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Autore: Elis12    08/08/2012    3 recensioni
"Hey Daisy,
dove sei in questo momento?
Vorrei che tu mi stessi vicino in ogni situazione;
vorrei che tu fossi qui a consigliarmi in ogni decisione;
vorrei che tu mi consolassi ogni volta che io mi senta triste,
ma vorrei anche che tu sia qui con me a ridere in ogni momento felice.
Ti prego Daisy, resta per sempre al mio fianco."
Spoiler capitoli 40 e 41 del manga.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Parte 2




Daisy,
le tue dolci parole mi penetrano sempre nel cuore, sono il mio tesoro.

 
“Grazie per essere venuto, Kurosaki.”

 
Ora ti dirò cosa penso di te.
Non so se le mie parole raggiungeranno le tue ma, sono un po’ spaventata e sono sicura che lo sei anche tu, ma voglio che tu ascolti lo stesso quello che ho da dirti.

 
“Scusa per averti ingannato, Kurosaki. Non sono qui per incontrarmi con Akira. Pensavo che se ti avessi detto così, saresti venuto di sicuro. Volevo incontrarti a qualsiasi costo..”
 
Tasuku abbassò lo sguardo e si girò per andarsene.
 
“Ah… aspetta! Kurosaki, aspetta!” lo chiamò Teru.
“Non fare cose così stupide. Non avevo nessuno intenzione di incontrarti, non ho niente da dirti”, rispose il ragazzo, sconfitto dall’essere caduto in trappola finendo direttamente proprio davanti a lei, sapendo di non poter sottostare al suo sguardo. Non dopo che aveva scoperto tutto quello che lui aveva fatto. “Non ti preoccupare più per me, ma più. Dimentica questo stupida persona e fai quello che vuoi.”
 
Teru sorrise, e senza ascoltarlo minimamente, tirò fuori il cellulare:
 
“Teru, mi dispiace. Il fatto che io abbia ucciso il tuo prezioso fratello è la verità. Certo non è qualcosa che può essere perdonato.  Sono un codardo ad andarmene mentre stai soffrendo così tanto, per favore odiami.”

 
Tasuku si irrigidì all’istante al suono di quelle parole famigliari.

 
“Grazie per aver finto di non sapere chi ero in realtà. Grazie per aver sorriso sempre al mio fianco. Grazie per aver sopportato il mio caratteraccio in modo così gentile.”
 
“Hey tu, aspetta.. cosa credi di fare, nana?” chiese Tasuku con voce irritata.
 
“Oh, hai qualche problema? Sto facendo esattamente quello che mi hai detto di fare: quello che voglio”, rispose Teru. “Pensavo che tu non avessi niente da dirmi.” Teru continuò: “comunque, questa e-mail voglio leggerla a voce alta. Ti ho portato le tre parti più dolci tanto attese dei messaggi che mi ha scritto Daisy.”
 
“Smettila con questa molestia inutile..” disse Kurosaki non troppo convincente.

 
Teru lo ignorò completamente e continuò: “sarai sorpreso, ma questa è solo al terzo posto. Il bello deve ancora venire, quindi non metterti in mezzo!”

 
“Pensavo che i fiori fossero più carini del Daisy che dici di amare..”

 
Tasuku arrossì violentemente, passando a un color pomodoro che non gli donava poi così molto. Era sicuramente più imbarazzato che incazzato.

 
“Ma credo che tu, che sei sempre al mio fianco, sia più carina di quei fiori.”
 
“HEEEY BASTAAAAA!”
 

Con uno slancio, Teru attaccò a correre, il cellulare in mano. Tasuku la inseguiva più veloce che poteva, sbraitando al tempo stesso: “No davvero, smettila! Quand’è che sei diventata una ragazza così cattiva?!”
Il ragazzo la rincorse giù per le scale: “e perché solo al terzo posto? Quella è l’ultima e-mail che ti ho spedito!”
 
“Ti crea qualche problema? Bene allora, proseguiamo con la numero due”, rispose Teru. “Se la leggessi a voce alta potrei essere la prima a imbarazzarsi. La ricordate tutti? La mail del giorno di pioggia”, riprese Teru.
 
“Cosa intendi con tutti? AAAAH! QUELLA?! BEH…”

 
Mentre Teru leggeva l’e-mail erano giunti alla fine della scala, e ora correvano sulla spiaggia uno dietro l’altra.

 
“Come ti senti, Teru? Sembra che tu sia un po’ incasinata e ti senta molto giù. Ma hai Daisy quando non  riesci a fare qualcosa. Non te la devi prendere. Mentre tu odi i giorni di pioggia, io li amo davvero. Ti dirò perché. Ricordi ancora la prima volta in cui abbiamo avuto modo di conoscerci? E’ stato un giorno in cui la pioggia è continuata per quattro giorni, proprio come oggi. Mi hai detto che eri molto sola. Quello è stato il primo messaggio che ho avuto da te. Dev’essere stato egoistico da parte mia sentirmi felice perché ho ricevuto un messaggio, mentre tu stavi soffrendo. Ero felice che finalmente riponevi la tua fiducia in me. Il messaggio che mi hai mandato quel giorno di pioggia ha rivelato un po’ del tuo lato debole. E tu mi hai rivelato i tuoi veri sentimenti, sentimenti che non hai mostrato a nessun’altro.”
 
“TI STO IMPLORANDO! TI PREGO, SMETTILA!!”
 
“Nei giorni di pioggia ho la sensazione di essere più vicino a te del normale. Nei giorni di pioggia ti penso molte volte. Più di quanto faccia normalmente. Voglio esaudire tutti i tuoi desideri con la mia forza. Voglio tenerti stretta. Voglio dirti quanto sei importante per me. Voglio che sorridi più felicemente di chiunque altro.”
 
“AAAAHHHH!!”
 
“E la numero uno, è di sicuro quella di quando sono stata baciata da Akira”, continuò Teru con il fiatone.
 
“Aspetta, non aggiungere altro!” Tasuku alle sue spalle si stava incazzando come suo solito.
 
“Teru,
ti dico quello che penso. Dev’essere stata dura essere baciata da qualcuno che non ti piace. Visto che sei così onesta, posso capire perché sei depressa. Ma il tuo valore non diminuirà a causa di questo, quindi non preoccupartene. Alla fine era solo una piccola cosa, penso. Non ne sono preoccupato. In realtà questa è una bugia. Sono davvero infastidito. Se lo avessi saputo, non mi sarei trattenuto. Vorrei venire lì dove sei adesso e baciarti, così il terribile bacio di quel ragazzaccio sarà dimenticato in un attimo..”


Il ragazzo le si avvicinò sempre di più, allungò una mano verso i suoi capelli e le si gettò addosso stringendola dal dietro. Finirono nella sabbia uno sopra l’altra, con il respiro affannoso per la gran corsa.

 
“Ti ho presa finalmente! Tu, nana maleducata! Uscire fuori con una cosa del genere, sono incazzato!”, le disse sorridendo in quel suo modo beffardo.
 
Teru si gettò tra le sue braccia stringendolo forte: “ti ho preso, Kurosaki. Finalmente posso toccarti, non me ne andrò, non ho intenzione di scappare via.”
“Cosa dici? Sei tu quella che è stata presa.”
“Il mio piano ha funzionato. Volevo vederti così tanto, Kurosaki. Volevo davvero, davvero vederti.”

 
Il ragazzo le accarezzò la testa dolcemente. “Non fare cose del genere. Imbrogliarmi per attirarmi. Non farmi preoccupare.”

 
Teru alzò il capo di scatto, tirandogli una testata sotto il mento. “NON VOGLIO SENTIRE NIENTE DA UNO CHE FA COSE ORRIBILI A SE STESSO! Volevo dirti solo questo”, disse Teru a un povero Tasuku mezzo svenuto sulla spiaggia e ridotto a un catorcio catalitico.

 
“Continuiamo il nostro appuntamento da prima che Akira mi rapisse?” propose Teru dopo che il ragazzo si fu ripreso. “Facciamo quell’importante chiacchierata che dovevamo affrontare sulla ruota panoramica?”

“Devi aver sentito diverse cose..”

“Sì, sei diventato un hacker e hai creato il Jack O’Frost, un virus molto potente, per far luce sulla morte di tuo padre. E ora sei venuto a distruggerlo”, rispose Teru.

“Hai dimenticato di dire che con quel virus ho ucciso tuo fratello..” s’intromise il ragazzo.

“Non è stata colpa tua, mio fratello era già malato e sarebbe morto comunque. Decise lui di aiutarti con tutte le sue forze, quindi non sentirti in colpa”, gli disse lei.

“Sì, ma se non avesse deciso di aiutarmi, tu non avresti scoperto così presto che non c’era più tempo. Sarebbe successo tutto più tardi e non sarebbe morto. Ti ho ferita più di chiunque altro, non dovrei nemmeno avere il permesso di vederti.”

 
Tasuku non la guardava in viso, forse perché non aveva il coraggio di affrontare i suoi occhi, così divorato dal senso di colpa che lo attanagliava. Osservava le onde del mare con espressione triste.
Continuò, distogliendo lo sguardo dal mare e dal passato che glielo ricordava: “Basta con questi discorsi noiosi , il mio peccato non svanirà mai. Non so come dovrei comportarmi quando sono con te. Ad essere onesti, ho paura che tu dica ‘non ti perdonerò’. Sono spaventato anche di sentirti dire con voce dolce ‘ti perdonerò’. Ho paura di sentire la tua risposta.”
 
“E tutto ok, Kurosaki. Non ho nessuna intenzione di dire ‘ti perdonerò’”, rispose la ragazza.

 
Tasuku si irrigidì spalancando gli occhi, le dava le spalle.

 
Teru continuò: “Tu non riesci a perdonarti, vero? Va bene così. Hai intenzione di sopportare il peso del tuo peccato per il resto della tua vita, giusto? Il fatto che io ti perdoni o no, non ha alcun significato, quindi non te lo dirò. Ma invece, da adesso in poi, ti dirò grazie tante volte, Kurosaki”, sorrise lei.

 
Tasuku si girò a guardarla, la confusione in quegli occhi azzurro cielo.
 

“Cos’è quella faccia?!” chiese Teru. Gli prese il viso fra le mani e poi proseguì:
 
"Grazie per essere tornato. Grazie per avermi detto queste cose importanti."

 
Tasuku posò le sue mani su quelle della ragazza, tenendola stretta.

 
"Grazie per aver pensato a mio fratello, fino al punto di preoccupartene. Grazie per esserti preoccupato per me e avermi pensato così tante volte. Grazie per esserti preso cura di me. Grazie per avermi incoraggiata e protetta. Mmh, e ti ho sempre chiamato pelato, ma grazie per non esserlo diventato.."

 
Il biondo la lasciò e si girò coprendosi la faccia con le mani.

 
"Allora com'è il ‘potere del grazie’? Non ti senti come se potessi fare di tutto, ora?"
 
"Cavolo, mi sta venendo da ridere. Perché sei così.."
 
"Hey Kurosaki, voltati.."
 
"..No, perché?"
 
"Girati da questa parte, mi sono dimenticata di dirti una cosa importante! E' davvero importante.."

 
Le guance rosse per l'imbarazzo di Tasuku erano rigate da calde lacrime, che quella ragazzina era stata capace di far scendere persino a lui. Piangendo come un bambino e coprendosi la bocca con la mano, ascoltò quell'ultima cosa importante.

 
"Ok, va bene anche se non ti volti. Ma ascoltami. Grazie mille per essere il gentile Daisy che io amo tanto. Per tutto questo tempo volevo incontrarti. D’ora in poi voglio stare con te per sempre. D'ora in poi, puoi restare qui per me? Se sì allora, ti prego abbracciami."

 
Il ragazzo si voltò, la strinse a sé nelle sue forti braccia, e la baciò in bocca come mai aveva fatto prima di allora. Prima teneramente, e poi sempre più appassionatamente, mentre i gabbiani volavano su quella spiaggia baciata dal sole e su quel mare che formava la cornice perfetta, come nello scenario di un film.

 
Daisy, grazie. Grazie per avermi sempre protetta. Finalmente ti ho trovato.


THE END

Angolo dell'autrice:


Devo ammettere che ci ho messo la bellezza di 7 ore a scrivere questa fiction, con l'aiuto del pc, le scan del manga davanti e tanti tanti fogli. XD
Ma penso che sia valsa la pena di averci lavorato sopra così tanto, scusate la modestia ma forse è il lavoro che mi soddisfa più di tutti finora.
Spero che piaccia anche a voi, e di non aver rovinato la sorpresa a nessuno. Devo precisare che nel finale ho aggiunto la scena del bacio di mia iniziativa, perchè quello era il momento perfetto per baciarla e invece nel manga, quel troglodito non combina un accidenti! Daii Tasuku! Aspettiamo solo quello! XD

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grazie dell'attenzione. 
Elis. 

  
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