Con tutte queste novità, tra married to jonas e il nuovo album dei jonas non so dove sbattere la testa casbcghasvcgsvah mi sono già innamorata di quei 3 secondi di 'meet you in paris'. ahahaahah dopo questa luunga introduzione, vi lascio al capitolo. E' CORTO, LO SO, ma per favore non mi sgridate!
Ci tengo a ringraziarvi tutti, uno ad uno, per seguirmi sempre, vi voglio tanto bene.
Leggete e fatemi sapere che ne pensate, come al solito.
Passate bene queste ultime vacanze, spero a presto! ♥
Joє'ѕ мυffιи. ♥
Alzo lo sguardo, come ripresa dopo quella ‘visione’.
- Sì Joseph, ne sono certa. Sam ti ama. – dico, stavolta guardandolo torva in viso.
- Amare è una parola grossa Ronnie. Probabilmente è attratta da me nello stesso modo nel quale io sono attratto da te. – sorride, solleticandomi il collo.
- Smettila. – ribatto, celando un lieve sorriso. – Sei sicuro di non provare lo stesso per lei? Non lo so, non so cosa fare, non so cosa pensare. –
- Non ti fidi di me? – parla serio, sembra quasi arrabbiato.
- Parli come se ti conoscessi da una vita. Da quanto tempo era che non ci vedevamo? La fiducia non si acquista così presto Joe, dovresti già saperlo. – rispondo, seriamente confusa sulla situazione.
- Io ho chiuso con Sam il giorno in cui è finito il liceo. E poi ci conosciamo da molto tempo, abbiamo passato il liceo praticamente assieme. – alza entrambe le sopracciglia velocemente, come per confermarmi che ciò che dice è vero.
- Non siamo mai usciti assieme al liceo Joe. E non mi pare nemmeno di essere andata oltre il ‘ciao’, con te. -
– Dimmi la verità Veronica. Cos’hai provato quando ci siamo baciati, due secondi fa? –
Resto in silenzio per qualche secondo, non so cosa dire. Indubbiamente mi è piaciuto, e anche tanto.
- Ho sentito una confusione in testa, piacevole però. Una cosa che non provavo da tanto tempo. Tu invece? – percorro su e giù le mie braccia per riscaldarmi.
- E’ stato il miglior bacio di sempre. – afferma, e una nuvoletta bianca gli esce dalla bocca mentre parla, il freddo si sta intensificando, anche se non è nemmeno passata la mezzanotte.
Arrossisco, improvvisamente. Lui se ne accorge, purtroppo, e con il pollice accarezza le mie guance in fiamme, aumentando ancora di più il rossore di queste.
La confusione in testa sta aumentando, ho quasi la sicurezza che è sincero, lo si vede da come mi guarda e da come mi parla, ma sono sempre stata scettica in campo di ragazzi, e tutta questa faccenda ancora mi sembra difficile da considerare reale.
- In ogni caso non sarà facile. Anche se Sam un po’ di tempo fa è venuta a casa mia con l’intento di scusarsi, non sono sicura che la prenderà bene. Anzi, non la prenderà bene sicuramente. E’ intestardita, e sa diventare davvero aggressiva. – dico, preoccupata.
- Non mi spaventa Sam. Lei può dire o fare tutto quello che vuole, i miei sentimenti per te non cambieranno. –
Lo guardo senza rispondere, ho bisogno di tempo per riflettere. Scuoto energicamente la testa: riflettere su che cosa poi? In effetti non ho nulla su cui pensare. Joe mi piace, è un dato di fatto e non ci posso fare nulla.
A differenza sua però, io temo il confronto con Sam. Non perché io abbia paura di lei o sia spaventata dalla sua superiorità infima, ma perché ho avuto l’occasione e il modo di osservarla da vicino per molti anni, e so cos’è capace di fare.
Mi alzo e dico a Joe che è ora di andare a casa, lui annuisce e mi accompagna sin davanti all’uscio, poi rimane impalato davanti a me e mi fissa, senza dire una parola.
- Cosa c’è? – sibilo.
- Sei bellissima, lo sai? –
- Hai bevuto troppo. Torna a casa che è tardi. – Il complimento mi ha lusingato, cerco di mascherare il rossore sulle guance approfittando di trovarmi per metà al buio.
- No, non credo. Posso baciarti? – chiede. Si avvicina furtivamente a me, aspettando una risposta.
- Perché me lo chiedi? – rispondo, avvicinandomi anche io.
- Boh, magari non ti va. – dice, sorridendo.
Siamo naso contro naso, il suo calore mi sta pervadendo.
- Sì che voglio. – questa volta lo bacio io: lentamente, con calma, come se il mondo si fosse fermato per noi, come se non m’importasse nulla del resto.
E’ paradossale. Nonostante tutte le mie esitazioni e le mie preoccupazioni, sono già dipendente da quelle labbra, rosee e come candide, mi viene un nodo allo stomaco al solo pensiero di doverle abbandonare.
E dipendente dai suoi occhi, così espressivi e allo stesso tempo così celati, pare che si trovino in un mondo fatto su misura per loro.
E attratta da quelle sopracciglia, così folte e confusionarie, che si alzano a dismisura in determinati momenti.
Incuriosita da quelle mani, così grandi, forti e possenti. Mani che ispirano fiducia e confidenza, mani che alcune volte usa per gesticolare, altre per sistemarsi i capelli arruffati.
E quella voce, così squillante e allo stesso tempo profonda. Voce che cambia di tono quando è arrabbiato, e che si rivela così ipnotica il resto del tempo.
Mi congedo, sparendo nell’oscurità e oltrepassando il portone. Così, in silenzio, precludendo una nottata di quelle in cui sono sicura che non dormirò.