Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Letipotter92    21/02/2007    8 recensioni
Era notte fonda. Harry era disteso a pancia in su sul suo letto e fissava il soffitto con occhi vacui. Pensava come, solo qualche settimana prima, era successo...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Andare avanti cap.1

Andare avanti

Era notte fonda. Harry era disteso a pancia in su sul suo letto e fissava il soffitto con occhi vacui. Pensava come, solo qualche settimana prima, era successo: Bellatrix aveva ucciso Sirius, il suo adorato padrino, e quello era successo puramente per causa sua. Se avesse dato retta ad Hermione, se l’avesse ascoltata anche solo per un secondo mentre gli urlava nelle orecchie che Sirius non poteva essere al Ministero, non lui. E adesso Harry sentiva i sensi di colpa crescere dentro di lui. Non avrebbe mai dovuto, non avrebbe mai potuto….ma perché? Se solo non fosse stato così impulsivo…e pensare che Hermione glielo ripeteva migliaia di volte al giorno, che doveva ragionare su ogni cosa che faceva, e doveva agire senza impulsività…ma, alla fine, l’istinto aveva avuto la meglio su di lui...

 

Don…don…don…Mezzanotte…Harry era ancora sveglio e non riusciva a prendere sonno. Aveva bisogno di parlare con qualcuno, qualcuno che l’aveva sempre ascoltato, aveva bisogno di lei…la ragazza che lo conosceva a menadito…Hermione…Esatto, aveva bisogno di lei. Così facendo, si alzò dal letto e, seduto alla scrivania (sulla quale giaceva il caos più totale) prese un foglio di pergamena e intinse la penna nel boccettino d’inchiostro e incominciò a scrivere:

 

Cara Hermione,

ciao come va? Spero bene. Io sto così così, è faticoso riprendersi da una batosta come quella, ma…alla fine ci riuscirò anche io…E pensare che se ti avessi ascoltata solo per un attimo, quel maledetto giorno, tutto questo non sarebbe successo…Lo so, hai ragione, non dovrei agire d’impulso, ma lo sai come sono fatto…Per questo ti chiedo scusa, ti chiedo scusa per non averti ascoltata…Scusa Hermione…Spero di rivederti presto, anche prima di tornare a Hogwarts.

Stammi bene, cara Hermi…

 

                                                                                           Un mega bacione,

 

                                                                                                               Harry

 

Dopo questa lettera, Harry si sentiva un po’ meglio. Era stato come svuotarsi di un peso gigantesco…forse prima si sentiva in colpa di non aver chiesto scusa ad Hermione per non averla ascoltata…Si alzò dalla scrivania e andò da Edwige a legarle la lettera alla zampa. Poi la fece partire e stette a guardarla fuori dalla finestra fino a che non scomparve nel buio della notte…

Per la prima volta in quasi due settimane, Harry era finalmente stato colto dal sonno. Così si addormentò rannicchiato nel suo letto, con la brezza del vento della finestra che gli scompigliava i capelli.

 

La mattina seguente, Harry si alzò di malavoglia. Voleva continuare a dormire, ma un curioso raggio di sole gli illuminava il volto. Allora si prese e andò diretto in bagno, per rendersi presentabile. Una decina di minuti dopo, scese per fare colazione. Dalla cucina non giungeva alcun rumore. Dentro di se, Harry si chiese il perché di quell’insolito silenzio.

Arrivato davanti al frigo si accorse di un biglietto: “Siamo partiti per il mare. Torneremo venerdì prossimo.” Harry era felicissimo di questa notizia: voleva dire che sarebbe stato per una settimana da solo in casa! Così, dopo aver fatto colazione, corse in camera sua a prendere i libri e ad incominciare a fare i compiti.

 

Stette li, intento sui libri, per quasi tre ore, continuando a studiare e completare ricerche per la maggior parte degli insegnanti.

Verso le due del pomeriggio, Harry pranzò e si diresse in camera sua per fare un riposino. Già, dato che aveva lavorato per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio, il suo cervello reclamava qualche ora di meritato riposo. La prima cosa che vide entrando in camera fu Edwige. Poi il suo sguardo cadde su di un altro animale, che riconobbe per Leotordo, il gufetto di Ron. Subito corse dai due animali e, dopo aver tolto loro le lettere, li mise nella gabbia di Edwige, per farli rifocillare.

Harry era curiosissimo di sapere cosa c’era scritto, così aprì per prima la lettera di Hermione. Questa diceva:

 

Caro Harry,

spero che tu stia bene, anche se in queste circostanze credo di no…Fatti coraggio, lo sai benissimo che lui avrebbe voluto morire da eroe, no? Per questo devi essere felice…

Ho tantissima voglia di vederti…sai quanto tengo a te e vorrei esserti sempre vicina, specialmente adesso… Se può tirarti un po’ su il morale, Ron ha detto che ti viene a prendere e trascorreremo il resto delle vacanze da lui, ha detto che ti avrebbe mandato una lettera…Verrò anche io, così potremo vederci! Allora ci vediamo sabato!

Ciao e stammi bene,

                                                                                                           Hermione

 

Harry aveva letto e riletto questa lettera nel giro di pochi minuti. Aveva una gran voglia di vedere la sua Herm…si, tanta voglia…Poi lesse quella di Ron, la quale diceva che sarebbero venuti a prenderlo sabato mattina per andare a stare dai Weasley. Anche Ron gli mancava, si era scordato le sue battute ironiche, che in quei momenti gli sarebbero proprio servite…

 

Il resto della settimana trascorse tranquillo. Ogni mattina, dopo aver fatto colazione, Harry studiava e faceva i compiti fino al pomeriggio. Di sera guardava la televisione o giocava col computer di Dudley.

Venerdì sera, un certo frastuono fuori dalla porta di casa, annunciò l’arrivo dei Dursley.

Non degnarono Harry di uno sguardo, ma si accertarono che non avesse combinato alcun guaio.

La sera stessa, Harry comunicò loro che l’indomani mattina sarebbero arrivati i Weasley e sarebbe andato a stare a casa loro, fino all’inizio della scuola. Zio Vernon e zia Petunia annuirono a questa affermazione e augurarono la buonanotte a Harry, il quale salì in camera sua a preparare il baule.

 

La mattina seguente, alle 10 circa, il rombo di una macchina fuori di casa fece insospettire Harry, il quale si diresse alla finestra. Vide l’auto blu del signor Weasley e decise di scendere, col baule e la gabbia di Edwige sotto braccio, a salutare. Uscito di casa e caricata ogni sua cosa nel baule, il signor Weasley ed Harry salutarono i Dursley, i quali ricambiarono con una certa riluttanza. Fatto questo, partirono.

In auto, il signor Weasley fece poche domande ad Harry, siccome non voleva disturbarlo. Il viaggio fu silenzioso. Arrivati a casa Weasley, Harry diede una mano ad Arthur a scaricare il baule e la gabbia di Edwige, che furono subito trasferiti nella camera in cui avrebbe dormito Harry assieme a Ron.

Quando Harry fece la sua entrata in cucina, fu abbracciato dalla signora Weasley, che lo accolse come una mamma che vede suo figlio dopo tanto tempo…Poi venne salutato da Ginny, che gli scoccò un dolce bacio sulla guancia, da Ron, che gli diede una pacca sulla spalla, e dagli altri Weasley. Harry era contentissimo in quel momento, ma mancava una persona importantissima per lui: Hermione. Così domandò:

- Hermione? Dov’è? E’ già arrivata? –

- Hermione è strana in questi giorni. Adesso sta leggendo in riva al laghetto, dietro casa. E’ sempre pensierosa, triste forse… -

- Ok. Allora vado a salutarla… -

Harry si incamminò al lago, pensando a come sarebbe stato bello rivederla, già la sua cara Hermione…

Voltato l’angolo della casa, Harry la scorse, seduta a gambe incrociate e con un libro in grmbo.

Harry le si avvicinò, piano piano, per farle una sorpresa…Ancora qualche passo e l’avrebbe salutata…

La circondò con le braccia alla vita. Hermione sapeva che era lui e ricambiò l’abbraccio.

- Harry sei venuto!!! Sono così contenta che…. - ma Harry la zittì.

- Abbiamo sempre poco tempo per stare insieme, quindi cerchiamo di goderci questi istanti in santa pace…- e così dicendo la stinse maggiormente tra le sue braccia.

 

Rimasero così per qualche minuto, l’uno ascoltava i battiti del cuore dell’altra, fino a quando Hermione gli chiese:

- Harry…Allora come stai? Stai un po’ meglio?-

- Non tanto…e pensare che è stata colpa mia…se ti avessi ascoltata per un nanosecondo, tutto non sarebbe successo…io sono un idiota…quante volte al giorno mi ripeti che devo riflettere su ogni cosa che faccio? Sessanta miliardi di volte. Ed io? Io non ti ascolto neanche mezza…bell’amico che hai, Hermione…se fossi un altro…anche Ron mi andrebbe bene…così avrei una vita un po’ meno movimentata…

- Harry ascoltami bene. Uno: non è colpa tua se è successo il fatto; Due: potresti provare a non essere impulsivo, ma questa è la tua natura; Tre: non dovresti desiderare di essere Ron, perché lui non è minimamente come te…è più bambino, è poco maturo…tu invece, sei la persona che preferisco di più al mondo perché sei Harry, solo Harry, e non il prescelto. E poi senza di te, con chi mi confiderei? Harry, ti prego, lo so che è difficile, ma…bisogna andare avanti.

 

Queste ultime tre parole colpirono Harry. Già, andare avanti…come se fosse facile…ma sapeva che con Hermione e Ron ce l'avrebbe fatta…

- Grazie Hermione. Grazie ancora. Grazie che esisti. –.

Hermione gli sorrise di rimando e guardò Harry dritto negli occhi, per vedere se ora era tranquillo. Ma vide una strana luce nelle sue pupille.

-Harry? C’è ancora qualcosa che devi dirmi, vero? –

-Cosa?...ma no…ma cosa dici…cioè…si insomma…una cosa c’è…ma non so se devo dirtela…forse tu potresti reagire male…-

-Dai, spara! Dimmi cosa ti tormenta! Dì alla tua vecchia Herm cosa c’è!-

- Però tu devi promettere che mi rimarrai sempre vicina, che sarai lo stesso mia amica.-

- D’accordo Harry James Potter. Giuro solennemente di rimanerti amica, qualunque cosa accada-

- Allora…vediamo…è da un po’ che te lo dovevo dire…ma ho sempre rimandato…tu m-mi piaci un sacco, Herm. Anzi, ti amo. Lo urlerei al mondo intero. Si, ti amo.-

Harry si aspettava qualsiasi cosa ma non la seguente.

-Davvero? Anche io ti amo! Un sacco Harry!-

-Si?!?? Evviva! Oggi è il mio giorno fortunato!- disse Harry e prese in braccio Hermione. E così, i due ragazzi iniziarono a correre per tutto il giardino dei Weasley, felici per aver rivelato l’uno all’altra il proprio segreto.

 

Ho riscritto la fanfic, cosicché voi possiate rileggerla facilmente!!!!

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Letipotter92