Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: yan_mazu    22/02/2007    7 recensioni
[Questa fanfic è liberamente ispirata al j-drama «At Home Dad», di cui consiglio a tutti la visione. Qualsiasi altro riferimento a fatti, cose, occhi mangiati e persone è voluto!] Kurogane è un pubblicitario di successo. Ha un moglie, una figlia, un animaletto domestico e una nuova casa. E anche dei vicini... stravaganti. Ma specialmente Kurogane è un inguaribile maschilista. Ma cosa succederebbe se si ritrovasse a fare il casalingo?
Genere: Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Note Incoerenti
>> Guardate «At Home Dad», è splendido!
>> Per me Kurogane è ALTO. Se guardate l' anime e il manga, vedrete che deve stare sempre cuvo per entrare nell' inquadratura insieme agli altri.
>> Se non capite questa fanfic... non è colpa mia! Non l' ho ben capita nemmeno io.




La macchina correva tranquilla per le strade della città. «Papà, quando arriviamo? Quando arriviamo?», chiese dal sedile posteriore la bambina, impaziente.
«Aaaah, Sakura-chan, non disturbare Kuro-papà mentre guida!», rispose il biondo giovane seduto nel lato passeggero.
Kurogane fischiettò allegramente. La sua vita non poteva andare meglio di così: era un affermato pubblicitario (era stato lui a convincere il famosissimo Seishiro Sakurazukamori a comparire nel suo spot pubblicitario, recitando lo slogan che l’ aveva reso famoso – Io, mi prendo un Subaru) e, non gli dispiaceva ammetterlo, guadagnava uno spropositato mucchio di soldi. Aveva una famiglia meravigliosa, una moglie tutta casa e emo, una figlia un po’ stonfa ma tanto dolce e carina… E ora, finalmente, aveva anche una nuova casa. Il quartiere che aveva scelto era uno dei più tranquilli e pacifici di Tokyo, lontano, MOLTO LONTANO dalla famosa Torre e dalla vita frenetica del centro.
Kurogane guidava impaziente di giungere a casa.


Fay, dal canto suo, era tutto un fremito: trovava particolarmente eccitante dover esplorare la casa nuova, e… collaudarla fornicando di qua e di là. Sempre stando attenti alla piccola Sakura-chan. Una volta li aveva scoperti a fornicare nel camino, e non era stato facile spiegarle cosa stava succedendo, né perché il suo papà indossasse solo degli slip rossi con pelo bianco. E’ vero, rimpiangeva un po’ il suo passato di modello… la passerella gli mancava parecchio, gli applausi della gente e la biancheria intima lanciata nella sua direzione… Erano sensazioni che la biancheria sporca di Kurogane, lasciata in giro per casa, non gli trasmettevano. Ma non importava: si sistemò con un gesto un ciuffo ribelle di capelli e scacciò quel sentimento così emo. Stavano andando nella loro nuova casa… la loro casa!!!

Finalmente la famigliola felice arrivò a destinazione. Parcheggiarono la macchina nel delizioso garage rosa e corsero subito a dare un’ occhiata. Kurogane guardò suo moglie e sua figlia scorazzare per le stanze, rincorrersi in giardino, pulire la cacca di Mokona sul tappeto nuovo e ridere di gusto. Decisamente, la sua vita era perfetta.

«Mi scusi…»
La voce alle sue spalle lo fece trasalire.
«Sì…?»
«Salve, noi siamo i suoi nuovi vicini», si presentò l’ uomo che l’ aveva chiamato poco prima. «Il mio nome è Touya, e questo è mio moglie Yukito.»
Yukito fece un timido cenno di saluto.
«Ah… grazie per il benvenuto. Io sono Kurogane e quello è mio moglie Fay. La bambina è nostra figlia, Sakura.»
I due salutarono vivacemente i vicini.
«Sa, abbiamo anche noi un figlio», disse sommessamente Yukito. «Si chiama Shaoran, e a prima vista credo abbia la stessa età di vostra figlia.»
«Non è meraviglioso?», chiese Fay avvicinandosi.
«Certo, la piccola Sakura-chan ha già trovato un amichetto», rispose Kurogane.
«No, mi riferivo al vestito dello Signora Yukito! E’ meeeeeraaaaaviiigliooooosoooo!»
Fay e Yukito cominciarono a emettere gridolini di gioia e a parlare di vestitini rosa e pizzi e merletti.
«Ah, i mogli», commentò Kurogane soddisfatto. «Non c’è niente di meglio che tornare a casa stanco la sera e trovare tuo moglie che ti accoglie a braccia aperte con la cena pronta! Vero, vicino?»
«Uhm…», borbottò Touya. «Una cosa migliore c’è.»
«E cosa?»
«Preparare la cena e accogliere a braccia aperte tuo moglie che torna dal lavoro!», esclamò Touya ridendo di gusto e ritirandosi in casa, lasciando un Kurogane più perplesso che mai.

Il giorno seguente Kurogane si svegliò di buon’ ora, e trovò suo moglie Fay che già cinguettava allegramente tra i fornelli in cucina.
«Ma che bravo moglie che ho!» disse, facendo il suo trionfante e virile ingresso nella stanza, afferrando un croissant che sembrava avere 314 sottili strati di deliziosa pasta e un ripieno di marmellata di ciliegio (no, non è un errore, ciliegio, con la o).
All’ improvviso Kurogane sentì, chilometri verso il basso, un tonfo. Abbassò lo sguardo e vide che la piccola Sakura-chan si era gettata contro le sue gambe, e ora stava tirando i suoi pantaloni.
«Kuro-papà mi sistemi i codini?»
«Sciocchina», rispose Kurogane, chinandosi e prendendo la figlioletta in braccio, «tu non hai la coda!»
Fay si lasciò scappare una risatina, mentre serviva in tavola il resto della colazione.
«Ma no, Kuro-sciocchino, la piccola Sakura-chan intendeva i codini nei capelli!»
Così dicendo il mamma prese dalle mani di Sakura-chan due deliziosi laccetti con dei bulbi oculari e le sistemò l' acconciatura.
Dopo qualche altra scenetta familiare particolarmente melensa, Kurogane si alzò da tavola e prendendo la sua 36 ore (24 ore erano troppo poche per un uomo come lui) e salutando la sua famiglia, diede un simpatico calcio a Mokona e si incamminò verso il suo ufficio.

«Salve salvino!», cinguettò Yukito, il suo vicino di casa.
«Salve anche a lei», brontolò Kurogane. Detestava avere a che fare con la gente.
«Anche lei percorre questa strada, eh?»
«Che perspicacia sconvolgente», bofonchiò in risposta, camuffandolo da colpo di tosse.
«Va al lavoro?»
Kurogane roteò gli occhi. E anche altro, un paio di metri più in giù.
«Sì… Lei che fa? Va a farsi pitturare le unghie di prima mattina?»
«Ma che sciocchino», rispose Yukito, «vado a lavorare!»
«Lo stipendio di suo marito non basta a tirare avanti la baracca?»
«Suo moglie ha proprio ragione, lei è un inguaribile burlone! Mio marito non lavora, rimane a casa a badare alle faccende e al piccolo Shaoran. Uh, ecco dove devo svoltare. Arrivederci!»
Kurogane osservò il suo nuovo vicino allontanarsi, e sospirò. Dov’era andato a finire il mondo? I mogli a lavorare e i mariti a spazzare per terra… No, anche a costo di sembrare bigotto, lui i mogli li voleva in casa.

Dopo qualche minuto arrivò in ufficio, spalancò la porta facendo volare per la stanza i due custodi, che stavano giustamente custodendo.
«Ah, Kurogane. Potresti venire un momento nel mio ufficio?», gli chiese il signor Fuuma, il suo datore di lavoro.
«Certo», gongolò lui, pensando che fosse giunto il tanto sospirato aumento. D’ altra parte il suo ultimo spot era stato un successone.
«Kurogane, ti prego, siediti», disse il signor Fuuma una volta entrati nella stanza, «che devo guardarti negli occhi.»
Lui non se lo fece ripetere due volte, senza sospettare minimamente cosa sarebbe successo di lì a poco.
«Ascolta… tu sei un ottimo membro«, cominciò il signor Fuuma, «e non sei mai stato colto in fallo. Mi duole molto crearti delle pene, ma…»
Kurogane corrucciò un sopracciglio, e rimase piacevolmente sorpreso di avere compiuto un’ azione con un suono tanto allitterante.
«Sei stato trasferito.»
«COSA?»
«Non ti preoccupare, sei stato trasferito in un ramo dell’ azienda che ha bisogno di pesone giovani e brillanti, proprio come te…»
~La banconota da venti euro! La banconota da cinque! La banconota da dieci euro! Quella da cinquanta!
«…vedi, avevo bisogno di dare la compagnia in mano a una persona fidata, non di certo al primo che passa…»
~Quante banconote davanti a te… Mio dolce Kamui… Le hai trovate in un portafoglio che… Ti ha reso riiiicco…
«…una persona di carattere, di polso… Una persona con le palle, insomma!»
~Questo conto corrente inizia così… ma non finisce qui! Questa cambiale ti porterà… a scoprire nuove realtà… Ooooh…
«Oh cielo, scusami ma se non rispondo questo cellulare andrà avanti a suonare fino all’ eternità», si scusò il signor Fuuma estraendo dalla tasca un cellulare. «Pronto?»
Kurogane sospirò. In fondo quella poteva essere una nuova ed emozionante avventura. Forse avrebbe dovuto lavorare di più… Ma ce l’ avrebbe fatta!
«Ah. Capisco. Sì, d’ accordo».
Fuuma richiuse il telefono e osservò compassionalmente il suo interlocutore.
«Kurogane, devo darti la tua prima notizia in qualità di amministratore della nostra azienda filiale».
Kurogane simulò un sorriso. Forse si trattava di qualcosa di buono. Il fatto che il signor Fuuma si fosse allontanato - molto - da lui, era solo un caso. Il fatto che avesse digitato sull’ interfono il numero della sicurezza era sicuramente un’ altra casualità.
«Kurogane… la tua azienda è fallita».

Fay sorrise allegramente agli altri mogli e chiedendo scusa per il disturbo, si allontanò dall’ incontro a tema «I dolci per i vostri mariti» e andò a rispondere al cellulare.


~COMING NEXT~
Episode #2
La vita di Kuro-papà è appena finita nel cesso. Cosa c’è di peggio se non ritrovarsi di colpo con una casa nuova da pagare, una figlia in piena crescita, e disoccupati? Forse, di peggio c’è che tuo moglie ha appena ricevuto una proposta indecente da una sua vecchia conoscenza…

  
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