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Autore: londra555    10/08/2012    15 recensioni
AU
-Si ma in questa scuola di decerebrati non si trova bene! Ovviamente! Ha un quoziente intellettivo superiore a quello di tutti gli atleti e di tutte le cheerleader messe insieme e l'ingenuitá di Bambi prima che sparassero alla madre! Spesso parla per formule chimiche! Passa le serate leggendo fumetti e l'ultima volta giurerei che ne stava leggendo uno in giapponese! Anche se non sa il giapponese e...
Brittany si schiarí la gola attirando l'attenzione dei due ragazzi.
-Io credo che non sia socialmente ed antropologicamente ben visto che si parli di una persona come se non fosse presente. Soprattutto se tale persona è in realtá presente!
-Vedi? - chiese Artie indicandola come se quella fosse una prova evidente di quello che stava sostenendo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo


 

Puck saltò sul letto di scatto quando sentì quel rumore. Si stropicciò gli occhi mentre cercava di capire se l'avesse sentito davvero o se si fosse trattato solo di un sogno.

Decisamente non era un sogno.

Qualcuno stava bussando violentemente alla porta del suo appartamento. Guardò la sveglia sul comodino e sollevò gli occhi al cielo. Poteva essere solo una persona a quell'ora.

Si alzò lentamente e aprì la porta.

Santana si fiondò in casa senza dire una sola parola, si diresse in cucina e mise a preparare un caffè. Puck la seguì, si sedette al tavolo e aspettò che la sua tazza fosse pronta. Finalmente la bevve tutta d'un fiato, sperando che la caffeina facesse rapidamente effetto, e prese un lungo respiro.

-Sono quasi le tre del mattino! E io domani lavoro – disse guardando la ragazza che camminava avanti e indietro.

-Mi tradisce! - esclamò lei guardandolo negli occhi.

Puck sollevò un sopracciglio.

-Stai parlando di Brittany? Quella ragazza totalmente innamorata di te? La stessa che, quando usciamo per bere qualcosa non ti stacca gli occhi di dosso e che ti guarda con adorazione? Non che tu abbia uno sguardo meno ebete in quei casi!

Santana sbuffò.

-Si, lei. Mi tradisce!

Puck annuì vigorosamente.

-Certo! Capisco! E immagino tu sappia con chi ti tradisce vero?

-Naturalmente! - esclamò Santana

-Mi illumini o mi lasci con questo terribile dubbio?

-Con il suo collega! Quel Norman! Quello che è con lei ad Harvard!

Puck sollevò un sopracciglio sperando di aver capito male. Brittany era infatti entrata senza problemi ad Harvard con una cospicua borsa di studio ed era stata presa immediatamente nel gruppo di ricerche spaziali. Aveva deciso di non occuparsi di matematica per dedicarsi all'astrofisica. Brittany aveva anche provato a spiegargli il perché di quella scelta ma Puck aveva capito solo che aveva a che fare con Santana e una costellazione che lui non ricordava nemmeno come si chiamasse. In quel gruppo c'era un ragazzo, anche lui un mezzo genio di poco più grande di lei, con il quale erano usciti a bere qualcosa diverse volte.

-Quel Norman? - chiese Puck per essere sicuro di aver capito bene di chi si trattasse.

-Si! Stasera non l'ho vista! Era con lui! - spiegò Santana.

-Certo che era con lui! Lavorano insieme!

-E se mi tradisce con lui?

-San, stai parlando davvero di Norman?

Santana annuì.

-Lo stesso Norman con cui abbiamo bevuto una birra anche la settimana scorsa?

Santana annuì di nuovo.

-Quel Norman che in tutta la serata non ha fatto altro che parlare del suo fidanzato?

Santana si bloccò di colpo.

-Ha un fidanzato?

Puck sollevò gli occhi al cielo.

-Si! E se non fossi stata tutta la sera a guardare negli occhi la tua Brittany, sbaciucchiandovi e ignorando il mondo intorno, lasciandomi li ad ascoltare quanto meraviglioso sia John, lo sapresti anche tu!

-Chi è John?

-Il fidanzato di Norman! - esclamò esasperato Puck.

Santana ci pensò su. Giocò un po' con la sua tazza e bevve un sorso di caffè.

-Va bene. Forse non mi tradisce con Norman – concesse.

-Forse? - sbuffò Puck versandosi dell'altro caffè perché era evidente che non si sarebbe liberato della sua amica tanto presto.

Per la millesima volta in quei pochi mesi, Puck si trovò a pensare che, forse, accettare quel lavoro a Boston non era stata una buona idea. Santana si era trasferita nel campus della Boston University, dove studiava legge, mentre Brittany stava nel campus di Harvard. E lui aveva trovato un piccolo appartamento giusto a metà strada. La loro nuova vita era iniziata alla fine di agosto e già Puck rimpiangeva la tranquillità di Lima. Soprattutto perché Santana aveva preso l'abitudine di piombargli a casa nei momenti più impensabili quando non riusciva a vedere Brittany per più di dodici ore di fila.

-Ho il sospetto che la compagna di stanza di Brit sia una serial killer!

Puck lasciò cadere pesantemente la fronte sul tavolo.

-Mi stai ascoltando? - domandò Santana infastidita.

Puck sollevò una mano e fece un gesto per indicare che si, nonostante tutto, stava ancora ascoltando.

-Stasera l'ho seguita!

Puck si riscosse.

-Hai fatto cosa?

-Ho seguito Carol!

-Carol, quella Carol? La compagna di stanza di Brittany? Quella ragazza timidissima che quando mi ha conosciuto è diventata rossa come un peperone e non riusciva nemmeno a parlare?

-Proprio lei!

-Sai che non si dovrebbe seguire nessuno vero? Per nessun motivo? - chiese Puck con una finta espressione seria – Comunque cos'hai scoperto?

-Che le piace il teatro!

-Il teatro?

-Si, è andata a teatro stasera. E sono relativamente sicura che abbia l'abbonamento per tutta la stagione lirica!

-Si! Tipico dei serial killer! - disse Puck pensieroso.

-Vero?

-Certo che no! Ok, ti dico cosa sta succedendo, vuoi?

Santana aggrottò le sopracciglia e fece un gesto con la mano.

-Non puoi vivere senza Brittany.

-Non è vero! - disse indignata Santana.

-Non riesci a starle lontana per più di un paio d'ore senza entrare in una terribile crisi di astinenza!

-Come ti viene in mente!

-E stai cercando una scusa per chiederle di venire a vivere con te!

-Figuriamoci! Sto bene con la mia indipendenza!

-Ma hai paura che ti dica di no!

-Questa è la più grossa idiozia che tu abbia mai detto! - Santana lo fulminò con lo sguardo per un decimo di secondo prima di crollare sul tavolo sconfitta – Non ce la faccio più! Voglio stare con lei! Sono un disastro!

-Si, sei un disastro! Insomma, siamo qui da fine agosto e siamo appena a metà novembre! Pensavo che avresti resistito di più! Ma in questo palazzo stanno affittando un appartamento proprio sopra il mio! E siamo a metà strada con le vostre università! Chiedile di venire qui!

-Dici che mi dirà di si?

-Perché non dovrebbe?

Santana saltò in piedi di scatto e si diresse verso la porta.

-Hai ragione! Vado a dormire e domani mattina, dopo la lezione le faccio la grande proposta!

-Bene! Mi piace quando sei così sicura! - le disse Puck.

-Senza giri di parole! Diretta al punto! E mi dirà di si! - disse mentre usciva.

Puck guardò la porta terrorizzato.

-Diretta al punto? - disse tra se e se.

Prese il cellulare sospirando e scrisse un messaggio a Brittany spiegandole cosa aveva intenzione di fare la sua ragazza. Sapeva che era meglio intervenire prima che facesse troppa confusione. Poi si buttò sul letto giusto quando la caffeina iniziava a fare effetto. Sbuffò maledicendo Santana e pensando che avrebbe dovuto cambiare casa.

O forse pianeta.


 


 

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Santana prese un lungo respiro per calmarsi prima di bussare alla porta del dormitorio di Brittany. Questa aprì la porta, sorrise con amore, l'afferrò per il colletto della camicia, la trascinò sul letto e le si portò sopra iniziando a baciarla.

-Mi sei mancata.

Santana mugugnò qualcosa in risposta, accorgendosi che, evidentemente, la serial killer con cui divideva la stanza non era presente.

Brittany armeggiò alla cieca con un bottone della camicia riuscendo nel suo evidente intento di sbottonarlo. Santana si sollevò appena sui gomiti cercando di riprendere possesso delle sue facoltà mentali.

-Brit? Che stai facendo?

L'ultima volta che Santana aveva fatto quella domanda in uno di quei momenti, Brittany si era alzata, aveva preso un atlante del corpo umano e le aveva spiegato a parole, per filo e per segno, quello che aveva intenzione di farle. Aiutandosi anche con le immagini. Santana era rimasta sconvolta per un paio d'ore ed aveva iniziato a balbettare incoerentemente qualcosa sul fatto che non era quello che intendeva con quella domanda. Brittany aveva aspettato che si riprendesse giocando con la xbox.

Quella volta, per fortuna, Brittany si limitò a morderle il collo ignorando la domanda. Del resto non si vedevano da quasi ventiquattro ore. Ventidue ore, undici minuti e otto secondi per essere più precisi.

Santana si sedette sul letto afferrando le mani della bionda nel disperato tentativo di fermarla. Aveva assoluto bisogno di parlarle. E doveva farlo prima che tutto il discorso che si era preparata andasse in fumo.

-Dobbiamo parlare!

Brittany la guardò.

-Adesso?

-Si! Adesso!

Brittany si sedette sulla sedia. Voleva stare lontana da Santana il più possibile, perché sapeva già cosa voleva chiederle ma Puck le aveva chiesto di fingersi sorpresa. E di lasciarla parlare. Poi avrebbe potuto riprendere quello che aveva iniziato per festeggiare.

-Ti ascolto!

-Va bene! - Santana prese un respiro -Allora è un argomento un po' delicato.

Brittany inclinò la testa in attesa che andasse avanti.

-Devi sapere che quello che sto per dirti è importante e che lo faccio per te!

-Per me?

-Certo! Guarda che gente frequenti! Insomma, serial killer e gente dalla dubbia sessualità! - Santana sospirò – Voglio dire, perché Norman ci sta provando con te se è fidanzato? Hai una risposta per questo?

-No – rispose confusa Brittany.

-Certo che no! Perché non c'è una risposta! E vogliamo parlare della lirica?

-La lirica?

-Si certo! Insomma chi non sarebbe un serial killer dopo aver ascoltato per tre ore di fila un'opera lirica?

Brittany aprì la bocca per dire qualcosa. Ma la richiuse. Santana ne approfittò per continuare.

-E io devo proteggerti! Voglio dire non posso lasciarti così, si suppone che ti amo! Giusto?

-Ti amo anche io, San! Si, mi piacerebbe venire a vivere con te! - disse Brittany con un enorme sorriso, felice di aver trovato il modo di darle una risposta alla sua domanda.

Santana la guardò spaesata.

-Hai capito cosa ti stavo chiedendo?

-Certo! - annuì con foga.

Santana sorrise.

-Sto davvero migliorando in questo! Devo ricordarmi di dirlo a Puck!

-Parlerò con i miei! Gli spiego le nostre ragioni, gli dico che non possiamo stare lontane e saranno d'accordo! - disse entusiasta Brittany.

Santana si illuminò.

-Non preoccuparti! Lo chiederò io a loro! La prossima settimana pranzeremo tutti insieme per la festa del ringraziamento!

Brittany spalancò gli occhi terrorizzata.

-Tu farai cosa?

-Certo! Guarda come sono stata brava a chiederlo a te! Tu sicuramente ti perderesti in statistiche e teorie scientifiche! Ci penso io!

-Ma San, sei sicura?

-Certo! Anzi! Vado a dire a Puck che sono stata bravissima! E lui che mi prende in giro!

Santana si alzò e uscì rapidamente dalla porta. Brittany non riuscì a dire niente.

Pochi secondi dopo bussarono.

La bionda aprì la porta ancora senza parole e si trovò davanti Santana che le buttò le braccia al collo.

-Magari vado dopo!


 

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-Tesoro, hanno suonato il campanello! Vai ad aprire tu? - urlò la signora Lopez dalla cucina.

-Si, madre! - Santana si catapultò verso la porta, pronta per aprire a Brittany e alla sua famiglia.

Prese un respiro profondo, preparò un gigantesco sorriso e aprì la porta.

Il sorriso sparì immediatamente.

-Cosa ci fai qui?

-I miei sono in vacanza e tua madre mi ha invitato! - alzò le spalle Puck.

-Cosa? Vai via! Oggi è una giornata importante e devo fare un serio discorso ai Pierce e con te qui non sarà facile!

-Si, San. Sappiamo che discorso devi fare! Per questo siamo qui!

Santana spalancò gli occhi e si voltò riconoscendo la voce di Quinn.

-Cosa? Anche tu?

-Ciao, Santana! - esclamò felice Artie che entrava aiutato da Mike.

-Io... voi... ma non avete una casa? - balbettò Santana.

-Certo! Ma non potevamo perderci questo spettacolo! Tua madre ci ha detto quello che devi fare! Sarà divertente! - esclamò Mike.

-Signora Lopez! Come sta? - disse Puck.

-Noah, ragazzi! Benvenuti! Prego passate pure!

-Ciao ragazzi! Tesoro sei terribile, dovresti lasciar in pace la nostra povera figlia! - disse il signor Lopez attirato dal trambusto.

-Grazie, padre! Almeno qualcuno con un briciolo di cervello!

Santana fu ignorata mentre tutti entravano rumorosamente in sala da pranzo accomodandosi già a tavola.

-No fermi! Siete ancora in tempo ad andare via! Pago il McDonald's a tutti! - provò disperatamente Santana mentre li inseguiva.

Proprio allora il campanello suonò di nuovo. Santana sbiancò. Rivolse un'occhiataccia a tutti e gli puntò il dito contro.

-Se sperate di divertirvi alle mie spalle sbagliate di grosso! Ho preparato un discorso perfetto! I signori Pierce saranno entusiasti di farmi andare a vivere con la loro figlia.

Tutti la guardarono.

-E la vostra presenza non cambierà le cose!

Il campanello suonò di nuovo.

-Vedrete, traditori! Sono rilassata e preparata! Ho capito come andare al sodo e non devierò dalla mia meta!

Nessuno fiatò.

-Certo! Vi aspettate che io combini qualcosa vero? Che mi perda in discussioni inutili e improduttive? Beh, sorpresa, non sarà così!

-Tesoro? - provò la signora Lopez.

-Che c'è madre?

-Lasciare i Pierce fuori dalla porta non è esattamente dargli una buona impressione!

Santana si voltò di scatto e corse verso la porta spalancandola e trovando davanti Brittany che controllava il suo orologio da polso.

-Cosa facevi? Hai battuto tutti i tuoi record negativi nell'aprire le porte! - esclamò Brittany con un sorriso.

-Tieni i miei tempi?

Brittany annuì mentre entrava accompagnata dai genitori che salutarono amichevolmente una stressatissima Santana. Furono accolti da una serie infinita di saluti, con Brittany entusiasta per la presenza di tutti i suoi amici, e da un pranzo sontuoso.

Pranzo che, Santana, non riuscì ad apprezzare visto che aveva un terribile crampo allo stomaco. Forse non era stata una così buona idea. Ma avrebbe assunto le sue responsabilità.

Nonostante tutta quella gente.

Alla fine prese un respiro mentre tutti si accomodavano in salotto complimentandosi con la signora Lopez per il meraviglioso tacchino.

Santana si schiarì la voce e si alzò in piedi.

-Bene, approfitto di questa occasione per parlarvi di una cosa – disse sicura rivolgendosi ai signori Pierce.

Puck spense il televisore, la signora Lopez portò i pop-corn per tutti, Brittany la guardò terrorizzata, Artie, Mike e Quinn già sogghignavano, il signor Lopez sollevò gli occhi al cielo prima di sistemarsi meglio per godersi lo spettacolo.

-Allora come ben sapete adesso viviamo a Boston! Giusto? - iniziò Santana.

-Certo che sappiamo che vivete a Boston! - assentì il signor Pierce.

Santana sorrise, sarebbe stata una passeggiata.

-Boston è una grande città! - continuò più sicura.

-Fantastico! Inizia con la geografia! - esclamò Puck sgranocchiando dei pop-corn.

-Si, dunque. Una grande città può essere pericolosissima! Insomma cosa direste se vostra figlia dividesse la stanza del college con una serial killer?

-Sta già giocando la carta serial killer? Pensavo l'avrebbe usata per ultima! - disse Artie mentre gli altri annuivano.

-Non dico che divida la stanza con una serial killer! Dico che potrebbe succedere! - esclamò Santana.

I signori Pierce si guardarono. Brittany nascose il volto tra le mani.

-Aspettate! Ricominciamo! C'è questo Norman, no? E Brittany lavora con lui! E insomma non mi sembra molto affidabile!

Il signor Pierce si incupì.

-Stai dicendo che mia figlia non è affidabile?

-Come? Io.. no! Certo che no! Norman non è affidabile!

-Quindi non ti fidi di mia figlia? - continuò l'uomo sempre più cupo.

-No!

-No?

-Cioè si!

-Si o no? - il signor Pierce si faceva sempre più cupo in volto.

-Si! Certo che mi fido! Io vorrei solo stare più tempo con lei!

-Per controllarla? Questa è la fiducia che le riservi? Santana lasciami dire che mi hai deluso profondamente!

-Ma io... solo volevo... - Santana era bianca come un fantasma e cercava di asciugarsi le mani sudate sui jeans cercando di riprendere il controllo della conversazione.

Il signor Pierce la squadrò per un attimo prima di scoppiare a ridere.

-Maribel avevi ragione! - esclamò rivolto alla signora Lopez – Tua figlia è davvero divertente!

-Te l'avevo detto! - annuì felice la signora Lopez.

-Si, tua madre ci ha detto tutto. Vi abbiamo già affittato l'appartamento nello stesso edificio di Noah. Siamo più tranquilli sapendo che non siete sole.

-Madre... tu … io … - cercò di dire Santana ancora in stato catatonico.

-Tesoro, davvero pensavi che ti avrei lasciato fare quel discorso strampalato senza prepararli prima? - chiese la donna con un sorriso.

Brittany sollevò gli occhi al cielo, si avvicinò a Santana lasciandole un leggero bacio sulle labbra mentre questa continuava a balbettare incoerentemente. Poi si voltò e guardò gli altri.

-Facciamo una partita con la xbox? Ci vorranno almeno un paio d'ore prima che si riprenda!


 

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Anche questa è finita! Grazie a chi mi ha lasciato due parole perché mi ha dato la voglia di scrivere tutto quest'anno! Anche quando avevo poca voglia o poca ispirazione bastava pensare alle vostre splendide parole perché ritornasse!

Vi ringrazio davvero!

Un abbraccio a tutti, ma non credo di potervi salutare con un “a presto”!

  
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