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Autore: _Trancy    12/08/2012    3 recensioni
«C-Cosa sei?», gli aveva chiesto sconvolto, sentendo le gambe cedere e sedendosi quindi sullo scoglio, ancora teso.
«N-non ti faccio niente!»
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Waiting for Him.


 
Riku non ricordava di aver mai avuto freddo come in quel momento.
Forse perchè quello era il primo vero giorno d'Inverno, forse perchè era fermo e seduto nello stesso punto da un tempo ormai infinito.
Si strinse la sciarpa al viso, e sospirò caldo contro la stoffa, sperando di star meglio. Il mare era agitato, quel giorno. Si chiedeva se mai ce l'avrebbe fatta.
Si sistemò meglio seduto sullo scoglio, facendo attenzione a non poggiare i piedi in una pozzanghera creata dallo sbattere delle onde del mare contro le rocce. Strofinò le mani coperte dai guanti l'una contro l'altra, abbassando lo sguardo sui piccoli sassi che c'erano vicino a lui. Era così annoiato che magari anche contarli sarebbe stata una cosa divertente e spassosa.
Tornò alle sue onde, provando a scorgere qualcosa, o qualcuno.
Chissà se ce l'avrebbe fatta, il piccoletto. No, probabilmente non doveva neanche chiederselo.
Lui era forte. Era forte, e ne aveva avuto anche la prova, tempo prima.
Se solo ci ripensava, gli veniva da sorridere.
Gli aveva salvato la vita.
Lui, piccolo e gracile, lo aveva salvato da una fine certa.
Non aveva idea di quanto tempo aveva poi passato a ringraziarlo e a parlare con lui, ma era stato parecchio.
Ora però, quel suo ritardo, lo preoccupava.
Il mare non sembrava dare tregua, e sembrava che fosse andato peggiorando, di ora in ora.
Già, perchè Riku era seduto ad aspettarlo da quattro ore.
Quattro ore di ritardo. Era tanto, troppo tempo. Ma non aveva intenzione di demordere. Lui sarebbe arrivato.
 
 
 
 
«C-Come... Come t-ti chiami?»
«Riku. E tu, sei...?»
«Hai u-un nome stranissimo.»
Il ragazzino aveva abbassato lo sguardo, e aveva messo il viso fra le braccia, sorridendo un pò.
«M-Mi chiamo S-Sora. Sora.», mormorò poi, alzando gli occhi chiari e limpidi.
Riku gli sorrise, e guardò la sua figura rannicchiarsi, per poi sbadigliare.
«Ti devo la vita, Sora.»
«P-perchè c-continui a ri-ringraziarmi? Io ho f-fatto solo qu-quello che m-mi sentivo di fare.»
E Sora era arrossito, nascondendo il viso, con un piccolo sorrisino.
«M-mi p-piace parlare c-con te.»
Riku, a quelle parole, assunse un'espressione piuttosto intenerita, e allungò dubbioso la mano, carezzandogli i capelli e sentendo Sora sobbalzare a quel gesto.
«Po-possiamo essere... A-amici?»
«Lo siamo già, Sora.»
Il ragazzino moro si illuminò a quella risposta, e aveva smesso di nascondersi, attorcigliandosi su se stesso.
«Verrai a-anche d-domani vero...?»
«...Se vuoi.»
Riku si grattò la nuca, un pò imbarazzato. Cioè, sarebbe dovuto tornare nel posto in cui aveva appena rischiato la vita il giorno dopo, per parlare con lui...?
«C-così mi f-fai compagnia.»
...Sì, lo aveva convinto. Dopotutto gli doveva tutto, a quel ragazzino.
 
 
Riku riaprì gli occhi, accorgendosi di essere arrossito appena si specchiò allo schermo del cellulare, per guardare l'ora.
Si nascose il viso con la sciarpa, e tornò a guardare il mare.
Non credeva ai suoi occhi. Dopo ben quattro ore di ritardo, ecco la testolina dai capelli appuntiti di Sora fare capolino fra le onde.
Finalmente, alla buon'ora. Ma tanto Sora aveva sempre i suoi piccoli ritardi, quasi ogni giorno, e Riku aveva imparato benissimo a sopportarli. Magari, gioiva anche di più quando lo vedeva.
Lo vide avvicinarsi, sempre di più, finchè con le sue braccia esili si aggrappò ad uno scoglio, boccheggiando e aprendo gli occhi cristallini. Poi, facendo sempre forza sugli arti superiori, si adagiò sullo scoglio piatto dov'era seduto Riku, e, una volta accanto a lui, posizionò la testa sul suo petto, portandogli le braccia al collo.
«S-scusa p-per il r-ritardo...», mugolò sottovoce, sorridendogli e baciandogli la guancia, bagnandolo d'acqua salata. 
Riku ridacchiò divertito, e gli mise le mani sui fianchi, aiutandolo a sistemarsi meglio. 
Sora abbassò lo sguardo, e con un colpo secco portò il resto del suo corpo ad avvolgere quello del ragazzo albino, stringendolo timidamente.
Sospirò forte, chiudendo gli occhi e rilassandosi fra le sue braccia, noncurante del fatto che gli stesse inzuppando tutti i vestiti. Come sempre, del resto.
«Il mare è brutto, oggi.»
«G-già. Ho a-avuto un pò di d-difficoltà.»
Riku sentì il suo collo bagnarsi, e sorrise, ancora intenerito, quando realizzò che era di nuovo Sora, con le sue piccole labbra sottili.
Guardò in basso, osservando attento ogni scaglia lucida e luminosa del corpo del ragazzino, senza mancare di carezzarle. Era ben consapevole che quello non era un... Corpo.
Quello di Sora si poteva definire 'corpo' solo dall'ombelico in su. Il resto bhe, era quello che, dopotutto, lo faceva rientrare nella categoria che gli umani avevano -pateticamente?- soprannominato delle "Sirene."
 
 
 
 
Riku, la prima volta che l'aveva visto, avrebbe voluto avere un muro a portata di mano solo per poterci sbattere la testa. Avrebbe voluto che la spiaggia fosse stata vicino ad un manicomio, così da potersi fare comodamente ricoverare. Già si vedeva, mentre prendeva a urlare frasi senza senso mentre indossava una camicia di forza.
Poi aveva realizzato, che tutta quella sua confusione evidente aveva spaventato Sora, che, con gli occhi pieni e lucidi, si era nascosto dietro uno scoglio, mordendosi le labbra e battendo nervosamente le pinne sulla pietra.
«Hai... Hai paura d-di me...? I-Io non t-ti faccio n-niente.»
Aveva balbettato nervoso, grattando con le dita la roccia, strofinando poi la coda sulla pietra, con un pò di difficoltà, forse nel tentativo di ritirarla in acqua, per nasconderla.
Riku lo guardava incredulo, tremante, non riusciva a crederci.
Non gli interessava più della sua ferita sulla nuca, non gli interessava di avere una mano sporca di sangue perchè ci aveva passato la mano sopra. Era vivo, e quello per ora bastava.
«C-Cosa sei?», gli aveva chiesto sconvolto, sentendo le gambe cedere e sedendosi quindi sullo scoglio, ancora teso.
«N-non ti faccio niente!»
Sora l'aveva ripetuto a voce alta, quasi piagnucolante, e si era nascosto del tutto dietro lo scoglio, mentre ritirava timidamente la coda dalla sua vista.
«S-sei una sirena. T-tu sei una sirena!»
«S-sono bravo!», Sora era rispuntato con il suo viso, un pò arrossito, e gli aveva sorriso timidamente.
Riku lo guardava ancora, sentendo la stretta al petto allentarsi, per dare spazio al dolore alla sua nuca.
Sentì una fitta improvvisa, e si piegò in avanti, con le mani dietro la testa, ringhiando quasi di dolore.
Sora, spaventato da quei suoni, era rimasto ancora nascosto, ma ad ogni secondo prendeva coraggio.
«A-aiutami..», aveva soffiato piano Riku, stendendosi su un fianco e stringendo gli occhi.
Il ragazzino si era trascinato con un pò di difficoltà fino a lui, e gli aveva carezzato una guancia.
Poi, prendendo coraggio, l'aveva abbracciato, attorcigliandosi attorno a lui e stringendolo in un caldo abbraccio. Come se avesse potuto fargli bene, come se avesse potuto curarlo con così poco.
«V-va meglio...?», chiese piano, con tono innocente, stringendolo di più, inconsapevole del fatto che ora il ragazzo avesse i vestiti totalmente fradici.
Riku sospirava ancora, tenendosi la nuca. Ma forse, il dolore si era affievolito, e anche di molto.
 
 
 
 
 
 
«Non fa niente. Ti ho aspettato volentieri.»
Sora sorrise raggiante, e con la sua pinna azzurra andò a battere sulla pietra, entusiasta.
Riku aveva imparato che quello era come un segnale d'apprezzamento.
Era come se ogni giorno imparasse qualcosa, con Sora.
 
Il ragazzino strusciò teneramente il naso contro quello di Riku, facendolo sorridere a sua volta, mentre gli tirava timidamente giù la sciarpa, guadagnandosi così le labbra premute sulle sue, in un bacio a dir poco umido.
 
«C-Com'è c-che si c-chiamano qu-questi...?», chiese sottovoce, una volta staccato il viso dal suo, imbarazzato e arrossito.
Riku fece una risatina, e gli carezzò ancora la coda lucida.
«Si chiamano baci, Sora.»




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Note dell'Autrice (??) : Ecco un'altra delle mie creazioni notturne -
Ho letto un pò e ho guardato parecchio interessata il volume 3 del manga di Kingdom Hearts II, ovvero dove c'è il mondo della Sirenetta, Ariel. E vedere Sora nei panni di sirenettoH mi ha in qualche modo ispirata x°
Bhe, spero vi sia piaciuta. Almeno un pò. Dai. Vi prego. *in cerca di consensi (??)*
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