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Autore: menestrella 07    11/08/2012    1 recensioni
Draco e Asteria di nuovo alle prese con una vacanza a Malfoy Manor, lontano dai rigidi schieramenti e dal gossip selvaggio di Hogwarts. Qualche mese è passato da quella fatidica notte in cui il ragazzo, pensando di infilarsi nelle lenzuola di Daphne, si era invece ritrovato faccia a faccia con una sconvolta quanto furente Asteria...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Categoria: Harry Potter
Pairing: Draco/Asteria
Genere: romantico, sentimentale
Rating: arancio

Disclaimer: I personaggi di questa fanfic non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e di tutti coloro che ne detengano i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
NdA: questa fanfic è immaginata come un ideale seguito della mia precedente Draco/Asteria, Cupio, di cui replica il titolo in latino.
Introduzione: Draco e Asteria di nuovo alle prese con una vacanza a Malfoy Manor, lontano dai rigidi schieramenti e dal gossip selvaggio di Hogwarts. Qualche mese è passato da quella fatidica notte in cui il ragazzo, pensando di infilarsi nelle lenzuola di Daphne, si era invece ritrovato faccia a faccia con una sconvolta quanto furente Asteria...


* * *

Sarebbe stata professionale, si disse. In fondo che cos’era un corpo nudo se non un ammasso di muscoli e globuli rossi? Ne aveva ammirati a centinaia nei libri di anatomia che aveva studiato negli ultimi mesi e aveva provato a riprodurne altrettanti nei disegni che aveva poi sottoposto al giudizio della sua insegnante.
Nessuna emozione.
Questo il rimprovero ricevuto dalla maestra. I suoi lavori non comunicavano alcuna emozione e un corpo, almeno a detta di Madame Cluny, era sì un insieme di carne e sangue, ma era anche – e soprattutto – emozione.
Sospirò. Non aveva mai perso una sfida in vita sua: del Corvo aveva l’intelligenza, ma possedeva anche l’ambizione della Serpe. Per questo avrebbe trovato quell’emozione, a tutti i costi.


Zelo e applicazione non erano mai mancati alla giovane Asteria. Ma si sarebbe potuto dire lo stesso dell’audacia? Come avrebbe reagito di fronte alla prova che aveva allestito per lei?
Madame Cluny osservava l’allieva indossare il grembiule da lavoro con gesti impacciati. Era assai probabile che quella ragazzina seria e riservata non avesse mai visto un uomo nudo. Chissà come avrebbe reagito scoprendo l’identità del modello... A ripensarci, quella era la parte strana della faccenda: era stato proprio lui a proporsi, dopo aver intercettato una conversazione fra lei e l’amica Narcissa. Quel fusto possedeva di certo tutti i requisiti perciò, per quanto sorpresa, aveva accettato; ora però era colta dal sospetto che potevano esserle sfuggiti alcuni particolari.


“Non esiste!”
Mani incrociate al petto, guance paonazze, occhi lampeggianti e increduli.
Sì, se l’era aspettata questa reazione. Spiandola mentre cercava di controllare lo shock, Draco non poteva che festeggiare il suo trionfo.
“Non. Lo. Posso. Fare.”
“Ma perché, Asteria?”
Madame Cluny era la sua maestra da anni e ancora pensava di riuscire a farla ragionare? A Draco era bastata una notte per capire che nessuno era in grado di costringere Asteria Greengrass a fare ciò che non voleva. Per questo era così curioso di scoprire se, alla fine, avrebbe accettato la prova.
Si schiarì la voce e subito nella stanza piombò il silenzio.
“Non ho tutta la giornata, signore.”


Per un pelo non aveva mancato lo sgabello. Erano soli, adesso, e tutto ciò che gli rimaneva della baldanza di poco prima era impegnato a controllare che un rossore imbarazzante non gli colorasse la faccia. Assieme ai vestiti si era spogliato anche dell’arroganza che lo aveva spinto ad architettare quello scherzetto e mentre Asteria, lapis in mano e foglio sulle ginocchia, sembrava aver ritrovato un po’ della sua tranquillità, Draco non sapeva come calmare i battiti del suo cuore che minacciava di uscirgli dal petto e rimbalzare fino ai piedi della ragazza.


“Perché, Draco?” gli aveva chiesto Asteria, mentre lui si rivestiva.
Le aveva lanciato un sorriso furbo ed era rimasto per un po’ in silenzio. Poi l’aveva raggiunta, con la camicia ancora sbottonata e la cravatta che penzolava dal taschino.
“Stasera chiederò la tua mano. Volevo sapessi a cosa stai rinunciando, nel caso avessi intenzione di dire di no.”


* * *

  
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