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Autore: Kim WinterNight    13/08/2012    10 recensioni
«Eppure, è vero ciò che si dice: non ci si accorge di tenere veramente a qualcuno, finché non lo si perde.»
A me è successo e in questa One-Shot voglio soltanto raccontare come mi sento.
Dedico questo scritto ad una persona speciale: Daniele.
Sarai sempre nel mio cuore ♥
- SETTIMA CLASSIFICATA e VINCITRICE del premio speciale "Storia più Emozionante" al contest "Nei tuoi occhi" indetto da milla4 sul forum di EFP.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Rest In Peace'
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ReggaeFamily

Te ne andasti per sempre




Quel giorno te ne andasti e ancora non so come ho fatto a farmene una ragione.

Ti volevo un bene dell’anima, nonostante nell’ultimo periodo non avessimo avuto nessun contatto. Eppure, è vero ciò che si dice: non ci si accorge di tenere veramente a qualcuno, finché non lo si perde.

Il punto è che io ti ho perso in una maniera che non riesco a sopportare. Ti ho perso per sempre, così come ti ha perso la tua famiglia, i tuoi amici e tutte le persone che in un modo o nell’altro tenevano a te.

Hai lasciato questo mondo a soli tredici anni, perdendoti la possibilità di conoscere troppe cose, cose che per chiunque sono normali, a cui nessuno dà molta importanza.

Non hai potuto vivere la tua adolescenza, non sei riuscito a conoscere l’amore, ad affrontare tutto ciò che la vita, per quanto dura molte volte, aveva da offrirti.

Certe volte ho l’impressione di morire, oppressa dal senso di vuoto e travolta dalla tua mancanza.

Abbiamo trascorso anni bellissimi a scherzare, ridere, combinarne di tutti i colori durante le ore scolastiche e il catechismo.

E ora, cosa mi rimane?

Soltanto la tristezza nel ricordarmi che il 2 ottobre di ogni fottuto anno tu non puoi più compiere gli anni, non puoi decidere di festeggiare un nuovo traguardo con famigliari e amici, non puoi semplicemente sorridere all’idea di sentirti sempre più grande e forte.

Avevi un carattere così esuberante e forte, mi portavi in un mondo fatto di follia e benessere, in cui soltanto tu vivevi. Eppure, volevi che anche io ne facessi parte.

E’ stata proprio quella follia a strapparti a questo mondo.

Andare al tuo funerale è stato traumatico. Non dimenticherò mai quando tua madre mi abbracciò e mi disse che tu non avresti voluto vedermi in quello stato, invasa dalle lacrime.

Ma io ho pianto ancora più forte, sentendomi il mondo crollare sotto i piedi.

Eri l’unico ad avermi accettato per quello che sono, l’unico a trattarmi come qualunque altro essere umano, ma sempre in modo speciale.

Ma ora, senza te, dove vado?

E sì, mentre scrivo queste parole, che tu non leggerai mai, piango; piango perché non posso fare altro se solo ripenso a quanto stupida fossi quando ti lasciai andare, quando mi allontanai da te senza un motivo davvero valido, senza sapere nemmeno il motivo di tale gesto.

Da poco ti ho sognato, sai?

Ironia della sorte, vincevi un concorso letterario al mio posto.

Chissà se ti piaceva scrivere come piace a me, o se magari con gli anni avresti scoperto di odiare questa mia passione.

Sarebbe bello sentirti ancora ridere, soltanto ridere.

Mi basterebbe sapere che una seconda possibilità esiste anche per te, non pretenderei di far parte della tua vita, anche perché non so se sarebbe possibile.

Non posso fingere, però; so che se non te ne fossi andato, a quest’ora non avrei in mente te e questi pensieri. Magari mi sarei anche dimenticata della tua esistenza e la malinconia che provo nel ricordarti sarebbe solo gioia e nostalgia per i vecchi tempi.

Già, ma è andata così.

Non ho mai più avuto il coraggio di parlare con tua madre, con tua sorella e con tuo padre; lui lo vedo, qualche volta. Ci salutiamo ma niente di più.

Ho paura che per loro sia troppo doloroso ricordare i pomeriggi in cui mi ospitavate e noi giocavamo insieme.

E ho paura che anche per me sia un’immensa sofferenza rivivere quegli istanti.

Dire che ti voglio bene è così riduttivo che quasi mi vergogno.

Ma non trovo altre parole per esprimere quanto tu eri, sei e sarai sempre nel cuore.

Ti amo come il fratello che non ho mai avuto e così sarà in ogni momento della mia esistenza, anche quando la mia stupida memoria non ricorderà più il tuo viso.

Già ora è così sbiadito che mi sento mancare l’aria.

Ogni tanto porto fuori le foto delle elementari e ti ammiro, ritratto in mezzo ai nostri dodici compagni di classe.

In quelle immagini non morirai mai e questo mi rincuora un po’.

Ho ancora il libro che mi regalasti per il mio decimo compleanno, dove ancora è impressa la tua dedica. Sono gelosissima di quel volume e non accetto che qualcuno lo tratti male.

Come al solito non vengo compresa e non viene recepito il mio legame con quel qualcosa di materiale che le tue mani hanno toccato, ma a me non importa affatto.

So soltanto che tu sei con me, ora e per sempre.

Non potrò mai dimenticarti.

Mi manchi come l’aria che respiro.

  
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