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Autore: Elis12    08/08/2012    0 recensioni
"Hey Daisy,
dove sei in questo momento?
Vorrei che tu mi stessi vicino in ogni situazione;
vorrei che tu fossi qui a consigliarmi in ogni decisione;
vorrei che tu mi consolassi ogni volta che io mi senta triste,
ma vorrei anche che tu sia qui con me a ridere in ogni momento felice.
Ti prego Daisy, resta per sempre al mio fianco."
Spoiler capitoli 40 e 41 del manga.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENTION PLEASE! Questa fiction contiene spoiler sui capitoli 40-41 del manga. A chiunque non gli avesse letti, consiglio di non andare avanti a leggere per non rovinarsi la sorpresa. Siete avvisati XD.

Questa storia è praticamente la versione narrata di cosa è successo nel manga in quei due capitoli, ho modificato solo qualche scena e aggiunto la parte iniziale che è una mia creazione. I dialoghi sono tutti originali del manga.
All'inizio pensavo di fare un capitolo unico, ma purtroppo a causa della lunghezza, ho dovuto spezzarlo a metà.
Vi invito a lasciare un commento.
Buona lettura ^^


Parte 1




Hey Daisy,
dove sei in questo momento?
Vorrei che tu mi stessi vicino in ogni situazione;
vorrei che tu fossi qui a consigliarmi in ogni decisione;
vorrei che tu mi consolassi ogni volta che io mi senta triste,
ma vorrei anche che tu sia qui con me a ridere in ogni momento felice.
Ti prego Daisy, resta per sempre al mio fianco.
 
 
Teru aprì gli occhi risvegliandosi in un ampio letto matrimoniale che non era il suo. Comprese subito che doveva trattarsi del letto di quel pelato di Kurosaki, nella casa di quel suo vecchio, e pelato, vicino di casa. Però dovette anche ammettere che il suo vicino di casa pelato, Tasuku Kurosaki, non era affatto pelato. Ma, anzi, aveva soffici capelli biondi, un colore così innaturale per un giapponese, tanto che Teru all’inizio pensava che fosse tinto. Un teppista tinto di biondo con il vizio del fumo. Ecco chi era il custode che lei aveva incontrato tempo prima; ma poi l’aveva conosciuto meglio. Quel ragazzo era anche gentile, e premuroso, e dolce. In poche parole era il suo Daisy, che si preoccupava sempre per lei, e che si incazzava se lei non voleva prendere la coca-cola con la pizza. Era stata l’ultima cosa che gli aveva detto prima di andarsene, un adirato Kurosaki aveva pronunciato queste parole: “Idiota, con la pizza devi bere la coca-cola!”

Solo ora Teru si rese conto di quanto fossero stupide quelle parole, dette come se fosse una giornata normale, come se avessero potuto passarne mille altre insieme, come se da lì a poco non sarebbe successo il finimondo. Ma era successo, e lui se n’era andato davvero, rivolgendole quelle stupide parole senza senso.
 
Teru non ricordava come fosse finita nel letto di Kurosaki la sera prima, non rimembrava nemmeno di essere entrata in casa sua. Dev’essere stata l’abitudine, pensò. Come tante volte aveva fatto prima di allora. Spero quasi che il ragazzo comparisse sulla porta della sua camera, con un sorriso candido e i suoi capelli così biondi, e gli occhi azzurri che la guardavano in modo gentile, ma non troppo.
A Teru vennero pure le lacrime agli occhi al solo pensiero di lui.

 
Dove sei finito, Kurosaki?
Vorrei che tu fossi qui ad accarezzarmi il viso, con le tue mani grandi, finchè io non mi addormenti;
vorrei che mi stringessi tra le tue braccia forti, sussurrandomi parole gentili;
vorrei che fossi al mio fianco in questo momento.
Di lui gli mancava pure l’odore delle sigarette che era solito fumare.

 
Ma il suo Daisy non era più lì, se n’era andato lasciandola sola.


“BRUTTO PELATO COME HAI OSATO?! TI STRAPPO I CAPELLI FINO A FARTI DIVENTARE CALVOO!” pensò la ragazza frustrata, scostando le lenzuola e scendendo dal letto, pronta per dare inizio al Piano DG, “Damashite Gomen’nasai.”



***
 

Qualche momento più tardi, Teru bussò alla porta dell’ufficio del preside a scuola, prima di entrare in quello che era diventato il Quartier Generale del Piano DG, il nomignolo assurdo che le gli aveva dato e di cui Kiyoshi non riusciva a fare a meno di lamentarsi. Nell’ufficio c’erano tutti: Andy alla sua scrivania, Kiyoshi, Haruka e Rena in piedi accanto alla finestra. Riko era seduta sulla cattedra con le gambe accavallate. In un angolo c’era persino Takeda con il cucciolo di cane in braccio. Mancava solo il vero pelat-.. scusate, il capo. Ma il Masuda era in missione, era andato a cercare Kurosaki.


***


Kurosaki era davanti a lui, girato di spalle, le mani appoggiate sul bordo del lavandino e la testa china come se non volesse guardare il suo riflesso nello specchio. I capelli bagnati sgocciolavano per terra.
Il capo gli si avvicinò piano, dal dietro, una mano tesa per non spaventarlo. Tasuku però si accorse della presenza di qualcuno, si girò di scatto, il braccio teso pronto a colpire…
 
Il capo parò il pugno del ragazzo appena prima che gli raggiungesse il viso.
 
“Calmati Tasuku, non essere così teso. Sembrava che tu volessi inchiodare la persona alle tue spalle."

“Capo..” il ragazzo si beccò un pugno in testa.

“Che stai facendo, idiota? Ti stavamo cercando!”
 


***



Teru si accorse quasi per caso che il suo cellulare stesse squillando. Guardò lo schermo: numero sconosciuto. La ragazza uscì dall’ufficio e rispose:

“Pronto?”

“Ciao Teru, sai chi sono vero? Non lo sai? Sono Akira. Come stai? Cosa stai facendo?”

“Cosa vuoi?” chiese Teru, arrabbiata al solo sentire la sua voce di scherno. La voce di colui che aveva rovinato tutto, facendo scappare Kurosaki.

“Beh niente, ma ho un po’ di tempo libero. Anche tu, vero? Visto che Daisy se n’è andato. Ti senti sola o ti stai abituando?”
 
Teru non rispose, più adirata di prima.
 
“Ti ho fatto arrabbiare? Scusa, stavo scherzando”, continuò Akira, con la sua solita voce da presa in giro. “Quindi non hai ancora rinunciato a Daisy? Ma penso che non tornerà mai.”
 
Teru continuò a non rispondere.
 
“Dovrei darti una mano?” riprese Akira, “incontriamoci di nascosto e ti dirò dov’è Daisy e cosa sta facendo. La faresti per amor di Daisy?”

“…”
 

***


Intanto alla stazione…

“Sei pronto, vero? E’ facile forzare qualcuno a farlo tornare indietro”, gli disse Masuda. “Esaurendo te stesso così, stai facendo piangere quella bambina. E ti dirò un’altra cosa”, continuò il capo, “quella bambina sa già tutto del tuo passato ed è determinata lo stesso a salvarti. Sta facendo il possibile per venirti a cercare.”
 
Lo sguardo di Tasuku si addolcì a quelle parole, la sua Teru, nonostante le cose terribili che aveva scoperto su di lui, stava cercando ugualmente di salvarlo dalla disperazione in cui era sprofondato. L’amore di quella ragazzina era profondo al punto di non lasciarlo andare, al punto di passare oltre alla morte di suo fratello.
 
“Beh, non ho intenzione di portarti indietro con la forza”, riprese il capo. “Fai quello che vuoi. Vai avanti e muori, verrò a recuperare le tue ossa.”
 
Kurosaki non fece in tempo a rispondere che il cellulare del capo squillò:
 
“Pronto, Riko? Sembra che Tasuku non sta bene. Sta morendo…”

“Ehm.. aspetta..” il povero ragazzo moribondo fu ignorato.

“Eh? Cosa? Ti ho detto che non ho tempo ora.. CHE COSA?! Cosa stai dicendo, ovvio Teru non è qui! Non riesci a raggiungerla sul cellulare? Hai provato a lasciarle un messaggio?”…”Ho capito torno subito! Voi cominciate a cercarla!” Masuda riattaccò il telefono.

“Cosa c’è? Cos’è successo a Teru?!” chiese Tasuku preoccupato.

“Non ha niente a che fare con te ora, però… Teru è scomparsa. Probabilmente è andata a cercarti. Non ti sto chiedendo di aiutarci, solo… dovresti fare ciò che pensi sia più importante.” Così dicendo il capo lasciò Tasuku sulla banchina della stazione e salì sul treno in partenza.
 

 
***


Non può essere, per me fare tutto questo..
 
Kurosaki rimase impalato davanti alle rotaie del treno deserte, immerso nei suoi pensieri che gli affollavano la mente facendo confusione. Fu riscosso dalla suoneria di un messaggio in arrivo, un messaggio di Teru con l’indirizzo dove trovarla.

Tasuku si precipitò giù per le scale della stazione, correndo verso il luogo in cui lei stava rischiando la vita per lui.
 

Daisy, sono Teru.
Mentre stai leggendo questa mail, io sto per incontrare Akira. Solo perchè mi ha detto che mi avrebbe svelato dove sei e cosa stai facendo.
Potrebbe avermi ingannata, ma ho deciso che nessuno riuscirà a fermarmi, quindi ci vado senza dire niente a nessuno.
Potrebbe essere pericoloso, ma non mi importa, io voglio incontrare Daisy.
Dico sul serio.
 

"IDIOTAAAAA! COSA STAI FACENDOO?!"  urlò il ragazzo scendendo a raffica i gradini, mentre leggeva sullo schermo del cellulare.

 
Dirò solo a Daisy dove sto andando.

 
"COSA ME LO DICI A FARE?! COSA AVRESTI FATTO SE NON AVESSI LETTO L'EMAIL?!"
 

So che sto facendo qualcosa di stupido, mi dispiace.

 
"SE LO SAI, ALLORA PERCHE' LO STAI FACENDO?! FAI SEMPRE COSE PERICOLOSE, DEVO SEMPRE TENERTI D'OCCHIO!"
 

Ma se significa trovarti, allora farò qualsiasi cosa. E' la verità.
 

"Senza sapere che intenzioni hanno gli altri, fai sempre cose del genere. Non stare lì in piedi a sorridere come una scema, lascia che qualche volta mi preoccupi per te."

 
* * *

 
*FLASHBACK*
 
“Incontriamoci di nascosto e ti dirò dov’è Daisy e cosa sta facendo. Lo faresti per amore di Daisy?”

“Non ho intenzione di incontrarti”, rispose Teru freddamente. “ Incontrarti sarà completamente inutile. Dato che mi hai chiamata, colgo l’occasione per dirti che porterò indietro Daisy da sola. Non ti lascerò avere un vantaggio su di me una seconda volta. Quindi vai a piangere da un’altra parte! Questo è tutto.” La ragazza gli riattaccò il telefono in faccia.
 
“Teru, il capo ha già iniziato il piano, sei pronta?” chiese Riko spuntando dall’ufficio del preside.

“Okay, facciamolo! Diamo inizio al Piano DG!”
 

* * *


Tasuku arrivò di corsa sul ponte che Teru gli aveva indicato nell’e-mail, ma non c’era nessuno lì intorno.
 
“Dov’è Teru?!” si chiese il ragazzo ormai disperato.
 
 Il sole faceva risplendere il mare di una luce propria anche se era inverno. Qualcosa luccicò per terra vicino a lui. Vide la collana della ragazza, abbandonata per terra in quel luogo deserto. Si chinò a raccoglierla.

 
Per salvarti farò qualsiasi cosa.

 
C’era qualcuno dietro di lui.. si girò con la collana in mano..

 
“Kurosaki, finalmente ti ho trovato”, sorrise Teru.

 
Dico sul serio…

 
“Grazie per essere venuto, Kurosaki.”

 
Voglio incontrarti a qualunque costo.
  
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