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Autore: Shizue Asahi    08/08/2012    11 recensioni
Con una nota di nostalgia fece la conta di quanti anni fossero passati. Troppi, si disse mentalmente, spostando l’attenzione sul cuscino vuoto di Ted.
Si stiracchiò, per niente intenzionata ad alzarsi. Le faccende di casa avrebbero potuto attendere.
Aspettò alcuni minuti che il marito facesse ritorno a letto, sentendo un improvviso bisogno di stringerlo, per dimostrargli che, sebbene gli anni fossero passati, lei era rimasta quella ragazzina un po’ strana, che aveva Schiantato Amily McMillar per averlo insultato. Ma Ted non sembrava intenzionato a tornare.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Nickname: Shizue Asahi

Titolo: Anta
Personaggi: Andromeda Black in Tonks, Ted Tonks
Pairing: Andromeda/Ted
Raiting: Verde
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life

Avvertimenti: Missing Moments, Flash
NdA:  non sapevo che scrivere, né, tantomeno, su quale coppia farlo. Avevo pensato di buttarmi su un crack pairing, ma non riuscivo a decidermi su quale scrivere. Alla fine ho dato un’occhiata alle mie vecchie storie, ho riletto due delle mie amabili Ted/Andromeda e ho avuto l’illuminazione. Lo so che è molto fluffuosa e non particolarmente divertente o originale, ma mi piace e, in ogni caso, è tutto quello che ho potuto produrre durante una notte insonne.

 

Anta

 

21 gennaio 1993

 

Si sentiva particolarmente stanca quella mattina. In realtà lo era già allo scoccare della mezzanotte, ma si era premurata di non farlo notare a Ted, sperando che se ne dimenticasse. Le era già spuntato qualche capello bianco e attorno alla bocca e agli occhi si formavano piccole rughe ogni volta che rideva o, semplicemente, mutava l’espressione del viso.
Osservò con orrore una vena azzurra, che si intravedeva attraverso la pelle sottile della mano sinistra, e si affrettò a infilarsi sotto il piumone. Sul comodino erano disposte alcune fotografie sue e di Ted. Le sorridevano felici e giovani; in un vortice di riccioli scuri riusciva a scorgere il proprio viso, mentre, tra le braccia, stringeva un’irrequieta Ninphadora. Con una nota di nostalgia fece la conta di quanti anni fossero passati. Troppi, si disse mentalmente, spostando l’attenzione sul cuscino vuoto di Ted.
Si stiracchiò, per niente intenzionata ad alzarsi. Le faccende di casa avrebbero potuto attendere.
Aspettò alcuni minuti che il marito facesse ritorno a letto, sentendo un improvviso bisogno di stringerlo, per dimostrargli che, sebbene gli anni fossero passati, lei era rimasta quella ragazzina un po’ strana, che aveva Schiantato Amily McMillar per averlo insultato. Ma Ted non sembrava intenzionato a tornare.
Probabilmente era uscito, o si era finalmente deciso ad aggiustare la porta del frigorifero, come gli chiedeva da settimane. Certe volte era davvero pigro, pensò, sorridendo, mentre si portava una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro. Quella mattina erano particolarmente arruffati, non perché si fosse dedicata a qualche piacevole attività insieme a Ted durante la notte, semplicemente avevano deciso di adeguarsi al suo stato d’animo, standole dritti sulla testa.
Chiuse gli occhi, maledicendo mentalmente Ted per aver lasciato le imposte aperte. Nevicava, ma c’era ugualmente il sole, il che la disturbava, costringendola a dare le spalle alla finestra e a coprirsi la testa con le coperte. Sospirò, accogliendo il piacevole torpore che precedeva il sonno.
Non fu tanto l’odore di bruciato, quanto il fracasso a destarla. Si tirò su di colpo, osservando sconcertata lo stipite della porta e constatando con orrore che se ne era ricordato.
Ted le si avvicinò sorridente, inciampando nel tappeto e per poco non rovinò a terra. Fu abbastanza rapido da atterrare sul materasso, con le braccia protese in avanti e il vassoio in salvo.
Andromeda osservò le due uova bruciacchiate e le fette di pane tostato, che ricambiarono la sua occhiata perplessa. Con un colpo di bacchetta riportò il succo, che si era versato, nel bicchiere.
-Te ne sei ricordato.- disse lugubre, accigliandosi.
-Certo che me ne sono ricordato!- affermò Ted, piccato, spingendo maggiormente il vassoio verso la moglie.
-Sto diventando vecchia.- riprese Andromeda, addentando un uovo.
Ted rimase in silenzio, guardandola mangiare. -A me piaci.- asserì pacato, passandosi una mano tra i capelli biondi, mentre gonfiava le guance in una buffa espressione.
-Ho i capelli bianchi.- borbottò la donna.
-Sei diventata più bella.- disse.
Andromeda non ebbe il tempo di ribattere. Quando Ted la aggredì, le scappò un piccolo grido di protesta, interrotto dalle labbra del marito. Le carezzò la curva del collo, infilando le dita tra i suoi capelli.
-Buon compleanno, Andromeda.- disse, ridendo per l’imbarazzo della moglie.
Non rise più quando questa lo colpì col suo cuscino, facendolo finire a gambe all’aria.
Osservò i suoi capelli biondi e il viso paffuto, gli occhi chiari e l’espressione offesa.
Dopotutto non era una tragedia aver compiuto quarant’anni, si disse.

 

***

 

Questa storia è stata scritta per il “Flash contest - Colpiscimi con il tuo OTP in poche parole” indetto da Chiarilu e per il “Via col Fluff” di Harmony.Directioner99. In attesa di giudizio D:

 

Spero che la storia vi sia piaciuta e che spenderete un po’ del vostro tempo per farmi sapere cosa ne pensate >.<

 

Alla prossima, Asahi.

   
 
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