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Autore: Ihavenothing    05/08/2012    3 recensioni
Prima shot per la Kurtbastian week.
I signori Smythe erano temuti da tutta Ohio.
Non per la loro ricchezza, non per la villona che possedevano. Ma per il loro atteggiamento duro, rigido e spaventoso. Però queste erano voci che giravano. Kurt non li aveva mai conosciuti e sperava che quel momento non arrivasse mai, ovviamente doveva aspettarsi che essere il fidanzato del loro unico figlioletto avrebbe incluso un incontro con loro
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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I signori Smythe erano temuti da tutta Ohio. 
Non per la loro ricchezza, non per la villona che possedevano. Ma per il loro atteggiamento duro, rigido e spaventoso. Però queste erano voci che giravano. Kurt non li aveva mai conosciuti e sperava che quel momento non arrivasse mai, ovviamente doveva aspettarsi che essere il fidanzato del loro unico figlioletto avrebbe incluso un incontro con loro.
 
Sebastian non gli aveva mai parlato di loro, diceva che doveva prendersi ciò che veniva e Kurt si chiedeva sempre che cavolo significasse, ma aveva evitato di chiedere per paura della risposta.
 
Ed eccolo lì, sveglio dalle sei del mattino con due occhiaie che facevano concorrenza a sua nonna, intento a scegliere degli abiti adatti per il pranzo che lo aspettava. 
Doveva vestirsi elegante o sportivo? Barbone o non barbone? Smoking di ultima generazione? Forse avrebbe dovuto cambiare faccia. Odiava l'insicurezza che provava. Almeno il suo culo era perfetto. 
 
Durante il quasi strappamento di capelli, gli arrivò un messaggio di quell'idiota del suo ragazzo.
Prese il telefono.
 
Da Sebastian : Alle 12:30 sono sotto casa tua. 
 
 
Notizia fantastica veramente. Poteva lanciare il telefono dalla finestra? 
 
 
Sospirò e continuò la scelta dei vestiti. 
 
Dopo aver scelto una camicia bianca, dei jeans stretti di McQueen e un gilé nero dolce e gabbana, si infilò dentro la doccia e se non fosse stato per il pranzo, e per la sua pelle delicata non in cerca di screpolamenti , sarebbe stato lì dentro per tutta la sua vita. 
 
Dopo una ventina di minuti uscì e si accorse che erano solo le nove. 
Ma non per questo non si vestì di già e quindi passò un altra ora per le sue cure per la pelle. 
Alle dieci e mezza era pronto, stra-pronto e si stava cacando come non mai. 
"Andiamo Kurt hai passato di peggiò" commentò il suo alter ego Gaga. "Ha ragione Seb sei una checca" 
 
"Ma adesso pure tu ascolti Sebastian ?" 
 
Parlava anche da solo. Era proprio disperato.
 
Steso nel mezzo del suo letto fissava con gli occhi fuori dalle orbite il grande orologio appeso proprio di fronte a lui e a ogni  suo battito di ciglia le lancette sembravano non spostarsi mai. Sembrava in attesa da una vita.
Ma all'improvviso il suo telefono squillò. Un messaggio. Kurt lo aprì e si trovò solo un romanzo del sogno da super star di quella petulante della sua migliore amica. Voleva bene a Rachel ma anche lui sapeva riconoscere che rompeva a volte (molte volte...). 
 
Subito dopo arrivò uno squillo di Seb, per fargli capire che era sotto casa sua. 
Kurt sospirò, si alzò e scese le scale con lentezza e paura. Andò in salotto dove si trovò i suoi familiari che calmi guardavano la tv. 
 
"Addio. Vado a morire" disse Kurt con il suo fare melodrammatico (Rachel l'aveva infettato). 
 
Come una tempesta in pieno deserto tre persone contemporaneamente parlarono e ciò che capì Kurt fu: da parte di Carole un "il solito esagerato" con un sorrisino felice, da Finn un fraterno "buona fortuna" e da suo padre un borbottio di "se sei a disagio o succede qualcosa chiamami e gli rompo le gambe". 
E Il solito esagerato era lui? 
Kurt sorrise a tutti ed uscì di casa. 
 
 
 
 
 
Un Sebastian con una giacca in pelle, pantaloni incollati alle gambe, occhiali da sole e sigaretta in bocca lo aspettava sulla strada difronte casa di Kurt con...... Una moto. 
 
Una moto?!
 
 Kurt fissò quell'oggetto con terrore. Giusto il giorno in cui lui avrebbe dovuto essere in ordine e non con dei capelli tutti rovinati per colpa di un casco sudaticcio, quel cretino del suo ragazzo prendeva la moto. 
Sbuffò e si avvicinò a Seb. 
 
"Ti odio" annunciò al ragazzo più alto che si mise a ridere buttando la cicca per terra e calpestandola per spegnerla. 
 
Si avvicinò al più piccolo e gli diede un dolce bacio sulla guancia, "Ti odio anche io" 
 
Ecco le loro favolose dimostrazioni di affetto. 
 
Kurt fece un sorriso tirato. "Mi spieghi perchè mi fai ciò?"
 
"Essere così fottutamente perfetto con questi pantaloni? - che mi hai regalato tu per aggiungere-" rispose Seb, guardando come le sue gambe fasciavano bene in quei pantaloni molto stretti. 
 
"Per quanto gusti questa vista, parlavo della moto." 
 
"Stupenda vero? É la mia bambina" rispose Seb accarezzando il veicolo con occhi luccicanti.
 
Kurt tossì e lo fece tornare nel pianeta "pranzo a casa Smythe" subito.
Ma ovviamente quel razza di deficente doveva dire cose inutili. 
 
"É vero scusa. Tu sei la mia bambina" 
 
"Oh ma va al diavolo" disse Kurt ridendo leggermente.
 
Seb alla fine si avvicinò e gli diede un dolce bacio sulle labbra e tutto sapeva di.. Loro due. L'insieme di odori diversi. L'odore di rose appena sbocciate, odore di erba appena bagnata, l'odore di caffé appena fatto, odore di shampii e bagnoschiuma, adore di dopobarba e creme per la pella. Uniti insieme a formare un profumo perfetto. E burrocacao alla coliegia e fumo di sigaretta, si unirono in un vortice di sensazioni uniche, senzasioni che solo loro provavano. Baci così ce n'erano pochi. Baci così erano irreali, strani, magici. 
Labbra lisce su labbra ruvide. Lingua su lingua. 
Intreccio di sapori. Tutto era colore. Tutto era splendido.
 
E anche se non si baciavano da un giorno, ogni nuovo bacio era sempre una gran scoperta e il distacco sempre più doloroso. 
 
"É stato intenso..." disse tra un respiro e l'altro Kurt. 
 
"Non ne avevo dubbi." disse Seb "Credo però che sia meglio andare. Tuo padre ci fissa.E capisco che dice di fidarsi di me da quando l'ho conosciuto... Ma credo che voglia lo stesso uccidermi. E ci tengo alla mia vita"
 
Kurt roteò gli occhi e gli disse che con quella moto aveva perso ancora più punti. 
 
"Ouch. Mi ucciderà."
 
"No finché non gli diremo che hai tolto la purezza al suo povero bambino"
 
"Ma se sei ancora quel bellissimo cucciolo di pinguino" disse Seb accarezzando la morbida rosea guancia di Kurt.  Poi prese dal sellino un altro casco e lo porse a Kurt. "Dai principessa salta in carrozza" 
 
Kurt gli diede uno scappellotto e con frustazione infilò il casco e si mise in sella.
 
"Stringiti forte a me" gli disse Seb prima di partire a tutta velocità. "Prossima meta: casa Smythe
 
E a Kurt rimaneva poco tempo per farsi coraggio. Quindi fece un bel respiro e si preparò al peggio. 
 
*
La villa Smyhte sembrava grande quanto tutte le case del quartiere in cui abitava Kurt. Ci era già stato molte volte in quella casa con Sebastian, ma erano sempre stati soli. Seb diceva che aveva sempre detto ai suoi genitori che per tre persone era esagerata quella casa , ma loro non l'ascoltavano perchè soliti essere testardi e capricciosi. 
 
Kurt lo aveva guardato stranamente perchè ... non si aspettava quella descrizione dei suoi genitori ma lasciò perdere.
 
 Ora, difronte quell'enorme casa, accanto al suo ragazzo che non lo rassicurava, voleva solo sprofondare sotto quell'enorme giardino. 
 
"Oh andiamo Kurt. Sono solo i miei genitori"
 
"Sono solo i miei genitori?" quasi urlò Kurt, "Sono solo.... Tu sei un cretino. Come posso essere calmo se tu non mi dici come devo comportarmi o come cacchio sono loro. Aperti? Offendono?  Che devo fare Seb?" implorò Kurt. 
 
"Si te stesso okay? Solo te stesso" 
 
"Non capisco come questo possa aiutare"
 
"Considerando come sei tu e come sono loro aiuta." Gli diede un bacio e lo prese per mano.
 
Kurt intanto cercava di capire quello che Seb voleva dirgli ma quando il ragazzo aprì la porta di casa tutto gli sembrò chiaro.
 
Altro che rigidi e spaventosi gli Smythe erano sorprendentemente uguali a Kurt.
 
Stravaganti, perfettini e  tutto il contrario di Sebastian ma uguali a Kurt
 
Non é che avevano sbagliato bambino quando l'avevano preso dalla culla? 
 
Le altre volte in cui era stato in quella casa tutto sembrava spoglio, bianco, vuoto ma perchè Seb aveva detto che quando non c'era niente di particolare la casa veniva ridipinta di quei colori freddi. Adesso invece sembrava il dentro di uno di quei castelli Disney, con pareti pitturate di oro, rosa e blu, nastri colorati, all'ingresso un lungo tappeto rosso con attorno fiori stupendi.
 
"Ma dove siamo?! Nella casa gaya della Bella e la Bestia?" esclamò Sebastian preso alla sprovvista da quel cambiamento. Si aspettava che avessero in piano di cambiare un po’ tutto per l'arrivo di Kurt, ma non si aspettava di certo questo cambiamento. Per caso volevano fargli un dispetto? Non gli pareva che avessero avuto rimpianti quando l'avevano deciso di avere, anche se il rimpianto l'aveva adesso lui: per aver portato Kurt qui.
Quando girò la testa verso il suo ragazzo, pensava di vedere una faccia terrorizzata, ma doveva aspettarlo che uno come Kurt avesse tipo l'ossessione per queste cose.
 
"Tutto ciò è magnifico" disse Kurt saltellando sul posto. 
 
"Caro Sebastian, perchè non prendi esempio da questo giovanotto? Lui si che ha gusto. A volte mi chiedo se tu sia veramente mio figlio" iniziò a parlare una voce forte e mascolina. Quella persona poi uscì da una delle porte dell'atrio. Era un uomo alto, magro e assolutamente uguale a Sebastian, ovviamente era il padre che non sembrava assolutamente la copia rigida e fredda che tutti avevano detto che fosse. Lo vide avvicinarsi verso di loro e fare un sorrise verso Kurt.
 
"A volte me lo chiedo anche io. Ma la mia faccia è uguale alla tua perciò non si può dire che io non sia tuo figlio"
 
"Oh caro mio, sei fortunato ad avere quel bel faccino, non dura mica per sempre. Cioè o almeno solo a me durerà per sempre perchè io sono fantastico" disse il padre di Seb ridendo leggermente alla sua - forse? - battuta. 
 
Kurt stava assolutamente sbagliando. Magari per il fatto di gusti di vestiti, estetica, per i mobili e altre cose erano diversi ma Seb e suo padre di carattere erano assolutamente uguali. Nel fatto di farsi i complimenti da soli, quello, era assolutamente qualcosa di genetico. Magari avevano anche un loro libro segreto dove tenevano le cose che dovevano essere tramandate a tutti gli Smythe, tipo la modestia. 
 
Perchè pensava come se fosse in una fiaba? Potevano avere mai un libro segreto? 
 
Ma comunque sperò che i suoi figli non prendessero quel genere. 
 
Stava per caso parlando di figli? Di figli futuri con Sebastian? 
"Kurt credo che tu abbia sbattuto la testa forte" gli disse alter-ego Gaga "Anche se vi vedrei bene tu e porcono laggiù con dei piccoli marmocchi."
"Sta zitta." 
"Oh si mi scusi vostra altezza"
 
Adesso anche il suo altego era una stronza. Bene.
 
Nel mentre lui parlava tra sè. Un'altra figura li raggiunse. Questa volta una donna, elegante, raffinata e con un bicchiere di vino bianco in mano. Si avvicinò anche lei sul grande tappeto rosso e si strinse alla vita del marito ancora di fronte alla coppietta. Sembrava la tipica donna d'affari, ricca e in cerca solo di cosa di alta qualità. 
 
E se Kurt non fosse stato roba di qualità? 
No. Lui anzi era troppo di qualità.
 
Ma alla fine la donna si tolse dalla stretta del marito e gli porse la mano. "Meredith Smythe"
 
"Kurt Hummel" 
 
Si squadrarono, soprattutto lei guardò come Kurt era vestito, fece una radiografia completa a tutto il viso, capelli, gambe, corpo di Kurt e sorrise.
 
"Sei perfetto mio caro"
 
"Me l'hanno detto" rispose lui trionfante. 
 
"Mi piaci." Meredith andrò dritta al punto. Non aveva bisogno di altro per capire che era fantastico, lei aveva buon occhio su queste cose." Bobby, andiamo a tavola"
 
Kurt alzò il sopracciglio e si avvicinò al suo ragazzo. "Bobby?" gli sussurrò piano nell'orecchio. 
 
"è mio padre"
 
"Tuo padre si chiama Bobby?"
 
Seb sbuffò così forte da fare girare i suoi genitori, gli intimò un fate strada e rispose a Kurt. "No, si chiama Bob. Ma mia madre lo chiama così. Tu pensi che loro siano gente composta e tutto. Ma aspettati il peggio" 
 
"Che vuol dire?" 
 
"Vedrai."
 
Si prosperava un pranzo strano. 
 
*
 
La sala da pranzo era grandissima, arredata con gusto e con qualche decorazione un pò principesca sul muro e candele sul tavolo. Era tutto bellissimo e perfetto. Quando arrivarono davanti il tavolo Kurt e Sebastian si sedettero accanto difronte i signori Smythe. Nei primi cinque minuti si era creato un silenzio, quasi fastidioso. Si sentivano le mosche che ronzavano, gli uccellini che cantavano e sguardi che andavano da destra a sinistra, o almeno quello di Kurt, che andava da Seb ai suoi genitori che sembravano essere in comunicazione telepatica. 
 
Magari era finito nella casa dei stregoni, no dei re. 
 
Dopo la fine straziante di quei cinque minuti si sentì un campanellino e dei passi avvicinarsi a loro. Dalla porta entrò una cameriera con dietro quattro altri ragazzi, molto carini, che trascinavano dei carrellini con porzioni di tutto ciò che esisteva da mangiare.
 
Grazie al cielo c'erano pure cose che non l'avrebbero fatto ingrassare.
 
"Il pranzo è pronto" disse la donna. Era bassina con dei capelli neri e una divisa da perfetta cameriera delle fiabe.
 
Vabbè lì era tutto in tema e Kurt, pure, voleva un vestito da principe e con Seb accanto vestito con una calza maglia.
 
Ohw.
 
"Sò quello che stai pensando e se mai io mi dovessi mettere una calza maglia preferirei affogare in mare ed essere sbranato da mille squali" gli sussurrò all'orecchio Seb. 
 
"Ma per caso mi leggi nel pensiero?" gli chiese Kurt "Sei il personaggio cattivo delle fiabe?"
 
"E tu sei la vecchia bacucca con il cappellaccio in testa?"
 
"Mi hai dato della strega? Una vecchia con un porro enorme e con delle unghia lunghe tutte rovinate?  Sul serio?"
 
"Preferisci essere la pezza stracciata mestruata?
 
"Ma che cavolo..?"
 
Vennero interrotti dal suono di un secondo campanellino e si accorsero dopo che i loro piatti erano stati riempiti di tutto.
 
Oh poveri i miei pantaloni! - pensò tra sè Kurt.
 
Intanto, gli altri avevano impugnato le posate e iniziato a mangiare, perciò Kurt iniziò pure. Dopo la prima inforchettata dovette ammettere che il cibo era davvero buono e saporito. 
 
Ma, all'improvviso, sentì il suono delle posate che sbattevano sul piatto. La sua testa balzò subito in alto e vide Meredith e Bob che lo fissavano con un sorriso inquietante. 
 
"Sta arrivando il peggio" gli fece notare Seb.
 
Oddio. NO.
 
Meredith si prese una ciocca dei suoi capelli  e inziò a rotolarselo tra le mani come una ragazzina. "Allora Kurt, Seb ci ha parlato tanto di te" incominciò la donna - anche se in quel momento sembrava una fangirl. "Da quando abbiamo saputo che Seb si era trovato un ragazzo stabile abbiamo saltellato dalla gioia. Non è una cosa che si vede tutti i giorni. " 
 
"Ed è stato anche abbastanza imbarazzante" gli fece notare 'Bastian. "Sono dovuto rinchiudermi nel ripostiglio per un ora"
 
La madre gli intimò un stai zitto e continuò: "Eravamo così felice che abbiamo detto a Seb che dovevamo conoscerti il prima possibile. E cielo, sei adorabile. Anche adesso, stai arrossendo. Oddio Bob guardalo"
 
No, cosa? Non poteva essere.
 
Si toccò la guancia e sentì un lieve calore. Ciò lo fece arrossire ancora di più.
 
"Hummel, ma il ciclo ti viene anche sulle guance? Interessante." gli disse Gaga.
 
La lasciò perdere e sussurrò un:" Grazie..?" 
 
"Seb ti sei trovato un ragazzo meraviglioso"
 
"Lo so" rispose semplicemente Seb girandosi verso di lui e sorridendogli.
 
"Comunque.." parlò il padre. "Che ci raccontate della vostra vita di coppia?" 
 
Meredith, saltò subito sul posto. "Esatto. Tipo qualche sessione di sesso? L'avete già fatto vero? E usate le giuste precauzioni , ragazzi. Poi vorrei tanto vedere baciarvi, ma quanto sareste carini? Oddio fatelo."
 
A Kurt uscirono quasi le palpebre degli occhi per quelle domande. 
 
Seb si alzò velocemente all'impedì, gli prese il braccio e gli urlò:" Scappa,scappa"
 
Quando arrivarono nella stanza di Sebastian, quest'ultimo chiuse la porta a chiave e sospirò.
 
"Ma che cavolo fai?"
 
"Quando fanno queste domande è sempre meglio scappare"
 
"E quando dovrò tornare a casa, con quale faccia dovrei andarmene?" 
 
"Vai tranquillo. Dopo due nani secondi si scordano tutto"
 
Kurt annuì e basta.
"Mm.. sembravano... simpatici?"
 
"Lo so che non sono tipici genitori che si possono considerare normali"
 
"Non riesco a capire come la gente li teme... cioè, li ho visti e non danno nemmeno un briciolo di timore - senza offesa."
 
"Davanti all'altra gente fanno i composti  e tutto, ma a casa vogliono essere semplicemente loro stessi. E i 'loro stessi' sono così, non possiamo farci niente" disse Seb scrollando le spalle e sorridendo. Voleva bene ai suoi genitori, Kurt lo riusciva a vedere benissimo.
 
Kurt sorrise. "Sono contento di averli conosciuti, almeno quel poco"
 
"Adesso scendiamo di nuovo, non è mica ancora finita, ti dovranno fare ancora tanti di quei complimenti"
 
"Le migliori fiabe non finiscono mai"
 
"Hai ragione principessa" disse Seb avvicinandosi a Kurt lentamente. 
 
"Si... si.." rispose il più basso, premendo le sue labbra su quelle del suo ragazzo.
 
Di fiabe ce ne sono molte. Di diversi genere con personaggi buoni, cattivi, strambi, belli o brutti.
 
Ma di fiabe che ti prendono il cuore ce ne sono poche.
 
Per Kurt , Seb era la sua fiaba. La sua fiaba stronza, bella e piena di sorpresa e cose da scoprire.
 
Avrebbe letto per sempre quella fiaba. E avrebbe letto attentamente per conoscere tutto di lui.
 
Anche i suoi genitori pazzi.
 
Cosa si deve fare per amore.








Angolo dell'autrice.

Si sò che è tardi - o forse no? bu - ma cioè essendo la mia OTP io dovevo partecipare a questa week. Allora la shot era finita già alle sei del pomeriggio ma la mia beta ha avuto dei contrattempi e ha potuto finire di betare solo poco fa. Ma ci sono, questo è l'importante.
Spero che la famiglia Smythe non vi abbia spaventato troppo, io ho amato scrivere questa shot - anche se poi ho avuto alcuni dubbi. Sebastian e Kurt sono Sebastian e Kurt. Io momento dolci non sono mancati, le battute nemmeno - spero veramente che vi abbia fatto almeno un pò sorridere. 
Per domani, spero di riuscire ad aggiornare ma se non è domani sarà dopodomani non penso che se non rispetto i giorni precisi qualcuno mi uccide, ma prometto , giuro che finirò questa week. Perciò grazie a chi leggerà o mi darà un parere.
A presto con la secondo shot.
-Anna
   
 
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