una all'altra?

Anche lei ricorda la prima volta in cui ci siamo giurate amore eterno?

Vorrei chiederglielo, vorrei chiederle se anche lei pensa a me, qualche volta, come io penso a lei, vorrei chiederle se anche lei ripensa con malinconia al giorno in cui mi ha detto addio, spiegandomi che era Finn l'unico con il quale doveva stare, ma mi limito a chiederle di cosa si occupa suo marito, ad ascoltarla mentre mi racconta delle peripezie affrontate da Kurt e Dave, sì, Dave Karofsky, per adottare il loro bambino.

-Sì, nessuno si aspettava che Blaine lo lasciasse per andare a Parigi con Sebastian, e soprattutto che sarebbe arrivato Dave, ma sono così dolci insieme-sospira, sognante, e mi sembra quasi di vedere i suoi occhi nocciola brillare-e cosa mi dici di Santana e Brittany?

Un tuffo al cuore. Santana e Brittany sono quello che avremmo potuto essere anche noi.

-Si sono sposate, e hanno due bellissime figlie-le racconto-Brittany insegna danza mentre Santana si occupa di rendere la città più sicura... Sì, è entrata in polizia, roba da matti!-ridacchio alla reazione di shock di Rachel.

"Potevamo essere felici come loro due, lo sai? Potevo proteggerti, potevo sposarti in un giardino d'estate, come hanno fatto loro". Queste parole aleggiano nell'aria, e non c'è bisogno che io le dica perché lei le senta.

-Quinn...

Lo sento, ha lo stesso tono di quando mi ha detto addio, lo stesso tono che ha usato per dirmi "Finn è l'unico per me".

-Lo so, Rach, lo so-sorrido, e altre due lacrime fanno compagnia alla prima.

Ci salutiamo, con la falsa promessa di sentirci il prima possibile.

Quando metto a posto la cornetta mi guardo allo specchio, ed è come se mi vedessi per la prima volta: una giovane giornalista in procinto di sposarsi, felice, realizzata, con una donna bellissima e comprensiva al suo fianco.

Marina rientra a casa dopo mezz'ora, trovandomi a sistemare i miei tanti libri nello studio. Mi bacia, dicendomi che mi ama.

-Ti amo anch'io, piccola-rispondo.

Sì, è bellissima e comprensiva senza ombra di dubbio, ma non è perfetta.

Non si chiama Rachel Barbra Berry.

 

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Grazie per aver letto!

HaveANiceDay