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Autore: Gelidha Oleron    07/08/2012    12 recensioni
Sorrise "Potrei aver mentito" scrollò le spalle come se niente fosse.
"Sì" lo sfidai, inchiodandolo con lo sguardo "Avresti potuto, ma non l'hai fatto"
Aveva perennemente un'espressione sarcastica, ironica, come una continua presa per il culo. Fu con questa sua solita espressione, che mi chiese divertito "Ti fidi ciecamente di ciò che dico?"
Non risposi. Qualcosa, dentro me, mi diceva che il suo sarcasmo non era altro che un'arma per nascondere le sue buone intenzioni.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nami, Trafalgar Law
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non so come mi sia venuto in mente di scrivere una Nami/Trafalgar…però ho cominciato stamattina e sono già arrivata al sesto capitolo! xD Ovviamente ho lavorato un po’ di fantasia, per renderla il più verosimile possibile…

In qualunque caso, se ci siete battete un colpo ;)

 

 

 

E' appena terminata la guerra a Marineford, alla quale ha partecipato anche la ciurma di Cappello di Paglia...

 

 

 

"Ma cosa...?" riaprii a fatica i miei occhi stanchi, mentre nelle mie orecchie rimbombavano ancora i cannoni e il rumore delle armi da fuoco. Vidi che ero stesa a terra, la mano insanguinata, le pietre sotto le ginocchia scoperte, la maglietta strappata. Attorno a me tanto fumo e corpi sparsi ovunque.
Mi chiesi dove fossero i miei amici. Feci per alzarmi, ma caddi rovinosamente a terra nel tentativo. Persi i sensi.

 

 

 

Quando mi svegliai, mi ritrovai distesa su un letto e coperta di bende "Dove mi trovo?" sussurrai con gli occhi ancora socchiusi.

"Sì è svegliata! Shh, si è svegliata!"

"Eh?" mi voltai verso la voce e cercai di mettere a fuoco il mio interlocutore: era estremamente pallido e indossava una tuta arancione "E tu chi sei?" chiesi debolmente.

Sussultò "Si è svegliata! La signorina si è svegliata!"

Ringhiai "Smettila di ripetere che mi sono svegliata e dimmi dove diavolo mi trovo!"

Scattò in piedi e agitò le braccia "E' a bordo del sottomarino del capitano Law, signorina! Shh, si è svegliata!"

"Cosa?" mi strofinai gli occhi "Sottomarino? Capitano?" quando li riaprii, ci vedevo molto più chiaro: ero in una stanza piuttosto accogliente, di colore beige e decorata con motivi floreali gialli. C'erano vari attrezzi sparsi dovunque, ma l'unico che fui in grado di riconoscere fu un paio di forbici.

"Si è svegliata!" mi voltai verso la voce per la seconda volta e ciò che vidi fu un orsacchiotto parlante.

"Aaaaahhhhh!!!!" urlai, mentre lui agitava le braccia e cercava di zittirmi. Poi mi fermai "Un momento..." riflettei "Io ti ho già visto..."

"Eh?" stava sudando freddo.

"Sì, all'Arcipelago Sabaody..." mi ricordai, ma prima che potessi aggiungere altro, la porta si spalancò ed entrò un uomo come una furia "Tutto bene, Bepo? Ho sentito delle urla!"

"Capitano, la signorina..."

"...si è svegliata" concluse l'altro guardandomi "Lo vedo. Buongiorno. Dormito bene?" sfoderò un ampio sorriso che non prometteva niente di buono.

Lo osservai attentamente: quel cappello, quella felpa, quella barba...tutto mi ricordava..."Io ti conosco" dissi.

"Certo che mi conosci" sorrise ancora "Ci siamo incontrati all'Arcipelago Sabaody, ricordi?"

"Trafa..." cercai di mettere a punto il suo nome.

"Trafalgar Law" mi anticipò "Tu devi essere Nami, giusto?"

"Sì" risposi confusa "Perdonami, ma cosa ci faccio qui?"

"La battaglia a Marineford è stata violentissima" replicò. Bepo lo osservava parlare con attenzione, come se pendesse dalle sue labbra. Il capitano continuò "Eravate tutti mezzi morti quando siamo arrivati..."

"Tutti?" lo interruppi bruscamente "Ci sono anche i miei amici qui?"

"No, con 'tutti' intendevo quelli che sono riuscito a portare in salvo io"

Gli rivolsi uno sguardo interrogativo "Che intendi dire?"

"Mi spiego meglio" si appoggiò con le spalle al muro "Eravate un insieme di corpi stesi al suolo, era difficile persino capire chi fosse morto e chi fosse vivo; io, il vecchio Eustass e gli altri abbiamo preso a bordo quanti più feriti possibili" sospirò "Avrei tanto voluto occuparmi di Cappello di Paglia, ma purtroppo della sua ciurma ho trovato solo te"

Le goccioline di sudore di Bepo sembravano scendere ancora più velocemente.

"Questo significa che..." esclamai.

Ancora una volta, completò la mia frase "...che il tuo capitano e i tuoi compagni probabilmente si trovano su un'altra imbarcazione, sì"

M'insospettii "E perchè ci avreste portati in salvo?"

"Oh credimi, non l'avrei fatto se non per causa di forza maggiore"

"Non avevo dubbi" mormorai tra i denti.

"Ci sarà un altro scontro" spiegò "Non sappiamo dove, quando, ma avverrà molto presto. E dobbiamo esserne in molti"

"E chi mi dice che non ci consegnerai al governo mondiale appena ne avrai l'occasione?" m'infervorai.

Scoppiò a ridere "Se avessi voluto consegnarti l'avrei già fatto, non credi?" incrociò le braccia "Il punto è che mi servite vivi. Non posso combattere con un esercito di zombie come Gecko Moria". Non capivo una parola di quello che diceva.

"Pertanto" continuò "M'impegnerò a tenervi in vita con tutte le mie possibilità"

Continuavo a non capire e lui continuava a non spiegare. Probabilmente si accorse della mia confusione, infatti disse "Sta' tranquilla, rossa. Non ti farò del male"

Lo guardai a fondo negli occhi e mi tranquillizzai. Non stava mentendo.

"Bepo" incalzò "Perchè non porti qualcosa da mangiare alla signorina? Ha bisogno di proteine e..."

Cercai di alzarmi ma un bruciore fitto alle ginocchia me lo impedì "Ahi!"

Trafalgar Law si girò subito verso di me "Non dovresti cercare di muoverti" affermò, mentre Bepo usciva dalla stanza e si dirigeva verso la mensa "Le tue ferite sono ancora aperte e hai bisogno di assoluto riposo"

"MA QUALE RIPOSO!" sbottai "STO BENISSIMO! Devo solo scoprire dove si trovano gli altri" dissi amareggiata "E poi, scusa, perchè ti preoccupi tanto? Sei il capitano o sbaglio?"

Rise "Non sbagli, ma sono prima di tutto un dottore"

Sgranai gli occhi. Questa era proprio bella. Tra tutte le domande che avrei potuto fargli, scelsi probabilmente la più idiota "Lo è anche Eustass Kidd?"

"No, lo sono solo io" non smetteva di ridere.

Diedi un'occhiata al mio corpo "Sei tu che mi hai messo queste bende?" fece cenno di sì con la testa.

"Ricoprono tutto il mio petto..." osservai contrariata.

Scoppiò nuovamente a ridere. Ero così divertente?

"Nami, sono un dottore" affermò con ovvietà "Sanguinavi, dovevo curarti"

Stavo per rispondergli in modo estremamente offensivo, quando rientrò Bepo con la colazione "Eccomi, capitano" annunciò goffamente.

Posò il vassoio su un tavolino accanto al letto: conteneva latte, cornetti, cereali, biscotti e persino sakè!

Law scosse la testa "Il sakè proprio no, Bepo" lo rimproverò afferrando la bottiglia "Non ancora. Meglio se lo prendo io" fece per uscire dalla stanza "Andiamo, lasciamola mangiare in pace. Se hai bisogno di qualcosa, Bepo è nella stanza accanto" aggiunse rivolgendosi a me "Ti basterà chiamarlo a voce alta, ti sentirà"

Li guardai a metà tra il confuso e l'incredulo "Va bene...grazie" un altro sorriso e chiuse la porta.

Sospirai. In che cavolo di situazione mi ero andata a cacciare? Decisi di non pensarci e di affogare le mie preoccupazioni nel cibo. ©

 

  
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