JUST US TWO.                 

«Le 16:25...oddio manca poco più di mezz'ora e ancora non ho deciso cosa mettermi! Aiutami Hope, ti prego!»
«Julia datti una calmata, eh! Di questo passo rischio d'impazzire anch'io!»
«Hai ragione, scusami» abbracciai la mia amica «ma cerca di capirmi! Tra poco uscirò per la prima volta con LUI ed è normale che abbia l'ansia a mille, almeno credo.»
«Lo so benissimo tesoro mio, ma devi calmarti! Allora, ragioniamo...»
Vidi Hope aprire il mio armadio e buttare una decina di vestiti sul letto.
«...questo?»
«No, troppo elegante.»
«Mmm...si, forse hai ragione...questo?»
«Hope non devo mica andare ad un funerale!»
«...sì, sono d'accordo...questo!? Dai sì è perfetto!» mi mostrò un vestitino azzurro cortissimo che mi aveva comprato mia madre per non so quale motivo.
«Ma stai scherzando?! Dove vado io con quel coso?! No no...»
«Perchè no? E' carinissimo e poi col fisico che hai ti sta da dio!»
«No, non se ne parla.» scossi la testa.
«Fai come vuoi...»
Mi diressi verso il mio armadio e tirai fuori un paio di shorts e una maglietta.
«Ecco, questo è perfetto!» esclamai.
«E tu vorresti andare così al vostro primo appuntamento?!»
«Si!»
Shorts jeans chiari, una maglietta bianca con su scritto 'EVERYTHING ABOUT YOU' in blu, ed infine le immancabili converse basse bianche.
«Potevi dirlo subito...» bofonchiò Hope.


«Pronta! No, aspetta...» corsi in bagno e presi il mio piccolo beauty case. Misi un filo di matita nera agli occhi ed un pò di mascara; pettinai i miei capelli lisci e finii di sistemarmi le scarpe.                                                                                                                                                                            
«Ecco! Ora sono pronta!» feci un giro su me stessa e poi mi sedetti sul letto vicino ad Hope. L'abbracciai di nuovo; eravamo amiche sin dall'infanzia. Eravamo come sorelle.
«Senti un pò...cosa pensi di fare oggi con il tuo bel principe azzurro? Dove andrete?» mi chiese.
«Bo...non ne ho idea.» sorrisi imbarazzata al solo pensiero, e poi guardai l'orologio.
«Oddio mancano 5 minuti...aiuto sto per morire!»
«Ma dai Julia, piantala!»
«E ti pare facile...» sospirai «...comunque...te?»
«Io cosa?» mi chiese.
«Come va con Harry?»
«Ah! Bene bene, alle 17 andiamo al cinema»
«Wow!»
DRIIIIIIN
«Oh cazzo! Il campanello! Oddio ma che è lui?! Di già?»
«Se non andiamo a vedere non lo sapremo mai!»
Giusta osservazione, Hope.
Presi la borsa, il telefono, e mi diressi verso la porta d'ingresso. Guardai dallo spioncino.
«Capperi, è lui!»
«Dai Julia, fagli vedere chi sei!»
La guardai un pò male, poi l'abbracciai per l'ennesima volta.
«Ti voglio bene amica mia» le dissi.
«Anch'io tesoro.»
Presi un gran respiro e aprii la porta.
«Emm...ciao Zayn.»
«Ciao bella!» mi rispose sfoderando un sorriso da brividi.
Ginocchia mie vi prego non mollate.
«Io vado Julia. In bocca al lupo!»
Vidi Hope andarsene di corsa.
«Hope aspet...troppo tardi.» sbuffai.
«Andiamo?»
«Emm...si, certo.» ricambiai il sorriso.
Chiusi la porta di casa e ci incamminammo verso una meta a me ancora sconosciuta.


«Ti va un frappè?»
«Si!» gli risposi.
Ci avviammo verso la gelateria. Non volava una mosca, nessuno dei due fiatava.
'Fra tutti e due ci andiamo giù pesanti con la timidezza' pensai.
Fortunatamente la gelateria non era lontana, infatti dopo 5 minuti arrivammo.
Ci accomodammo ad un tavolino fuori ed ordinammo.
Di nuovo il silenzio.
Ok Julia, devi assolutamente inventarti qualcosa; dai, pensa...su, sforzati idiota!
«Sei bellissima.»
Quasi sobbalzai a quella frase e subito mi sentii avvampare.
Stupida rispondi! Ce l'ha con te, eh!
«Davvero?» No, per finta. «Emm...grazie.»
Sentivo le guance scottare, ero sicuramente arros...
«Anche quando arrossisci!» Ecco appunto.
Si mise a ridere.
Finalmente arrivarono i frappè. Lo bevvi velocemente.
Ebete se poi ti viene il mal di stomaco non lamentarti.
Ad un certo punto lo vidi sorridere mentre mi guardava.
'Oddio che ho?' pensai.
«Aspetta, ti sei sporcata.»
Figura di merda numerooo...? Ho già perso il conto.
Lo vidi alzarsi di poco dalla sedia e sporgersi verso di me.
Cavolo si avvicina!
Sempre con quel sorriso meraviglioso stampato in faccia, mi prese il viso con le sue grandi e calde mani e con un dito mi pulì un angolo della bocca sporco di frappè alla nocciola.
Julia se svieni ora sei proprio un idiota.
«Ecco fatto!» esclamò soddisfatto dopo essersi riseduto.
«Grazie.» risposi e ricambiai il sorriso.
Finito il frappè ci alzammo ed entrammo nella gelateria per pagare.
Aprii la mia borsa per prendere i soldi ma lui mi bloccò.
«Ei ei, che fai?! Pago io!»
«Emm...bè grazie.»
Ma solo quello sai dire?! Stupida.
Pagò e ci avviammo verso l'uscita.
«Dove ti va di andare adesso?» mi chiese dolcemente.
Sarei collassata da un momento all'altro.
«Bo non lo so. Che ne dici del parco qui vicino?»
«Certo, va benissimo.»
Ci incamminammo. Ad un certo punto sentii uno strano ma piacevole contatto: ci stavamo tenendo per mano.
Entrambi ci guardammo e sorridemmo.
Una volta arrivati al parco ci sedemmo su una panchina; era pieno di bambini che giocavano tra di loro e sulle giostre.
«Amo questo posto.» dissi.
Ma allora ti ricordi ancora come si fa a parlare!
Strinsi involontariamente (o volontariamente?) la sua mano; lo fece anche lui prima di rispondermi.
«Anche a me piace tantissimo, e poi adoro i bambini.»
Mi girai a guardarlo. Era stupendo...da quel ciuffo nero che tanto adoravo fino ai piedi. Amavo quel suo fisico da urlo, come si vestiva, come camminava, come parlava, insomma tutto!
Mi uscì un sorriso spontaneo. Anche lui ora mi stava guardando, con quegli occhi color cioccolato che mi ipnotizzavano. Mai visto uno sguardo simile.
«Ti va di andare sulle giostre?»
A quella domanda mi misi a ridere.
«Oddio, come...»
« ...i bambini? Si!» mi sorrise. Adesso sapeva anche leggermi nel pensiero?!
«Va bene.» Ricambiai l'ennesimo sorriso ed iniziammo a correre verso le giostre, non smettendo di tenerci per mano.
Nonostante sembrassimo due ritardati mentali, ci divertimmo tantissimo.
Ad un certo punto lo vidi sdraiarsi sul prato e non potei fare a meno di raggiungerlo e sdraiarmi vicino a lui. Eravamo tutti e due un pò sudati, il che poteva sembrare piuttosto ambiguo. Mi scappò un lieve sorriso al pensiero.
Mi abbracciò.
'Sto in paradiso' pensai.
Delicatamente si girò e si appoggiò su di me. Il mio cuore stava impazzendo, come del resto me.
I nostri visi erano vicinissimi. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia faccia. Gli accarezzai dolcemente i capelli.
Ci guardammo per istanti che sembrarono infiniti, quando poi lo vidi colmare velocemente la distanza tra le nostre bocche. Approfondimmo quel bacio, tanto desiderato da entrambi.
Ci staccammo dopo qualche minuto (o qualche ora, non lo so) e ne approfittai per prendere il mio telefono e guardare l'ora. Erano quasi le 20. Cavolo, il tempo era proprio volato.
«Devi andare?» mi chiese.
«Purtroppo si.» sbuffai.
Fece per alzarsi ma lo bloccai per il braccio; mi avvicinai di nuovo a lui per stampargli un bacio sulle labbra.
Mi sorrise e ci alzammo entrambi, per poi uscire dal parco e prendere la strada verso casa mia.
C'era un tramonto meraviglioso; forse il migliore di tutti quelli che avevo mai visto prima.
Nonostante ormai fossimo abbastanza in confidenza, trascorremmo l'intero tragitto di ritorno in silenzio, limitandoci a tenerci per mano.
«Eccoci arrivati.» dissi, pronta a prendere le chiavi di casa.
Mi bloccò.
Mi fece girare verso di lui, abbracciandomi, e poi riprendemmo quel bacio interrotto poco prima al parco.
E' vero, l'intero pomeriggio non avevamo parlato molto, ma con quel bacio ci stavamo praticamente dicendo tutto. Tutte le emozioni provate in quel pomeriggio indimenticabile.
Stavolta pose fine lui al bacio.
«Bè...allora ci sentiamo domani.» dissi con un filo di voce e d'imbarazzo.
Bentornata timidezza, mi sei mancata.
«Certo. Domani mattina preparati ad una sorpresa.»
Detto questo mi diede un bacio a stampo e si allontanò.
«Lo amo.» dissi sognante.

Entrai in casa e salutai i miei genitori. Mi sbrigai a mangiare e scambiai qualche chiacchiera con loro.
Ovviamente non dissi nulla riguardante il pomeriggio più bello della mia vita.
Finito di mangiare andai di corsa a lavarmi, mettermi il pigiama e mi sdraiai sul letto con le mani dietro la nuca.
'Che sarà mai questa sorpresa?' pensai.
Subito dopo mi addormentai; la notte sognai ciò che era successo quel pomeriggio: Hope e i vestiti, l'arrivo di Zayn, il frappè, le nostre mani intrecciate, il parco, le giostre, il nostro primo bacio. Anche nel sogno riuscivo a sentire il suo sapore e profumo.


La mattina mi svegliai verso le 9. Mi guardai allo specchio tanto per far sprofondare ancora un altro pò la mia autostima.
«E' scoppiata la caldaia e non me ne sono accorta?!» dissi riferendomi ai miei capelli da clown.
Stiracchiandomi andai ad aprire del tutto la finestra, quando qualcosa richiamò la mia attenzione.
Sul muro del palazzo di fronte al mio c'era disegnata un'enorme scritta blu.
La lessi ad alta voce:



                         IT'S EVERYTHING ABOUT YOU
                    
                                I love you
                         
                                                      -Zayn.











*sbuca silenziosamente da un angolino* Saaalve!
Innanzitutto grazie per essere arrivati fino a qui a leggere.
Come avrete notato questa è la mia prima OS (se si può definire tale u.u)
Si lo so, è lunga ed anche orribile...D:
No, non sono capace a scrivere e per questo vi chiedo scusa.
Perdonatemi anche per gli eventuali Orrori grammaticali u.u
Mi farebbe molto piacere se lasciaste una recensione. Va bene anche negativa! lol
ahahahaha (?)
Vabbè....ho parlato anche troppo...
mi dissolvo.
Sciaaaaoooo!
-Giuls.









 







 























































































    TYERYRER QUA