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Autore: jeffer3    10/08/2012    8 recensioni
In collaborazione con charlietno.
Santana e Rachel sono due patite di scommesse. Da qui, si susseguono una serie di vicende, incentrate sulle sfide che le due si rivolgono constantemente.
Dal capitolo I :
“Hobbit! Non ti avevo visto… ti avevo preso per il cestino della palestra.” Iniziò procurando un sonoro sbuffo nell’altra. “Non credi che sia capace di fare quanto detto?”
“Ma per favore, sono sicura che non ce la faresti mai.” Affermò, sicura, la diva, mentre la latina le si avvicinava poco a poco con le braccia incrociate.
“Scommettiamo?” chiese, allora, sollevando le sopracciglia.
“Scommettiamo!”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, bella gente! Dopo exchange of body, ritorno con quest'altra ff, ma parlerò meglio alla fine (per chi non si stanca prima xD).
volevo solo dire che, nella prima scommessa, vabbè, insomma quando si parla di numeri, il 'leggere nel pensiero' riguarda anche voi lettori! quindi, sì, insomma, seguite i calcoli e fatemi sapere poi!
Ora vi lascio alla lettura, ci rivediamo alla fine!




Avevano iniziato, casualmente, dal secondo anno di liceo.
Era una giornata come un’altra per Santana: un insulto qui, uno sgambetto là e via che era arrivata all’ultima ora di lezione, quella di educazione fisica.

La signorina Goolsby, quella vecchia megera che faceva loro da insegnante, era una fissata con le corde. Parliamo di quelle appese al soffitto, che si devono “scalare”; insomma, sciocchezze per una cheerio, abituata alle follie della Sylvester, motivo per cui l’ispanica era piuttosto seccata di trovarsi lì, certo, se vogliamo escludere il divertimento, che provava vedendo sfracellare al suolo i suoi compagni più goffi ed imbranati.
Intenta com’era a limarsi le unghie nell’attesa che finisse quello strazio, capì, un po’ a scoppio ritardato, che dovevano averla chiamata un paio di volte prima che effettivamente ci facesse caso.

“Lopez! Andiamo, vuoi darti una mossa?! Sali su quella corda!”
“Arrivo, arrivo…” fece con tutta la calma del mondo la latina “Tanto potrei salire e scendere anche ad occhi chiusi, in massimo 10 secondi.”
“Seh, valla a raccontare a qualcun altro.” Una voce si sentì improvvisamente dal gruppetto lì vicino, al cui centro si trovava una Rachel Berry a braccia incrociate, che fissava, con sguardo di sfida, l’ispanica.
“Hobbit! Non ti avevo visto… ti avevo preso per il cestino della palestra.” Iniziò procurando un sonoro sbuffo nell’altra. “Non credi che sia capace di fare quanto detto?”
“Ma per favore, sono sicura che non ce la faresti mai.” Affermò, sicura, la diva, mentre la latina le si avvicinava poco a poco con le braccia incrociate.
“Scommettiamo?” chiese, allora, sollevando le sopracciglia.
“Scommettiamo!”


 
Mai Santana Lopez avrebbe pensato che Rachel Berry fosse una malata di scommesse.
Mai Rachel Berry avrebbe pensato che Santana Lopez fosse, ugualmente, una malata di scommesse.
A quanto pare, dovettero ricredersi entrambe.


 
Liceo




 
“Quinn, te l’ho detto, facciamo solo qualche scommessa.”
“Andiamo, San, con la Berry? Miss ho-le-calze-più-fighe-del-mondo-la-mia-bis-nonna-ne-sarebbe-fiera? Ma che hai fumato?!” sbuffò per l’ennesima volta la bionda, al fianco della latina.
“Oh, andiamo, da quando in qua ti interessa di quello che faccio co-“ si interruppe improvvisamente, dopo aver notato qualcuno nel corridoio “Nana!”
“Buongiorno, Santana…” fece un po’ scocciata la diva, per poi rivolgersi alla bionda che le era a fianco “Buongiorno Qui-“
“Se, se, ciao Berry” tagliò subito corto l’altra, allontanandosi dalle due.
“Ma si può sapere che le ho fatt-“ iniziò la più bassa per essere poi interrotta dall’altra.
“Facciamo scommessss”
“Perché ‘ssssss’?” chiese, un po’ stranita l’altra.
“Perché suona meglio!” esclamò l’ispanica, facendole roteare gli occhi.
“Ok, spara.”
“Scommetto che riesco ad indovinare cosa pensi!”
“Santana, perché vuoi perdere? Potrei pensare ad un’infinit-“
“Sì,sì,sì, vabbè. Un numero.”
“Eh?”
“Indovinerò che numero stai pensando, però mi devi seguire…” iniziò, per poi aggiungere subito dopo “ti dirò una serie di calcoli da fare.”
“Ok…” accettò, allora, la piccola diva interessandosi “Ci sto. “
“Bene! Pensa un numero.”
“Fatto...” fece, dopo averci pensato poco, l’altra. “Qual è?” Chiese, quindi, subito dopo.
“Berry, quale parte del ‘segui il mio-“
“Hai ragione, hai ragione. Vai, dimmi, ho pensato il numero”
“Oh, sia lodato il cielo. Allora, moltiplicalo per due”
“…Oook”
“Somma, al numero ottenuto, 10”
“…mmm fatto”
“Dividi tutto per 2”
“Ok…”
"Meno il numero che hai pensato all'inizio.."
"Sì..."
“E’ 5!” esclamò, tutta trionfante, l’ispanica, lasciando interdetta la più bassa.
“M-ma, cioè… com-come?”
“Sono sensitiva, Hobbit!” fece con noncuranza “E ho anche vinto”
“No, no, no! E’ un caso! Un dannatissimo cas-“
“Pensa un numero” le propose, allora, seccata la latina.
“Fatto!”
“Moltiplicalo per due.”
“Ahà… non ci riuscirai mai questa volta…”
“Somma il tutto ad 8”
“Ok…”
“Dividi tutto per due... il tutto meno il numero che hai pensato all'inizio"
“Ci siamo!”
“Sai che ti dico, Hobbit? Ho deciso di stupirti… hai presente il numero che hai ottenuto?”
“Certo…” rispose, un po’ confusa.
“Devi associare questo numero ad una lettera dell’alfabeto… in pratica, se è 1 allora A, se 2 allora B, se 3…”
“Ok, ok! Fatto, allora?”
“Ora, devi pensare ad una nazione che inizi con quella lettera…”
“Mmmmh… o-ok.”
“Adesso, con la lettera che segue dell’alfabeto – quindi, se ti era uscito A, ora è B, se ti era uscito C ora è-“
“Conosco il susseguirsi delle lettere, Lopez” la interruppe accigliata.
“Se, se. Ora, devi pensare ad un animale che inizi con quella lettera”
“Ssssì…”
“Pensa al colore di quell’animale…”
“Ok…”
“Berry?”
“Sì?”
“Non ci sono elefanti grigi in danimarca” disse, con la massima tranquillità del mondo, lasciando l’altra senza parole. “Te l’ho detto, sono sensitiva.”
“M-m-ma… Dov’è il trucco?!”
“Ma quale trucco e trucco, ciccia, ho vinto. Hai perso, per l’ennesima volta. Sono una sensit-“
“Ssssshhh! Non è vero! C’è il trucco, lo so, io-“
“Facciamo un’altra scommessa.”
“Prima mi devi dire il trucco” fece accigliata la diva.
“E’ per comprovare le mie doti!”
“Di’” la esortò allora, interessata, l’altra.
“Indovinerò la tua password di Facebook.” Affermò, facendo scoppiare a ridere la mora al suo fianco.
“E quale sarebbe?” le chiese allora, trattenendo a stento le risate.
“Dammi 24 ore!”
“Non ci riusc-“
“24 ore.” Ribadì, sicura la latina.
“E sia.”

 
La sera stessa, dopo aver ingaggiato un paio di complici, Santana entrò sul social network. Dopo aver, con somma soddisfazione, visto la piccola Berry in linea, decise di dare inizio alle danze, scrivendo un post sulla propria bacheca.
Santana Lopez  Woho! Che figata, su fb se scrivi la tua password come commento, escono gli asterischi!
A Quinn Fabray, Noah Puckerman, Brittany S. Pierce e altre 3 persone piace quest’elemento.
Santana Lopez *******
Noah Puckerman **************
Noah Puckerman yeah!
Quinn Fabray **********
Mercedes Jones ****** ahahahhaha
Rachel Berry Faberryislove
Santana Lopez WTF?!
A Quinn Fabray, Noah Puckerman, Mercedes Jones e altre 27 persone piace quest’elemento.
Santana Lopez E comunque, ho vinto. Ancora.
Rachel Berry Ti odio.





 
“Ci vediamo stasera, Sannie?” chiese la biondina preferita dell’ispanica, all’uscita da scuola.
“Certo Brit-Brit, non vedo l’ora” le disse, sporgendosi per lasciarle un bacio sulle labbra.
Non appena si staccarono, l’attenzione della biondina si focalizzò sulla piccola diva, che stava nel bel mezzo dei giardini, con lo sguardo rivolto verso l’alto.
“Ma… Rachel sta cercando di parlare con gli uccellini, San?”
“Eh?” Chiese confusa l’altra, per poi realizzare che, sì, effettivamente la piccoletta stava avendo un comportamento strano, per cui la latina non tardò a richiamarla.
“Ehi, Berry! Ti si è bloccato il collo a furia di dover sollevare lo sguardo per parlare con qualcun-“ si interruppe, però, vedendo una strana espressione sul volto della diva… un’espressione che aveva imparato a riconoscere.
“Brit, vado, la nana ha in mente un’altra scommessa! Ci vediamo dopo” la salutò di nuovo, iniziandosi ad allontanare.
“San?” la richiamò, però, da lontano la ballerina.
“Dimmi, paperotta”
“Puoi stare attenta per favore? Ho parlato con le fatine e i folletti per proteggerti, però l’ultima volta non sono bastati. Quando hai cercato di saltare un tavolo da ping-pong intero, sei cadut-“
“Sì, beh, Britt…”
“Sai quanto adori le tue labbra… non farti male di nuovo, per favore”
“Tranquilla…” iniziò riavvicinandosi “Starò più attenta, ok?” le chiese, osservando il piccolo broncio che si era formato sul volto della più alta. “Ok?”
“Va bene…” concordò, per poi sorridere quando l’altra le posò un bacetto leggero sul naso, prima di allontanarsi.
“Spara, Berry.”
“Lo vedi questo palo della luce?” iniziò, sghignazzando, la piccola diva.
“Sì, nana, è qui davanti a me.”
“Segui quanto ti dirò… sappi che potrai anche ritirart-“
“Pfffff, ma va’. Dimmi.”
“Bene. Allora, dovrai arrampicarti su questo palo, mi segui?”
“Ahà, un gioco da ragazzi, ho già vinto.”
“Non così velocemente, Tarzan. Dovrai arrampicarti fino in cima; da lì, dovrai saltare su quest’albero, aggrappandoti al ramo.”
“mmmh…”
“A questo punto, ti porterai sull’altro lato del suddetto albero e ti lancerai su quell’altro palo della luce… ci sei?”
“Ok, poss-“
“Non ho finito...” le disse, poi, con un ghigno.
“O-ok…”
“Dunque, da lì, salterai sul cornicione della scuola, lo vedi?”
“Ahà…”
“Lo percorrerai e ti intrufolerai nell’ufficio di Figgins” concluse, soddisfatta, rivolgendole un’occhiata eloquente. “Ti ritir-“
“No! Ce la farò, posso farcela”
“Scommettiamo?”
“Scommettiamo!” concluse l’ispanica, avvicinandosi al primo palo da scalare. Prima si salire, però, si girò un’ultima volta verso Rachel, come ricordatasi di qualcosa.

“Hobbit?”
“Sì, Santana?”
“Prima di rischiare di morire o essere espulsa, dimmi… come è andato il corteggiamento alla Fabray??” le chiese, lanciandole occhiate allusive “Ho sentito che siete andate da Breadsticks ieri sera, ma Quinn non mi ha voluto dare altri dettagl-“
“Forse perché non sono affaracci tuoi, Santana!”
“Ooooh, andiamo! C’è stato qualche dopo serata??” chiese, poi, alzando le sopracciglia “A casa di qualcun-“
“Lopez!” la interruppe subito l’altra, rossa come un peperone “Sali su quel dannatissimo palo!”
“Certo che… detto così suona proprio male, nana. Sei stata in qualche locale di lapdance, per cas-“
“Santana!”
“No, giusto, così… sai, Quinn dovrebbe sapere di un tuo eventuale passato burrascos-“
“Ma la vuoi smettere?!”
“Ok, ok. Vado.” Fece, arrendendosi l’ispanica e iniziando ad arrampicarsi.
Riuscì effettivamente a salire fin sopra il primo palo della luce. Saltò, poi, brillantemente sul ramo, riuscendovisi ad aggrappare.
“Woho! Sono grande!” si complimentò, quindi, con sé stessa la latina.
Presa, tuttavia, dalla gioia di quel piccolo successo, nel tentativo di passare dall’altra parte dell’albero, poggiò male il piede destro.
“Oh, cazz-“
Uno scrosciare di foglie precedette un tonfo, segno inconfondibile della caduta della cheerio.
“Pooooorca di quell-“
“Santana!” la richiamò la diva, avvicinandosi. “Tutto ok?”
“Mha! Non saprei…santisssssimi numi!” provò, quindi, a parlare tra un’imprecazione e l’altra. “Diciamo ch- Bontà divina, che dolore!”
“Prendo la macchina, ti porto all’ospedale.”
“Eh, sì, grazie.”
“E comunque ho vinto.”
“Fanculo, Berry.”






 
“Oh, andiamo! E’ troppo!” protestò per l’ennesima volta la diva.
“Senti, nana, puoi accettarla o no. In fondo è una scommessa, sei liberissima di tirarti indietro.”
“No! Non mi tirerò mai indietro!” protestò subito, per poi riprendere a parlare “Però, andiamo, Santana è troppo! Davanti a tutti quelli del glee, ti prego, almeno… non lo so, eliminiamo lo strusciamento su Quinn!”
“Eh?! E perché mai? Quella è la parte più divertente, in cui il bietolone si renderà conto ch-“
“Nessuno sa di me e lei, a parte te e Brit! Andiamo! Almeno questo…” chiese, supplichevole.
“Oh, e va bene. Sei proprio una pusillanime, Berry. E sia, niente strusciamento sulla bionda, tutto il resto però sì…” fece, sghignazzando. "Sono sicura che non riuscirai ad andare fino in fondo”
“Ehi, ragazze” richiamò la loro attenzione Quinn, che si stava avvicinando assieme a Brittany, per poi posizionarsi alla destra della diva, prendendole la mano e carezzandola dolcemente.
“Andiamo al glee??” chiese tutta entusiasta la ballerina, facendo fare una giravolta alla propria ragazza. “Non sei emozionata, Sannie??”
“Ooooh, non puoi nemmeno immaginare quanto BritBrit!” le rispose, rivolgendo un’occhiata eloquente alla piccola diva. “Andiamo gentaglia?” chiese, poi, all’altra coppia, mentre si incamminava verso l’aula.


“Ehm.. professor Schù?”
“Dimmi, Rachel!” fece tutto entusiasta il professore, aspettandosi qualche proposta per le regionali.
“V-vorrei… mh, eseguire un pezzo… posso?” chiese, quindi, un po’ imbarazzata.
“C-certo! Figurati, da quando in qua sei così timorosa di chiedere una cosa tanto scontata?”
“Non sono timorosa…” borbottò avvicinandosi allo stereo, mentre la latina si iniziò a muovere, euforica, sulla sedia.
“Sarà epico…” commentò quindi a bassissima voce quando la canzone finalmente partì.
“M-ma… cosa?” fece un attimo confuso il professore, sentendo la canzone, decisamente non da Rachel Berry, ma più che altro da strip club, che la piccola diva accompagnava con movimenti decisi del fondoschiena mentre dava le spalle al resto dei compagni.
Continuò così, finchè, mentre il ritmo della canzone cambiava, si tolse l’elastico dai capelli, smuovendoli a destra e sinistra con fare sensuale e, una volta giratasi verso gli altri, iniziare a sbottonarsi i bottoni della camicetta che indossava.
“R-Rachel?” sembrò richiamarla un Finn, fin troppo preso dallo spettacolino.
Ignorandolo completamente, la piccola Berry si tolse del tutto l’indumento, rimanendo solo in reggiseno e gonna, avvicinandosi, con fare decisamente malizioso, ai compagni che si trovavano in prima fila; tutto questo, non prima di aver lanciato un chiaro sguardo di sfida all’ispanica.
Seguendo sempre il ritmo della canzone, prese quindi a strusciarsi su Artie, salendogli direttamente a cavalcioni sulle gambe, cantandogli alcune strofe della canzone direttamente nell’orecchio.
Dopo aver riservato lo stesso trattamento a Mike, si riposizionò, quindi, al centro dell’aula, dove, con un movimento lento, fece scendere la gonna fino ai propri piedi, calciandola, poi, lontano e rimanendo, così, solo in intimo.

“Wohooo! Berry! Ci sai fare!!” esclamò, tutto preso Puck, osservando entusiasta la scena e spezzando il silenzio che aleggiava nell’aula, fatta eccezione per la musica e per una Santana, che, a stento, riusciva a contenere le risate, pensando, tra l’altro, che ora doveva arrivare il bello.
Secondo la scommessa fatta, infatti, Rachel avrebbe dovuto levarsi anche il reggiseno e, infatti,  questa stava proprio ora continuando ad ondeggiare al centro dell’aula, cercando il coraggio per farlo.
La piccola diva, tuttavia, finì per temporeggiare troppo e, ormai passato del tempo, la musica cessò.
Aveva, quindi, perso la scommessa.
“Maledizione!” imprecò a testa bassa, mentre una Quinn, ancora esterrefatta, prendeva il proprio cappotto per precipitarsi sulla propria ragazza e coprirla alla meglio per portarla in bagno.
“HA’!” Scattò subito in piedi l’ispanica, puntando un dito contro Rachel, che ora stava venendo trascinata fuori l’aula dalla Fabray. “Sapevo che non saresti arrivata fino in fondo, nana! Sei prevedibile! E io ho vinto!” esclamò trionfante, vedendo le due uscire dall’aula, mentre la bionda le rivolse un’occhiata omicida e la propria ragazza, seduta a fianco, uno scappellotto.





 
“Britt… sono così stanca…” si lamentò per l’ennesima volta l’ispanica, sdraiata sugli spalti con la testa appoggiata sulle gambe della suo biondina preferita.
“Lo so, Sannie… Sue ci ha fatto lavorare peggio degli elfi a Natale... ” concordò l’altra, accarezzandole piano i capelli, prima che la sua attenzione si spostasse su due figure che si stavano avvicinando. “Arrivano Rachel e Quinn”
“Mmmhhh” mugugnò infastidita l’ispanica, abbracciandosi, letteralmente, l’avambraccio della propria ragazza.
“Ehi ragazze” Salutò, Quinn, una volta sedutasi al fianco delle due.
“Ciao Britt! Santana??” La richiamò, piano, la diva.
“Cosa vuoi Hobbit?” bofonchiò l’altra, con gli occhi chiusi, cercando di non pensare a nulla se non alle dita della sua paperella che le accarezzavano i capelli.
“Facciamo scommessss” propose, quindi, su di giri.
“Ooooh, nana, sono distrutt-“
“Ahà, pusillanime.”
“Che hai detto, sorella di Frodo?!” scattò sull’attenti l’ispanica.
“Niente…”
“Avanti, fammi sentire…”
“Lauren.”
“Lauren?” chiese, non capendo.
“Zizes.” Mise in chiaro Quinn, passando dolcemente una mano sulla schiena della piccola diva.
“La balenottera wrestler?!” fece, un po’ allarmata, Santana, ben consapevole dei trascorsi della ragazza.
“Proprio lei!” confermò emozionata la diva.
“O-ok… cosa dovrei fare?”
“Ecco, devi seguirmi”
“Oh, Dio… l’ultima volta che l’hai detto sono finita in ospedale”
“Sì, beh, tranquilla…”
“Certo, tranquillissima.”
“Allora, attualmente si sta aggirando per i corridoi”
“Non è una novità, Berry, vai al punto…”
“Dunque, dovrai correre, per poi, con una scivolata, passarle giusto in mezzo alle gambe, ci sei?”
“Oh, bene! Tipo tunnel insomma, perfetto. Vado” fece alzandosi.
“Nah, aspetta.” La fermò la bionda più bassa “Scivolando le dovrai afferrare le caviglie, per farla cadere esattamente a faccia per terra.” Concluse, facendo boccheggiare un attimo l’ispanica, che provò a ribellarsi.
“M-ma… insomma, mi costringete a morte certa! Se non cade, m’ammazza, per aver tentato di farle del male, e se cade… oh, non voglio nemmeno pensarci! Andiam-“
“Aaah! Te l’avevo detto, Rach! Era troppo per lei…” fece allora la bionda rivolta alla propria ragazza.
“Ehi! Vi state vendicando! Lo so! E’ per lo strip della nana, Quinnie, per caso??” chiese, quindi, la latina rivolgendo un’occhiata allusiva all’amica.
“L’hai fatta strusciare sui ragazzi!” esclamò, allora, arrabbiata, quella non riuscendo più a contenersi.
“E beh?! Che gusto c’era altrimenti?”
“La potevi far strusciare su di me almen-“
“AHA’! E’ questo il punto! Quinnie, il mio piano lo prevedeva, ma la tua ragazz-“
“Ora basta!” le interruppe subito la diva, un po’ rossa in viso “Santana, ci stai o no?!”
“Oh, e va bene, ci sto! Vado…” fece alzandosi, ma prima di fare anche solo un passo si girò verso la propria ragazza. “BritBrit ricordati che ti amo!” esclamò con fare teatrale “ E voi…” continuò rivolgendosi alle altre due “Se non dovessi più fare ritorno avrete per sempre sulla coscienza quest’amor-“
“Cammina, San” la interruppe, scocciata, Quinn, esortandole con i gesti ad andare.
“Bene. Andiamo?” chiese, quindi, la latina, vedendo che le altre non si muovevano.
“Oh, dici a noi?” fece la diva “Non ne abbiamo bisogno…” affermò, guadagnandosi un’occhiata interrogativa dall’altra “Già sappiamo che perderai questa scommessa…”
“Come, scusa?”
“E’ stata progettata per punirti, niente più.”
“Siete, siete…” iniziò arrabbiata l’altra “Non dico nemmeno cosa, perché sono una persona educata IO! E vincerò, vedrete!” concluse avviandosi all’interno della scuola.
“Perché avete mandato la mia Sannie al massacro?” chiese, quindi, alle altre due la ballerina con un piccolo broncio sulle labbra.
“Oh, Brit, tranquilla! Tornerà…” la consolò la Fabray.
“Con qualche graffio, ma tornerà” concluse poi la diva.



“T’ho eccola!” esclamò Rachel, vedendo arrivare la latina zoppicante sugli spalti.
“Tutto bene, San?” chiese, preoccupata, Brittany.
“Tranquilla BritBrit…” fece rivolgendole un sorriso, per poi spostare lo sguardo, ora infuocatosi, sulle altre due “Mi ha sbattuto contro gli armadietti! Non sono riuscita a smuovere quelle dannatissime gambe e sono rimasta esattamente sotto di lei, che, ehi, con davvero molto garbo e gentilezza, ha posato sul mio torace… sulle mie TETTE, ad essere precisi, tutto il suo stramaledettissimo peso!” urlò agitandosi sempre di più, mentre scatenava l’ilarità di tutte le altre. “Mi ha preso per la divisa, poi, e senza troppi complimenti, ha fatto sfracellare la mia preziosa schiena sui dannati armadietti.” Concluse poi, sedendosi, finalmente, e passandosi stancamente una mano sugli occhi. “Vi sto odiando.”
“O-oh, andiamo San!” provò a parlare Quinn, ancora scossa dalle risate.
“Silenzio, compagna del nano”
“Eddai, che sarà mai” fece tranquillamente la diva, per poi aggiungere con fare orgoglioso “E comunque, ho vinto!”
“Fottiti, Berry.”




Angolo dell'Autrice
Eilà bella gente! Spero che vi stiate tutti godendo l'estate! (io ho dovuto riniziare a studiare, quindi sono fregata, ma questa è un'altra storia)
Volevo dirvi un paio di cosette...
La storia... dunque, era nata inzialmente come one-shot... però mi son detta che alla fine di spunti ce ne sono tanti, quindi potrei continuarla ancora, magari non tanti capitoli, ma una cosa, così, carina che riguarda gli anni del liceo, del college, matrimonio e via dicendo!
Chiaramente, ora, il tutto sta a voi! Nel senso che se piace, allora la continuerò, altrimenti la modificherò come shot e la bloccherò qui... insomma fatemi sapere cosa ne pensate!
Dovevo dire altre cose, credo, ma me ne sono completamente dimenticata... vabbè fa niente!
A presto (forse), bella gente! :D
  
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