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Autore: MadLucy    10/08/2012    3 recensioni
Le mani di Mello strattonano rudi la stoffa nera della maglia, costringendola addosso al suo corpo, coprendo il bacino nudo. Tonfi e sibili attutiti dalla densità del buio.
-Ti sei dimenticato di dire buongiorno.-
Near non risponde, rannicchiato su un mucchio di stracci che riconosce impassibile come i suoi vestiti. Il freddo striscia su ogni centimentro della sua pelle riesca a possedere.
-Hai ottenuto quello che volevi. Ora puoi anche andartene.-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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r<A Checkmate.





Un ronzìo placido e indifferente turba le sue ciglia diafane.
Near schiude le palpebre di velluto, con un frullìo argenteo. Non reagisce al silenzio, rassegnato e assorto, senza attendere nulla. Asseconda quel rumore perpetuo ed instancabile ad insistere nelle sue orecchie, definendolo in breve. Un computer.
Già. La durezza polverosa di piastrelle squadrate preme sulla sua guancia. Come non riconoscere il pavimento su cui siede ogni giorno? Una lucina metallica ammicca verde in un angolo qualsiasi.
Immobilizza il respiro nell'aria fredda. Gli occhi giacciono sulla superficie del terreno, come biglie pigre.
Near lo sente distintamente. Imprime se stesso in ogni movenza, Mello.
I suoi gesti sono strappi bruschi e urgenti, incitati dal tempo che stanno perdendo senza soluzione. Frementi dalla consapevolezza dei secondi a fuggire dal suo avvenire.
Le mani di Mello strattonano rudi la stoffa nera della maglia, costringendola addosso al suo corpo, coprendo il bacino nudo. Tonfi e sibili attutiti dalla densità del buio. Sussurri nel nero.
Urlando spiegazzerebbe il morbido e pacato manto di tenebre della stanza.
-Ti sei dimenticato di dire buongiorno.-
Near non risponde, rannicchiato su un mucchio di stracci che riconosce impassibile come i suoi vestiti. Il freddo striscia su ogni centimetro della sua pelle riesca a possedere.
-Hai ottenuto quello che volevi. Ora puoi anche andartene.-
La sua voce è senza suono, così sottile da perdersi nell'intreccio liquido del buio. Si atteggia da ordine, ma nelle sue sillabe si consuma la consapevolezza che Mello lo stia già facendo.
Il suo corpo sfiora il buio in una chiazza di candore nauseante. Sbiadisce, assalita dal nero e troppo silenzioso per opporsi. I suoi contorni si disciolgono e confondono in tremolanti sfocature d'un grigio ibrido fra tenebre e niente. 
Passi determinati risuonano con autorevolezza. Stivali.
Mello si china a terra, le ginocchia inguainate di pelle sul granito.
-Se tu fossi tremendamente irresistibile,- inizia con voce arrochita di lento compiacimento, -sarei obbligato a rimanere.-
Gli sfiora il mento solo con la punta delle dita, come se si trattasse di qualcosa di ripugnante, in una carezza tagliente. 
Near non si oppone, le iridi immerse nel vuoto, nel tentativo di visualizzare in quella cortina gelida il volto di Mello. Crudo. Vivido. Vorace.
Quella notte è stata un delirio malsano. Ha urlato, forse. Lo stridere acuto dei suoi gemiti è sostituito da un silenzio ostinato, ora. Labbra serrate.
-Cercando risposte, troverai solo domande.- lo avverte Mello, aguzzando gli occhi palpitanti di trionfo.
-Non esiste quesito a cui non sappia trovare risposta.- Near si stringe su sè stesso, attraversato da un brivido infertogli dal pavimento. -Dovresti saperlo.-
Mello para la stoccata con abilità. Afferra la pesante giacca di pelle e ferro che pende dal suo braccio e la getta su di lui, con un ghigno storto. 
Lo colpisce sul volto, con tutta la crudeltà delle sue borchie. L'albino non emette un suono e, con un gesto disinvolto, se la drappeggia sulle spalle. Sa di cioccolata e polvere da sparo.
L'altro attira a sè il gracile corpo candido, morde con vigore la gola esile per sentirne un'ultima volta il sapore.
-Sei stato bravo.-
Near non abbassa lo sguardo, assente. -Mi stai pregando di trattenerti qui?-
Mello si alza, con un movimento fluido e un ghigno dolce di trionfo.
-Non oggi, Near. Non oggi.- L'ombra di una risata lambisce il suo tono graffiante. -Su, non fare i capricci.-
I suoi passi si confondono nell'oscurità.
Near tace. I minuti si susseguono esasperatamente esatti, uno dopo l'altro, senza che il suo corpo immobile riesca ad accorgersene.
Mello se ne è andato da un'ora, due, tre. Il tempo diventa sabbia, in una spiaggia che può solo accumularne fino a perdere cognizione della sua quantità.
La mattina sorge senza potere illuminare il suo buio, impedita da quelle persiane serrate e quella porta chiusa.
Piano piano, voci e mani a bussare divengono più ingombranti.
-Near?-
-Near...-
-Va tutto bene?-
-Possiamo entrare?-
-Near, cosa c'è?-
-Fra cinque minuti entriamo!-
-Near, ti prego!-
Non si chiede nulla, Near. Non si giudica. E non vuole mentirsi. La sua mente è sospesa in un silenzio distaccato.
Unicità è perfezione ineccepibile. Quella notte non si ripeterà mai. Le sue labbra si sono strette per non concedere più nulla.
Adesso riesce a realizzarlo. Il pavimento fa male.



































Note dell'Autrice: Diciamo che, con questa one-shot, ho deciso di mettere a dura prova il mio IC. Altrimenti non c'è gusto.
Inoltre, nonostante Mello non sia affatto un personaggio leggero e divertente, si ostina a voler apparire così. Allora ho deciso di accontentarlo, per una volta.
Ho scelto di descrivere un Mello beffardo e quasi trionfante, invece che oppresso e tormentato come di solito lo prediligo.
Non nego che trattare Near qua non sia stato facile. Però io ci ho provato, poi giudicate voi. ^-^
Grazie mille per avere letto. Spero recensirete,
Lucy
  
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