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Autore: _Luna_    09/08/2012    4 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Il principe Caspian! Non riuscivo a sopportare l'idea che Susan lo abbandonasse per sempre, così ho voluto dare una seconda opportunità a questa coppia! Spero vi piaccia :3
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Edmund lo prese come uno scherzo « Oh, andiamo, ti sembra il momento di…» lo sguardo basso e gli occhi lucidi di Caspian però gli fecero capire che non si trattava di uno scherzo. Lucy si staccò da lui all’improvviso « No…Peter…no! » si buttò a terra, come se fosse svenuta e pianse. Edmund invece era paralizzato e non parlava. Voleva consolare sua sorella, stringerla forte, dirle che ora Peter era in un posto migliore ma perché illuderla di bugie? Peter era morto e nessuno poteva farlo tornare indietro, quindi perché mentirle, perché farle credere qualcosa di falso? Quel sorriso allegro e gli occhi del cielo non esistevano più. Mosse un po’ il piede, tentando di convincere se stesso dell’utilità di consolarla ma si sedette per terra, chiedendosi chi avrebbe consolato lui. Fu Caspian a cingere Lucy in un abbraccio fraterno, capendo il terrore, la malinconia e il senso di vuoto di Edmund. Non disse quasi nulla se non le solite frasi stupide che si dicono dopo un colpo al cuore.
« Avanti…alzati » voleva almeno portarla nella sua stanza ma la bambina non si mosse e continuò a piangere, stufa di essere trattata e di comportarsi da grande. Voleva tornare ad essere una bambina di quattro o cinque anni, allegra, spensierata, tornare a giocare con Peter a nascondino o a lanciarsi la palla o semplicemente a guardarsi negli occhi e sentirsi bene. Perché gliel’avevano strappato all’improvviso e stavano torturando il suo cuore? Non aveva diritto come gli altri di vivere felice? Caspian intanto aveva rinunciato a portarla a letto e stringeva quella bambina indifesa tra le braccia, accarezzandole i capelli scuri e asciugandole le lacrime. Era come consolare una Susan in miniatura e si domandò come stesse lei in quel momento. Non avrebbe voluto abbandonarla ma non poteva lasciare Lucy, ancora più fragile e sola di lei « Lucy, ora è libero » Peter non rientrava nella lista delle persone a cui teneva davvero ma era il fratello di Susan e questo bastava. Si morse le labbra perché non voleva dire a quella bambina di essere forte, come poteva esserlo dopo la morte del fratello « Piangi piccolina. Non ti vergognare, piangi più di quanto tu abbia mai fatto, ci sono io per asciugarti le lacrime e per curarti le ferite » le sistemò meglio la testa sul suo petto e rimase fermo per molti silenziosi minuti. Quando finalmente tutte le lacrime di Lucy furono esaurite la bimba ringraziò il re.
« Sono stanca…»
Ordinò ad un soldato di guardia alla porta di portarla a letto poi le diede un bacio sulla fronte « Starai meglio, Lucy. Non ora forse…nemmeno domani o tra una settimana. Ma te lo prometto, farò di tutto per farti star meglio…» fece un lieve cenno di ringraziamento ed uscì dalla sala del trono, desiderosa di rimanere da sola. Il re intanto si rivolse ad Edmund che si era seduto silenzioso a guardare il vuoto e a mormorare parole senza senso « Se c’è qualcosa che posso fare….» l’altro però scosse la testa e se ne andò senza proferir parola. Si sentì completamente inutile e tornò da Susan che però era sparita nel nulla « Susan! Susan! » come aveva potuto non pensare che la ragazza avrebbe fatto qualche pazzia una volta in sé? Corse fuori ma non trovò nemmeno una guardia e attraversò il corridoio in preda ad un’inquietudine che lo attanagliava. Dove poteva essersi cacciata, era incapace di muoversi e di pensare quindi forse non era andata tanto lontana. Dopo una folle corsa gli parve di udire la sua voce e si fermò ad ascoltare meglio. Si, era lei. E per fortuna la voce proveniva dalla stanza di Lucy. Ma certo, era andata a consolare la sorella minore. Tirò un sospiro di sollievo e si affacciò nella stanza in silenzio, sperando di non disturbare. Susan era seduta sul letto e teneva in grembo la testa di Lucy, nascosta dai capelli e dalle mani « Lucy » le sussurrava « Ci sono io, piccola Lu. Andrà tutto bene…» quando vide la figura di Caspian che stava entrando smise di accarezzare la sorella e lo guardò negli occhi, desiderosa di consolazioni e di abbracci quanto la piccola. Il ragazzo infatti si sedette accanto a lei e una mano la posò sulla schiena di lei, l’altra la utilizzò per accarezzare la bambina « Caspian…io…dov’è Peter? » la domanda gli suonò abbastanza strana ma rispose che lo stavano per seppellire vicino al palazzo. Lei annuì con la testa e iniziò a piangere silenziosamente, tentando di non farsi vedere dalla più piccola. Doveva essere forte, per lei e per suo fratello. Era compito suo proteggerli: non aveva mai capito il compito di Peter e il suo spiccato senso protettivo ma ora che non c’era più toccava a lei salvarli da ogni male fisico e morale. Così continuò ad accarezzare e a consolare la piccolina finché non divenne notte inoltrata e non si addormentò « Andiamo…lasciamola dormire…ora non soffre » si presero per mano ed uscirono dalla stanza in silenzio.




N.d.A. Eccomi! Dunque, lo so che vi ho fatto attendere tanto per questo nuovo capitolo ma ho avuto parecchio da fare! Io parto per una decina di giorni ma vi prometto un aggiornamento per quando torno! Intanto, fatemi sapere che ne pensate! :D
Luna

   
 
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