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Autore: TooLateForU    06/08/2012    24 recensioni
Non mi ha mai ascoltata, in tutti questi anni, e decide di farlo proprio mentre lo mando a fanculo e gli dico di andarsene.
Bhe, ma non è importante. Io lo riavrò indietro, e nessuna schifosa, sciatta, stonata e gonfiabile Perrie Edwards potrà impedirmelo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 piccolo missing moment di Rock The World ambientato mesi dopo l’epilogo. ispirato alla canzone Want U back di quella figona di Cher Lloyd.
Ah, ogni riferimento e/o insulto verso la personalità di Perrie Edwards è puramente intenzionale. mi sta un po’ sulle palle e non lo nascondo. ma niente recensioni del tipo ‘oddio ma 6 una hater!1!’ perché non lo sono. non mi piace e basta, ma questa è solo una one-shot scherzosa. se non volete, non leggete :)
besos.

 
 
 
 
 
now i see you’ve been hanging out, with that other girl in town, looking like a pair of clowns, clowns, clowns..
 
 
“Ahia!”
“Shh, stai zitta!”
“Ma stai zitta tu, oh!”
“La pianti di urlare? Ci sentono tutti!”
“Bhe, non dovremmo preoccuparcene, se non fossimo nascoste dietro due fottuti cespugli per spiare il tuo ex e la sua nuova ragazza figa!”
Abbassai il binocolo, e le lanciai un’occhiata sconvolta “Carol, quella non è figa!”
Lei ruotò gli occhi al cielo “Ma andiamo, Liz, anche un cieco su un cavallo cieco si accorgerebbe che è stupenda! E guarda che bella pelle!”
“Ma quella non è la sua pelle!” urlai “E’ solo la sesta passata di un fondotinta scadente comprato da un vucumprà. Cazzo oh, se viene un po’ di caldo vedremo la sua faccia sciogliersi.”
Carol ruotò gli occhi al cielo, mentre io tornavo a guardarli con il binocolo. Oh andiamo, guarda come si aggrappava al suo collo! Finirà per allungarglielo.
“L’ornitorinco sta trasformando Malik in una giraffa. Una giraffa musulmanita.” Commentai, con una smorfia.
Una giraffa musulmanita e con un pessimo gusto per le ragazze. Eccetto quando stava con me, ovvio.
“No dai, gli sta praticamente leccando le orecchie!” gridai, scandalizzata “Carol, ma la vedi? E’ scandalosa!”
“Si dice musulmana. E comunque possiamo tornare a casa? Mi fanno male le ginocchia.” Si lamentò, mettendo il broncio.
“Piantala e sii uomo.”
“Ma io sono una donna!”
“Sì sì, come ti pare..” acconsentii senza starla veramente a sentire “E poi andiamo, come si sono vestiti? Abbinati? Sembrano due clown.”
In realtà, lei sembrava un clown. Lui sembrava solo un figo, ammisi, sospirando mentalmente. Come era possibile che me lo fossi lasciato scappare?
Dopo tutto il tempo che ci conoscevamo, una litigata e buum, lui decide improvvisamente di ascoltare veramente quello che dico e sparisce dalla mia vita.
Non mi ha mai ascoltata, in tutti questi anni, e decide di farlo proprio mentre lo mando a fanculo e gli dico di andarsene.
Bhe, ma non è importante. Io lo riavrò indietro, e nessuna schifosa, sciatta, stonata e gonfiabile Perrie Edwards potrà impedirmelo.
Crede di essere speciale, quella lì. Guardala come saltella perché lui le ha regalato..
le ha regalato..
le ha regalato un bracciale di Tiffany. Strinsi più forte le dita attorno al binocolo, mordendomi un labbro.
“Le ha regalato un bracciale di Tiffany.”
Carol si era svegliata per sparare le sue ovvietà del cazzo.
“Si, ci vedo.” Replicai, acida.
“Chissà quanto l’ha pagato..”
“Non mi interessa.”
“Voglio dire, anche solo un orecchino lì costa almeno centocinquanta sterline, immagina un bracciale intero!”
“Ho poca immaginazione.”
“E guarda come brilla, al sole! Quanti carati saranno? Almeno vent..”
“CAROL, STA’ ZITTA!”
Un piccione volò via spaventano al mio urlo, e sia la brutta copia di perrie l’ornitorinco che il mio ex ragazzo guardarono confusi verso la nostra direzione. Io tirai bruscamente giù Carol, per una manica, e le nostre teste si scontrarono.
“Ahia, dannazione!”
Già, dannazione.
 
 
“Ti prego, Liz, andiamo via..” mi implorò la mia suddetta amica, ma io scossi la testa.
“Piantala con queste storie, Carol. Non stiamo facendo niente di male.”
“Abbiamo spiato Malik e la Edwards da dietro un cespuglio, poi li abbiamo seguiti fino al cinema nascondendoci dietro il giornale di qualche passante e ora siamo a due file da loro, a te sembra ‘niente di male’?” mormorò concitata, facendosi tutta rossa.
“Senti, tu sei qui solo perché Jude ha trentanove di febbre e non mi vuole abbastanza bene da venire comunque. Dai la colpa a lei. E all’ornitorinco, che ha dei gusti cinematografici che farebbero cagare un cammello stitico in piazza.” Replicai, prima di ficcarmi in bocca sei pop-corn.
“Ma..”
“Shh, sta iniziando!”
La sala cadde nell’oscurità, mentre apparivano i primi trailer.
Che il rovina-la-dolce-uscita-dei-due-mongoflettici abbia inizio.
 
 
“ODDIO, ma sta davvero volando!” gridai stridula per l’ennesima volta, mentre le persone intorno me mi intimavano parecchio irritate di stare zitte.
Vedevo la testa di Zayn girarsi ogni due secondi verso la mia parte (ovvio, avevo rubato gli stivaletti neri di Jude che mi stavano da dio), senza dare la possibilità al mostriciattolo di sbaciucchiarlo.
Ovviamente indossavo un grande cappello e gli occhiali da sole, e cercavo di modificare la mia voce in modo che non mi riconoscesse.
Ero un’attrice nata, pensai, mentre allungavo i piedi sul sedile davanti.
“Oddio no, non farlo..” sibilò Carol, ma non le diedi retta. La biondina davanti a me parve accorgersi dei miei bellissimi stivaletti attorno alla sua testa, e si girò.
“Scusa, c’è la mia testa qui!” disse, infastidita.
“Lo so amore, stai spargendo forfora su tutto il sedile!” trillai in risposta.
“State zitte!”
“Basta!”
“Togli subito i piedi!” continuò ad urlare la bionda, presa da un attacco isterico. “Ora!”
“Gioia, bevi un po’ di valeriana se sei nervosa, e già che ci sei smetti di rubare i vestiti a tua nonna.” le consigliai. Stava per ribattere, quando dal mio cellulare partì la suoneria. In realtà avevo messo la sveglia, ma agli altri sarebbe sembrata una chiamata. Ah-ah.
“TITAAANIUUUM..” cantilenai, sotto i borbottii infastiditi di tutti, mentre cercavo il telefono.
“Signorina, la sua amica è una vera maleducata!” esclamò una nonnetta dietro di noi a Carol, che sprofondava sempre di più nel sedile.
“PROONTO?” urlai, appoggiando il telefono all’orecchio. Riuscivo a vedere la parrucca..ehm, i capelli di Perrie muoversi nervosamente più avanti, mentre Zayn continuava a girarsi verso di me.
“No tesoro, certo che non mi disturbi, dimmi tutto!”
“Che cosa? I GAROFANI INVECE DELLE PEONIE?! Ma scherziamo?!”
Quel Mark? Quello che era fidanzato con Sheila ma al party in piscina di Suzie si è fatto sua cugina di terzo grado Amy che poi ha detto di essere trans ed è scappata in Indonesia? PASSAMELO!”
Dio, come mi stavo divertendo. Tutta la sala sembrava ormai intenzionata ad uccidermi, e mi erano arrivati parecchi pop-corn in testa, ma i due piccioncini più avanti non sembravano divertirsi affatto. Anzi, ora discutevano pure.
Ahaha. Sventura a te, perrie l’ornitorinco! Decisi di togliermi occhiali da sole e cappello, tanto era talmente buio che non mi avrebbe mai riconosciuta.
In quell’esatto istante lo schermo divenne scuro, e le luci si riaccesero. Mi pietrificai, mentre stringevo ancora il cellulare vicino all’orecchio.
L’intervallo.
L’intervallo.
L’INTERVALLO!!
“Liz?”
Desiderai tanto che il pavimento appiccicoso del cinema si aprisse e mi inghiottisse in quell’istante, quando riconobbi la voce di Zayn a pochi passi da me.
Mi fissava allibito, come si guarderebbe una tigre radersi sotto le ascelle, e non sapevo davvero cosa fare.
Ridacchiai nervosamente “Pop-corn?” gli offrii, tendendo il pacco verso di lui.
“Eri tu che urlavi come una scimmia a cui strappano i peli dal culo, per tutto il film?” sibilò, lanciandomi un’occhiata di fuoco.
“Che? Io? Non so di che parli!”
“Sì, era lei! Mi ha messo i piedi sulla testa!” si intromise la biondina di prima, indicandomi accusatoria.
“Sta’ zitta tu, e fatti uno shampoo.” La zittii, irritata, e lei si rigirò offesissima.
Malik fece scorrere lo sguardo, e sgranò di nuovo gli occhi “Carol!”
La mia amica, rannicchiata attorno al suo cappotto come un cobra, fece un sorriso di circostanza “Ciao Zayn, ti stanno bene i capelli oggi.”
“Ma si può sapere che cavolo stai facendo? E che..ma quello è un binocolo!”
Portai lo sguardo sulle mie gambe, su cui giaceva il binocolo, e mi affrettai a gettarlo a terra “Quale binocolo?” chiesi, allucinata.
“Quello, quello sulle tue gambe!”
“Non c’è nessun binocolo sulle mie gambe.”
“Perché l’hai appena gettato a..oddio, Liz, sei fottutamente fuori di testa! Perché ci stavi spiando?!” continuò, gesticolando, ma io non lo stavo veramente a sentire.
Oggi si era messo il maglioncino blu della hollister che gli avevo regalato io, perché sapevo che gli sarebbe stato da dio.
Io conoscevo i suoi gusti.
Io conoscevo la sua taglia.
Io conoscevo lui!
“Liz, smettila di parlare tra te e te come una psicopatica e ascoltami!” la sua voce irritata mi riportò sulla terra, e mi riscossi.
“Amore, che succede?”
Oh Gesù, l’ornitorinco si avvicinava. Ma guarda che schifo di jeans. Se non ci avesse già pensato qualcuno, ci vomiterei sopra.
“E chi è questa?” continuò, guardandomi dall’alto in basso.
Zayn mi fissava.
Carol mi fissava.
Tutta la sala mi fissava.
“Alla fine Batman muore!” urlai, senza nessun motivo preciso, poi sotto i lamenti di tutti uscii correndo dalla sala. Abbandonai i pop-corn a terra, e superai velocemente l’inserviente che mi urlava dietro.
Corri corri corri corri. Se non ci penso, è come se non fosse successo, no? Già, proprio così. D’altronde non è una tragedia, essere scoperti dal proprio ex ragazzo mentre lo si spia con la sua nuova fidanzata. A tutti capita, è una cosa comune, no? Come il raffreddore, prende a tutti prima o poi.
Io non sono pazza. Io non sono pazza!
“Liz!”
“IO NON SONO PAZZA!”
Malik sbattè le palpebre confuso, mentre cercava di riprendere fiato. “Non ne sarei così sicuro.” Rispose.
“Senti, mi dispiace okay? Non volevo rovinarti l’appuntamento.”
“Invece sì, volevi eccome.”
Carol, ti spezzo in due.
Sbuffai “Okay, è vero, volevo rovinarti l’appuntamento, ma avevo tutte le ragioni! L’ornitorinco non è adatto a te, Zayn! E’ stupida, bruttina, porta dei jeans orrendi, si trucca come una battona, non ti sa apprezzare, ha una voce da suicidio di massa, e..e..non è me! Ecco!” tirai fuori tutto quello che pensavo, gesticolando.
Malik rimase in silenzio, facendo solo una risatina bassa “Wow, ci hai tenuti d’occhio per tanto.”
“Quello che bastava.”
Zayn sospirò, allargando le braccia “Liz, sei stata tu a mollarmi! Mi rivuoi indietro solo perché ti da fastidio non avere più un giocattolino.”
“Amore, se volessi un giocattolino uscirei con qualcuno di normale, non con te.” Gli feci notare “E comunque non è per questo! E’ che..è che tu sei il mio ragazzo, io ti amo e tu mi ami, e Perrie non c’entra una beata minchia!”
Malik alzò un sopracciglio “Mi ami?”
“Eh?”
“Stocazzo!” urlò, divertito. Poi vide la mia faccia “Okay, scherzavo. Senti, cosa dovrei dirti? Che esco con lei solo perché cerco di dimenticare come tu mi abbia quasi ucciso mollandomi?”
“Sì, esatto!”
“Esco con lei solo perché cerco di dimenticare come tu mi abbia ucciso mollandomi.”
Silenzio.
Grilli in lontananza.
“L’hai detto solo perché ti ho detto di dirlo?” chiesi, circospetta. Lui si avvicinò, con un sorrisetto enigmatico.
“Bah, forse sì, forse no..Dipende.”
“Dipende da cosa?”
“Da come ti scuserai.”
Sgranai gli occhi, e mi guardai intorno “Parli con me?”
“No, con mia nonna.”
“Dille ciao.”
“Ciao nonna. Oddio, ma che c’entra ora mia nonna?! Devi scusarti con me!” insistette.
Sbuffai, allargando le braccia “Va bene, va bene! Scusami Zayn Jawacoso Malik se ti ho detto di sparire dalla mia vita due settimane fa, se ti ho tampinato di messaggi, se ho messo le mie mutande sporche nella cassetta della posta di Perrie..”
“CHE COSA?!”
“No niente. E scusa se vi ho seguiti, rovinato l’appuntamento e anche il finale di Batman. Ora torniamo insieme?” domandai, speranzosa, ma il suo sguardo ero vacuo.
“Zayn? Ci sei?”
“Allora Batman muore sul serio alla fine!” gridò, strozzato.
“Io ti parlo di tornare insieme e tu ti preoccupi di Batman?! Ma sei scemo? E allora tanto valeva che me ne stavo a casa mia, a riordinare le bottiglie di birra  e a finire la tesina che dovrei consegnare domani e non ho neanche iniziato perché troppo impegnata a sapere se il ragazzo della mia vita si stesse allegramente trombando una sgualdrinella come tan..”
Non finii la frase, perché mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Molto appassionatamente, direi, dato che sentii le mie ginocchia diventare delle gelatine tremolanti.
“Mi piace zittirti così.” mormorò lui, sulle mie labbra.
“Mmm, giààà…” risposi, sognante “..anche a me.”
Se dovevo essere zittita da Malik con baci come questo, avrei parlato per il resto della mia vita.



   
 
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