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Autore: sonsimo    21/02/2007    7 recensioni
STORIA COMPLETA. Durante la sua visita al cimitero di Godric's Hollow, Harry viene colto di sorpresa da Lucius Malfoy, che riesce a catturarlo. Il ragazzo, debole e ferito, non sa come fare per sfuggire al mangiamorte che vuole consegnarlo a Voldemort. Harry riceverà un aiuto del tutto inaspettato, e finalmente saprà la verità su uno degli uomini che più ha odiato durante la sua giovane vita.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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fanfic HP1

 

Capitolo1: Prigioniero

 

 

 

Lentamente, con estrema cautela, provò ad aprire gli occhi. Non ricordava nulla di ciò che gli era successo, si sentiva solo confuso. L'unica cosa di cui era consapevole era il dolore che attraversava senza pietà le sue membra, che lo faceva rabbrividire ed allo stesso tempo gli dava un lieve senso di sollievo. Era ancora vivo, questo era certo, altrimenti non avrebbe provato dolore.  Quando finalmente, con non poche difficoltà, riuscì a sollevare le palpebre pesanti, si rese conto che la sua testa ciondolava inerte e che non riusciva in nessun modo a tirarsi su. Debolezza, e dolore. Ma che cosa stava succedendo? Tutto ciò che riusciva a vedere era un pavimento sudicio e scuro. Il luogo in cui si trovava era in penombra, un pallido raggio argenteo rischiarava debolmente il pavimento, facendo leggermente scintillare una macchia rossastra che a poco a poco sembrava divenire sempre più grande. Harry non riusciva a capire che cosa fosse quella macchia, vedeva tutto molto sfocato, come se fosse stato circondato da una sottile nebbiolina. Si rese conto di non avere più addosso gli occhiali, ma capì che con ogni probabilità, anche se li avesse avuti, non sarebbe riuscito ugualmente a focalizzare lo sguardo, dato che si sentiva completamente vinto da quella debolezza che aumentava di minuto in minuto. Sentì qualcosa di freddo e duro sotto di sé, e capì di essere seduto sul pavimento. Provò a muovere le braccia, che, chissà perché, erano sollevate sopra la sua testa e appoggiate alla parete alle sue spalle, ma sentì un cigolio e qualcosa di rigido stringersi dolorosamente attorno ai suoi polsi, togliendogli completamente il controllo dei propri arti superiori. Ansimando per lo sforzo, riuscì ad inclinare la testa quanto bastava per vedere le catene che trattenevano le sue braccia. Diede un altro debole strattone, e dovette mordersi le labbra per non urlare dal dolore. Evidentemente le catene erano stregate, e il metallo freddo si stringeva attorno alla carne se essa si agitava troppo. Harry vide che anche attorno ai suoi piedi erano strettamente avvolte delle catene magiche. Ma come aveva fatto a cacciarsi in una situazione del genere? Chi era che lo teneva prigioniero? Si guardò intorno. La debole luce che penetrava nella cella fredda proveniva da una stretta feritoia nella parete alla sua sinistra, mentre alla sua destra vi era una pesante e spessa porta di legno, ed Harry riuscì a percepire alcune voci aldilà di essa. Si concentrò al massimo, lottò contro la debolezza che gli stava quasi facendo perdere i sensi, e si sforzò di ascoltare. Una voce fredda e strascicata risuonò nelle sue orecchie, trapassando la sua mente come una lama affilata:

"Ero certo che non potesse essere così difficile catturare un ragazzino di diciassette anni. Pensa a come mi ricompenserà il Signore Oscuro! D'ora in avanti ci saranno solo onore e gloria per Lucius Malfoy, che ha messo a tacere per sempre il famoso Harry Potter!".

Lucius Malfoy. Harry non riusciva a credere di essere stato catturato dal mangiamorte. Ma come era potuto accadere? La sua mente era ancora così confusa, non ricordava nulla. Riportò lo sguardo sul pavimento, su quella macchia rossastra rischiarata dalla pallida luce lunare, e con un brivido di orrore si rese conto che si trattava del suo stesso sangue, che gocciolava sul pavimento da un profondo squarcio sul suo fianco. Ecco spiegato il motivo di quella debolezza, il suo corpo si stava lentamente dissanguando. La sua maglia era lacera e sporca, e sulla ferita non era stato messo nemmeno un tampone. Harry pensò con rabbia che Malfoy era stato davvero uno stupido a ferirlo in quel modo. Se non si affrettava a consegnarlo a Voldemort avrebbe tolto al suo signore il piacere di uccidere il suo acerrimo nemico, che in quelle condizioni non avrebbe resistito a lungo e sarebbe morto per la perdita di sangue. Probabilmente sarebbe stato molto meglio così, meno doloroso. Harry si riscosse e si rimproverò mentalmente. Non poteva lasciarsi andare in questo modo! Doveva assolutamente reagire, non riusciva a sopportare l'idea di essere nelle mani di quel mostro di Lucius Malfoy, ma non aveva idea di cosa fare. Era incatenato, rinchiuso dentro una cella, gravemente ferito e disarmato. Prigioniero. il semplice suono della parola gli metteva i brividi. Si sentiva inerme e indifeso, e non vedeva via d'uscita. Harry cercò di calmarsi, respirando profondamente, e chiuse gli occhi per concentrarsi sui propri ricordi e comprendere che cosa gli fosse successo. E a poco a poco, rivisse nella propria mente quei terribili momenti.

 

.

 

Era solo, il vento fischiava nelle sue orecchie e gli scompigliava i capelli già incredibilmente disordinati. Il profumo dell'erba gli riempiva le narici, mischiato al lezzo dei fiori marci e appassiti abbandonati presso le lapidi attorno a lui. Le lapidi che aveva davanti agli occhi,  invece, erano completamente disadorne,  ricoperte di polvere e terriccio e di tutto ciò che il vento aveva potuto depositare su di  esse negli anni. Era evidente che quelle due tombe non erano state la meta di visitatori per molto tempo. Harry biasimò se stesso per non aver portato nemmeno un fiore, dopotutto aveva progettato a lungo di recarsi lì, come aveva potuto trascurare un particolare così importante? Allungò una mano verso una delle due lapidi, e con un lembo del mantello ripulì l'incisione  nera che spiccava sul marmo bianco. Lily Evans in Potter. Lo stesso fece con l'incisione sulla tomba del padre, quindi rimase immobile, inginocchiato sull'erba, e si permise di fare quello che per tanto tempo aveva accuratamente evitato. Lasciò scivolare lacrime silenziose lungo le sue guance, che non si curò nemmeno di asciugare. Aveva fatto proprio bene a convincere Ron ed Hermione a rimanere in albergo e a non accompagnarlo al cimitero di Godric's Hollow. Quella era una cosa che doveva fare da solo, aveva detto ai suoi due migliori amici. A nulla erano servite le suppliche di Hermione e le minacce di Ron, Harry era stato irremovibile. Aveva permesso ai due Grifondoro di accompagnarlo, non senza una certa riluttanza, in quel viaggio colmo di pericoli, sapeva che i suoi amici non avrebbero mai desistito dal desiderio  di aiutarlo. Ma il dolore che avrebbe provato in quel cimitero, doveva affrontarlo da solo.

Adesso, immerso nel silenzio del cimitero, sapeva di aver fatto la cosa giusta. Perlomeno poteva piangere senza imbarazzo, dato che nessuno avrebbe visto quelle lacrime tranne due blocchi freddi di muto marmo. Harry si lasciò andare al suo dolore, che pur era molto composto. Il suo pianto era silenzioso, inframmezzato da lievi sospiri. Era una malinconia particolare che non aveva mai sperimentato prima, ben diversa dal dolore rabbioso che aveva fatto seguito alla morte di Sirius, poco più di un anno prima. Era strano piangere  per qualcuno di cui non si avevano ricordi.

Un rumore di ramo spezzato catturò la sua attenzione, ed Harry si voltò di scatto, mentre la mano destra scattava sotto le vesti in cerca della bacchetta. L'aveva appena afferrata, quando se la sentì scappare tra le dita. Di fronte a lui, la bacchetta levata e il volto ghignante, Lucius Malfoy.

Il mangiamorte aveva disarmato Harry tramite un incantesimo non verbale, e adesso si godeva la propria supremazia sul ragazzino che lentamente si rimetteva in piedi. "Non dirmi che non ti avevo avvertito, Potter. Qualche anno fa ti avevo detto che un giorno avresti fatto la stessa brutta fine dei tuoi genitori. Molto astuto da parte tua venire a piangere sulle loro tombe senza portarti dietro una bella scorta di Auror. Ti sei praticamente messo nelle mie mani. Era da tempo che sorvegliavo questo posto, ero certo che prima o poi saresti venuto. Una scena davvero commovente, il povero piccolo orfano Potter in lacrime. Ma sono certo che il Signore Oscuro sarà clemente con te e ti permetterà di rivedere presto i tuoi genitori".

Harry strinse i denti, mentre un crescente senso di panico prendeva il sopravvento su pensieri più razionali. Solo adesso si rendeva conto di essere stato uno sciocco ad andare da solo. Si era messo in trappola da solo, e  adesso sarebbe stato davvero difficile uscirne. Sapeva che Malfoy era fuggito da Azkaban qualche mese prima, ma cercò di prendere tempo. Inoltre desiderava con tutte le forze che il mangiamorte  la smettesse di parlare dei suoi genitori.

"Lei dovrebbe essere ad Azkaban".

Lucius rise: "Quel posto, privato dei dissennatori, non vale niente. Ho aspettato il momento giusto per fuggire a lungo, e dopo la morte di Silente non c'era più motivo di restarmene lì. Senza di lui, l'Ordine della Fenice non ha alcuna speranza di vincere, o anche solo di combattere ad armi pari, contro le forze del Signore Oscuro. Chi guida l'Ordine adesso? Tu? Un ragazzino di diciassette anni che non sa nemmeno badare a se stesso? Hai avuto molta fortuna in questi anni, ma adesso è finita, non c'è nessuno ad aiutarti".

Harry strinse i denti e cercò di pensare in fretta ad una via di scampo. La bacchetta era finita poco lontano, doveva cercare di distrarre Malfoy se voleva tentare di recuperarla.

"E Voldemort non è arrabbiato con lei per il fiasco al Ministero dell'anno scorso? Non credo proprio che l'abbia riaccolta a braccia aperte".

Malfoy rabbrividì al suono del nome del suo signore, e mentre stava per rispondere, Harry decise di tentare il tutto per tutto, anche perché in quel momento non poteva fare altro. Si tuffò a terra verso la bacchetta, e stava quasi per raggiungerla, quando fu colto da un dolore lancinante e iniziò a contorcersi al suolo.

"Avevi già sperimentatola Cruciatus, non è così? Un ragazzo così giovane!".

Le parole di Malfoy arrivavano alle orecchie di Harry come da una distanza infinita, infrangendo la barriera creata dal dolore. Quell'uomo era spietato, non esitava nemmeno per un attimo a fare del male a un ragazzo della stessa età di suo figlio. Ma probabilmente non avrebbe esitato nemmeno se si fosse trattato di suo figlio stesso. Il dolore cessò improvvisamente, mentre la risata di Lucius, in piedi accanto al corpo inerme di Harry, riecheggiava per il cimitero silenzioso.

"Sono molto colpito, Potter, hai imparato a non urlare dal dolore. L'ultima volta che ti ho visto sotto Cruciatus hai quasi rischiato di risvegliare i morti. Che strana coincidenza, anche allora ci trovavamo in un cimitero. Dev'essere senz'altro un segno, è il cimitero il tuo posto, ragazzino. Magari l'Ordine ti costruirà una bella lapide accanto a quelle dei tuoi genitori".

Con uno sforzo immane, Harry si rimise in piedi, e prima di riuscire a comprendere quello che faceva, vinto dalla rabbia, colpì Malfoy con un pugno dritto nell'addome. L'uomo si lasciò cogliere di sorpresa ma si riprese immediatamente e sollevò la bacchetta. Spinse nuovamente il ragazzo, ancora dolorante per la Cruciatus, a terra, e sollevò la bacchetta accingendosi a colpire. Harry riuscì  a rotolare sul fianco e a evitare di ricevere il colpo in pieno, ma la frusta incandescente lo colpì al fianco scoperto ed esposto al nemico, lacerando dolorosamente la carne. Non riuscì a trattenere un gemito di dolore, quando Malfoy lo rimise  in piedi afferrandolo per un braccio.

"Adesso ti conviene non opporre resistenza,  Potter".

Harry cercò disperatamente di liberarsi dalla stretta ferrea dell'uomo, che per tutta risposta lo strattonò con maggiore violenza facendolo cadere in ginocchio.

"Smettila di agitarti ragazzino, stai macchiando tutti i miei vestiti del tuo lurido sangue sporco".

 Puntò la bacchetta nuovamente contro il ragazzo indifeso, e per Harry  divenne tutto buio.

 

continua...

 

Nota dell'autrice: spero vi sia piaciuto questo inizio, se vorrete lasciarmi dei commenti sarò felicissima di rispondervi alla fine del prossimo capitolo, nel quale inoltre entrerà in scena Piton. Salvo imprevisti, aggiornerò la storia sabato. Questa è la mia prima fanfic di Harry Potter, finora mi sono dedicata soltanto al fandom di Dragon Ball, spero davvero che vi piaccia. Non sarà molto lunga, credo quattro capitoli in tutto. Al prossimo capitolo!Sonsimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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