Nickname: Shizue Asahi
Titolo: Anta
Personaggi: Andromeda Black in Tonks, Ted Tonks
Pairing:
Andromeda/Ted
Raiting:
Verde
Genere:
Fluff, Romantico, Slice of life
Avvertimenti: Missing Moments, Flash
NdA: non sapevo che
scrivere, né, tantomeno, su quale coppia farlo. Avevo
pensato di buttarmi su un
crack pairing, ma non riuscivo a decidermi su quale scrivere. Alla fine
ho dato
un’occhiata alle mie vecchie storie, ho riletto due delle mie
amabili Ted/Andromeda
e ho
avuto l’illuminazione. Lo
so che è
molto fluffuosa e non particolarmente divertente o originale, ma mi
piace e, in
ogni caso, è tutto quello che ho potuto produrre durante una
notte insonne.
Anta
21 gennaio 1993
Si sentiva particolarmente stanca
quella mattina. In realtà
lo era già allo scoccare della mezzanotte, ma si era
premurata di non farlo
notare a Ted, sperando che se ne dimenticasse. Le era già
spuntato qualche
capello bianco e attorno alla bocca e agli occhi si formavano piccole
rughe
ogni volta che rideva o, semplicemente, mutava l’espressione
del viso.
Osservò con orrore una vena azzurra, che si intravedeva
attraverso la pelle sottile della mano sinistra, e si
affrettò a infilarsi
sotto il piumone. Sul comodino erano disposte alcune fotografie sue e
di Ted. Le
sorridevano felici e giovani; in un vortice di riccioli scuri riusciva
a
scorgere il proprio viso, mentre, tra le braccia, stringeva
un’irrequieta
Ninphadora. Con una nota di nostalgia fece la conta di quanti anni
fossero
passati. Troppi, si disse
mentalmente, spostando l’attenzione sul cuscino vuoto di Ted.
Si stiracchiò, per niente intenzionata ad alzarsi. Le
faccende
di casa avrebbero potuto attendere.
Aspettò alcuni minuti che il marito facesse ritorno a letto,
sentendo un improvviso bisogno di stringerlo, per dimostrargli che,
sebbene gli
anni fossero passati, lei era rimasta quella ragazzina un po’
strana, che aveva
Schiantato Amily McMillar per averlo insultato. Ma Ted non sembrava
intenzionato a tornare.
Probabilmente era uscito, o si era finalmente deciso ad
aggiustare la porta del frigorifero, come gli chiedeva da settimane. Certe volte era davvero pigro,
pensò,
sorridendo, mentre si portava una ciocca di capelli dietro
l’orecchio destro. Quella
mattina erano particolarmente arruffati, non perché si fosse
dedicata a qualche
piacevole attività insieme a Ted durante la notte,
semplicemente avevano deciso
di adeguarsi al suo stato d’animo, standole dritti sulla
testa.
Chiuse gli occhi, maledicendo mentalmente Ted per aver
lasciato le imposte aperte. Nevicava, ma c’era ugualmente il
sole, il che la
disturbava, costringendola a dare le spalle alla finestra e a coprirsi
la testa
con le coperte. Sospirò, accogliendo il piacevole torpore
che precedeva il
sonno.
Non fu tanto l’odore di bruciato, quanto il fracasso a
destarla. Si tirò su di colpo, osservando sconcertata lo
stipite della porta e
constatando con orrore che se ne era
ricordato.
Ted le si avvicinò sorridente, inciampando nel tappeto e per
poco non rovinò a terra. Fu abbastanza rapido da atterrare
sul materasso, con
le braccia protese in avanti e il vassoio in salvo.
Andromeda osservò le due uova bruciacchiate e le fette di
pane tostato, che ricambiarono la sua occhiata perplessa. Con un colpo
di
bacchetta riportò il succo, che si era versato, nel
bicchiere.
-Te ne sei ricordato.- disse lugubre, accigliandosi.
-Certo che me ne sono ricordato!- affermò Ted, piccato,
spingendo maggiormente il vassoio verso la moglie.
-Sto diventando vecchia.- riprese Andromeda, addentando un
uovo.
Ted rimase in silenzio, guardandola mangiare. -A me piaci.-
asserì pacato, passandosi una mano tra i capelli biondi,
mentre gonfiava le
guance in una buffa espressione.
-Ho i capelli bianchi.- borbottò la donna.
-Sei diventata più bella.- disse.
Andromeda non ebbe il tempo di ribattere. Quando Ted la
aggredì, le scappò un piccolo grido di protesta,
interrotto dalle labbra del
marito. Le carezzò la curva del collo, infilando le dita tra
i suoi capelli.
-Buon compleanno, Andromeda.- disse, ridendo per l’imbarazzo
della moglie.
Non rise più quando questa lo colpì col suo
cuscino,
facendolo finire a gambe all’aria.
Osservò i suoi capelli biondi e il viso paffuto, gli occhi
chiari e l’espressione offesa.
Dopotutto non era una tragedia aver compiuto quarant’anni,
si disse.
***
Questa storia è stata scritta per il “Flash contest - Colpiscimi con il tuo OTP in poche parole” indetto da Chiarilu e per il “Via col Fluff” di Harmony.Directioner99. In attesa di giudizio D:
Spero che la storia vi sia piaciuta e
che spenderete un
po’ del vostro tempo per farmi sapere cosa ne pensate
>.<
Alla prossima, Asahi.