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Autore: jennybrava    05/08/2012    12 recensioni
Di cene settimanali, amore, team iperprotettivi, sentimenti nascosti e famiglie.
Di un teme, un dobe, un pervertito, un sociopatico ed un una violenta. Di lui e lei.
Dal Quarto Capitolo "Guess Who Coming To Dinner: Their Friends":
"«Sakura, mi domandavo se, visto che hai operato Neji-san, non l'avessi visto nudo» questo era Sai.
«Ti sembrano domande da fare, razza di pervertito?!» questo era Naruto.
«Ottima domanda, Sai. Complimenti per la fantasia» questo era Kakashi.
«Ha dei problemi di socializzazione» questa era Sakura, che cercò di smorzare la tensione con una risatina e battendo una pacca sulla spalla di Sai - non amichevole, vista la reazione del suddetto."

Perché c'è lei che aspetta, loro che osservano e lui che, semplicemente, deve imparare a perdonarsi.
Perché sono una famiglia.
{SasuSaku}
Enjoy!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Cap.4 - Ad Ale, da voi conosciuta come lastscream. Perché per il suo compleanno merita questo ed altro.
Sei un pezzo di me. ♥




Again & Again

4. Guess Who Coming To Dinner: Their Friends.





Loro erano tornati il giorno successivo.
Era stato un falco ad avvisarlo, che di primo mattino aveva docilmente picchiettato col becco alla finestra della sua stanza, destandolo dal suo sonno già leggero e porgendogli la zampina - aveva trovato un breve messaggio di Kakashi, scritto così di fretta che per un attimo aveva pensato fosse successo qualcosa di grave; soltanto per poi leggere che stavano tutti abbastanza bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Non era esplicita la richiesta, ma lui capì che volevano vederlo - forse per accertarsi che fosse ancora vivo e non si fosse sepolto in casa.
Decise che accontentare il loro desidero non avrebbe ucciso nessuno, e dopo essersi vestito, uscì di casa con un passo insolitamente affrettato.
Li avrebbe trovati tutti all'Ospedale.


[Anche lei]

Fu così infatti.


Osservando il suo riflesso nelle pozzanghere, Sasuke Uchiha lasciò che un raggio di sole gli riscaldasse dolcemente il viso, crogiolandosi un attimo nel suo tepore mattutino, prima di decidersi a varcare l'ingresso dell'Ospedale di Konoha - il braccio ancora fasciato, la mano buona ficcata in tasca.

Naruto lo trovò al secondo piano, nella stanza che li aveva sempre ospitati quando - per un motivo o per un altro - finivano immobilizzati a letto con qualche gamba rotta o osso spaccato. 
Non era solo, però, perché la piccola e gracile figurina di Hinata Hyuuga - che era tornata dalla sua missione due giorni prima - gli sedeva a fianco, le mani impegnate nell'accurata scelta delle mele più mature per essere pelate e mangiate - e Sasuke si chiese se fosse un abitudine di tutte le ragazze pelare della frutta ogni volta che i ragazzi di cui erano innamorati finivano in ospedale.

[Come lei]

<< Oh, ehi Teme! >> si sgolò Naruto, non appena lo vide entrare, chiudendosi la porta dietro di sé. << Come butta? >>

A lui buttava abbastanza bene - e solo in quel momento si rese conto del perché Kakashi lo avesse convocato proprio in quella stanza: Naruto era sdraiato sul suo letto, ma non c'erano pesanti bende a fasciargli ferite o escoriazioni in tutto il corpo; era la sua gamba ad essere completamente ingessata, infagottata in un abnorme gesso bianco sollevato per aria. Dopo lo shock iniziale scorse lo sguardo dall'altra parte della stanza e vide Sai sdraitato sul suo di letto - e lui sembrava già più sano e meno ferito. Kakashi sedeva su una sedia - il solito libro in mano - ma indossava ancora le vesti da ospedale e aveva un braccio completamente coperto da cerotti.


<< Sasuke-san >> lo accolse Hinata, con un inchino del capo, a cui lui rispose frettolosamente, prima di dare fiato ai suoi pensieri con voce secca e vistosamente ansiosa. << Cosa diavolo è successo qui? >> disse, e spostò lo sguardo sul suo sensei. << Mi avevi detto che stavate tutti bene, Kakashi >>

<< Aaah! >> Naruto si battè una pacca sulla sua gamba ingessata. << Non ti preoccupare Teme, mi sono solo slogato la caviglia >>

<< E perché diavolo ti sei fatto ingessare la gamba, allora? >>

Naruto sorrise a trentadue denti, e Sasuke tutto d'un tratto seppe che stava per sparare una delle sue solite idiozie. << Oh, perché così tu e gli altri potete scriverci sopra delle cose carine, no? >>

Sasuke non si diede neanche pena di rispondergli - la Hyuuga lo avrebbe fatto al posto suo, in ogni caso - semplicemente perché solo in quel momento notò l'assenza del loro quarto compagno di squadra.
Neji non c'era, e il letto più vicino alla porta era completamente vuoto - neanche toccato a dir la verità, cosa che gli fece presumere che per quella stanza non ci fosse nemmeno passato.
Che fosse rimasto illeso? Ne dubitava fortemente - in fondo si trattava pur sempre di una missione di livello A.

<< Dov'è Hyuuga? >> proferì, con uno strano e terrificante presentimento che gli ronzava in testa.

Sasuke non era mai stato bravo a decifrare le emozioni della gente, in particolare di persone che conosceva appena - Hinata Hyuuga ne era un esempio, eppure bastò pronunciare il cognome del suo cugino che il suo sguardo candido fu attraversato da un tale lampo di dolore e preoccupazione che Sasuke non impiegò più di due secondi per costatare che qualcosa era successo - e di grave.
Le reazioni di Naruto, Sai e Kakashi servirono solo come banale conferma ai suoi pensieri: perché Sai smise di osservare fuori dalla finestra, Kakashi chiuse il suo libro e il volto di Naruto - prima allegro al solo vederlo - si adombrò così tanto che Sasuke trattenne il respiro.

Era successo qualcosa a Neji.

Fu Naruto a parlare, e Sasuke notò come la sua mano si allungò in cerca di quella della sua ragazza, che strinse in una presa di conforto.


<< Lo stanno operando >> disse, la voce rauca dallo sforzo e dalla preoccupazione. Notando il suo sguardo - e Sasuke non volle immaginare che tipo di sguardo avesse in quel momento -  si affrettò ad aggiungere: << Era con noi fino all'ultimo, Teme. Sembrava quello messo meglio, ma quando siamo entrati in ospedale ha avuto un collasso >> lo vide stringere i pugni. << Non ci hanno detto niente. Lo hanno solo portato via. Ma starà bene.. >> e in quel momento smise di rivolgersi a lui e posò il suo sguardo sulla ragazza che gli sedeva a fianco, e che aveva smesso di sbucciare le mele per chinare il capo e nascondere le lacrime. <<.. starà bene Hinata-chan, non ti preoccupare. E' uno forte, lui >>

Sasuke annuì - assieme ad Hinata - e non riuscì a contraddire nemmeno una sola delle parole dell'amico: Hyuuga era uno forte, Naruto aveva ragione. Qualunque cosa gli fosse capitata l'avrebbe sicuramente superata. Ce l'avrebbe fatta, era sicuro.

Naruto tornò a guardarlo. << C'è Sakura-chan con lui >> gli disse, la mano nel frattempo era corsa ad accarezzare i capelli della ragazza. << E' lei quella che dirige l'operazione >> aggiunse. << Non ci ha curato per questo. E' stata lei ad accorgersi che c'era qualcosa che non andava con Neji >>

[Sakura]


<< Hai sentito, Hinata-chan? >> la sua voce tornò incredibilmente dolce, mentre con fatica cercava di avvicinare il busto alla ragazza, ancora col capo chino. << C'è Sakura-chan con Neji. Lei lo curerà. Quindi sta tranquilla, ok? >>

[Lei lo avrebbe curato. Come sempre. Ce l'avrebbe fatta]

Kakashi, tutto d'un tratto, ritenne giusto ed opportuno intervenire nella conversazione, decidendo saggiamente di ritirare del tutto il suo libro e di alzarsi in piedi, stiracchiandosi un braccio con apparente calma.
Apparente - perché il suo sguardo era così vigile e attento che Sasuke si chiese se davvero si fosse riposato, nel paio di ore che erano trascorse dal loro ritorno.

<< Ho avvisato Gai e gli altri ragazzi >> disse, affondando le mani nelle tasche del pigiama. << Stanno arrivando. E credo che qualcuno debba loro spiegare la situazione >>

Sasuke sospirò, e spostò il peso del corpo prima su un piede e poi sull'altro - com'era solito fare quando stava prendendo una decisione.

<< Ci penso io, Kakashi >> intervenne, e lo osservò dritto nel suo unico occhio. << Sono io il suo Capitano. Spetta a me >>

Kakashi scosse la testa, fermo. << Non dire sciocchezze, Sasuke >> replicò. << Ero io il Capitano in questa missione. Sono io quello che si sarebbe dovuto accorgere prima del suo stato. Se solo fossi stato più attento saremmo tornati prima a Konoha e tutto questo si sarebbe potuto evitare >>

<< Kakashi-sensei, non dire stronzate! >> ringhiò Naruto, così all'improvviso che tutto sobbalzarono - Sasuke compreso. << La colpa non è di nessuno, hai capito?! Neji starà bene, è questo quello che conta! C'è Sakura-chan con lui, e Sakura-chan è il miglior medico di questo mondo! >>

Sasuke pensò che niente avrebbe potuto convincere il loro vecchio sensei della sua innocenza se non quelle parole, e sarebbero bastate, davvero; eppure Hinata Hyuuga decise comunque di dare il suo contributo, asciugandosi le lacrime dal viso e prendendo un respiro profondo.

<< Naruto-kun ha ragione, Kakashi-sensei >> gli disse, la voce così bassa da sembrare un sussurro. << Non si deve colpevolizzare. Non è stata colpa sua >> aggiunse, e questa volta alzò il capo  - e Sasuke capì dai suoi occhi, dal suo sguardo improvvisamente illuminatosi di determinazione, il perché il dobe provasse qualcosa per lei.

Kakashi le sorrise - col suo sorriso, quel sorriso appena accennato, appena visibile sotto la sua maschera - e si avvicinò a scompigliarle la frangia dei capelli - e quel gesto non colpì solo Sasuke, ma anche Naruto stesso, che li osservò come in trance, la bocca spalancata e gli occhi sgranati.

Kakashi faceva così solo con Sakura.

<< Sei veramente una brava ragazza, Hinata >>

Lei arrossì, soffusamente e non d'imbarazzo. Ma di gioia, e di orgoglio - perché finalmente anche Kakashi-sensei aveva dato la sua approvazione, e non c'era niente che poteva renderla più felice di quello. Sapere che era un passo più vicino a coloro che il ragazzo di cui era perdutamente innamorata amava con tutto se stesso.

<< Ma sta comunque a me, farlo >>

Nessuno osò più protestare, perché Kakashi era sempre Kakashi - e quando si metteva in testa qualcosa era difficile smuoverlo. Proprio come i suoi allievi.
Acconsentì, in ogni caso, che Hinata lo accompagnasse, e quando le porte della stanza centocinque del secondo piano dell'Ospedale si spalancarono di colpo - rivelando le figure di un maestro e di due suoi pupilli - Sasuke sospirò e osservò Naruto con estremo interesse. Kakashi fu comunque abbastanza accorto e, ignorando le loro proteste, scortò i membri del Team Gai fuori dalla stanza - e Sasuke lesse terrore nei loro occhi, oltre che preoccupazione.

<< Voglio mangiare qualcosa >>

Sai era sincero, e pur non avendo aperto bocca per tutto il tempo puntò il suo sguardo su Sasuke, con insistenza - e lui ne capì subito il motivo. Riuscì ad affondare la mano buona nella tasca dei pantaloni che il suo compagno di Team era già fuori dal letto, e completamente scalzo apriva la porta - non badando alle proteste di Naruto, che urlava e starnazzava dal suo posto.

Sasuke non gli disse niente, ma quando entrambi furono fuori dalla stanza non riuscirono a non voltare appena il capo, puntando lo sguardo dritto verso la loro destra.
In fondo al corridoio, vicino ad una finestra, Kakashi stava parlando e Sasuke colse solo la mano di Hinata che scattava veloce sulla spalla della ragazza nel vecchio team di Neji, prima di vedere quest'ultima scoppiare in lacrime - senza vergogna, o timore. La vide solo aggrapparsi al muro e coprirsi il viso con entrambe le mani, lasciando che i singhiozzi le sconquassasero le spalle.

Prima di capire che aveva visto abbastanza.

[Troppo]

Fu solo quando furono davanti al distributore di merendine al primo piano che Sai tornò ad aprire bocca , ritirando la sua colazione dall'apposito vano e attendendo che la macchina gli consegnasse il suo resto.

Quando parlò non lo guardava. << Credo che quella ragazza sia innamorata di Neji-san >>

Sasuke non lo contraddì, piuttosto si sentì in dovere di annuire seccamente - pur dubitando del fatto che Sai conoscesse davvero il significato della parola amore. Ma non gli disse niente, rimase con lo sguardo fisso sul muro che aveva davanti.

Sperava solo che Sakura ci riuscisse.

E che gli risparmiasse il supplizio di dover aver di nuovo a che fare con la morte.




***



Intorno alle undici della mattina Hinata era entrata nella loro stanza correndo - e Sasuke non aveva mancato di notare il vassoio di tramezzini che reggeva fra le braccia - col viso rosso e il fiato mozzo, urlando qualcosa che aveva a che fare con "Ino-san" e "Manca poco" e "Dobbiamo andare".
Avevano capito poco e nulla, ma quello che erano riusciti a capire era bastato affinché Naruto fosse saltato fuori dal suo letto e avesse comincianciato a saltellare attorno, in cerca delle sue stampelle e non mancando di urlargli che doveva assolutamente sbrigarsi. Alla fine Kakashi e Sai li avevano preceduti, ma Hinata era rimasta per aiutarlo a portare giù Naruto, al piano terra, nel reparto di medicina generale dov'era stata allestita la sala operatoria - e ancora non ricordava come fossero riusciti a farlo camminare senza stampelle, con una gamba completamente ingessata. 

Probabilmente ciò che vide nel momento in cui tutti e tre misero piede nella sala d'aspetto non sarebbe mai riuscito a toglierselo dalla mente per molto molto tempo - forse per tutta la vita.
Aveva assistito a molte operazioni, si era seduto su una di quelle sedie altre volte - pochissime, riusciva a contarle sulle dita della mano - e aveva sempre considerato l'attesa come la più devastante fra le torture che potessero essere inflitte all'uomo - ancora più crudeli del verdetto stesso. Si era seduto su quella sedia tre anni prima, una volta conclusa la guerra che l'aveva visto vittima e carnefice allo stesso tempo, nella speranza di vedere il suo miglior amico uscirne vivo e vegeto - il miglior amico che aveva distrutto il proprio corpo col chakra del Kyuubi solo per poterlo salvare.
Si era seduto su quella sedia due volte l'anno precedente - e, con suo sommo rammarico, in entrambe gli era parso di stare quasi per uscirne pazzo dalla troppa ansia. La prima quando Kakashi era tornato vivo per miracolo da una missione di rango S, e la seconda quando era toccato a Lei stare male - ed era stata solo una banale appendicite, ma era bastata a farli tornare tutti sui loro passi in poche ore, da Suna a Konoha, per starle vicino anche in un momento simile.

Ma ora era un'altra storia.
Perché un conto era far parte di quella tortura infinita, e viverne ogni singolo istante, un altro era esserne solo un mero spettatore. E non era il fatto che non considerasse Neji una figura significativa nella sua vita - Neji era un amico, un compagno valoroso e affidabile, e un suo sottoposto di cui si fidava ciecamente. Ma non mentiva dicendo che non avrebbe rischiato la sua vita per lui, perché erano altre le persone per cui l'avrebbe fatto.

[Per cui avrebbe dato la vita]

E osservando Rock Lee che sedeva per terra, le gambe contro al petto e lo sguardo basso; e osservando Gai con lo sguardo perso fuori dalla finestra; e osservando lei, la ragazza dai capelli bruni, Tenten (<< Credo che quella ragazza sia innamorata di Neji-san >>) che sedeva compostamente sulla sua sedia, le mani sul grembo e gli occhi bassi, Sasuke avrebbe voluto trovare qualcosa da dire loro - anche solo a nome del Capitano ANBU che era.

Ma come sempre tenne la bocca chiusa e, dopo aver fatto accomodare Naruto accanto ad Hinata, poggiò la schiena contro al muro e chiuse gli occhi.

E attese.

E non seppe quanto tempo passò, quante volte sentì Gai percorrere avanti ed indietro la sala d'attesa, quante volte sentì Naruto sussurrare parole confuse all'orecchio di Hinata, quante volte incontrò lo sguardo di Kakashi - nella sua stessa posizione, al muro opposto.
Quanto durò l'angoscia, perché senza neanche volerlo se ne ritrovò completamente invischiato, ed intrappolato. Intrappolato in quegli attimi eterni, in attesa che qualcuno venisse a dare loro una notizia - o solamente un'occhiata, perché vedesse in che stato erano ridotti tutti. Quando successe erano passate le dodici da un pezzo, e nessuno aveva aperto bocca per tutto quel tempo - perso, disperso, disperato dai rispettivi pensieri.

Fu proprio lei, Sakura, che varcò la soglia della stanza, una volta che le porte della sala operatoria si furono aperte e loro, al loro suono, si furono tutti alzati in piedi - chi precipitandosi in avanti, chi restando indietro, in disparte. Con più discrezione.
Sakura sciolse i lunghi capelli dalla costrizione dell'elastico che fino a quel momento li aveva tenuti raccolti, e Sasuke notò come indossasse l'uniforme da medico, sotto il camice bianco.

Quando sorrise.
Fu solo quando sorrise che si rese conto che era andato tutto bene.

<< Sta bene >> disse, e il suo sorriso si allargò, alla vista di Hinata che si accasciava sulla sua sedia, coprendosi il volto con le mani e lasciandosi andare in un pianto di gioia. Sasuke, in quegli attimi, notò come Tenten poggiò il capo contro la parete, urlando uno "Yokatta!", e come si avvicinò ad Hinata, in preda all'euforia - abbracciandola.

<< Io... LO SAPEVO! >> strillò Naruto, e cercò di mettersi in piedi con scarsi risultati. << Io lo sapevo che quell'idiota non avrebbe tirato le cuoia facilmente! Lo sapevo io, Kakashi-sensei! >>

Anche Sai parve sollevato, tanto che si lasciò andare ad un lungo sospiro - o forse era semplicemente contento dell'idea che non avrebbe più dovuto sprecare il suo tempo in una sala d'attesa. Lee e Gai furono, ovviamente, i più teatrali fra tutti: Sasuke, dopo che li aveva visti abbracciarsi per la terza volta, decise di tornare a rivolgere la propria attenzione verso la sua compagna di squadra.  

<< Era messo male, però >> aggiunse lei, agrottando la fronte.

Sasuke stava per chiederle maggiori informazioni, ignorando del tutto la vocina che gli diceva di non parlarle, se non che un concitato rumore di passi e il rumore della porta della sala di attesa che si spalancava per l'ennesima volta interruppero le sue parole alla radice. Voltandosi costatò che erano due le persone ad essere appena entrate, ed entrambe appartenevano al clan Hyuuga, a giudicare dalle fattezze.

<< Otou-sama! Ko! >> Hinata si fece avanti, teneva Tenten per mano e aveva ancora il volto rigato dalle lacrime.

<< Hinata.. ho cercato di venire prima che potevo! >> la voce rauca e graffiante del capoclan degli Hyuuga gli giunse dalle spalle e lo spinse a chinare rispettosamente il capo, e come lui fecero i restanti membri della stanza.


<< Non preoccuparti, Otou-sama. Neji-niisan sta bene.. vero Sakura-san? >> e Sakura annuì, tornando a drizzare il busto dall'inchino. E, finalmente, dopo gli attimi di confusione, la sua voce tornò ad essere padrona dell'intera scena. << Sta bene, ora. Ma ha rischiato grosso: è arrivato in ospedale con un estesa emorragia interna. Aveva la milza quasi distrutta e un polmone perforato, e la ricostruzione è stata abbastanza impegnativa >> pendevano tutti dalle sue labbra. << Voglio scusarmi per il ritardo, avremmo certamente fatto più in fretta se non si fossero presentati tanti problemi, Hiashi-sama >>

<< Scusarvi? >> Hiashi sembrò sorridere. << Haruno-san, siete un medico eccezionale. Non so veramente come ringraziarvi >>

<< Sakura! >> Tenten si fece strada fra la piccola folla e le prese le mani fra le sue. << I-Io.. veramente.. grazie..! >>

Lei scosse la testa, e le sorrise. << Non ero l'unica in sala operatoria, Tenten-san >> le disse. << C'erano anche Ino, e tutti gli assistenti. Ringrazia anche loro >> gli occhi di Tenten risplendettero di lacrime. << Se lo meritano >> le sorrise.

<< S-SAKURA-SAAN! >>

Sasuke sobbalzò e in un battito di ciglia le mani di Tenten - che stringevano quelle di Sakura - vennero sostituite da quelle di Rock Lee, in ginocchio ai piedi della ragazza, gli occhi colmi di lacrime. << S-Sakura-san! Sei veramente eccezionale! Hai.. Hai salvato la vita del mio grande amico Neji! >> singhiozzò. << Io..! Io non so come ripagarti! >>

Sakura abbozzò un sorriso e con uno strattone, dopo che era stato più che evidente che il ragazzo non avrebbe mollato la presa, se ne liberò immediatamente. << Err.. non vi è alcun bisogno, Lee-san >> mormorò. << E' mio dovere come medico, in fondo >>

Sembrò essere una risposta abbastanza esauriente, perché Lee non aprì più bocca e si limitò ad annuire, asciungandosi i lacrimoni che gli rigavano le guance. << Ora, qualcuno di voi deve provvedere a firmare alcuni documenti e a- >>

<< Haruno-sensei! >> chiocciò una voce, e una testolina spettinata spuntò dalle porte della sala operatoria. << Yamanaka-sensei chiede di voi! >>

Naruto scoppiò a ridere - e Sasuke, osservando Sakura che annuiva e faceva gesto all'assistente di tornare dentro, ne capì anche il motivo.

<< Ne ne.. Sakura-chan, da quando in qua i novellini ti chiamano sensei? >>


Sakura gli sorrise, brillante e vittoriosa. << Da quando sono abbastanza importante da essermi riuscita a fare un nome >> cinguettò, e tornò a rivolgere l'attezione agli Hyuuga. << Hiashi-sama, dovreste farmi la cortesia di firmare la liberatoria a nome di Neji-san per l'operazione, in quanto suo ex-tutore >>

<< Sakura-san, quando potremo vedere Neji-niisan? >> chiese Hinata, timidamente.

Sakura tornò a sorridere, consegnando un plico di fogli al capoclan degli Hyuuga. << Direi che fra check-in, controlli vari e l'attesa affinché l'anestesia perda il suo effetto.. per le tre del pomeriggio, Hinata-chan >> rispose. << Ma solo familiari e amici intimi. Due per volta, è pur sempre convalescente >>

Naruto sbuffò. << Ma Sakura-chan! >> lei non lo guardò nemmeno, appuntando qualche dettaglio nella cartellina che aveva fra le mani. << Tu, Naruto, dovresti tornartene al tuo di letto >>

Scoppiarono tutti a ridere, e anche Sasuke si concesse l'abozzo di un sorriso - sollevato di sapere che il suo compagno di squadra era ancora vivo e sarebbe stato bene.

[Era andato tutto bene]




***



Tre giorni dopo Neji Hyuuga era ancora relegato a letto e se non fosse stato per le sempre più numerose visite che riceveva - sia da parte dei medici che dei suoi amici - era convinto che sarebbe morto di noia, invece che di setticemia. Sasuke Uchiha e Naruto Uzumaki erano fra le persone che in un modo o nell'altro finivano sempre per occupare la sua stanza - dove un tempo anche Naruto era stato ricoverato, con quel gesso alla gamba, almeno fino a quando la loro compagna non l'aveva obbligato a toglierselo a suon di pugni, visto che la gamba non gli si era affatto rotta.
Sasuke, in ogni caso, non aveva nulla di meglio da fare la mattina; non poteva nemmeno allenarsi con quella spalla lussata, perciò gli era parso abbastanza scontato andare a trovare il suo compagno quasi tutti i giorni - con il suo miglior amico, che non era certo messo meglio di lui.

<< Adesso prendi un bel respiro, Neji-san >> la voce da carie del loro medico personale lo fece sbuffare sonoramente. << Respira, ed ispira, respira ed ispira.. ecco, così >>

Sakura Haruno sorrise a Neji con quel suo sorriso mieloso che dedicava solo ai suoi amati pazienti, lo stetoscopio puntato sul suo petto, gli occhi verdi che brillavano. << Perfetto, Neji-san! >> esclamò, ritirando le sue mani e riprendendo la sua cartelletta.<< Le funzioni cardiache sono normali. Di questo passo sarò costretta a dimetterti prima del previsto! >> gli strizzò l'occhio.


Qualcuno, in fondo alla stanza, emise una pernacchia di scherno - e Sasuke non seppe capire se fu Sai, o Naruto, o Kakashi, che pur essendo stato dimesso tre giorni prima continuava a dormire in ospedale. E Sasuke sospettava che lo facesse per sdebitarsi con Hyuuga.

<< Ti ho sentito, Naruto >> cinguettò Sakura, posando la cartellina e dirigendosi verso il carrello dei medicinali.

Naruto sbuffò, saltando a sedere sul letto più vicino a quello di Neji ed incrociando le braccia dietro alla testa. << Tze..! Tratti Neji come se fosse una femminuccia! >>

<< Ma a Neji-san non sembra mica dispiacere, vero Neji-san? >> Sasuke vide Sakura fare gli occhi dolci al suddetto, che scosse la testa pomposamente.

<< Neji! Non ci provare nemmeno! >> sbraitò Naruto, puntandogli addosso il dito. << Non provare nemmeno a pensare a Sakura in quel modo, mi hai capito?! Stalle lontano! >>

<< Aw, quanto sei carino quando fai il geloso, Naruto >> Sakura gli si avvicinò. << Non ti preoccupare, rimarrai sempre il mio preferito >> questa volta fu Sasuke a trattenersi dall'emmettere una pernacchia di scherno.

Gli occhi di Naruto si illuminarono di speranza. << Davvero? >>

Speranza che puntualmente Sakura distrusse col suo ghignetto sadico. << No >> rispose, e saltellò verso il letto di Neji. << E' Neji-san il mio preferito >>

<< E perché Neji-san dovrebbe essere il tuo preferito? >> fu Sai a parlare, seduto su una sedia, proprio accanto a Sasuke.

Sakura somministrò qualcosa nella flebo di Neji, che la ringraziò con un cenno del capo. << Beh, perché non è strano o idiota come voi >>

<< Questo lo trovo offensivo, Sakura >> il volto di Kakashi, i capelli scompigliati e il viso per una volta libero dal coprifronte, emerse dal dietro il suo libro.

<< Anche io, mphf! >> sbuffò Naruto. << Sei cattiva, Sakura-chan! >>

<< Crudele >> commentò Sai, monotonico come al solito.

Sakura, che stava controllando le ferite minori sul braccio di Neji, roteò gli occhi e sospirò. << Non fare caso a loro, Neji-san >> disse, e non si premurò di tenere la voce bassa. << Sono solo un branco di disadattati >>

Quando finì anche il suo ultimo check-up sulle ferite, Sasuke vide come lo sguardo di lei si posò sul vaso di fiori posto sul comodino vicino al letto, e come gli occhi le brillarono. << Sono meravigliosi >> proferì, sfiorando le calle che componevano il mazzo. << Chi te li ha dati, Neji-san? >>

In quell'attimo Sasuke fu certo di non essere l'unico ad aver notato come i tratti del viso di Neji si ammorbidirono al suono del nome che pronunciò subito dopo.

<< Tenten >>

Sakura si voltò ad osservarlo, un delicato sorriso stampato sulle labbra. << Avrei dovuto immaginarlo >> proferì, carezzevole, prima che un baluginio più serio adombrasse il suo sguardo << L'hai fatta molto preoccupare, Neji-san. Era disperata. Non provare mai più a fare una cosa simile, capito? >>

<< Giusto! >> sbottò Naruto. << Diglielo Sakura-chan! Digli che è stato stupido! >>

Sasuke preferì far scivolare lo sguardo lontano da quel quadretto, e puntarlo verso un punto a caso fuori dalla finestra.

Non aveva nulla da dire, lui.



***



Fu solo quando li ebbe cacciati tutti dalla stanza che Sakura decise, anche lei, di andarsene - in pausa pranzo, pronta a gustarsi il suo bento. Perché se lo meritava, dopo tutta la faticaccia di quella mattina.
Non perse molto tempo, in ogni caso; spese solo trenta minuti sul tetto dell'ospedale, osservando le nuvole - cosa che per un attimo l'aveva fatta ridere, scoprendosi molto più simile a Shikamaru di quanto pensasse - e guastandosi i suoi onigiri da sola, perché quello era il giorno libero di Ino-pig.

Non pensò nemmeno molto - perché si disse che non ne sarebbe valsa alcuna pena, a quel punto. Perciò ricaccio in profondità nel suo cervello qualsiasi tipo di pensiero - bello o brutto che fosse - e decise di concentrarsi solo negli obiettivi che aveva in mente per quella settimana.

Uno di quest'ultimi, guarda caso, si presentò subito dopo pranzo.

Si imbatté in Tenten proprio quando si stava recando nella stanza centocinque al secondo piano, pronta per la solita visita di controllo all'unico paziente che vi alloggiava dentro. Ciò che la fece sorridere, pur potendo solo scorgere le spalle della ragazza, fu il fatto che la suddetta stesse osservando con uno sguardo a metà fra il rassegnato e il feroce la mezza dozzina di infermiere che stanziavano davanti alla porta di Neji Hyuuga, cercando in tutti i modi di spiarvi dentro senza essere notate.

<< Tenten-san >> la chiamò, cercando di trattenere una risata. Lei si voltò subito, e Sakura notò con l'ennesimo sorriso come imbracciasse un mazzo di fiori made Yamanaka. << Cosa ci fai qui? >>

<< Oh, sto cercando di capire se è meglio ucciderle tutte subito o farle soffrire lentamente >> replicò lei, sardonica, prima di ricambiare il sorriso con lo stesso entuasiasmo. << Ciao, Sakura >>

<< Aspetta due minuti. Neji-san se ne accorgerà e le caccerà via senza farsi troppi problemi >> rise, e assieme lei si spostarono più vicino alla finestra.

<< Stavi andando a controllare Neji? >> le chiese lei, adocchiando la cartellina che aveva fra le mani. Sakura annuì ed intuendo quali sarebbero state le successive parole di Tenten scosse la testa e le posò una mano sulla spalla. << Ma non disturbarti, credo che la tua visita abbia la priorità >> cinguettò, strizzandole un occhio e sorridendo alla vista del rossore che le imporporò le guance - sembrava quasi Hinata, in quel momento.

<< A proposito, Sakura >> una volta che l'imbarazzo fu sparito Tenten tornò ad assumere la sua solita aria determinata e ben disposta. << Io.. non ti ho ancora ringraziata a dovere per ciò che hai fatto- >>

<< Tenten-san, ne abbiamo già parlato. Non c'è alcun motivo per cui- >>

<< No, lasciami finire per favore >> replicò e Sakura si ritrovò ad annuire per la seconda volta, colta di sorpresa. << So che mi hai detto che avrei dovuto ringraziare anche gli altri, e l'ho fatto. Ma ho saputo che sei stata tu a dirigere l'operazione, e a salvargli la vita. E so che Gai e Lee potranno scherzarci sopra, e che probabilmente quell'idiota di Neji, sapendo com'è fatto, non ti avrà nemmeno detto un 'grazie', ma.. >> la osservò dritta negli occhi. << A nome di tutto il team Gai: Grazie, Sakura. Per aver salvato la vita di Neji. E per aver salvato anche la nostra >>

[Per aver salvato anche la nostra]

<< Non c'è di che >> sussurrò, dolcemente.

<< E se posso fare qualsiasi cosa per aiutarti o- >>

<< Qualsiasi cosa? >>

<< Ah..? Oh, certo! >>

<< Bene, allora tu e Neji siete liberi mercoledì sera? >> Sakura potè leggere lo stupore comparso sul viso della ragazza, che aprì e chiuse la bocca due volte, stupefatta.

<< Liberi..? Beh, sì.. ma perché? >>

<< Ottimo >> cinguettò Sakura. << Allora a nome del Team Sette invito te e Neji a cenare con noi. Neji dovrebbe essere dimesso domani, quindi non dovrebbe esserci alcun problema a riguardo. Mercoledì, alle otto, al mio appartamento.. sai dov'è, no? Non accetto rifiuti! >> le disse. << E.. oh, le infermiere se ne sono andate. Cosa ci fai ancora qui? Neji-san ti sta aspettando, Tenten-san! >>



***



<< Aspetta, tu hai invitato Neji e Tenten a cena? >> la voce di Naruto gli giunse strozzata e sorpresa alle orecchie. << E perché cavolo lo avresti fatto?! >>

Era di nuovo mercoledì, e Sasuke aveva trascorso gli ultimi due giorni chiuso in casa, ad osservare il soffitto - eccetto durante le ore di pranzo, quando il suo migliore amico era venuto a tirarlo fuori a forza, obbligandolo a mangiare ramen con lui come erano soliti fare.
In quei due giorni Sasuke aveva cercato di estirparsi dal cervello qualunque pensiero riguardasse Sakura, ed in particolar modo il fatto che lei lo stesse sfacciatamente e deliberatamente ignorando - aveva provato a convincersi del contrario, in effetti, e dopo numerose volte che se lo ripeteva era quasi arrivato a crederci. Che Sakura fosse troppo impegnata per mangiare un gelato con lui come aveva fatto con Sai; che fosse troppo impegnata per passarlo a salutare cinque minuti prima che iniziasse il suo turno, come aveva fatto con Kakashi; che fosse troppo impegnata per pranzare con lui, da Ichiraku, come aveva fatto con Naruto.

Che fosse troppo impegnata anche solo per mandargli una cesta di pomodori.

Sasuke non riusciva a biasimarla, però, e in un qualche strano modo era riuscito anche a pensare che, forse, le cose erano meglio così com'erano in quel momento. Che forse era meglio che lei fosse così distante.

[Era meglio così]

<< Sì >> Sakura sembrò contenta invece, Sasuke lo dedusse dal tono della sua voce. << E beh, mi sembra anche ovvio il motivo per cui l'ho fatto, Naruto. Oh, Sai, mi passi la salsiera..? Grazie >>

<< Ovvio perché Neji-chan proverà di nuovo a mettere le sue schifose manacce addosso al tuo fragile corpicino?! >> sbraitò Naruto.

<< Kakashi-sensei, perché Naruto è così stupido? >>

<< Questa >> Kakashi emerse da dietro al divano. << E' una domanda che dovresti porgere al Yondaime Hokage e a sua moglie, Sakura >>

<< Kami, Naruto >> Sakura cominciò a disporre i piatti sulla tavola. << Hai davvero pensato che mi piacesse Neji-san? Quando è così ovvio che a lui interessa Tenten-san, e viceversa? >>

Il silenzio che seguì fece intuire a Sasuke - e al resto della sala - che, sì, Naruto Uzumaki aveva interpretato il siparietto fra Neji e Sakura di due giorni prima in modo decisamente diverso da ciò che era in realtà. Normalmente Sakura lo avrebbe pestato per solo averlo pensato, ma oggi era una sera diversa dalle loro solite, perché avevano ben due ospiti a cena - e un primo appuntamento da mantenere segreto.

<< A me sembra una splendida idea >> soggiunse Sakura, questa volta dal cucinotto. << Potrò vantarmi di aver fatto di loro una coppia, no? >>

<< Aaah >> Sai, che aveva preso posto a tavolo, si massaggiò il mento e osservò la compagna - sembrava aver avuto un illuminazione. << Ora capisco perché li hai invitati a cena. Hai una mente malvagia, Sakura, ho letto spesso di questo tipo di stratagemma >> Sakura si voltò a sorridergli. << Tenten-san è la ragazza coi capelli in quella strana acconciatura, vero? >>

<< Sì, Sai >>

<< Allora è la ragazza molto innamorata di Neji, Sasuke >>

Non fu precisamente il fatto che avesse detto una cosa simile ad attirare l'attenzione di tutti, perché Sai non aveva mai fatto mistero con nessuno della sua patologica franchezza, piuttosto fu il suo semplice nome aggiunto a fine frase a creare abbastanza scalpore. Tanto che tutti, un istante dopo lo shock iniziale, posarono lo sguardo su di lui.
Compresa lei.

Sasuke avrebbe decisamente preferito uscire alla svelta da quella situazione e non vedendo alcuna via di fuga in nessuna delle sue comuni opzioni, optò per il solito, ma dignitoso, silenzio.

Fu comunque il campanello a dare una svolta, lacerando quindi la pesante cappa silenziosa che tutto d'un tratto era calata su quell'appartemento: Sakura andò ad aprire, assieme a Naruto, e fra i soliti chiacchericci di benvenuto riuscirano ad abbandonarli per esattamente cinque minuti - cinque minuti che Sasuke trascorse sotto esame da parte di Kakashi e Sai stesso.

<< Ma è fantastico! >> la voce sinceramente colpita di Tenten irruppé nel salotto e Sasuke osservò di sottecchi l'intera scena, seduto sul divano. << Sakura, sapevo che ti eri trasferita.. ma non pensavo certo vivessi in un così bel posto! >>

<< Parliamo davvero così poco, io e te? >> replicò Sakura, e l'altra scoppiò a ridere, annuendo. << Ragazzi.. guardate chi è arrivato. Neji-san in carne ed ossa! >>

<< Neji! >> Kakashi fece lo sforzo di alzarsi in piedi e di dirigersi verso il ragazzo, le braccia aperte in un gesto di benvenuto. << Come stai? >>

<< Bene >> rispose lui, accennando un sorriso. << Veramente bene, ora >> si rivolse a Sakura. << Grazie ancora per l'invito, Sakura >>

Lei scosse la testa e agitò una mano, con noncuranza. << Prima di ringraziarmi dovete mangiare >>

<< Dovete assolutamente mangiare! >> confermò Naruto, con aria pomposa. << E non ve ne pentirete. Anzi, non ne potrete più fare a meno, mai mai mai più a meno..! Ehi, Teme! Piantala di nasconderti dietro il divano e vieni salutare Neji e Tenten! >> sbottò, voltandosi verso di loro. << E anche tu, Sai! >>

<< Oh, prima che me ne dimentichi >> Tenten prese di nuovo parola, e con uno schiocco di dita apparve fra le sue mani una bottiglia. << Questo è per te, da parte nostra >> e consegnò la bottiglia a Sakura. << Beh.. in realtà è da parte di Neji, perché l'ha portata lui.. però beh, è una bottiglia di sake >>

<< Il miglior sake di tutta Konoha, Tenten >> la corresse amorevolmente Neji, seguendo i ragazzi verso la tavola. Lei sorrise, ma non replicò, e arrossì quando si accorse dello sguardo che Sakura aveva posato su di lei.

<< Beh, si mangia? >>



***


Sasuke, dopo l'iniziale distacco con cui aveva accolto gli ospiti di quella sera, decise che perdere tempo e rinchiudersi nel solito silenzio da riccio non avrebbe giovato a nessuno - specialmente a lui, visto che ogni volta che rimaneva solo, i suoi pensieri finivano sempre con l'indirizzarsi a lei - e trascorse la cena conversando pacamente con Neji.
Gli chiese di nuovo dell'operazione, del termine della reabilitazione e, soprattutto, di cosa veramente fosse successo in quella maledetta missione - lui gli rispose che l'operazione era andata davvero bene, e che non risentiva di nessun effetto collaterale se non il fastidio alle cicatrici che ancora non si erano completamente rimarginate; gli disse che era dismesso per una quindicina di giorni, e gli descrisse sommariamente gli avvenimenti della missione.

Certe volte Sasuke l'ascoltava davvero, altre volte si ritrovava di nuovo immerso nei suoi pensieri - e quando succedeva allungava il braccio buono per bere un sorso d'acqua e nascondere un sospiro.

La cucina di Sakura era semplicemente afrodisiaca, e anche quella volta non deluse nessuno al tavolo, compresi gli ospiti; tanto che Tenten le chiese anche di appuntarle la ricetta precisa del piatto - c'era sushi, quella sera.

<< Tenten-san >> la voce di Sai risuonò nella stanza, interrompendo uno di quegli sporadici momenti dove tutti avevano preferito concentrarsi sul cibo piuttosto che sulle chiacchere. << Volevo chiederti conferma di qualcosa >>

Tenten alzò il capo. << Dimmi pure >>

Sasuke non fu l'unico a fiutare guai, perché era raro che Sai si approcciasse a persone con cui non aveva molta familiarità così direttamente, senza neanche perdere qualche ora nello studiare la loro personalità e i loro modi di fare. Sakura e Naruto, infatti, si irrigidirono nei loro posti e tesero le orecchie.

<< Mi chiedevo se davvero sei la ragazza che è perdutament inna- >>

Ovviamente.

La mano di Naruto scattò appena in tempo, e pur con tutta la volontà di questo mondo il calciò che Sakura rifilò nello stinco di Sai fu abbastanza chiaro agli occhi di tutti.
Il risultato fu che Tenten aveva addosso un'aria confusa e imbarazzata allo stesso tempo, e un Neji che cercava di capire qualcosa in più riguardo la situazione contingente.

Sasuke riuscì anche ad abozzare un sorriso - certe cose non sarebbero mai cambiate.

Sai ci riprovò quando Sakura stava servendo il secondo - pesce alla griglia in salsa verde - e questa volte colse di sorpresa tutti, perchè nessuno fu abbastanza pronto da bloccare o soffocare la sua domanda, e Sakura rischiò di far spiaccicare la teglia dove riposava il pesce contro il pavimento - correndo il rischio di ridurre lo sforzo delle ultime quattro ore in un nulla di fatto.

<< Sakura, mi domandavo se, visto che hai operato Neji-san, non l'avessi visto nudo >> questo era Sai.

<< Ti sembrano domande da fare, razza di pervertito?! >> questo era Naruto.


<< Ottima domanda, Sai. Complimenti per la fantasia >> questo era Kakashi.

<< Ha dei problemi di socializzazione >> questa era Sakura, che cercò di smorzare la tensione con una risatina e battendo una pacca sulla spalla di Sai - non amichevole, vista la reazione del suddetto.

Sai dovette capire l'antifona, da quel momento in poi, perché smise di porre domande assurde e rimase in silenzio al suo posto - studiando con lo sguardo i due ospiti.

A Sasuke quasi dispiacque, perché senza una degna distrazione gli tornavano in mente quei soliti pensieri scomodi - e, precisamente, il fatto che la settimana prima erano stati solo lui e Sakura, a sedere a quel tavolo.



***



Non era il fatto che lei non gli parlasse, a disturbarlo.
Era successo altre volte che gli tenesse il muso - per motivi del tutto futili, a dir la verità; come regali di compleanno dimenticati, o scortesie o bisticci vari - eppure c'era davvero qualcosa di diverso.
Non era il fatto che lei non gli parlasse, a disturbarlo. E che nemmeno lo guardasse.

Semplicemente, non sembrava importarle.
Semplicemente, lei aveva capito qualcosa di troppo grande.

[Per entrambi]

Perché girava per il suo appartamento con disinvoltura, sorridendo, e trascinando Tenten dritta dritta verso Neji - obbligandola a sederglisi accanto.
Sakura non sembrava curarsi di quello che era successo la settimana prima, non sembrava neanche ricordarsene, e Sasuke in un moto improvviso di stizza si chiese se fosse lui l'unico turbato dalla cosa.

[Lei conosce. Lei sa. Lei capisce]

Non gli piaceva pensare così tanto a lei; era come un virus. Gli stava piano piano infettando il cervello, insinuandosi dentro con la sua voce, facendolo fremere da capo a piedi - di paura.
Sakura era pericolosa.
La sua vicinanza, il suo interesse, le sue cure lo erano. E Sasuke non riusciva a non darsi dello stupido, in continuazione - perché prima diceva che era meglio così, che era meglio che lei gli fosse distante. Che era meglio per lui che lei stesse lontana. E anche per lei.
E perché poi finiva col chiedersi del perché a lei non sembrasse più importare.

[Lei sa]

<< Uh. Devo andare >> Tenten osservò l'orologio appeso alla parete.

Sakura non sembrò l'unica sorpresa, perché anche Naruto distolse lo sguardo dalla tv - e in particolare dallo sparatutto con cui stava giocando, come al solito, con Sai.

<< Cosa? E perché? >> Sakura si alzò dal divano, gli occhi sgranati. << Non ho nemmeno preparato il tè! >>

<< Mi dispiace >> Tenten chinò il capo. << Domani ho una missione e devo prepararmi, e se faccio tardi corro il rischio di non svegliarmi >> ridacchiò. << Tu resti Neji, vero? In tal caso ci vediamo venerdì >>

<< No, aspetta >>

Ciò che successe lasciò un sorriso sulle labbra di Sakura, e coinvolse in una serie di sospiri tutti gli altri ragazzi - notando la reazione della loro amica.

<< Sarà meglio che ti accompagni >>

Tenten sobbalzò, arrossendo appena. << C-Cosa? Oh, no Neji! Non ce n'è alcun bisogno, davvero. Resta pure, e poi posso benissimo cavarmela da sola >>


<< Niente storie >> replicò lui, lapidario, e cominciò ad avviarsi verso la porta - seguito da una Tenten oltremodo confusa e da una sorridente Sakura.

Prima che però imboccassero l'ingresso entrambi si voltarono e chinarono il capo, in segno di ringraziamento. << Grazie  >> proferì Tenten, sorridendo. << Davvero >>

<< Ci vediamo sabato, ragazzi >> li salutò Neji, e subito lo seguì un coro di saluti più o meno entusiasti.

Quando sentirono la porta d'ingresso aprirsi, Sasuke aguzzò l'udito - e quello che sentì fu più o meno quello che si sarebbe aspettato di sentire da parte di lei, e di loro.

Tenten l'abbracciò, con affetto e gratitudine. << Grazie, Sakura >> la sentì dire. << Di tutto >>

E poi la porta si chiuse.

E Sasuke si chiese come riuscisse Sakura ad entrare così dentro la gente.

E si chiese se ci fosse già riuscita, con lui.



***


Quella serata non si concluse nel modo che si sarebbe aspettato.

Sasuke pensava che, pur non essendo stata la cena esageratamente abbondante, il bicchiere di sake avrebbe spinto Naruto ad appisolarsi sul pavimento com'era solito fare - certo che Hinata l'aveva già vista quella stessa mattina, e che non avrebbe avuto alcun motivo per correre via dall'appartamento urlando come un pazzo.
Invece Naruto non parve della sua stessa opinione, perché dopo aver spento la televisione e bevuto la sua seconda tazza di tè osservò con lui Kakashi e Sai che si alzavano dai loro posti - Kakashi dal divano, Sai dalla scacchiera che condivideva con lui - e sorridevano a Sakura, con la stessa gratitudine di ogni settimana dipinta sui loro volti.

<< Sarà il caso di andare >> borbottò il loro vecchio sensei. << Domani abbiamo un turno al Quartiere Generale >>

Sakura non protestò, scivolò via dalla sua poltrona e posò il libro che stava leggendo sul pavimento, drappeggiandosi la sua coperta addosso e accompagnando i due uomini alla porta.
Sasuke non si impegnò ad ascoltare le loro parole - troppo preso dall'osservazione del suo miglior amico: Naruto fissava il tappeto con estremo interesse, le braccia conserte. Il suo volto non era esattamente crucciato, e non era neanche sull'orlo delle lacrime, eppure a Sasuke bastò uno sguardo per capire che c'era qualcosa che non andava.

Decisamente.

Sakura zampettò di nuovo dentro il salone quando la porta si fu chiusa definitivamente, e solo Naruto si voltò verso di lei, accogliendola con l'ennesimo sorriso caloroso. << E' stata una cena fantaaastica, Sakura-chan >> le disse, e Sasuke sorseggiò il poco tè rimasto nella sua tazza, silente.

<< Sono contenta che ti sia piaciuta >> gli rispose, poggiando la spalla contro lo stipite dell'arco.

<< Beh.. >> Naruto si batté le mani sulle ginocchia e si alzò in piedi, stiracchiandosi. <<.. sarà il caso di andare, Teme? >>

Sasuke sospirò, appena, lieve - quasi impercettibile - e annuì secco.

C'era decisamente qualcosa che non andava, e sospettava di non essere l'unico ad essersene accorto, perché quando si voltò finalmente nella direzione di lei la vide osservare con sguardo preoccupato la figura di Naruto che le si avvicinava, stringendosi addosso la sua coperta.

<< C'è qualcosa che non va, Naruto? >>

Gli chiese, perché era la prima volta in otto mesi che Naruto se ne andava coi propri piedi, se non per correre da Hinata.

Sasuke posò la tazza sul tavolino e chiuse gli occhi, massaggiandosi una tempia.

C'era decisamente qualcosa che non andava.

Li raggiunse appena in tempo, prima che vedesse Naruto scuotere la testa e sorridere alla loro amica con una dolcezza straziante, che fece intuire qualcosa a Sasuke - qualcosa di particolare, di diverso.

Era lo stesso sorriso che le aveva rivolto prima di dare inizio alla loro battaglia, tre anni prima.

Ciò che successe dopo fece sgranare gli occhi sia a lui che a Sakura, perché era un gesto talmente significativo che poteva significare solo una cosa.

[Cambiamenti]

Naruto le prese la testa fra le mani e le baciò la fronte.

E Sasuke si sentì di troppo, ma non riuscì lo stesso a distogliere lo sguardo; osservando Sakura arrossire lievemente e puntare gli occhi esterrefatti sull'amico, boccheggiando inebetita.

<< Sei una persona meravigliosa >> le disse, e finalmente, dopo quelli che parvero secoli, si voltò a guardarlo in faccia. << Andiamo, Teme >>

Sasuke le passò davanti senza dirle neanche una parola - chissà, forse lei si sarebbe aspettata qualcosa, ma la verità era che lui stesso faceva fatica a nascondere lo stupore e l'inquietante sensazione che cominciava a strisciargli dentro.

Questa volta non fu lui a cercare il suo sguardo, e nemmeno le disse grazie; lasciò che fosse lei ad osservarlo, a cercare una qualsiasi reazione da parte sua.
Lasciò che fosse lei a guardare la sua schiena, mentre chiudeva dietro di sé la porta dell'appartamento e seguiva Naruto.
Pronto per un confronto che aveva sperato arrivasse mai.






<< Dobbiamo parlare >>

<< Parla, allora >>

Silenzio.

<< Se non hai intenzione di parlare allora posso tornarmene anche a casa, Naruto >>

<< Cosa è successo fra te e Sakura-chan, la scorsa settimana? >>





***
Continua.. ?




QuiC'èGè:
Vorrei scusarmi per il mostruoso ritardo con cui posto il nuovo capitolo, ma contrattempi legati ad EFP mi hanno trattenuto dall'aggiornare quanto prima la fanfiction - chi mi segue anche su facebook probabilmente conoscerà l'intera storia, ma per chi non lo sapesse riguarda uno spinoso caso di ispirazione non concessa. Ovviamente per correttezza e discrezione (visto che la faccenda non ha ancora avuto conclusione) non divulgherò nessuna informazione, ma se volete contattarmi con un MP sarò contenta di spiegarvi la faccenda xD Inoltre sembra che negli ultimi tre giorni l'HTML mi fosse ostico, mi è toccato rieditare tutto il capitolo, infatti. .___.
Passando ad altro: contentissima anche del responso per lo scorso capitolo :D Siete tutti gentilissimi! Davvero. ♥
Ho notato che alcuni di voi pensano che Ino avrà un ruolo cruciale in questa fanfiction, come in altre mie storie ha avuto. Vi deludo, mettendo subito le cose in chiaro xD Ino farà solo da cornice come gli altri personaggi; la storia ruoterà solo attorno al team sette :)
Il prossimo capitolo sarà molto riflessivo, e avremo finalmente il primo (o secondo?) tanto agognato confronto fra Sasuke e Naruto. Non disperate, non basterà questo a far tornare Sasuke sano di mente - ce ne vorrà un terzo, ma nel frattempo è già qualcosa, no?
Un assaggio:
"<< Non dire stronzate, Sasuke! >> la voce di Naruto fu una doccia fredda, un urlo che venne a destarlo dal suo torpore. La sua figura si innalzò su di lui, dall'altra parte del tavolo << Non provare più a dire simili stronzate, mi hai capito?! >> lo afferrò per la collottola. << Tu.. non hai fatto niente. Mettitelo in testa. E Sakura-chan.. lei non ce l'ha con te >> gli disse. << Non potrebbe mai avercela con te, Sasuke >>
[Mai. Mai. Mai]" 
Come sempre, grazie mille! Al prossimo venerdì e buon agosto a tutti quanti :D
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