Epilogo
A 24 anni
Sasuke Uchiha era considerato uno dei migliori avvocati del Paese. 5
anni di
scuola, esami passati con il massimo dei voti e tesi di laurea che
aveva
lasciato a bocca aperta la commissione. Inutile dire che
l’encomio fu
meritatissimo. Un anno di praticantato presso un’importante
studio legale gli
aveva fatto accumulare esperienze e acquisire una certa indipendenza
che altri
avvocati impiegavano anni a raggiungere. Il suo datore di lavoro si
fidava di
lui e lui si era dimostrato degno di questa fiducia.
In quella calda giornata di Maggio, il giovane avvocato indossava un
elegante
completo nero di sartoria e una semplice camicia bianca sotto. Niente
cravatta,
niente maglia. Seduto dietro il tavolo dell’accusa, sembrava
indifferente a
tutto e tutti, come se non si trattasse della conclusione della guerra
che
portava avanti da 6 lunghi anni. Al banco degli imputati, accompagnati
da un
avvocato segaligno, Orochimaru e Kabuto Yakushi sembravano quasi
impazienti di
uscire da lì. Orochimaru era impassibile quasi quanto il suo
accusatore, mentre
Kabuto si guardava nervosamente intorno come a voler cercare una via di
fuga. Erano
alla fine: le parti avevano esposto la loro arringa e il giudice si era
ritirato per deliberare, lasciando l’aula col fiato sospeso.
Ad ogni movimento,
l’intera folla si voltava verso la fonte del rumore per poi
rigirarsi delusi
quando vedevano che non si trattava del giudice. In prima fila, appena
dietro
la scrivania al quale era seduto Sasuke, Itachi e Shisui guardavano con
una
certa apprensione la schiena del loro giovane parente, anche se Itachi
era più
che sicuro che il fratello ce l’avrebbe fatta.
Finalmente, la porta dietro lo scranno del giudice si aprì e
ne uscì la figura
vestita di nero che tutti aspettavano. Si sedette e si aggiusto gli
occhiali
sul naso, incurante delle persone che lo osservavano col fiato sospeso.
Poi
iniziò a leggere:
-Fukuda
Orochimaru
e Yakushi Kabuto…- pausa-… siete entrambi
condannati all’ergastolo per l’omicidio
di Naruto Uzumaki. Inoltre, le accuse a vostro carico comprendono anche
spaccio
di sostanze stupefacenti, abuso di minore e ricatto.
L’udienza è conclusa.
Il colpo del martelletto fu come una liberazione per Sasuke. Mentre due
agenti
scortavano fuori Orochimaru e Kabuto, il giudice gli si
avvicinò e gli strinse
la mano. Shisui passò un braccio attorno alle spalle di
Itachi, la massima
espressione di affetto che il ragazzo tollerava in pubblico. Il minore
degli
Uchiha sbirciò i documenti in mano al giudice.
Fine pena: mai.
Sasuke si voltò e uscì dalla sala: 6 anni dopo
era ancora il ragazzo testardo e
battagliero che aveva conosciuto al liceo.
Arrivato alla macchina, si tolse la giacca e la lanciò sul
sedile del
passeggero. Arrotolò le maniche della camicia, mettendo
così in mostra un piccolo
tatuaggio sul polso: una volpe arancione con grandi occhi azzurri.
Autrice: Si è dunque giunti al termine.
Sasuke: Ma come cazzo parli?
Autrice: Ah stronzo, guarda che cambio il finale, eh!
Sasuke: *fischietta*
Autrice: Bene, ragazzi: fate 'ciao' con la manina e rigraziate le signore che ci hanno sopportato.
Tutti: Grazie, signore!*ciao con la manina*
Autrice: Voglio ringraziare tutte coloro che hanno letto, recensito, messo tra i preferiti e tra le seguite. Siete stati fonte di gioia per me. Grazie ancora.
Baci dall'Inferno,
The Angel Of Satana