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Autore: twisted__    10/08/2012    4 recensioni
Un Severus Piton tormentato dagli occhi del ragazzino tanto odiato alla ricerca di una donna ormai persa, Hermione e Harry legati da un filo invisibile che non si decide ad accorciarsi e una storia raccontata a più voci. Cosa succederebbe se Harry decidesse di esser meno cauto? Come può Hermione gestire un sentimento che prova da quattro anni?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Salve a tutti voi lettori.
Comincio col dire che la storia è nata in un momento di noia e musica, che mi ha sempre ispirato.
La storia non è a scopi di lucro nè di pubblicazione, i personaggi sono gli originali di J.K.Rowling salvo alcuni cambiamenti della trama.
Vi ringrazierei se lasciaste una recensione per aiutarmi a migliorare o per qualche consiglio.
Grazie a tutti.


 

A Francesca, un buon motivo per continuare a scrivere

 


31 Luglio-Londra

 
La notte cala su ognuna delle persone che popolano le strade di Londra.
Scura, come un cattivo presagio e senza stelle, porta paura e disagio. E la notte cala su tutti, non risparmia nessuno. Poveri, ricchi, maghi oppure no. La notte, manto di desolazione, ricopre tutti gli sguardi. Un uomo seduto in poltrona con il cuore che corre veloce, aspetta notizie. Lui, Severus Piton, che è sempre stato la spia, che ha sempre conosciuto prima di ogni altro, ora aspetta.
 Guarda la notte, cerca la luce. Lotta contro la desolazione e combatte la paura.
E così, sospeso fra notte e giorno, paura e disperazione, Severus abbraccia la sua croce e aspetta.

***

Harry Potter è in viaggio.
Avvolto nelle sue coperte blu aspetta di arrivare a destinazione e non sa. Dorme, non si cura della notte che intorno a lui brucia né del vento sul viso. Vola, lui, ma non lo sa.
Hagrid si destreggia fra le nuvole, ed è talmente grossolano l’accostamento di creature così minute e soffici a lui, che quasi suscita ilarità.
Di tanto in tanto si asciuga gli occhi con un grande palmo, poi ritorna alla guida. Ha una missione, lui, non deve dimenticarlo.
Sta portando in salvo Harry Potter, il Prescelto. Un destino più grande di lui lo attende, una gloria non richiesta un giorno lo assalterà.
E lui, corpo di gigante e cuore di bambino, spende una lacrima.
“Oh Lily, se tu fossi qui”.
E anche Hagrid, in mezzo alle nuvole notturne, abbraccia la sua croce e con occhi lucidi completa una missione.
“Allora Hagrid, lui è qui?”
Nessuna risposta, lui solleva il bambino e lo affida a Silente.
“Buona fortuna, Harry Potter”.
E gli sembra tutto così meschino da non voler guardare.

***

“Ha gli occhi di Lily, l’ho guardato sai?”
Severus tace, si guarda le mani. Sa bene che ha gli occhi di lei, li ha fissati per ore dopo la sua morte.
“E con questo?”
Silenzio.
Silente non spende parole, lascia Severus nei suoi dubbi.
Silente non parla, tanto lui già sa.
“Lo difenderai, Severus? Quando te lo chiederò, lo farai?”
Severus annuisce e non parla, questa volta le risposte le trattiene lui.
Lo farà per quegli occhi. Occhi che non può dimenticare. Occhi che, per quanto chiusi alla vita, non chiuderà mai nel suo passato.

***

Petunia apre la porta per salutare suo marito e trova un bambino.
Non lo conosce, giura di non averlo mai visto.
“Svelta, prendilo, prima che vedano i vicini”.
Raccoglie il bambino e la lettera che ha al petto con mani tremanti. Legge, tutto d’un fiato. Legge e non respira.
Il piccolo-ora lo sa, si chiama Harry- apre gli occhi.
Lo guarda e ritrova nelle sue gradazioni di verde gli occhi della sorella.
Lily.
La perfetta, speciale, bellissima e defunta Lily.
L’odiata sorella.
E rivede in quelle iridi la straordinaria vita che voleva, la magia che le era stata negata.
Rivede un bambino che potrebbe avere tutto ciò che Lily ha avuto. E odia, la debole Petunia.
Odia un bimbo.
“No Vernon, lui resta”
E sa già la vita che vuole dargli

***

20 Settembre-Londra
10 anni dopo.

Harry si appresta ad andare a letto, così, senza aver né dato né ricevuto alcuna buona notte. Non sa se piangerà.

Piange poco, a soli dieci anni ha capito che piangere non aiuta. Prima di togliersi gli occhiali, guarda fuori dallo spiraglio del sottoscala che per lui è una finestra. E quel gatto è sempre lì, ormai quasi lo considera suo amico. E’ da un anno che è solito sedere sul muricciolo e guardare la casa, come se la stesse osservando.
E mentre Harry si toglie gli occhiali, giura di aver visto qualcosa schizzare verso l’alto da dietro il cespuglio, ma rinuncia a capire.
Chiude gli occhi e rinuncia anche a piangere.

***

“Severus, cosa facevi tu lì? Sai che Silente ti ha detto…”
“Silente non è mia madre, faccio ciò che ritengo opportuno”
“Non sei autorizzato, posso controllarlo io”
Severus guarda Minerva e non sa trattenere l’odio.
“Non è Lily” direbbe Silente.
Non è Lily ma due occhi bastano per inventarsi un affetto.

***

Hermione Granger ha solo 10 anni ed è una bambina molto speciale. E già a 10 anni ha il cipiglio della saputella e l’amore per i libri.
Già a 10 anni sa di avere il coraggio di carta.
Davanti ai cancelli della scuola elementare, la piccola aveva incrociato un bambino magrolino, piccolo e dai capelli neri. Nel volto diafano, incastonati due occhi verdi e silenziosi.
In classe, poi, aveva provato a disegnarlo. Niente da fare, dopo tutto in disegno aveva solo un “Distinto”.

***

02-Ottobre-Londra
Scuola Elementare
.


Harry guarda fuori dalla finestra il cielo nuvoloso.
Pioverà, ne è quasi certo.
E la luce spenta dei suoi occhi quasi si intona col grigio di Ottobre.
“Pioverà, non pensi?”
Una bambina alle sue spalle gli rivolge una domanda. Lui ci pensa, poi si volta a rispondere.
“Sì, ne sono certo”.
“Come ti chiami?”
“Harry”
“Hermione”
Sorride educato e torna a rivolgere i suoi occhi al cielo grigio. Hermione ha il cuoricino in gola, ma è decisa.
“Entrambi i nostri nomi iniziano con la H. Come si chiama il tuo amico?”
“Amico?”
“Il bambino ciccio..oh, il bambino biondo” il rossore le colora il viso.
Harry sorride.
“Non è mio amico. Si chiama Dudley, ed è mio cugino.”
“Perché non giocate?”
“Perché mi ha già rotto gli occhiali questo mese.”
Hermione ammutolisce, Harry non sembra curarsene.
“Posso avere i tuoi occhiali?”
Hermione li prende senza aspettare che il permesso le sia accordato.
“Quando si rompono mettici il nastro adesivo, tanto poi li ricompri.”
Harry sorride e non glielo dice. Non le dice che quegli occhiali non li ricomprano.

***

31 Luglio-un’isoletta sperduta

“Tu sei un mago, Harry”
Hagrid non sa quale effetto stiano avendo le sue parole sul ragazzo. Il suo viso si contorce in una smorfia di stupore.
“Io, un mago? Non è possibile, io sono soltanto io, Harry!”
Hagrid è incredulo ma dentro sorride
“Oh Lily, se tu fossi qui”
                                                                                                                                      ***
Sull’Espresso per Hogwarts, Harry è già una celebrità.
Non sa come ci si sente nei panni della star, non l’ha mai provato.
Saprebbe solo dire come ci si sente nei panni smessi di Dudley.
“Come ti chiami?”
“Ronald, Ronald Weasley. Tu?”
“Harry Potter”
“Tu sei quell’Harry?”
Conscio della sua storia, annuisce. Davanti alla richiesta di Ronald, mostra la sua cicatrice.
Una ragazzina entra chiedendo di un rospo. Capelli crespi e occhi fieri. A Harry ricorda qualcuno.
Gli occhi di lei indugiano sul suo viso. Si siede e gli aggiusta gli occhiali con un colpo di bacchetta. Buffo, dovrebbe proprio dirlo alla bambina che gli aggiustò gli occhiali tempo fa’. Buffo, si chiama Hermione, proprio come lei.
Ma non è lei, ne è sicuro.
   
 
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