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Autore: Erika Grace    10/08/2012    1 recensioni
Lily e Sev.
Due persone legate da una grande e sincera amicizia.
Legate dalla magia, e dalla loro scuola:Hogwarts.
Dove tutto nasce, o finisce. Ciò che finisce diventa un ricordo, ciò che nasce resta per sempre. Si evolverà, e sarà sempre parte di te. Fino alla fine. Always.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ricordo ancora la prima volta che seppi cos’ero.
Ero spaventata, ma anche incuriosita. Era una cosa nuova, ma fantastica. All’inizio mi pareva impossibile, ma era tutto vero. Ed era bellissimo. Io ero una STREGA.
 
Severus Piton.
Lui mi fece conoscere questo mondo. E’ lui che mi disse chi ero, è lui che mi aiutò  gestire la cosa e mi diede informazioni su questo nuovo mondo. Divenne presto il  mio migliore amico. Ma c’era una cosa di cui non eravamo molto d’accordo.  Lui… dava meno importanza ai ‘babbani’ di quanta gliene dessi io. I miei genitori (babbani) furono felicissimi di avere una figlia ‘speciale’ come me. Però mia sorella, Petunia, dopo che seppe che io ero una strega smise di rivolgermi la parola, e mi disprezzò come se fossi una matta da manicomio. Cercavo di dirle ad ogni modo che ero sempre la sua sorellina, ma lei mi guardava sempre con occhi diversi. Sembrava che mi odiasse. Lo so, avrei potuto arrabbiarmi e trasformarla in un piccolo castoro, ma io le volevo bene. Era mia sorella, la mia famiglia.
 
Sev mi raccontò di una certa scuola, Hogwarts, che divideva gli studenti in quattro case,  con materie tipo ‘Incantesimi’ ‘Difesa Contro Le Arti Oscure’  ‘Trasfigurazione’ ‘Pozioni’ ‘Erbanologia’ e continuò per un bel po’. Sembrava una scuola meravigliosa. O almeno così me la descriveva Sev. Lui la considerava una specie di ‘casa’. Gli si illuminavano gli occhi solo a nominare il nome della scuola. Aveva enormi aspettative.  E, ovviamente, anche io.
 
-1
Mancava un giorno al nostro attesissimo Primo Giorno di Scuola.
Eravamo eccitatissimi. Mi chiesi se mi sarei fatta degli amici, se fossi l’unica persona con genitori babbani, e in quale casa sarei finita. Lo avrei scoperto nel giorno seguente.
 
“Forza cara, siamo in ritardo” Mi disse mio padre.
Figuriamoci, lui era un avvocato,  solo 2 secondi di ritardo per lui erano un’enormità.
Comunque. Tralasciando il fatto che ho dovuto attraversare, nel senso di oltrepassare (Sì, davvero!) un muro, il treno sembrava normale. O come dice Sev ‘totalmente babbano’.  Salutai mamma e papà e cercai di salutare Petunia che non si prese nemmeno la briga di voltarsi a guardarmi. Vabbè, ormai c’ero abituata.
E non volevo rovinarmi il viaggio per lei.
“Ehi, Sev.”  Lo salutai.
“Ehi Lily, Allora sei pronta?”
“Sì. Non vedo l’ora.”
Ed entrammo insieme sul treno.
 
 
C’erano molte cabine, ma presi la prima che avevo davanti e mi ci infilai dentro.
Si unirono altri due ragazzi. Sirius e James. E insieme a loro ci mettemmo a parlare delle case di Hogwarts.
“Serpeverde è la migliore. Non vedo nessuna casa capace di competere con lei.” Disse Severus.
“Scherzi? Lì si dice che sono passati tutti i maghi oscuri, e poi Grifondoro è mille volte meglio!” disse il tizio, che mi pare se chiamasse James. Sembrava leggermente arrogante e forse era meglio starci alla larga. Indossava occhiali, ed era magro, alto come me e con i capelli arruffati scuri.
“Tutta la mia famiglia è andata nei Serpeverde. Forse io finirò la tradizione.” Disse Sirius. Era un bel ragazzo, alto magro, moro e con occhi scuri. E sembrava aver fin da subito essere entrato in simpatia con James. Non so perché, ma per quei due prevedevo sarebbe nata una gran bella amicizia. Ma Sev e io non credo avessimo fatto amicizia con loro due. ANZI. Diciamo che divenne l’hobby di James e Sirius, già dal primo giorno di scuola, di sfottere Sev, e questo mi irritò parecchio che evitai in ogni modo di ritrovarmeli davanti.
 
 
 
“Che lo Smistamento abbia inizio!”
Sentii un sacco di nomi, un certo Frank Longbottom, Remus Lupin, Peter Minus, James Potter, Sirius Black… E poi arrivò Piton. Il mio amico Severus.
Fui felice per lui. Andò nei Serpeverde. Poi chiamarono “Lily Evans.”
Ero un po’ spaventata. Non per il fatto che un cappello mi avrebbe letto il cervello, ma più per tutti quegli sguardi puntati addosso. Odiavo essere al centro dell’attenzione. Comunque il Cappello Parlante non riflettè molto sul mio conto.  Credo di aver capito che fin da subito aveva escluso la via dei Serperverde, ma infine disse “GRIFONDORO!” Mi scappò un sorriso. Non era la stessa casa di Sev e mi dispiaceva, ma tutta quella gente che mi sorrideva e applaudiva…Sembrava proprio una bella grande famiglia. E fui felice di farne parte.
 
 
Sarebbe stato bello dirvi che io e Severus continuavamo a parlarci tranquilli e come sempre, ma qualcosa tra di noi stava andando storto. Eravamo spesso in disaccordo e lui sembrava ad avere una visione del mondo diversa dalla mia. Ormai l’unica cosa in cui eravamo veramente d’accordo era che James e Sirius erano due stupidi. Solo su questo. E mi dava sui nervi. Quindi incominciai ad avere anche altri amici soprattutto nella mia casa e vidi che erano molto più simili a me, di quanto lo fossimo io e Sev. Ma nonostante questo, lui era mia amico. E non lo sostituivo con nessuno. Neanche morta.
 
 
I primi 5 anni passarono veloci, che nemmeno me ne accorsi.
Ormai avevo 15 anni, eppure mi sembrava ieri quando feci  il primo passo in questa scuola.  Capii che le miei aspettative erano state raggiunte, anzi direi, superate. Ero nel parco sotto un pino, con le mie amiche a chiacchierare.
“Frank mi sta proprio simpatico” Disse Lisa.
“E andiamo, Lisa. Simpatico non ti sembra un po’ poco? Si vede benissimo che vi piacete” le dissi io.
“Dici?” mi rispose lei, arrossendo.
“Dico.”
“Non trovate che Sirius sia veramente bello?” chiese all’improvviso Rachel.
Un paio di ragazze vicino a noi annuirono e ridacchiarono.
“Oh sì. Puoi dirlo forte.” Rispose Katherine.
“Sarà, ma è prepotente e antipatico. Come i suoi amici.” Risposi io leggermente seccata.
“Puoi dire tutto tranne che quei quattro sono antipatici” mi ammonì Lisa.
“Ne combinano di tutti i colori! Soprattutto Sirius e James! Quei due sono inarrestabili!” aggiunse Katherine.
“A proposito, è questo sabato la partita contro i Serpeverde, giusto? Bene, James dev’essere in gran forma.” Disse all’improvviso Rachel.
“Già. Ma non dobbiamo preoccuparci. Se James riesce a fare qualcosa senza combinare casini, quel qualcosa è giocare a Quidditch.” Continuò Katherine.
“E’ così bravo?” chiesi io, un poco incuriosita.
“Sì. Un ottimo cercatore.” Mi disse Lisa.
La conversazione finì, quando Severus Piton attraversò il prato e passò davanti a Potter, Black, Lupin e Minus.
 
 
“Guarda chi si vede, Mocciosus!” dissero i quattro dell’ave Maria.
Ok. La scena fu più o meno così: James prese la bacchetta, la alzò, e fece volare in aria Sev prendendolo dalle mutande. Questo era troppo.
“Ma che ti salta in mente, Potter?” gli chiesi.
“Niente, Evans. Mi diverto un po’.”
“Ti diverti a infastidire la gente?! METTILO GIU’ ”
“Solo se esci con me.”
“Che diamine stai dicendo?”
“Hai capito”
“Io non uscirei con te nemmeno se mi dessero 1OOO galeoni!”
“Allora Mocciosus sta su”
“Sei un verme! Mettilo SUBITO giù!”
Sembrava che il mio ultimo commento lo avesse turbato.
“Ok. Bè Mocciusus complimenti. Ti sei fatto salvare da una ragazza. Sei proprio un macho.”
“No. Nessuno mi ha aiutato menchè meno questa Mezzosangue!”
Silenzio.
Vidi James pronto a prenderlo a pugni, ma aveva già fatto abbastanza. 
Avrei voluto urlargli, però mi veniva solamente ribrezzo a guardarlo. Ecco cos’ero per lui. Una Mezzosangue. Non la sua migliore amica, una sporca, lurida Mezzosangue.
“Lily, non volevo scusa…”
“Sì che volevi. Sei proprio uguale a tutti quelli nella tua casa!”
“No, mi dispiace…davvero…perdonami…”
“Come hai potuto Sev? Sei il mio migliore amico. Eppure mi chiami così. E’ orribile.”
“Lily, ti prego…Scusami…”
“No. Sev. Ora vado. Ciao.”
 
 
Sarebbe bello dire che i giorni seguenti io e Sev avessimo fatto pace. Ma non fu così. Anzi andò sempre peggio. Lui sembrava diventato oscuro e quando una volta ci parlai si mise a blaterale di cose che mi fecero solo più infuriare. La nostra amicizia era…Finita.
“Evans, ascolta…Mi dispiace. Per Moccios…Per il tuo amico.” Mi disse un giorno James quando stavo camminando per i corridoi da sola.
“Non è colpa tua. E’ lui che è cambiato.”  Non so perché, ma mi piaceva il fatto che si stava scusando.
“Già. I Serpeverde si stanno tutti ….peggiorando.”
“Come mai?”
“Boh. Alcuni si fanno chiamare ‘Mangiamorte’ e parlano di un certo Lord qualcosa... Ma la cosa non mi piace per niente.” Sembrava un po’ preoccupato. “Sono fissati con i ‘Purosangue’ e odiano i babbani.” Continuò.
“La famiglia di Sirius a quanto mi racconta, è così. Lui è scappato di casa per quel motivo. E ora lo ospito io in casa. E’ bello. E’ come un fratello per me.”
“Oddio. Mi.. dispiace.” Mi sentii improvvisamente in colpa. Li avevo sempre trattati male, ma in fondo, erano loro i buoni. Certo, erano arroganti spesso, ma divertenti. E i ‘malandrini’ erano l’amicizia in persona. E li stimavo per questo. Solo in quel momento me ne resi conto.
“Tranquilla. Il mondo è così. Per scegliere di andare dalla parte giusta si può sacrificare cose molto importanti. Come la famiglia. O come nel caso non-di-Mocciosus l’amicizia. Quella con te.”
Sospirai. Evidentemente per Severus era più importante la parte sbagliata del mondo invece che la mia amicizia.
“Incredibile, Evans. Abbiamo parlato per più di 5 Minuti e tu non mi hai ancora detto su. Devo approfittarne.” Mi lasciai uscire un sorriso.
“Approfittarne?”
“Sì. Ti va di venirmi a vedere alla partita di Quidditch oggi? E magari dopo facciamo un giro.”
In circostanze diverse avrei  detto di no. Ma almeno una chance dovevo dargliela, no?
“Ok, Potter.”
“Aspetta…Hai detto davvero ‘Ok, Potter?’ ”
“Sì, ma non farmene pentire. Ci vediamo questo pomeriggio. Ciao”
E, (non so per quale motivo) gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai.
Ero leggermente eccitata, lo ammetto.
Mi sentivo strana solo a pensarci. Io e Potter. No, era impossibile. Però quando ci penso, non riesco a non sorridere. Lisa, se ne era accorta e diceva che a me piacesse molto. Cosa ce io negavo constantemente. Anche Lisa veniva alla partita, bè tecnicamente ci veniva tutta la scuola.
La partita stava per cominciare e incrociai subito lo sguardo di Potter. Che mi sorrise, e io spontaneamente lo ricambiai. Mi si avvicinò e mi chiese:
“Il bacio Buona-Fortuna, Evans?”
“Sogna e Spera, Potter.” Risposi io ridendo.
Mi sorrise e se ne andò a prepararsi. Sev era a vedere la partita e incrociai pure il suo sguardo. Sembrava scocciato. Se ero sicura di una cosa, era che lui non  avrebbe mai approvato una mia possibile relazione con Potter. Mi sedetti vicino a Sirius e a Lisa.
“Evans! Che sorpresa! Non mi dire che ti sei decisa  a dare una possibilità a James!?”
“Sono solo venuta a vederlo, Black.” Rise e io feci lo stesso.
La partita cominciò.
 
 
Lo ammetto. James era piuttosto bravo. Un campione.
Grifondoro doveva vincere. Una sconfitta contro i Serpeverde non la avrei digerita.
E così, per un motivo o l’altro mi trovai a urlare “Dai James!” “Ci sei quasi!” Sirius rideva tutto il tempo, sfotteva continuamente i Serpeverde dicendo cavolate del tipo “ Siete efficaci come lo shampoo di Mocciosus!” “Continuate così  e diventate lo zimbello di tutta Hogwarts!” “Andate benissimo, Mangia-Polvere!” e io istintivamente ridevo. Mancava poco alla fine e erano pari. James doveva prendere il boccino ORA. Passò vicino a me e io gli gridai “Niente vittoria, Niente bacio di congratulazioni” Lui si distrae un secondo e un Bolide lo colpì. Caspita. Era colpa mia. Il cercatore dei Serpeverde prese il boccino, e vinse la partita.
 
 
James era in infermeria per una brutta botta in testa. Entrai.
“Scusami. Non volevo distrarti.”
Mi guardò, ma tacque. Mi sentivo in colpa. E dispiaciuta. Allora mi avvicinai. Lo accarezzai, e lo guardai negli occhi.
“Evans…che cosa…”
Gli misi un dito sulle labbra. “Bè, esiste comunque il Bacio di consolazione, no?”
E lo baciai.
 
 
Sev e io non ci parlavamo da mesi.
Mentre io e James non passavano minuti senza che non ci baciavamo, parlavamo o scherzavamo. Ormai il mio tempo lo passavo con i malandrini. Scoprii molte cose. Cose che giurai di non dire a nessuno. Tipo che il mio ragazzo si poteva trasformare in cervo, Sirius in un cane, Peter in un topo, e… Remus…Bè lui era un lupo mannaro. La storia era un po’ diversa.  Più stavo con loro più gli invidiavo. La loro amicizia era qualcosa di unico. Sarebbero morti piuttosto di tradirsi a vicenda.
“Lily! Ciao.”
“Ehi, Remus! Come stai?”
“Come sempre, te?” ‘il suo ‘come sempre’ era come dire ‘da schifo, grazie’ .
“Bene, dai.  A parte il fatto che la scuola sta per finire.”
“Non vuoi tornare a casa?”
“Non ci tengo molto, onestamente.”
“A chi lo dici.”
“Remus…Tutto bene?”
Mi guardò, e sembrava distrutto.
“Niente, solo che odio essere me.”
Capivo cosa diceva. E mi faceva una pena incredibile. Perciò lo abbracciai.
“Andrà tutto bene. Fidati di me. Arriverà un giorno, in cui farai qualcosa di bellissimo, e ti amerai per averlo fatto. Incontrerai  la persona giusta e la tua vita sarà fantastica. E i tuoi amici saranno affianco a te. Sempre. In un modo o nell’altro.”
Ne ero convinta. “E in caso, non lo avessi capito, anchio sono tua amica. E ci sarò sempre se hai bisogno.”
Sorrise. Felice. “Grazie Lily. Davvero.”
 
 
Io e Remus ci avviammo nella casa grande.
Era il momento del discorso del preside. E di salutarci. James mi aspettava. Mi vide e mi baciò.
“Evans, tu in orario non ci sei mai, è?”
Sì, aveva ragione. Dovevamo incontrarci qui mezz’oretta fa.
“Scusa” e ricambiai il bacio.
Remus sorrise e disse “La coppietta dell’anno.”
James gli diede un pugno scherzando e gli disse “La coppietta del secolo.”  Caspita, quanto mi piaceva.
 
 
Bene, abbracciai  Peter  e gli dissi “Mi mancherai, topino”
Poi Remus, “All’anno prossimo, e ricorda ciò che ti ho detto.”
Dopo Sirius “Ciao, Felpato. Stammi bene.” E lui (come sempre,) rispose “Contaci. E tu cerca di non sentire troppo la mia mancanza” e rise.
E infine James. Ma prima che potessi dire qualcosa, Severus ci passò davanti. Ci guardammo. E capii che non volevo perderlo. Tenevo a lui, e sempre sarebbe stato così. Era il mio migliore amico, e ora aveva bisogno di me. Guardai James, che annuii cupo. Wow. Se mi dava l’approvazione per tornare ad essere amica con ‘Mocciousus’ mi doveva proprio amare.
“Ti amo, James.”
“Aspetta, non mi avrai mica chiamato per nome, vero?”
Risi e lo baciai. “Anche io, Lily. Ci vediamo presto. Promesso.”
 
 
“Severus, aspetta!”
Si girò e vidi quanto era triste. “Non ti lascerò. Siamo amici, ricordi?”
“No, Lily. Non lo siamo più.”
“Come puoi dire una cosa del genere? Io ti voglio ancora bene, Sev”
Mi guardò e vidi quanto i suoi occhi fossero vuoti e…malvagi.
“Mi dispiace. Ma deve succedere.”
“Succedere cosa?”
“Lily…”
“Tengo troppo a te per perderti.”
“Non hai la minima idea di quanto tu significhi per me. Ma ormai è troppo tardi. Ci sono dentro.”
E se ne andò. Spezzandomi il cuore. Il mio amico Sev non c’era più.
 
 
---> TO BE CONTINUED
  
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