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Autore: MimiLove    06/08/2012    5 recensioni
Sono passati ormai sette anni da quando Clara ha abbandonato la sedia a rotelle e si è ristabilita completamente. Heidi continua a vivere in montagna ma, molto spesso, le due giovani s’incontrano passando varie settimane assieme. Il nonno, dopo aver messo completamente a posto la casa in paese, vi si è trasferito definitivamente, portando con se Nebbia, a causa degli acciacchi del tempo. Peter, dopo molti sforzi, ha finalmente imparato a leggere e a scrivere correttamente ma, ovviamente, la maggior parte del suo tempo la trascorre al pascolo, su tra le montagne. Le divergenze tra lui e Clara sono ormai finite e sfociate in amicizia, grazie alla maturità che i ragazzi hanno acquistato negli anni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heidi, Nuovo personaggio, Peter
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Primo Capitolo 


“Tinette, sono pronti i miei bagagli?” domandò la signorina Clara.
“Certamente, signorina” rispose prontamente la domestica.
Una figura esile e delicata attraversò l’uscio di casa Sesemann. La signorina Clara, ormai diciannovenne, era diventata una bella giovane. I capelli biondi, gli occhi azzurri e il suo dolcissimo carattere la rendevano adorabile.
   Sono passati ormai sette anni da quando Clara ha abbandonato la sedia a rotelle e si è ristabilita completamente. Heidi continua a vivere in montagna ma, molto spesso, le due giovani s’incontrano passando varie settimane assieme. Il nonno, dopo aver messo completamente a posto la casa in paese, vi si è trasferito definitivamente, portando Nebbia con sé, a causa degli acciacchi del tempo. Peter, dopo molti sforzi, ha finalmente imparato a leggere e a scrivere correttamente ma, ovviamente, la maggior parte del suo tempo la trascorre al pascolo, su tra le montagne. Le divergenze tra lui e Clara sono ormai finite e sfociate in amicizia, grazie alla maturità che i ragazzi hanno acquistato negli anni.
   La signorina Clara si sta apprestando per gli ultimi preparativi prima della partenza per le Alpi. Questa volta, tuttavia, c’è una novità: un lontano cugino della giovane è stato invitato. Questo è stato un imprevisto. La signorina Clara non contava di raggiungere Heidi prima dell’estate, quindi il signor Sesemann aveva invitato il cugino Hans per tenerle compagnia. Il problema è affiorato quando un sorprendente invito da parte di Heidi è stato trovato nella posta di casa Sesemann, al quale Clara, in un impeto di gioia, ha subito risposto che l’avrebbe raggiunta al più presto. Accortasi poi, ritornata alla realtà, di aver completamente dimenticato suo cugino Hans, ha immediatamente spedito una seconda lettera a Heidi per informarla di un secondo ospite. Ovviamente, Heidi ha accolto volentieri la notizia.
   Mentre la signorina Clara chiedeva a Giovanni, il cocchiere, se la carrozza fosse pronta, un giovanotto varcò la soglia di casa trasportando due enormi valigie. Aveva scarpe nere e lucide, un pantalone classico dello stesso colore delle scarpe e una camicia bianca sbottonata sul petto e con le maniche arrotolate.
“Oh, Hans. Lascia fare ai domestici questi lavori” lo richiamò la signorina Clara.
“Cara cugina, sai che non mi piace essere servito e riverito, ho anch’io gambe e braccia forti abbastanza da poter fare questi lavori” disse il giovane, posando i bagagli sulla carrozza con un tonfo.
“Non ne dubito” convenne infine Clara andandogli incontro e abbottonandogli la camicia.
   Effettivamente, il cugino Hans era forte... forse anche più dei domestici. Il ragazzo aveva appena ventidue anni ma ne dimostrava almeno tre o quattro in più. Il suo fisico maturo era del tutto in contrasto con la sua età e, soprattutto, con il suo viso.
Aveva ridenti occhi verde mare e capelli dorati, come la cugina, pettinati elegantemente all’indietro. Era un ragazzo dalle idee innovative, originali. Un ragazzo che non aveva mai amato le differenze sociali e questo era uno dei motivi per cui non poteva soffrire le famiglie importanti che, di conseguenza, lo disprezzavano. Tuttavia, il signor Sesemann gli era particolarmente affezionato e cercava sempre di sostenerlo quando si cacciava in qualche guaio fuori dalla sua portata.
“Be’, credo che sia tutto pronto” annunciò Hans. “Possiamo partire.”
“Finalmente” esultò la giovane.
 


 
Peter, finalmente. Questo pensò Heidi appena udì il lungo fischio provenire dall’altra parte della collina, un fischio forte e chiaro.
La diciassettenne però, si trattenne dal corrergli incontro perché era ancora alle prese con i preparativi per accogliere gli ospiti che, di lì a poco, sarebbero arrivati.
Passò pochissimo tempo e Peter entrò in casa. “Heidi, per quale motivo oggi non sei scesa? Hai di meglio da fare?” chiese il ragazzo, salendo la scaletta che portava alla camera di Heidi.
“Sicuro” rispose convinta la ragazza. “Mi spiace ma oggi non salgo su con te” disse, continuando ad ammassare paglia per preparare un letto.
“Ah, giusto. Oggi verrà Clara.” Si rammentò. Poi iniziò ad aiutarla. “Heidi, questa volta è inutile che prepari un altro letto” disse “tuo nonno ormai non dorme più nel letto di sotto quindi potresti dormirci tu e cedere il tuo letto a Clara.”
“Oh, non ti ho detto che questa volta c’è un altro ospite” annunciò Heidi tutta sorridente.
“E chi sarebbe?” chiese Peter con fare diffidente.
“E’ un cugino di Clara ma non posso dirti come sia perché non l’ho mai visto.” Disse la ragazza, persa nei suoi pensieri, mettendo a tacere tutte le domande di Peter. Chissà com’è il giovanotto descrittomi tanto bene da Clara  pensò Heidi, immaginando con un risolino un sosia in miniatura del signor Sesemann.
Preparato il letto, i due amici scesero al piano sottostante e presero a parlare.
“Quindi sei proprio sicura che tu non voglia salire? Ieri siamo stati tanto bene... ”
“No, Peter. Mi dispiace ma oggi dovrò dedicarmi a tempo pieno alle faccende domestiche”.
“Va bene” disse il ragazzo. I due si avviarono fuori e Heidi fece uscire Bianchina, Bella e Diana dalla stalla affidandole a Peter.
“Sta’ attento a Bella” gli disse “Dovrebbe partorire a giorni, ormai”
“Non stai nella pelle, Heidi. Te lo si legge in faccia” rispose Peter sghignazzando.
“E’ vero. Chissà se è maschio o femmina.” disse la ragazza, ridendo “Sto cercando di pensare ad un nome, ma non me ne viene in mente nessuno”
“Facile. Rebecca se è una femmina. Dario se è un maschio.”
“Rebecca mi piace, è un bel nome” annunciò Heidi soddisfatta.
“Certo, l’ho suggerito io” la provocò Peter “Tutto ciò che suggerisco è bello”
“Si, certo. Proprio tutto” disse Heidi facendo una linguaccia.
“Quando arriveranno?”
“Dopo il tramonto.”
“Ora devo andare, a stasera” si congedò il giovane.
Heidi lo accompagnò con lo sguardo poi fece per rientrare. Improvvisamente, però, si ricordò degli ospiti e gridò:”Ehi, Peter. Resti a cena qui?”.
Fortunatamente il pastore era ancora a portata d’orecchio e la ragazza riuscì a sentire la sua risposta. Ovviamente affermativa. Come avrebbe potuto rifiutare un invito a cena da una cuoca come Heidi?
   La ragazza sorrise pensando che, negl’anni, il suo amico non era mai cambiato. Sempre con lo stomaco profondo come un dirupo e la voglia di mangiare onnipresente, anche nei momenti più inopportuni. Il suo corpo non aveva mai risentito, tuttavia, della sua voracità: Peter era sempre in forma. Aveva un fisico bene allenato e piuttosto muscoloso. Se voleva, poteva portare tre capre, da casa sua fino al pascolo, in braccio. Le tante ore che trascorreva al sole, facendo su e giù per la montagna, avevano dato alla sua pelle un colorito perennemente abbronzato, anche d’inverno. Era cresciuto molto anche caratterialmente, maturando. Fu questa maturazione che gli permise di portare a termine l’apprendimento della scrittura, della lettura, dei calcoli… cose che, forse, in montagna non servono a molto ma pur sempre servono. Era diventato anche più responsabile e meno irascibile con le altre persone che interagivano con Heidi. Con Clara, all’inizio, fu difficile fargli capire che non avrebbe perduto Heidi ma solo condivisa. I suoi occhi color nocciola, accesi di rabbia quando vedevano Clara giocare con Heidi, man mano diventarono dolci e Peter, ben presto, si unì ai loro giochi.  
   Il tempo passò in fretta e Heidi, dopo aver pulito la casa, pulito la stalla e preparato il pranzo andò a lavarsi. Dopodiché indossò il suo vestito preferito, quello con il corpetto bianco e i laccetti di cuoio e la gonna scozzese. Pettinò i suoi lunghi capelli corvini che le arrivavano fin al centro della schiena sottoforma di morbide onde e che terminavano in piccoli boccoli. Li legò in una mezza coda con il nastrino rosso che le aveva regalato Clara, spedendoglielo dopo l’ultima sua visita.
   La giovane era talmente eccitata che non riuscì a mangiare nulla. Siccome tutto era pronto, decise di scendere in paese e comperare delle mele per cucinare uno Strudel.
   Tutti, in paese, sapevano dell’arrivo di Clara e, salutando Heidi, le chiedevano quando sarebbe arrivata ‘la ragazza di città’. Heidi, felice, rispondeva che sarebbe arrivata a breve dopodiché si congedava tutta sorridente. Fatti gli acquisti necessari, la giovane andò a salutare il nonno, che aveva riallacciato i rapporti con i compaesani e che, reintegratosi, era sempre in compagnia.
   Tornando a casa, passò dalla mamma di Peter, Brigida. Ormai la nonna non c’era più, ma il suo filatoio era rimasto sempre nello stesso posto e il filato era rimasto così come lo aveva lasciato la nonna due anni prima. Il giorno che morì la nonna, Brigida donò ad Heidi il libro delle favole che, a furia di leggerle per la nonna, aveva imparato a memoria. Questo era il ricordo che affiorava nella mente della ragazza ogni volta che entrava in quella vecchia casupola. Quanto aveva voluto bene a quella donna!
   “Buonasera, Brigida. Sono Heidi” si annunciò.
“Oh, vieni avanti, cara” la donna la abbracciò con fare materno.
“Sono passata per avvisarti che Peter resta a cena da me. Sai, oggi torna Clara!” disse la giovane.
“Ah, Peter mi aveva accennato qualcosa stamattina ma è stato un bene che sia venuta tu ad avvisarmi. Di quello scapestrato non ci si può fidare.”
Heidi rise. “Conoscendolo avrebbe potuto cenare da me e dirti che non ha toccato cibo, facendoti preparare per lui una seconda cena”
“Le pensa tutte. Ah, ti raccomando, state attente, tu e Clara, e razionategli il cibo. Ogni tanto ricordategli che dovrà ritornare a casa e che non ce la farà a camminare così tanto se si riempie molto. Si sentirà male”
“Si, hai ragione. Non preoccuparti. Al massimo lo accompagniamo noi. Niente paura” la confortò Heidi “Ora vado, devo ancora preparare il dolce. Te ne manderò un pezzo tramite Peter.” annunciò la ragazza poi di congedò.
   Arrivata a casa, Heidi s’appresto a preparare la cena e il dolce. Sapeva che la sua amica avrebbe portato qualcosa di speciale dalla città che Peter avrebbe sicuramente apprezzato. Preparò ben più del cibo necessario cosicché il suo amico si sarebbe concentrato su più cibi e avrebbe lasciato anche agli altri la possibilità di assaggiare quelle squisitezze. Non ci poteva credere. Clara stava per arrivare. Non vedeva l’ora che arrivasse. Aveva aspettato ben otto mesi dall’ultima volte che si erano viste. E adesso solo pochi minuti la dividevano da lei. Dalla sua più grande amica.

Nota dell'autrice:
Ciao a tutti. Spero vivamente che vi sia piaciuto leggere il primo capitolo di questa fanfiction. Avevo voglia di scrivere su Heidi. Mi sono sempre chiesta cosa avrebbe fatto da grande ma, siccome non ho mai letto nulla al riguardo, ho pensato di scrivere io stessa sull'argomento. E ne sono veramente entusiasta. Vi chiedo di non essere assolutamente magnanimi nelle recensioni: sono qui per imparare. Ho già molte idee per il prossimo capitolo ma non vi anticipo nulla. A prestissimo.

MimiLove

  
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