Nota dell’autrice: ed ecco la mia ultima fatica - breve, tanto per mantenere una linearità d’azione (sì, proprio una bella scusa! XD). E ammettetelo, il titolo vi ha un po' allarmati... tranquilli!
Per
essere sincera, avevo scritto anche una storiella su San Valentino,
ma
considerando che lo stesso 14 febbraio avevo un esame, chiaramente non
è
rimasta nelle mie priorità -_- Inoltre pubblicarla
così in ritardo mi sembra
un po’ penoso… ma vabeh, probabilmente lo
farò lo stesso X3 appena l’avrò
battuta a computer.
Ma passiamo alla flashfic di oggi. Il grande protagonista, visto attraverso gli occhi di Yukkie, è Yagari; chi non lo ha maledetto almeno una volta per aver sparato a Zero? Prima di conoscerlo meglio, ovviamente <3
Per quanto riguarda l'ambientazione, tutto si svolge durante l'Ottava Notte. Potremmo considerare la storia il risultato di una mia personale riflessione, ma anche un'interpretazione plausibile dei silenzi della nostra eroina, messa di fronte alle frasi mordaci di Yagari. Se poi abbia pensato queste cose consciamente o inconsciamente... beh, io propenderei per la seconda ipotesi -_-;
Ah, e poi c’è un’altra presenza, indiretta. In una fic con Yuuki, scritta da me… chissà chi sarà! XD
Baci e buona lettura.
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Allora
diventero’ donna
by Melitot Proud Eye
“Non
arrendersi prima che sia finita, non
dubitare.”
Vincent Van Gogh
Quell’uomo…
cosa devo pensare di lui? Il
maestro di Zero… una persona importante, senza dubbio.
Anche se in questi
quattro anni non s’è
mai fatto vedere.
Anche se non ne ho
mai sentito parlare.
Lo osservo in
lontananza, corrugando la
fronte.
Immagino che Zero
abbia imparato da lui
tutto ciò che sa dei vampiri e della caccia. E magari anche
qualche abitudine,
qualche modo di dire, chi lo sa? Sarebbe bello scoprirlo. Vedere cosa
è
veramente di Zero e cosa delle persone che ha incontrato, che lo hanno
cresciuto, conosciuto in quel tempo di cui io non so niente.
Come lui ha
rielaborato nel suo modo
inconfondibile quelle nozioni.
Ma non ora.
Perché
quest’uomo ― questo Yagari Toga ―
gli ha sparato.
Ha puntato il fucile,
così, contro la sua
schiena, e premuto il grilletto. Senza batter ciglio.
«Muori
portandomi rancore, vampiro!»
Dirgli una cosa
simile…
Poi―
«L’ho
isolato.»
E ora, supplente di
etica per la Night
Class? Lo faranno a pezzi. Che cosa sarà passato per la
testa del preside? Far
venire qui al collegio un tipo del genere… fargli fare una
cosa del genere.
Permettergli di
trattare Zero in questo
modo.
Le gambe mi tremano
dalla stanchezza. E’
piacevole il muro contro la schiena: mi appoggerò un poco,
solo un attimo,
mentre aspetto che quell’uomo esca dalla classe. Allora,
quando lo farà, mi
dirà dov’e Zero; e finalmente potrò
andare.
Zero si trova
chissà dove, solo.
Ha bisogno di me.
Io andrò,
sempre.
All’improvviso
la porta si apre e Yagari
Toga esce, rapido e sicuro, apparentemente incolume. Sembra sorpreso di
vedermi.
Me lo fa notare,
asciutto.
«Come guardian,
non posso
permettermi di far finta di non vedere… ciò che
non voglio» gli rispondo,
evitando i suoi occhi.
E’
così. Come guardian del Collegio
Cross, non posso permettermi di ignorare che c’è
un vampiro assetato nell’area
della scuola; un vampiro affamato e disperato, pressoché
libero. Come amica…
non posso dimenticare il volto rassegnato di Zero.
«Sei una
brava bambina» mi dice
quell’uomo, sorridendo.
Ma quel che vuole
dirmi non mi piacerà.
«Però,
ormai non c’è più niente che una
brava bambina come te possa fare.»
Ah, è
così? Allora… allora…
«Se hai lo
stesso intenzione di vederlo,
vai! E’ nella stanza degli ospiti, nell’area
privata del direttore.»
I miei piedi volano.
Zero, se non
c’è nulla che io possa fare
per te, così―
―allora
diventerò donna.