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Autore: Persychan    06/08/2012    2 recensioni
"Splendida nel suo abito di ossa e metallo, con le labbra carimee di sangue e gli occhi vitrei come quelli dei morti. Che Dio mi perdoni, ma la amai allora, quando ero giovane ed ingenuo, e la corteggia nell'unico modo in cui si può corteggiare la Guerra: con battaglie e vittorie, con sangue e vite, e lei acconsentì a concedermi i suoi favori. Il tempo ormai, però, è finito. Il mio tempo è ormai finito. Guerra è splendida quanto esigente e io non posso pagare il mio debito."
Suo fratello lo crede un idiota. O quantomeno un vanaglorioso. Lo pensa un ingenuo fermo a quel passato glorioso in cui il suo nome faceva tremare il Continente, ma la verità è che ha occhii migliori dei suoi.
O almeno quelli di Prussia non sono annebbiati dalla cenere.
Forse non sarà saggio, ma è sicuramente abbastanza vecchio da sapere quando la Dama di Vermiglio ha smesso di ridere con lui e lo fa di lui.
[Prussia - II Guerra Mondiale]
Genere: Angst, Guerra, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ierofante delle Ossa 
(V Arcano Maggiore di Megiddo)




 

La guerra nasce dal desiderio.
Di potere.
Di sottomissione.
Di violenza.
Ed è la più terribile delle amanti.
Mai lascerai le sue labbra senza esserne ferito
E mai la lascerai senza esserne ucciso.
Io l'ho sempre saputo, fin dal principio
ma mi sono creduto migliore,
migliore di chi era venuto prima di me
e di chi sarebbe venuto dopo.
E per questo sono stato condannato.
Se solo smettesse di piovere cenere.
Se solo non fosse stato il sangue della nostra stessa gente a macchiare il suolo.
Se solo non avessimo seguito le voci delle sirene.
Se solo avessimo visto gli artigli nascosti tra le piume.
Se solo ci fosse una speranza di perdono, Westen.
Se sol-






Su, su, alzati, cosa fai lì fermo? Bisogna andare, è tempo, è tempo di combattere, su, su, alzati, non farmi aspettare, lo sai che non sono una tipa paziente!

Che fai ancora lì? Prendi la tua pistola e caricarla che è tempo di sparare, di uccidere, di ferire, di spezzare e di tutte quelle cose che ti ho insegnato con tanta cura e dedizione come una madre premurosa. Su, su, prendi la tua arma e toglila dal fodero che è ora di farle prendere un po’ d’aria e di sporcarla, almeno un pochino, dai, se non ti va mi accontento di qualche goccia, un paio di schizzi e qualche arto, nulla di più.

Dai, mio prediletto, gli altri sono tutti già pronti, pronti a giocare al mio splendido grande gioco, su, non puoi mancare, questa è la partita più importante, potrei dire di importanza mondiale. Divertente. Non fare l’offeso, so che non ti piace il mio senso dell’umorismo, ma in fondo che posso fare? Non posso mica piangere ogni volta, non potrei mai smettere un attimo: siete dei tipi così occupati voi e poi non puoi dire che non sia divertente.
No? Che vuol dire no?

Non puoi mica abbandonare tutto così, non puoi lasciarmi senza una ragione, non dopo tutto quello che ho fatto per te, sono stata io a renderti grande, a rendere grande ciascuno di voi-...E no, mio caro, un po’ di fumo e cenere in più nel cielo non sono di certo una motivazione sufficiente: sono soltanto nuovi morti. Sì, non posso negare che sia un modo un po’ diverso dal solito per morire, ma, ehi, io neppure mi aspettavo certe vostre invenzioni quando ti ho scelto.

Come mai tu, mio cavaliere? Vienimi pure vicino,meine Liebe, che ti mostro ciascuna delle mie ragioni. Oh, ma come siamo freddi quest’oggi, sei forse geloso che dia retta anche al tuo fratellino? PerTyr, non ce n’è ragione, certo, avere un nuovo pezzo sulla scacchiera è piuttosto emozionante, ma chiamami pure nostalgica, preferisco te e, beh, chi ha combattuto al mio fianco fin dall’inizio dei tempi.
Ovviamente quelli ancora vivi.
Siete tutti così adorabili all’inizio, talmente convinti e pieni di desiderio per me, peccato che poi tendiate tutti a perdervi un po’ per strada, ma, in fondo, va bene, almeno si mette un po’ di pepe alla relazione. Per Ares,  ora mi fai venire in mente quel bel macedone con cui ho passato brevi, ma intensi anni. Ah, ecco me lo ricordi un po’, non nell’aspetto, sia ovvio, nello stile piuttosto: nati dal nulla e poi, boom, subito al centro dell’attenzione con grandi conquiste e azioni eccezionali. Sfortunatamente poi mancante di costanza, però, c’è da dire che non si può avere tutto nella vita e che nonostante tutto rimani sempre uno dei miei preferiti, mio teutonico guerriero.

Ma non perdiamoci nei ricordi, è ora di andare, non pensi? Tuo fratello è già sul campo di battaglia, stretto nella sua divisa nera, che nasconde così bene le macchie di polvere e di sangue, con il suo spaventato compagno al fianco. Che peccato, quel ragazzo aveva tanto potenziale sia per eredità, sia per come si era mostrato all’inizio in un continuo di richiami alla mia persona. Certo, nulla di epico, tutte piccole cose, qualche battaglia e guerra tra una regione e l’altra, insomma però c’era del potenziale...ahimè, non tutte le volte la mia influenza funziona, non sono mica un dio io!
Sì, ho qualche trucchetto interessante: posso risultare più bella di quanto già non sia, e non puoi dire che non abbia il mio fascino nonostante gli anni; posso risultare decisamente convincente, non che ce ne sia un particolare bisogno siete, in pratica, sempre pronti a gettarvi ai miei piedi per la più misera delle ricompense; e forse dovrei smetterla di mentire così bene, ma, ehi, siete voi a decidere di credermi, io non vi costringo affatto.
Non fare quella faccia contrita,mein Ritter, siete stati voi a crearmi, insomma magari non proprio voi nello specifico, però sai bene cosa intendo...

Su, smettila di rimuginare tanto, ti verranno le rughe su quella tua splendida pelle bianca, sai non credo di averne mai viste di più belle, sembra quasi quella delle offerte che mi facevate così spesso. Forse è proprio così, forse voi tutti non siete altro che vittime da immolare sul mio altare, in fondo sono stata io a farvi crescere. E io sono l'unica a potervi fare morire.
Non trovi che sia una divertente ironia?
Va bene, ho capito che non ti piace il mio umorismo, la smetterò. Per ora. E, poi, sbrigati, non vorrai far fare tutto il lavoro al tuo fratellino? Ah, come sei cambiato, un tempo ti saresti gettato subito al mio primo richiamo. Forse stai invecchiando. Forse è ora di porre fine alla tua vita come si farebbe con un cavallo azzoppato.
Non guardarmi con quegli occhi, sai che ho sempre avuto una debolezza per il loro bel colore, sono talmente sanguinei, mi ricordano alcuni dei nostri momenti insieme. E comunque non preoccuparti, stavo scherzando. Sì, lo so che non ti piace, ma ti ripeto che non è che posso piangere, altrimenti non smetterei mai visto che non fate che ammazzarvi.

Ora, però, basta fare capricci, sei una Nazione grande e grossa, o almeno lo sei stato o lo sei se ti si conta con il tuo fratellino, insomma devi prenderti le tue responsabilità e questa dannata pistola.
No, niente scuse questa volta, voi mi avete chiamato qui e ora voi porterete avanti il mio spettacolo, il mio gioco, senza tante lamentele, anche perchè sto iniziando ad annoiarmi.
Oh, che vuoi che sia qualche morto in più? Gente innocente? No, solo pedine inutili, nel mio gioco, nel più grande gioco che gli uomini abbiano inventato e nell'unico in cui non possono mai vincere perchè io sono la sola giocatrice.
Ironico, no?

E ora su, vai, mio guerriero di ferro e fede, mio prediletto, Prussia, io, la Guerra, sarò per l'ennesima volta al tuo fianco.
O forse per l'ultima.
Chissà.
Forse sto scherzando.
Forse no.
 
 

"Eccoti, Bruder, dove ti eri cacciato? Se non ti conoscessi, avrei detto che avevi disertato come un codardo. Dobbiamo raggiungere il nuovo plotone inviato a-"
"Le hai mai parlato, Ludwig?"
"Con chi, Bruder?"
"Con la Guerra, con la splendida e terribile Guerra..."
"Sicuro di stare bene? Hai per caso la febbre?"
"...splendida nel suo abito di ossa e metallo, con le labbra carimee di sangue e gli occhi vitrei come quelli dei morti. Che Dio mi perdoni, ma la amai allora, quando ero giovane ed ingenuo, e la corteggia nell'unico modo in cui si può corteggiare la Guerra: con battaglie e vittorie, con sangue e vite, e lei acconsentì a concedermi i suoi favori. Il tempo ormai, però, è finito. Il mio tempo è ormai finito. Guerra è splendida quanto esigente e io non posso pagare il mio debito."
"Bruder? Gilbert? Che cosa stai dicendo? Tutto bene? Stai vaneggiando"
"... Eheh, mi hai preso sul serio, vero? Ah, bisogna dire che il mio talento mi stupisce ogni volta. Stavo scherzando, ovviamente, e tu sei caduto nel mio splendido scherzo. Ah, fratellino, sei così facile da fregare."
"Tsk, e io che mi stavo preoccupando. Sei sempre il solito. E su, ora sbrigati a prendere la pistola che bisogna sbrigarsi, che è tempo e bisogna andare."
"Bene, immagino che questo sia il modo per dirmi chi sia il tuo nuovo prescelto."
"Eh? Che stai dicendo?"
"Niente, Ludwig, niente, stavo solo commentando quanto fossi meraviglioso con la divisa. Niente di cui preoccuparti."
 

Non dovrai più preoccuparti di me.
Presto.

 
   
 
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