Serie TV > CSI - New York
Segui la storia  |       
Autore: bice_94    05/08/2012    4 recensioni
Inutile negarlo.
Stella sapeva di aver lasciato in quella città non solo un pezzo del suo passato, ma anche un pezzo di se stessa.
Un caso, un amore, scelte e conseguenze..
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mac Taylor, Stella Bonasera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il sole era ormai basso, tanto che una parte era già scomparsa dietro la linea dell’orizzonte.
Attorno a quella palla arancione vi era un profondo e impalpabile alone rossastro, che sembrava emanare un calore tenue e gentilmente avvolgente.
Il poco verde della città disegnava distrattamente contorni frastagliati su quel sole ormai stanco.
Le foglie di quegli alberi erano ancora verdeggianti e si mostravano con la loro imponenza anche in lontananza.
I rami erano immobili, dritti, fieri di resistere in quell’immenso spazio occupato da macchine numerose e distratte, che percorrevano chilometri e metri tranquillamente, rassicurati da quella struggente abitudine che portava ogni singolo uomo a fare un sospiro appena sveglio.
Le strade emanavano il suono tipico del traffico serale.
Una coda ordinata e stranamente scorrevole per le strade di New Orleans.
Il pub in fondo alla via cominciava a dare i primi segni di attività che sicuramente avrebbe animato anche quell’afoso venerdì sera.
Giovani stanchi e liberi dallo studio pronti a bere una birra in compagnia, una signora che aspetta il suo uomo con aria impaziente, il barista che sistema gli ultimi tavoli e i quattro musicisti jazz che finiscono di mettere a punto i loro strumenti.
Tutti protagonista di quel quadro visto in lontananza.
Stella si scostò con svogliatezza dalla finestra, inspirando profondamente.
Diede un’occhiata distratta a quell’appartamento troppo vuoto per sembrare una casa, zeppo di scatoloni ancora da sistemare, da svuotare.
Chiuse gli occhi e purtroppo la sua mente la tradì all’improvviso, mostrandole immagini da cui sapeva di dover necessariamente fuggire.
Aveva lasciato New York più in fretta di quanto avesse immaginato.
Aveva lasciato la sua casa, il suo lavoro, i suoi amici, Mac.
Inutile negarlo.
Stella sapeva di aver lasciato in quella città non solo un pezzo del suo passato, ma anche un pezzo di se stessa.
Il suo sguardo si andò a posare su un piccolo tavolo, proprio accanto alla finestra, su cui aveva abbandonato distrattamente il suo telefono.
Una stretta le attorcigliò lo stomaco.
Avrebbe voluto prenderlo e chiamare.
Chiamarlo si.
Ma sapeva che non avrebbe dovuto.
Doveva farlo per se stessa e soprattutto per lui.
Si passò una mano sugli occhi, tentando di combattere contro se stessa.
Forse non si era mai sentita così sola, così indifesa.
Aveva abbandonato i suoi punti fermi, quelli che in un modo o nell’altro le avevano garantito un piacevole e salutare equilibrio.
Si mise seduta pesantemente su quel vecchio divano rosso, ancora imballato e si sdraiò.
Non era riuscita a eliminarli, perciò decise di farsi semplicemente cullare dai ricordi, tornando a tre mesi fa, nella sua New York.
 
Era una mattina di settembre.
Il caldo attanagliava ancora le vie, ma Stella non sembrava farci caso.
La chiamata per quell’omicidio l’aveva svegliata bruscamente, ma non aveva fatto una piega.
Si era vestita ordinatamente e, preso il suo kit, si era avviata in quell’appartamento lussuoso e forse insolito per un omicidio.
Non appena varcò la soglia dell’attico, le si mozzò il respiro.
Qualcosa in quel preciso istante le disse che quel caso sarebbe stato molto strano.
Ogni singolo centimetro del pavimento di quella sala era ricoperto da rose rosse sparse, in ordine concentrico, a partire dal cadavere di una ragazza, anch’essa sommersa dai fiori.
Danny le si avvicinò, quasi con aria eccitata.
D: mai visto niente del genere, è?
Stella annuì leggermente, turbata in modo particolare da quell’ambiente.
Non riusciva a capirne il motivo, ma quella scena del crimine la segnò in modo indelebile.
Tuttavia, riuscì a scrollarsi di dosso quella sensazione e cercò di tornare al suo lavoro, con aria seria e distaccata.
S: andiamo, Danny. Non ti facevo un appassionato di fiori.
Stella rivolse un leggero sorriso a Danny, accompagnando quella battuta, solo per smorzare un po’ di quell’inaspettato nervosismo.
S: diamo un’occhiata al corpo. Hai qualche informazione sulla vittima?
Danny annuì.
D: Jessica Bishop. 29 anni. Figlia dell’avvocato George Bishop. Uno dei più grossi avvocati di New York.
I due si avvicinarono, scattando una foto ad ogni loro passo.
Ogni centimetro di quell’appartamento poteva essere una prova.
Stella sospirò leggermente, osservando il volto quasi angelico di quella ragazza.
I lineamenti erano molto decisi, il naso allungato, ma assolutamente elegante, carnagione olivastra e labbra carnose.
Chissà, magari un po’ le assomigliava.
Danny finì di scattare le foto alla vittima e richiamò l’attenzione di Stella.
D: ehy, la giriamo?
Stella si rivolse al collega e annuì.
S: si, scusami.
Appoggiò delicatamente il suo kit e iniziarono con lentezza incredibile a togliere i petali che si trovavano proprio sul torace della ragazza.
Sotto le loro dita guantate, comparve una camicia bianca, molto elegante.
Nel taschino, all’altezza del petto, c’era un biglietto.
S: ehy, Danny.
Stella afferrò gentilmente il braccio del collega, che si voltò immediatamente.
D: cosa hai trovato?
La donna prese il piccolo foglio.
La calligrafia era esasperata.
Sembrava una scrittura quasi medioevale. Probabilmente fatta a mano.
S: “Mai mani più gentili toccarono questo corpo. Proteggerò la donna straniera dal Malvagio Anziano Capo. Mai questi fiori basteranno per onorarla.”
Danny sospirò, continuando a guardare con occhi increduli quel piccolo pezzo di carta.
D: e siamo a quota 3.
Stella lo guardò con aria confusa.
D: questo è il terzo pazzo psicopatico del mese. Sai, cominciano a darmi sui nervi. Rebus, indovinelli..
Sbuffò.
Stella sorrise.
S: quanto ti capisco. Su, finiamo questa prima analisi e torniamo al laboratorio. Dobbiamo trovare “la donna straniera”.
 



P.s. torno con una ff su una ship un pò dimenticata..
è la prima che scrivo su questa serie.. spero vi piaccia.. :)
fatemi sapere.. :D

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - New York / Vai alla pagina dell'autore: bice_94