- Dorian, ho sentito un rumore.-
- Marlene, sarà Brian che cerca qualcosa da mangiare... - brontola mio marito con il viso affondato nel cuscino.
Guardo il suo profilo illuminato dalla debole luce che filtra dalla finestra della nostra camera. È invecchiato incredibilmente in questi anni: i soffici capelli scuri che mi avevano fatto perdere la testa da ragazzina sono ingrigiti in pochi anni, e pesanti rughe solcano il suo volto, un tempo così fresco e spensierato.
Io porto gli stessi, infingardi segni di questo tempo maledetto, ma in fondo, sono contenta di poterli condividere con l'unico uomo io abbia mai amato.

Era nella buona e nella cattiva sorte, dopotutto...no?

- Dorian... - mormoro nel buio, - ho paura. -
- Tesoro, non è niente, era solo... -
- No, - lo interrompo, secca. - Ho paura di... di tutto - concludo in un sussurro.
Lo sento mettersi a sedere, e non chiedetemi come, ma percepisco il suo sguardo paziente su di me.
- Marlene, amore mio - mi dice, con una voce dolce come non gliel'avevo mai sentita. - È solo questione di... -
Si blocca improvvisamente, il viso non più girato verso di me, l'attenzione non più concentrata sulla mia preoccupazione, ma sulla porta chiusa.
- Lo hai sentito anche tu?- domando, agitata.

Seguo Dorian lungo il corridoio, scendiamo le scale lentamente, le bacchette pronte davanti a noi.
I fari di una macchina di passaggio illuminano per un istante il salotto. Non mi pare di aver visto nulla di strano.

A volte i nostri occhi vedono solo ciò che vorrebbero vedere.

- AVADA KEDAVRA! -

La mia paura s'illumina di verde. Dorian si accascia sul pavimento, in un movimento raffinato che mi sembra non debba finire mai.
Non respiro. Non capisco. Non penso. Non vivo. Non voglio.

BANG!

Mi ritrovo incatenata alla parete da una serie di molteplici fili invisibili, la loro stretta è soffocante, ma io non sento...
Non sento. Non sono. Non credo.

- Marlene, Marlene, Marlene... - sussurra una voce divertita nell'ombra. - Pessima scelta dare retta a Silente...non trovi? -

Non muovo. Non parlo. Non grido. Non vivo. Non voglio.

- Mamma? -

No, Morgana, no...no, Morgana, no... no, Morgana, no... torna su, Morgana, no...

- Mamma, che succede!? -

No, Brian, no... vai su con tua sorella, Brian, no... non qui, Brian, non qui...

- AVADA KEDAVRA! -

Non respiro. Non capisco. Non penso. Non vivo. Non voglio.
Non sento. Non sono. Non credo.
Non muovo. Non parlo. Non grido. Non vivo. Non voglio.
Non vivo. Non voglio.

- Avada Kedavra... -

E la morte si accese di verde.



- Questa è Marlene McKinnon,- raccontava Alastor "Malocchio" Moody, più di quindici anni dopo, a un ragazzo dai capelli neri, - è stata uccisa due settimane dopo che la foto è stata scattata, hanno preso tutta la sua famiglia. -



Dorian, ho sentito un rumore.