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Autore: marmelade    04/08/2012    32 recensioni
“Ma come diavolo avete fatto a dimenticarvi tutti di questo giorno?!” esclamò, per poi guardarmi quasi furiosa, mentre io non riuscivo ancora a capire.
Nicole parve accorgersi del mio stato confusionale, e scosse ancora il capo, facendo muovere i suoi ricci, così simili ai miei.
“Cavolo Harry! Oggi torna Maya dalla Spagna!”.
[...]
Infondo, avevo paura, e la vecchia Maya cercava di prendere il sopravvento su quella nuova.
Ma non avrei mai permesso ciò.
Sarei stata forte, e avrei trascorso la mia vita serenamente anche lì, dimostrando a tutti chi ero diventata.
E non mi sarei fatta ingannare ancora.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I would love you better now.'
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I hope you don’t mind
that I put down in words
how wonderful life is
while you’re in the world.

{Your Song - Elton John}



Sette anni dopo..
 


HARRY POV.
“Scusi signorina, il volo per Parigi è già atterrato?”.
L’hostess bionda si voltò verso di me dopo la mia domanda, scrollando i lunghi capelli racchiusi in una coda, rivolgendomi un enorme sorriso.
“Si, è appena arrivato. Guardi, stanno scendendo i primi passeggeri” rispose, indicando una piccola parte di persone che entrava nell’androne dell’aeroporto.
“Grazie mille” dissi, facendo per andarmene.
“Ehi!” esclamò improvvisamente, facendomi voltare nuovamente verso di lei.
L’hostess fece un sorrisino malizioso, avvicinandosi ancor di più a me, prendendo a sfiorare il mio braccio.
“Ti va di... non lo so, prendere un caffè, conoscerci meglio, magari...” disse, con un tono di voce che lei riteneva sexy.
Era bella, non lo si poteva negare. Aveva dei bei fianchi sinuosi e degli splendidi occhi azzurri da cerbiatta che le illuminavano il viso.
Non era altissima, ma aveva delle belle gambe e quel tacchetto in più se lo poteva permettere.
Continuai a guardarla dalla testa ai piedi da dietro gli occhiali scuri, facendole un sorriso.
Se fossi andato lì per rimorchiare, forse avrei accettato il suo caffè. O forse no.
“Scusami, davvero, ma la mia fidanzata sta per scendere da quell’aereo che è appena atterrato da Parigi, e non credo le faccia molto piacere vedermi prendere un caffè con una ragazza” risposi, alzando le spalle.
Lei rimase leggermente delusa, boccheggiando qualcosa.
“Oh beh, scusami... io non pensavo che tu... insomma, scusa...” continuò a boccheggiare, e io le feci un sorriso.
“Tranquilla, è tutto a posto. Grazie per l’informazione, comunque!” esclamai, allontanandomi dalla sua figura.
La sentii esclamare un “ciao” e sentii ancora il suo sguardo puntato su di me.
Scossi il capo, passandomi una mano tra i ricci e avvicinandomi ai passeggeri appena scesi dall’aereo. Sapevo che lei sarebbe stata l’ultima.
Era sempre l’ultima ad uscire e ad entrare sull’aereo, e lo sarebbe sempre stata.
Certe tradizioni non avrebbe potuto spezzarle mai.
Alzai lo sguardo dal pavimento lucido dell’aeroporto di Heatrow. Tolsi gli occhiali da sole, poi rimisi le mani in tasca e iniziai a dondolarmi sulle ginocchia, canticchiando un motivetto di una vecchia canzone degli anni novanta.
Passai una mano tra i capelli, e vidi scendere altri passeggeri di quel volo.
Ed eccola lì.
Perfettamente perfetta in ogni movimento che compisse, portava la valigia con la sua solita eleganza raffinata da brava ragazza, sembrava un angelo per il suo portamento.
“Fanculo, valigia di merda!”.
Ecco, appunto.
La ragazza perfetta mi venne incontro, per poi sorpassarmi e abbracciare quello che doveva essere il suo fidanzato perfettamente alto e muscoloso.
E mostrò la vera ragazza perfetta. Cioè, quella più imperfetta sulla faccia della terra.
“Cacchio Parker, aiutami un secondo con questa cazzo di valigia! Non vedi che continua a girarsi?!”
“Guarda che sei tu che...?”
“Io cosa, Parker?! Non t’azzardare a dire che è colpa mia!”.
Scossi il capo, assistendo da lontano a quella scenetta fin troppo ironica e divertente.
Era così tutte le volte.
Continuai a guardarli trafficare con la valigia, finché Maya non alzò lo sguardo, aggiustandosi il cappellino blu da sopra i capelli corti e mi vide.
Poggiò le mani sui fianchi, facendo un sorrisino mentre sbuffava, e sorrisi anche io.
Eccola, la mia ragazza perfettamente imperfetta.
Vidi Maya correre verso di me e, senza che potessi accorgermene, me la ritrovai aggrappata al collo, con le sue gambe che mi cingevano la vita.
“Ohi piano, piano, piano! Guarda che non ce li ho più diciotto anni... e a te Parigi fa sempre un brutto effetto!” esclamai, abbracciandola forte.
May scostò il viso dall’incavo del mio collo, guardandomi scettica, ancora aggrappata a me.
“Cosa stai cercando di dirmi, Styles?” domandò, e io ridacchiai.
“Che ogni volta che torni da Parigi, torni sempre un po’ più pesante del solito!” risposi, e lei contrasse il viso, per poi darmi uno schiaffetto sulla guancia.
“Ahi!” esclamai, e lei fece un sorrisino beffardo.
“Ti sta bene! Così la prossima volta eviti di dirmi che sono ingrassata!” rispose, per poi slacciare la presa delle sue gambe intorno alla mia vita e poggiare i piedi a terra.
“Non ho detto questo!” provai a ribattere, ma lei si era già avviata verso Ryan, che stava guardando quella scena.
Alzai una mano e gli feci un cenno di saluto, e lui ricambiò.
Maya gli disse qualcosa, per poi prendere la grande valigia dalle sue mani e camminare verso di me, mentre Ryan prese il cellulare e dopo poco iniziò a parlare come inebetito, prendendo una direzione diversa da quella di May.
“Con chi sta parlando Ryan? Sembra quasi... non so, non saprei descriverlo...” dissi, una volta che lei mi fu vicina, scrollando il capo,.
Maya sorrise, per poi circondare con un braccio la mia vita, e io feci lo stesso intorno al suo collo.
“Parker ha trovato l’amore” rispose ridacchiando, e io le rivolsi uno sguardo sconvolto.
“Davvero?! E chi è?” domandai, e lei annuì col capo.
“Oh, una francesina carina e perfettina col nasino all’insù. La francese doc, insomma. Lui dice che durerà, e io lo spero. In questo ultimo periodo, sta cambiando più ragazze che mutande!”.
Scoppiai a ridere fragorosamente dopo le sue ultime parole, e lei insieme a me.
Uscimmo dall’aeroporto parlando un po’ di tutto; del soggiorno a Parigi, di quell’ultima performance che aveva fatto. Sembrava felice, e io non potevo che esserlo anche io.
“Dovevi esserci, Harry! Ti saresti sicuramente divertito!” esclamò, una volta arrivati alla macchina.
“Lo so, May, lo so... è la quinta volta che me lo ripeti!” dissi, iniziando ad aprire il cofano.
Lei mi si avvicinò, poggiando le mani sui fianchi e sbuffando.
“Lo so, ma lo faccio solo per farti sentire in colpa!” rispose, alzando le spalle.
Alzai lo sguardo verso di lei, mentre poggiavo la valigia nel retro della macchina.
“Oh, grazie tante...!” esclamai, chiudendo con forza il cofano, e Maya ridacchiò.
Si avvicinò ancor di più a me, prendendomi il viso tra le mani e lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.
“Sei sempre dietro le quinte ogni volta che mi esibisco. E’ stato un po’ traumatico non averti, questa volta...” sussurrò, aggiustandomi qualche riccio dalla fronte.
Poggiai le mie mani sui suoi fianchi, avvicinandomi di più al suo viso e lasciandole un bacio sulle labbra morbide e fresche.
“Non è stata colpa mia, lo sai... dovevamo registrare le ultime canzoni in studio, non potevo muovermi” risposi giustificandomi, e lei sorrise.
“Beh, adesso abbiamo un bel po’ di tempo prima che io parta per un altro tour... c’è tempo di fare tutto...” disse, per poi allontanarsi ed entrare in macchina.
Scossi il capo, per poi entrare in macchina anche io e sedermi accanto a lei, che continuava a parlare delle varie performance che avevano fatto e in quali posti si erano esibiti.
Vederla felice, era l’unica cosa che volevo per il resto della mia vita.
Vedere i suoi occhi brillare, le sue labbra emettere suoni e le sue mani gesticolare, mi facevano sorridere.
Perché non avevo ricevuto dono migliore di Maya.
E aveva ragione.
Ci sarebbe stato il tempo di fare tutto.
 
 
MAYA POV.
“Harry, io ho fame!”.
Lui continuò a guardare dritto davanti a se, le mani ferme sul volante e un sorrisino sghembo stampato sul volto.
“Mangerai appena arriveremo” si limitò a rispondermi, e io sbuffai.
“Sempre se arriveremo... questo viaggio sta durando un’eternità!” esclamai, poggiando le scarpe sul sediolino e abbracciandomi le ginocchia.
“Dai, siamo quasi arrivati... e leva quelle scarpe sporche dal sediolino!” esclamò in risposta, cercando di farmi abbassare i piedi, facendomi ridere.
“Le scarpe fanno parte del pacchetto Maya... prendere o lasciare, Styles!” dissi ammiccando, e lui scosse il capo ridacchiando, continuando a guidare.
Scrutai a fondo il suo profilo perfetto.
Il capelli ricci che gli ricadevano dolcemente sulla fronte, coprendogli leggermente gli occhi verdi e meravigliosi, che mi erano mancati in quegli ultimi due mesi.
Mi era mancato il fatto di non averlo vicino tutti i giorni, di non svegliarmi accanto a lui, come accadeva da sette anni a questa parte.
Dio, sette anni.
E chi avrebbe mai pensato che io e Harry saremmo potuti durare così tanto?!
Io mi sarei odiata, dopo un po’.
E invece lui continuava ad amarmi giorno per giorno, come fosse sempre la prima volta.
Aveva mantenuto la promessa che mi aveva fatto sette anni fa.
Mi aveva aspettato.
Aveva aspettato otto lunghissimi mesi di potermi amare meglio, come avevamo sempre desiderato.
E, quando l’avevo visto lì, fermo in aeroporto con le mani in tasca e i capelli scombinati, avevo capito tutto.
Gli ero corsa incontro – proprio come avevo fatto quella mattina – e lo avevo quasi scaraventato a terra, abbracciandolo forte.
Ci eravamo guardati negli occhi e avevamo sorriso, lasciando che i nostri occhi si capissero senza emettere alcuna parola.
E adesso, eravamo arrivati fino a lì.
Sette anni dopo, e i nostri occhi riuscivano ancora a capirsi perfettamente.
Schiacciai il viso contro il finestrino, guardando il paesaggio che scorreva velocemente sotto i miei occhi. Mi sembrava di rivivere una scena già vissuta molto tempo fa, quando ero arrivata per la prima volta lì, piccola e indifesa sedicenne, che avrebbe dovuto fare i conti con le sue prime sofferenze, con delle amicizie indissolubili e con il suo primo amore.
Le amicizie erano rimaste, e il primo amore pure.
E, delle sofferenze, non avevo più paura oramai.
Avevo Harry al mio fianco, e sarebbe andato tutto bene.
D’un tratto, proprio come molti anni fa, un cartello mi si parò sotto gli occhi, facendomi sorridere.
“Benvenuti ad Holmes Chapel”.
 
“Maya, finalmente sei arrivata!”.
Scesi agilmente dal sediolino per correre incontro a Niall, mentre Harry sorrise e si diresse al cofano.
“Mi sei mancato, irlandese!” esclamai, gettandogli le braccia al collo, e sentii un sottile strato di peluria sfiorarmi leggermente la guancia.
Sembrava ancora un piccolo diciottenne, ma la sua sottile barbetta non lo dimostrava affatto.
“Anche tu ci sei mancata tanto!” rispose, per poi staccarsi da me e cingermi il collo con un braccio.
“Ehi, non date una mano a un povero idiota alle prese con una valigia pesantissima?!” esclamò improvvisamente la voce di Harry.
Sia io che Niall ci voltammo verso di lui, per poi guardarci negli occhi ed entrambi alzare le spalle.
“Nah!” rispondemmo nello stesso momento, per poi scoppiare a ridere.
Harry sbuffò sonoramente, continuando a trafficare con la valigia, mentre io e Niall ci dirigevamo dentro casa di Anne.
“Guardate chi è tornata, gente!” urlò Niall, una volta che fummo in salotto.
Spalancai le braccia e subito Liam mi corse incontro, sollevandomi da terra e facendomi roteare.
“Non ne potevamo più senza di te!” esclamò, per poi riposarmi a terra.
Alzai le spalle, per poi stringergli il naso come fosse un bambino.
“Lo so, sono indispensabile nella vita di ognuno di voi!”
“Per me sei importante quanto uno specchio!” disse Zayn, abbracciandomi forte.
“I tuoi confronti sono sempre così sdolcinati, Malik” risposi, staccandomi da lui e scoppiando a ridere.
Salutai Anne, la quale mi tenne stretta a se per un’infinità di tempo, e Aura, che oltre ad essere sorella di Nicole, era diventata fidanzata di Niall da circa un annetto.
Stavano benissimo insieme.
Lei era praticamente l’opposto di Nicole caratterialmente, gentile, tranquilla, mentre sua sorella era un vero e proprio uragano. Anche in certe circostanze.
“Fatemi capire, la mia migliore amica torna da Parigi e voi non venite a chiamarmi?!”.
Ci voltammo tutti verso le scale, e io feci un enorme sorriso.
Nicole stava scendendo lentamente la scalinata, i capelli legati in uno chignon e qualche ciocca che le ricadeva ribelle sul volto, ma gli occhi erano sempre più lucenti. Forse anche più del solito.
“Volevamo farti riposare un altro po’!” esclamò Liam, e Nicole fece una smorfia.
“Riposare è da vecchi, Payne! Ti pare che io lo sia?!”
“No, però sei...”
“Si, sono incinta, e allora? Da quanto le donne incinte non possono salutare le migliori amiche appena arrivate da Parigi?!” esclamò ancora, interrompendo Zayn, scendendo l’ultimo scalino con una mano dietro la schiena.
La guardai avvicinarsi a me con il suo piccolo pancione da quinto mese di gravidanza, e non potei fare a meno di sorridere. Chi l’avrebbe mai immaginato, anni fa, che alle fine le cose sarebbero andate così.
“Torni da Parigi e non mi hai portato nemmeno un croissant? Sei proprio una carogna!” disse, per poi scoppiare a ridere e abbracciarmi, per quanto il pancione glielo permettesse.
“Si sarebbero rovinati, Nicole! La prossima volta ti porto direttamente a Parigi con me!” esclamai, per poi poggiarle una mano sul pancione rotondo.
“Oh, questa si che è una bella idea!” disse, poggiando la sua mano sulla mia e sorridermi.
Non potevo ancora credere al fatto che Nicole Miller, fosse in attesa di un bambino.
“Chi, come e quando va a Parigi in queste condizioni?!”.
Scostai la mano dal pancione di Nicole, voltandomi verso l’unico che mancava a quella strana riunione.
“Ficcati un petardo in culo e chiudi quella boccaccia, Louis! Per un croissant decente in queste condizioni, farei follie” disse Nicole, guardando il suo fidanzato, che aveva uno sguardo scioccato sul volto.
Scossi il capo, ridacchiando. Per quanti figli avrebbe potuto aspettare, o essere cresciuta, Nicole non sarebbe cambiata mai.
“E dove lo prendo un petardo?!” esclamò Louis, e Nicole scosse il capo.
Louis rise, per poi aprire le braccia verso di me.
“Ehi, grande stella del teatro, perché non abbracci questo bel chico?” disse, facendomi scoppiare in una grossa risata.
Mi buttai tra le sue braccia, mentre vidi Harry rientrare in casa con la valigia, guardando la scena da dietro le spalle del suo migliore amico.
“Sai che sarai il padre più figo del mondo? Vorrei tanto essere tua figlia!” dissi, staccandomi dal suo abbraccio, e lui sorrise modesto.
“Beh, tutti vorrebbero avere un padre come me!”
“Povero il mio bambino!” esclamò improvvisamente Nicole “credo che non te lo farò riconoscere, Louis. Sai quante prese per il culo, dopo che gli avremo messo quel cognome? Dio, non oso immaginare!”.
Scoppiammo a ridere tutti, tranne Louis, ormai abituato a tutte quelle varie battutine.
Mi fermai un secondo a fissarli tutti, uno per uno.
Niall aveva finalmente trovato la felicità con una ragazza, – che poi era la sorella di Nicole e lei continuava a minacciarlo, erano piccoli dettagli – Liam si era lasciato con Danielle dopo quattro e lunghissimi anni di una relazione che non riusciva ad andare avanti già da tempo, dato tutti i ragazzi che Danielle era solita portare a casa quando Liam era in tour, che ostacolavano la loro strada; Zayn era nuovamente single, dopo che Jenny era partita per studiare in Danimarca e, nonostante tutti i tentativi di mandare avanti una relazione a distanza, si erano lasciati di comune accordo, rimanendo amici e sentendosi ogni tanto.
Ma Zayn avrebbe trovato presto l’amore, aveva ancora tutto il tempo a disposizione.
Sembrava si stesse già frequentando con un’altra ragazza, infatti.
Voltai lo sguardo verso Nicole e Louis, seduti uno accanto all’altra sul divano.
Louis le teneva una mano sul pancione, accarezzandolo dolcemente, parlando con Harry, mentre lei chiacchierava con Zayn sulla sua nuova fiamma.
Era bello vederli così, uniti ancora dopo tutto quel tempo, senza essere cambiati di una virgola.
I soliti due idioti, che continuavano ad amarsi in quel modo così idiota e perfetto.
E poi c’era Harry.
Posai lo sguardo su di lui, che rideva e parlava con Louis con quel suo sorriso meraviglioso.
Non potei fare a meno di sorridere, guardandolo.
Non riuscivo più a trovare parole per descriverlo, per me era perfetto in ogni singola cosa che facesse, anche se era la più imperfetta.
D’un tratto, Harry voltò lo sguardo verso di me e mi colse sul fatto, incrociando i suoi occhi verdi ai miei, sorridendomi.
Gli sorrisi anche io, poi lo vidi alzarsi e avvicinarsi a me, cingendomi la vita con il suo braccio e attirandomi a se.
Gli sorrisi, poggiandogli dolcemente i palmi delle dita sul suo viso morbido, avvicinandomi alle sue labbra rosse, che sembravano quasi essere state disegnate dal migliore dei pittori.
“Mi sei mancata tanto...” sussurrò, guardandomi negli occhi.
Sorrisi sulle sue labbra, carezzandogli una guancia con il palmo delle dita.
“Mi sei mancato tanto anche tu...”.
Sorrise anche lui, poggiandomi due dita sotto il mento e avvicinandosi ancor di più al mio viso, per poi poggiare delicatamente le sue labbra dolci sulle mie.
Ogni volta che baciavo Harry, sentivo sempre le stesse emozioni che avevo provato a sedici anni, poi a diciotto, e infine adesso.
Non sarebbe mai cambiato nulla, soprattutto il mio amore per lui.
Abbandonò le mie labbra dopo un po’, continuando a guardarmi negli occhi e sorridermi.
“Su ragazzi, facciamo un brindisi!” esclamò improvvisamente Niall, alzandosi in piedi e porgendoci dei bicchieri di carta.
“Vuoi brindare con il succo all’arancia rossa, Nialler?!” esclamò Zayn, quando Niall iniziò a versare il succo nei bicchieri.
“Che c’è di strano?” domandò il biondo, e Zayn scosse il capo.
“Guardate che qui c’è una donna incinta, Niall fa bene a...”
“Oh, sta un po’ zitto, Louis! Preferirei un po’ di buona birra, a questo coso!” sbottò Nicole, interrompendo Louis, che rimase attonito.
Forse non riusciva ancora a spiegarsi da dove la sua fidanzata trovasse tutta quell’energia, nonostante fosse incinta.
Ridacchiammo tutti a quella scena, mentre Niall posava lo scatolo vuoto del succo su un tavolo e si avvicinava ad Aura, circondandole la vita con un braccio.
“Allora... brindiamo all’amicizia...” iniziò Liam, guardandoci uno per uno, alzando il suo bicchiere.
“Alle novità...” aggiunse Louis, lasciando un bacio sul pancione di Nicole, che sorrise, accarezzandogli dolcemente i capelli.
“Ai nuovi amori...” disse Niall, guardando Aura nei suoi occhi color nocciola e lasciandole un bacio.
“A quelli appena terminati...” aggiunse anche Zayn, facendo un sorrisino triste, rivolto anche a Liam.
“E a quelli che durano da una vita... e che hanno superato tutte le avversità...” concluse Harry, guardandomi negli occhi.
 Gli feci un sorriso, avvicinando il mio bicchiere al suo e brindando, per poi avvicinarci tutti quanti assieme al centro del salotto e alzare i bicchieri, brindando e ridendo.
Dopo tutti quegli anni passati, noi eravamo sempre gli stessi.
 
“Harry, mi passeresti la felpa?”.
Sentii un qualcosa di morbido arrivarmi improvvisamente sulle spalle, senza che io potessi accorgermene, e mi voltai verso di lui, che sghignazzava.
“Ti avevo chiesto passare la felpa, non lanciare la felpa. C’è un enorme differenza” sibilai scettica, per poi infilarla sopra la canotta bianca.
“L’importante è che arrivata, no?” rispose, alzando le spalle e continuando a sghignazzare.
“Idiota...” mormorai con un filo di voce, scuotendo il capo.
“Guarda che ti ho sentita!” esclamò Harry, chiuso in bagno.
Sospirai, sedendomi a peso morto sul letto della camera degli ospiti di casa di Anne.
Non avevo capito ancora bene cosa ci facessimo lì, invece di tornare a casa nostra a Londra, ma stare in compagnia di amici e familiari - dato che il giorno dopo sarebbero arrivati anche mia madre, mio padre ed Elizabeth - non era una pessima idea.
“E’ quello che sei sul serio! E la prima regola per una buona relazione è la verità, giusto? Ecco, io non ho paura di dirti la verità, quindi ti dico che sei un idiota” spiegai, e lui uscii dal bagno, rimanendo sullo stipite della porta.
“Quindi... se io ti dicessi che sei una rompipalle coi fiocchi, tu dovresti accettare perché ti sto dicendo la verità...” constatò, e io annuii.
“Si, esattament... come ti permetti, brutto coglione?!” esclamai, tornando in me rispondendo alla sua provocazione.
Harry rise sonoramente, per poi avvicinarsi a me e prendermi il viso tra le mani, lasciandomi un bacio.
“Stavo scherzando. Sei rompipalle, ma mai quanto Nicole...” sussurrò, e io sbuffai.
“Lo prendo come un complimento, allora...” bofonchiai, e lui ridacchiò ancora una volta.
Si allontanò dal mio viso, per poi tendermi una mano.
“Ho una sorpresa per te” disse sorridente.
Lo guardai scettica, per poi afferrargli insicura la mano e saltare giù dal letto.
“Che genere di sorpresa?” domandai, e Harry sbuffò.
“Esistono anche i vari tipi di sorprese, adesso?” chiese, e io annuii col capo con fare saccente.
“Si, certo! Esistono le sorprese belle, quelle che ti fanno piangere dalla gioia; poi quelle tristi, che ti fanno piangere dalla tristezza; poi ci sono quelle entusiasmanti, che...”
Guardai i suoi occhi passare da me alla finestra e viceversa, mentre continuava a tenermi la mano.
Aveva uno sguardo troppo malizioso, e finalmente capii.
“Oddio no, Harry, ti prego...” dissi spaventata, sgranando gli occhi, e lui rise leggermente.
“Dai May...” mi supplicò, facendomi gli occhi dolci.
Scossi il capo, chiudendo gli occhi, ma tenendo ancora la mano incrociata alla sua.
“Non ci penso nemmen...?”
Ma i miei tentativi di opposizione, furono del tutto inutili.
Harry mi attirò a se, aprendo la finestra con l’altra mano e iniziando a scendere sul tetto agilmente, come suo solito.
Teneva ancora stretta la mia mano tremolante, e non potei fare a meno di sospirare e poggiare i piedi sulla finestra.
“Sei fortunato che mi tremano le mani e non ne ho la forza, perché se no ti avrei già buttato giù dal tetto!” esclamai, mentre poggiavo i piedi sulle mattonelle, tenendogli ancora la mano.
“Questa frase mi pare di averla già sentita...” disse ridacchiando, e io gli diedi una pacca sulla spalla.
“Fanculizzati, Styles” bofonchiai, per poi sedermi sulle fredde mattonelle del tetto.
Per quanto potessi avere paura, lì su si potevano ammirare benissimo le stelle.
Ed era una visione spettacolare.
“Allora...” disse improvvisamente Harry, tossicchiando.
Posai lo sguardo su di lui dopo aver ammirato per un po’ le stelle, ma la visione dei suoi occhi non era niente a confronto.
I suoi occhi mi avrebbero sempre fatta emozionare, in qualsiasi caso.
“Vuoi... vuoi saperla, questa sorpresa?” domandò balbettando, e io sorrisi.
“Certo! Prima mi dai della rompipalle, poi mi porti sul tetto... mi sembra il minimo, no?” risposi, aprendo le braccia.
Attirai le ginocchia al petto, per poi circondarle con le braccia e guardare Harry.
“Bene... allora sarai contenta di sapere che ho scritto il copione per una commedia!” esclamò, facendo un sorriso.
Rimasi a bocca aperta dopo le sue parole, sgranando gli occhi.
“C-che cosa hai fatto tu?!” boccheggiai, e lui annuì col capo, sorridendo ancora.
“Si beh, l’idea era quella... per adesso ho scritto solo il titolo... vuoi vederlo?” domandò, e io annuii, senza sapere cos’altro dire.
Ero rimasta senza parole. Come gli era venuto in mente di scrivere una commedia?!
“Eccolo qui...” disse, porgendomi un ammasso di fogli arrotolati, facendo un altro sorriso.
Presi il rotolo tra le mani, aprendolo piano.
“Se Ryan volesse metterla in scena, vorrei che fossi tu ad interpretare la protagonista. Sei tu che mi hai dato l’ispirazione, May...” disse, mentre srotolavo l’ultima parte.
Sentii il cuore fermarsi, quando vidi cosa c’era scritto, e quale fosse il titolo della commedia.
Gli occhi mi si riempirono improvvisamente di lacrime di gioia, e sentii Harry sorridere accanto a me.
Scritta con una calligrafia perfetta, al centro del foglio c’era la frase più bella del mondo, il titolo che si addiceva di più alla commedia della nostra vita.
 

Maya, vuoi sposarmi?

 
Passai lo sguardo dal foglio agli occhi di Harry, che continuava a sorridere, e notai una luce strana nei suoi occhi, come se anche lui si fosse commosso.
Avevo perso tutte le parole e tutta la razionalità, davanti a quella scritta.
“Harry, io...”
“Ssh...” m’interruppe, avvicinandosi di più al mio viso e poggiandomi dolcemente le sue labbra sulle mie.
“Adesso sei tu che devi dire la prima battuta...” disse, accarezzandomi dolcemente una guancia con le sue dita morbide.
Gli sorrisi, per poi guardare nuovamente quella meravigliosa frase scritta in nero su un foglio bianco. Sembrava tutto così chiaro, per una volta, nonostante non ci fosse niente da capire davvero. Era già tutto chiaro.
Posai nuovamente i miei occhi nei suoi, che sembravano continuassero a brillare e sorridere solo per me.
Ed ero sicura che l’avrebbero fatto per sempre.
Sorrisi, poggiando la mia fronte alla sua, mentre le lacrime di gioia scorrevano veloci sul mio volto, bagnandolo di felicità.
“Si, lo voglio”.
Harry sorrise dopo il mio sussurro così chiaro, vero, come se l’avessi urlato all’universo, un sorriso che forse non gli vedevo da troppo tempo sul volto, e una lacrima bagnò anche il suo viso.
Poggiò nuovamente le sue labbra sulle mie, baciandole piano e dolcemente, come solo lui sapeva fare.
Perché solo lui, sapeva baciarmi con tutto l’amore, quell’amore che mi avrebbe donato per il resto della vita.
 
Mi amava, e io amavo lui.
E non esisteva cosa più bella al mondo.




Writer's Corner! :)
Ed eccoci arrivati all'epilogo, che mette un punto definitivo a quest'altra storia.
Vi avevo detto che avrei risparmiato il cosidetto "papiello filosofico" per l'epilogo, e arriverà! 
Prima di tutto, ci tenevo a dirvi una cosa.
Come avete visto, ho messo Your Song all'inizio del capitolo, perchè in questa FF è stata molto importante per me.
Se vi ricordate, nel prologo ho scritto che, mentre Maya sta per andare via, sente le note di Your Song iniziare e i ragazzi iniziano a cantare, e lei definisce questa canzone, la canzone sua e di Harry.
So di non averlo ricordato spesso, ma per me questa è la canzone di Maya e di Harry, e volevo metterla all'inizio dell'epilogo, perchè tutto è andato nel verso giusto, e questa sarà sempre la loro canzone.

Alla fine, tutto si è risolto.
Pensavate che non lo mettessi l'happy ending, eh?
E invece c'è.
Harry ha aspettato Maya come promesso, e hanno iniziato ad amarsi meglio :)
Ma non c'è stato solo per loro! :D
Insomma...
LOOOOLEEEE! *-*
Nicole incinta, ve lo sareste mai aspettato? Povero bambino, quando crescerà chiamerà Louis "stronzo" o "coglione" pensando che quello sia il vero nome del padre, HAHAHAH *-*
Anche i LOLE avevano bisogno del lieto fine, se no che coppia sarebbe stata?!
Ecco, giusto per ricordare...
lo spin-off non è finito!
Volevo pubblicarlo stasera, ma sono stata talmente presa dall'epilogo e altre cose, che non ho avuto il tempo di buttare giù nemmeno un rigo!
Comunque, ci saranno altri capitoli dello spin-off, anche se questa è finita! :)
pochi, ma ce ne saranno!

Ora, devo fare una rivelazione importantissima.
Quindi, sistematevi per bene sulla sedia, letto, divano, lavatrice, scrivania o qualunque altra superfice dove ci si possa sedere, e statemi a sentire.
So che Nicole è stata un personaggio amata da tutti voi, perchè effettivamente non si può non amarla, ma vi dirò che non è frutto della mia fantasia.
Perchè Nicole esiste sul serio! :D
HAHAH, non ve l'aspettavate, eh?!
E invece esiste...
E indovinate chi è?
*rulloditambuuuuuuuri*
AGNESEEE! :D

HAHAHAH, si, Nicole Miller nella realtà si chiama Agnese, e vi assicuro che è davvero come il personaggio da me descritto! u.u 
E ve la farò conoscere, poichè lunedì mattina (verso le 10.30/11.00)
faremo una twitcam! :D
si, l'ho convinta, e ho convinto me stessa ad espormi davanti ad una webcam çç
non mettetevi paura appena mi vedrete, per favore!

Io credo di non avere nient'altro da dire :)

Grazie per aver letto la storia, per averla recensita, inserita tra le preferite/ricordate/seguite e compagnia bella...
ma, soprattutto, grazie per esservi emozionate insieme a me,
per aver riso durante le cazzate di Nicole e Louis,
per aver pianto quando avete scoperto che Maya aspettava un bambino e Harry è andato all'aeroporto per dirle che l'amava,
per aver odiato Harry quando ha deciso di sposare Caroline, 
 per aver amato Nicole quando l'ha fermato e gli ha fatto capire tutto,
e per aver amato Maya e Harry.

Grazie anche alle lettrici silenziose, che non hanno mai recensito,
o a quelle lettrici che sono passate qui per caso, hanno letto il primo rigo e poi hanno chiuso la storia.

Grazie per essermi state vicine e per avermi accompagnato fino alla fine di un'altra storia :)

Grazie di cuore, davvero!
Vi voglio bene <3

Adesso non mi resta che andare via davvero..
per chi volesse seguirmi su twittah, sono @Marypuuff :)

Ora, vado a mettere un altro "si" all'opzione completa :)

Zia Mary ritorna a Settembre con altre storie, tranquiiiille! :D
Intanto, godetevi queste vacanze!

Ci vediamo a Settembre, donzelle! ;D

*calailsipario*


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