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Autore: Rainbone    07/08/2012    7 recensioni
Questa one-shot ho deciso di dedicarla a tutte le one-shot senza recensioni. Quelle che conservi perchè ricordi cosa ti hanno fatto pensare mentre le scrivevi, nonostante è triste guardare in basso e leggere quello 0. Capita.
Come al solito è una MxM dal POV di Matt, o almeno parla quasi solo di Matt...anche se volevo scrivere una MxN. forse sarà l'ultima dell'estate..
Mi auguro che vi piaccia.Davvero..
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Raccogli tutte le forze del mondo che si sta sciupando con le proprie mani per allungarti la mano sino alla tasca larga dei pantaloni larghi a vita bassa. Il tessuto di jeans ti solletica appena,  con le cuciture, le dita lunghe che abbracciano il pacchetto di cartone che contiene la tua linfa.
Indice e pollice scavano più a fondo per stringersi attorno all’oggetto, mentre le altre dita vagano nomadi e confuso nella larghezza  sfibrata della tasca ampia.
Finalmente tiri fuori le sigarette e con il gesto rapido e consueto del pollice ne apri il coperchio o quella cosa , comunque si chiami, che copre il tuo saporito tabacco da quattro soldi.
La strada è breve per tornare a casa e il tempo è troppo poco per lasciare la tua mente abituarsi alla vista di Mello. Sai già che lo troverai  seduto in posizione altezzosa mentre qualcos’altro dentro di lui si spezza e provoca un boato inudibile. Sai persino che lo vedrai masticarsi presuntuoso una ciocca di capelli e mentre il computer davanti ai suoi occhi carica i dati lui agiterà le ginocchia magre in un movimento febbrile e isterico mentre sulle punte vibrano di ansia.
Non avrai bisogno di osservare tutto questo perché sono cose che conosci. Conosci ma non accetti, o perlomeno ti serve tempo per comprendere .
Il tempo vi sta sciupando entrambi, ma Mello si sta consumando come il cilindro che tieni tra le labbra bianche. Si sta dissolvendo lentamente, niente della sua foga è più come prima.
Mello si sta sciogliendo e ti sta sciogliendo con lui.
Raccogli tutte le forze dell’universo che si ritrae e si espande a spasmi continui e vomitevoli per salire le scale di legno lercio e raggiungere l’appartamento in cui dormi. Eppure tutta quella potenza non ti basta a cacciarti fuori le palle ed entrare in casa guardandolo.
Infili la chiave piccola nella serratura che va cedendo, senti che Mello ti ricorderà che devi ripararla senza guardarti e neanche tu lo guarderai.
Senti che gli grugnirai alle spalle e rimanderai quel servizio a più tardi e sai che non lo farai comunque. Apri la porta e entri fissando la finestra aperta che si trova giusto di fronte a te.
 Fortunatamente, ogni volta che torni c’è qualcosa, o almeno te lo cerchi sempre, che possa distrarti da Mello e dalla sua incredibile e intoccabile autodistruzione.
-La serratura è da riparare.- borbotta il biondo mentre mastica con disinteresse un raggio di capelli e tamburella col piede sul pavimento.
Lo sguardo acre si consuma sullo schermo tratteggiato e non ti presta attenzione.
Grugnisci il ‘si’ di sempre e vai verso la finestra tiepida di vento d’agosto.
Mica pensavi che saresti arrivato a sopportare un altro mese caldo?
Guardi fuori mentre la sigaretta è giunta al termine ma la tieni ancora un po’ abbracciata con indice e medio. Il cielo è di velluto e pece, sembra essere stato cucito apposta per chi si preoccupa ancora di guardarlo. Miliardi di stelle sembrano essersi svegliate e ora brillano con poco vigore senza alcuna coltre di nuvole.
Sono tante quanto i sorrisi allegri e bambini che una volta ricevevi.  Labbra tonde che ora mancano tanto, più che mai. Senti il pizzicore consueto agli occhi e cacci dietro il liquido sull’iride. Ti torna il consueto dolore alla gola di quante volte ti sei trattenuto dal piangere.
Mello sta morendo. Sta marcendo piano dentro, si sta  logorando ed è asfissiante sentire il suo cuore di marmo frantumarsi  in pezzi invisibili, in frastuoni inudibili.
Pezzi di marmo che vengono a ferire il tuo cuore già debole. Senti le lacrime bisognose di evadere, tieni la sigaretta ancora tra le dita quando senti i passi traballanti degli stivali di Mello.
Sorpreso cerchi un motivo, una ragione nascosta nella tua mente per spiegare quelle lacrime agli occhi, così amare e pesanti.
Allora prima che si avvicini lui, tu tossisci e bestemmi.
-Cazzo…mi è finita la cenere in un occhio…- gli occhiali da aviatore ce li hai calcati sulla fronte a incurvare i capelli di rame.
Mello si avvicina e ti guarda tristemente curioso, mentre due lacrime sgorgano finalmente dai tuoi occhi e tu senti che lui l’ha bevuta o almeno stia facendo finta di niente.
Ti allontani dalla finestra con le ciglia umide e incontri di nuovo i suoi occhi chiari, sono come il marmo del suo cuore.
Ti flagella, allora vai in bagno lasciandolo solo.
 
Non piangerai ancora, ti asciughi con un dito le stille bollenti che ti allagano le palpebre e ti pigi gli occhiali sul viso, così non si accorgerà di nulla.
Decidi di riparare quella serratura.
















Note: 
Ho detto già tutto. La dedico alle one-shot senza recensioni. Perchè son belle. Dico solo che le stelle a volte sono troppe e ti ricordano ciò che non hai...
  
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