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Autore: YUIandAI    09/08/2012    2 recensioni
Maki Rhee, una ragazza di 16 anni (1995), viene coinvolta con la sua famiglia in un incendio. Lei è l'unica che riesce a sopravvivere, perciò scappa in preda al panico per la strada. Va a sbattere contro Moon Jong Up, il ragazzo 17enne (1995) dei B.A.P, JongUp la porta a casa dato che la vede in stato di shock e l'unica cosa che riesce a fare è piangere. Quando arriva a casa gli altri membri cercano di chiedere spiegazioni ma JongUp fa cenno di rimandarle alla mattina dopo. La porta in camera sua e la fa dormire sul suo letto mentre lui si addormenta su una sedia. La notte fa un incubo e urla e JongUp la tranquillizza. La mattina dopo si alzano e Maki, meno confusa della sera prima, cerca tra le lacrime di spiegarsi.
Dal capitolo 8 (PoV JongUp):
...
Com’è carina quando dorme…
Mi avvicino e le accarezzo una guancia.
-Mmh…- oddio! Levo la mano dalla sua faccia. Chiudo gli occhi per paura che si svegli.
Li riapro piano, che sollievo, è ancora lì addormentata.

Questa è la mia prima FF (YUI) e finirà certamente bene u.u
Genere: Demenziale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Incontro.

JONGUP


Sto correndo, con gli occhi così pieni di lacrime da non vederci niente, così veloce da non sapere dove sto andando. Voglio solo allontanarmi dalle fiamme, ho una mano un po’ bruciata, mi sembra, però non credo sia una scottatura grave.
Non lo so.
Sono completamente persa.
Non so dove andare, non so cosa fare, mamma… papà…
…sono a terra.
Perché?
Sono caduta, mi sono scontrata contro qualcuno, ma non ci vedo ancora bene.
Mi levo un po’ di lacrime dagli occhi, per capirci qualcosa.
-Ya, fai attenzione a dove vai!- un ragazzo dai capelli castani mi sta rivolgendo la parola in modo scocciato, cerco di dire “scusa” ma non mi esce la voce.
Si sta chinando verso di me: -Yaaa, che hai? Perché piangi? Rispondi almeno!
Continuo a piangere ancora, non riesco nemmeno a rispondere. Non capisco la situazione.
Chi è?
-Ok, ho capito, vieni con me, andiamo a prenderci qualcosa da bere.
Mi porge una mano per alzarmi, io la afferro confusa, come involontariamente, e lo seguo senza esitazione.
Mi ha portato in un bar, c’è un sacco di gente che sorride e scherza. Come fanno ad essere così felici? Come? È inammissibile. Non si curano della tristezza degl’altri?
Il ragazzo mi sta cercando di dire qualcosa ma non lo ascolto, sto ancora pensando a tutta questa gente allegra.
Mi ha preso la mano: -Aigoo, ascoltami almeno! Siediti qui, ti porto qualcosa da bere e poi mi dici il tuo nome.
Mi ritrovo una tazza di cioccolata calda davanti agli occhi. Per fortuna, sentivo giusto freddo e le uniche cose che ho addosso, le uniche cose che ho in generale, sono una felpa, una tuta, una sciarpa, un paio di ciabatte e il cellulare.
Ho paura, sono completamente sola… sono persa, perché non sono bruciata anch’io?
-Aigooo!- La sua voce mi riporta alla realtà.
Mi stava parlando ancora e non me n’ero accorta.
-Allora, come ti chiami?
-Rhee… Maki… Rhee…
-Cosa sei? Un piatto di sushi? Maki! Ahahahah!
Perché ride? Quel nome me l’ha dato mia madre… la mia mamma… mi scendono ancora lacrime.
Non riesco proprio a smettere di piangere.
-Calma, calma, stavo scherzando! Dai, non piangere.- Ora nel suo viso c’è un velo di preoccupazione, o così sembra. Mi asciuga le lacrime con la manica della maglietta e aspetta che io finisca di bere.
-Dove abiti? Ti riporto a casa!- mi dice appena vede che ho poggiato la tazza sul piattino. Dove abito? Io una casa non la ho più… sto per mettermi nuovamente a piangere.
Lui sbuffa: -Okok, ho capito, per sta sera vieni da noi, ma domani devi sipiegarmi tutto. Comunque credo tu non abbia capito chi sono. Io sono Moon Jong Up, main dancer e vocalist dei B.A.P.
Annuisco, ma quello che ha detto non l’ho ascoltato, e lo seguo fuori dal bar.
Camminiamo per una decina di minuti, sino ad arrivare davanti ad una casa molto grande, il ragazzo ha aperto la porta.
-Jong, chi è questa bella ragazza? Hai fatto conquiste?- dice uno dai capelli sul nero in modo ironico, che intravedo appena.
-Ma sta piangendo!- dice un altro che non mi volto nemmeno a guardare, nella sua voce c’è sorpresa.
Il ragazzo che mi ha portato in questo posto, “Jong quindi”, penso tra me, fa loro segno di tacere e mi porta in una stanza.
-Per oggi dormirai qui, io mi siederò sulla poltrona. Se ti serve qualcosa chiedi pure, ora torno un attimo dagli altri, a dopo.
Dopo aver detto questo esce dalla stanza ed io rimango sola.

Fiamme dappertutto, cerco di scappare ma le fiamme mi trattengono in casa e non riesco ad andarmene. Brucia, ho paura. Mamma! Papà! Dove siete? Devo uscire di qui, devo scappare!

Urlo.

È buio, sono in una stanza che non conosco… ah, il posto di ieri…
-Che c’è??? Che è successo?- mi dice Jong, che è già vicino a me allarmato.
Scoppio a piangere, tremando.
-Va bene, va bene, mi siedo vicino a te- dice e si siede a terra, mi prende la mano e appoggia la testa al letto.
-Domani mi spieghi- dice ancora, dopodiché si addormenta.


È mattina, Jong si sta infilando la maglietta… Oddio! Copro la faccia con le mani e arrossisco.
Si è girato e sta ridendo di me!
-Tieni!- mi lancia una felpa pulita e dei jeans -La felpa è di Zelo, anche i jeans, spero non ti dispiaccia mettere vestiti da uomo per oggi.-
-Grazie.-
-Vedo che finalmente parli! Quando hai finito di vestirti esci, sul comodino c’è anche una spazzola se vuoi.- detto ciò esce dalla stanza e chiude la porta.

10 minuti dopo sono vestita ed esco con i miei vestiti in mano.
-Ya! Jong, perché i miei vestiti?- dice un ragazzo dai capelli blu, che quindi è Zelo, dato che ho i suoi vestiti.
-Perché gli altri le stanno larghi, genio.-
-Però le stanno bene… ha un certo stile con i miei vestiti. Beh, ovvio, sono i miei vestiti!-
-Taci nanerottolo- dice quello dai capelli neri, sembra un po’ presuntuoso.
Io rimango imbambolata in piedi, li guardo come se fossero alieni.
-Buongiorno, dicci un po’, come mai stavi piangendo?- dice un altro in tono gentile. Questo qui fa un po’ paura, quindi indietreggio.
-Ahahahah! La tua faccia spaventosa le ha fatto paura. Non preoccuparti, ragazzina, lui sembra cattivo ma in realtà è il più buono- dice un altro dai capelli castani, mentre uno dai capelli più corti degli altri ride.



   
 
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