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Autore: Vale_Smile_    14/08/2012    9 recensioni
Racconto solo la mia esperienza con Ed Sheeran, del mio sogno realizzato.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La lucidità di una notte tiepidamente scura di prima estate mi strappò al mondo dei sogni.
Aprii delicatamente gli occhi, l'accecante luce della mia sveglia segnava le 3.28, tutto il sonno di poche ore prima sembrava sparito.
Accesi la luce di camera mia e chiusi delicatamente la porta per non disturbare nessuno dei componenti della mia famiglia.
Mi rannicchiai nel mio letto e presi ad osservare le pareti della mia camera.
I poster dei One Direction sul muro accanto al mio letto, la bandiera inglese accanto a quella argentina appesa dall'altro lato del letto e infine mi soffermai sulla parete di fronte al mio letto.
Ritraeva una foto a grandezza naturale di un ragazzo con una chitarra tra le braccia.
Sulla chitarra c'era una morbida impronta di gatto, arancione.
Il ragazzo aveva folti capelli arancioni, occhi di blu ghiaccio che ogni volta mi provocavano piacevoli brividi sulla schiena e un sorriso disarmante.
È Ed Sheeran.
È la persona che con la sua musica mi ha strappato sorriso nei momenti grigi della mia vita.
È la persona che mi aiuta ad alzarmi al mattino e sorridere.
È la persona che mi da la forza di combattere contro il mondo.
È il mio tutto.
È il mio idolo.
È cinque anni che le sue note coloravano la mia vita.
Erano cinque anni che pregavo e speravo di poter incontrare, di vederlo sorridere, di sentire i suoi occhi puntati su di me.
Ripercorsi mentalmente come fossi arrivata a questo giorno, il giorno che sarebbe stato il più perfetto della mia vita, il giorno che avrebbe segnato un prima e un dopo nella mia vita.
Non un sogno, il mio sogno, si stava per avverare.
Lo avrei visto davanti a me.
 
*flashback*
 
-2007-
 
«Dai mamma accendi la radio»protestavo sul sedile posteriore.
Ero relativamente piccola, avevo undici anni.
Non ero la classica bambina tutta carina e legata al rosa, si non era male essere una bambina, ma preferivo ascoltare buona musica e passavo ore a ballare e cantare.
«Cavolo Caitlin vivi con la musica ventiquattro ore al giorno, ogni tanto in macchina vorrei un po' di pace »protestò ferma mia madre.
Misi il broncio.
Dopo alcuni minuti mia madre sbuffando premette il tasto nero di accensione della radio.
Le note che pervasero l'abitacolo mi stregarono.
 

And hey, I don't speak that language of youth
And hay, oh not the one that speaks truth
And hey, I lay in this world for a while
When all is lost just smile

 
La canzone era già iniziata.
Non che sapessi l'inglese o che il testo mi avesse particolarmente colpito, ma mi commovetti.
Le lacrime in un secondo precipitavano giù dai miei occhi, senza che io potessi controllarle.
Quella voce.
La canzone continuava e io aspettavo che sul piccolo display apparisse a chi appartenesse la voce.
 

They've written the dates and the times to follow
See all the fakes that look so hollow
But you don't care
What ever happened to the youth and culture?
Wear chains and the same fecking Lonsdale jumper
So you don't care

 
Improvvisamente le lettere nere scrissero: "Ed Sheeran".
Il mio sguardo si illuminò, mi annotai mentalmente che la sera tornata a casa avrei guardato sul mio vecchio computer a chi appartenesse quella voce e mi sarei scaricata quella canzone da mettere sul mio nuovissimo ipod grigio.
 

And hey, I don't speak that language of youth
And hay, oh not the one that speaks truth
And hey, I lay in this world for a while
When all is lost just smile

 
La canzone improvvisamente finì.
Mia madre mai si accorse di quella mia reazione.
Asciugai le lacrime e presi a sorridere, con una nuova forza all'interno.
Nessuno mai vide quella reazione, la reazione che mi aveva cambiata.
 
 
 
-30 maggio 2012-
 
Fissavo lo schermo del mio pc.
C'era una pagina internet aperta.
La mia bocca era spalancata e leggevo rapida le righe di quell'articolo.
Ed Sheeran sarebbe tornato in Italia.
Era tornato anche un anno fa, per uno showcase, ma varie circostanze mi avevano impossibilitato ad andare e questo ancora mi bruciava dentro, ma leggere quell'articolo mi aveva dato nuova speranza.
Ed Sheeran sarebbe stato di nuovo in Italia.
Il 28 di giugno.
Alla Fnac di Milano.
Io ci sarei andata, avessi dovuto iniziare a camminare verso Milano in questo momento.
Corsi da mia madre.
Si trova nel piccolo studio del nostro appartamento.
Le piazzai il pc davanti e lei guardò per alcuni minuti quello schermo illuminato, contenete le informazioni per la giornata perfetta.
«Ed Sheeran? »mi chiese stranita.
«Si mamma, Ed. Ti ricordi che l'anno scorso non mi hai potuto portare a vederlo? »gli dissi convinta
Mi guardò confusa, poi un piccolo mapo di memoria la riportò all'anno precedente.
« Ahhh si ora ricordo. Beh per il 28 ne parliamo ora ho da fare » mi liquidò rapida.
 
 
-15 giugno 2012-
 
« Cat, tesoro mi sono appena accorta che io il 28 lavoro, quindi non ti posso portare a Milano e da sola non ti lascio andare » disse tranquilla mia madre, come se avesse detto la cosa più normale del mondo.
I lacrimoni iniziarono a precipitarmi dalle guancie, lei mi guardava un po' schifata da quell'esagerata reazione e un po' dispiaciuta per la mia reazione in se.
Io la guardavo ferita, affranta, ormai vedevo tutte le mie speranza andare in fumo.
« Ma se trovi un'amica che venga con te puoi » disse allora rapida per rimediare a quella situazione.
Io rapida mi asciugai le lacrime e corsi al computer.
Aprì facebook e iniziai a chiedere a tutte le mie più care amiche se potevano venire con me.
Quasi tutte in quel periodo o erano in vacanza o i loro genitori non le lasciavano.
Poi una speranza, Cassy mi scrisse: -Devo chiedere a mia mamma-
Allora la lasciai andare alla sua opera di convincimento.
Dopo alcune ore tornò online su facebook e mi annunciò che poteva venire.
Il 26 saremmo andate a comprare i biglietti del treno.
 
-26 giugno 2012-
 
Due giorni.
Due miseri giorni mi separavano dal mio idolo.
Avevo appuntamento in stazione con Cassy alle due.
Uscii rapida da casa per paura di perdere il bus per la stazione, come sempre ero in ritardo.
La musica che risuonava nelle mie cuffie era rigorosamente di Ed.
Il caldo all'esterno era soffocante, quindi quando salii sul bus fu come entrare in paradiso: aria condizionata molto alta.
Percorsi il tragitto di circa una quindicina di minuti seduta sull'ultimo posto dell'autobus, con la voce di Ed che mi rimbombava nella testa.
Non pensavo.
Solo ascoltavo quella fantastica voce che tanto mi aveva fatto sognare.
Giunta in stazione scesi rapida dal bus e corsi incontro a Cassy, la abbracciai stretta e chiaccherando animatamente comprammo i due biglietti per Milano.
Finalmente il mio sogno si stava realizzando, dopo cinque anni avrei visto Ed.
Cosa potevo chiedere di meglio?
 
*fine flashback*
 
Sorrisi.
Sorrisi rannicchiata ancora nelle mie coperte.
Sorrisi al pensiero di ciò che mi aspettava.
Tra poco meno di due ore e mezza mi sarei dovuta alzare, avrei dovuto indossare i miei comodi pantaloncini arancioni, la mia maglia bianca, mi sarei truccata e sarei corsa verso il mio sogno.
Spensi delicatamente la luce e ripresi a dormire, volevo essere in forma.
 
-ore 6.00 28.06.12-
 
"Cold Coffee" invase il silenzio della mia stanza.
La giornata iniziava.
La giornata perfetta aveva inizio con un risveglio perfetto.
Mi alzai senza problemi, senza stanchezza addosso, senza il bisogno di lamentarmi.
Mi chiusi rapida in bagno e presi a prepararmi.
Doccia.
Lavare i denti.
Lavare il viso.
Vestirmi.
Pettinarmi.
Truccarmi.
Ero pronta.
Mio padre gentilmente si offrì di accompagnarmi fino in stazione. Io avrei preso volentieri il bus, per avere un po' di tempo sola con la mia musica, per riuscire a realizzare quello che stava per succedere, per rilassarmi, ma mi portò fino in stazione.
Lì incontrai Cassy.
Aveva mantenuto la promessa, si era tinta parte dei capelli di arancione, esattamente come quelli di Ed, mentre io recentemente me li ero tinta di rosso.
Subito ci abbracciamo e presimo a parlare tra di noi.
Salutai mio padre e partimmo verso il binario che mi avrebbe condotto in quella che in questo momento ritenevo la città dei miei sogni.
 
Ormai da alcuni minuti eravamo in treno, erano pur sempre le sette del mattino, non avevamo forza di parlare, allora ognuna chiusa nei suoi pensieri si lasciava cullare dal movimento lento e costante dei vagoni.
Era una ventina di minuti che il treno procedeva inesorabile verso Milano e ci teneva inchiodate al nostro dormiveglia, quando qualcosa appoggiato in grembo prese a vibrare.
Svogliatamente aprii gli occhi, lo schermo illuminato del mio cellulare recitava "Amy".
Un sorriso istintivamente mi decorò il viso.
 
*flashback*
 
-3 maggio 2012-
 
Twitter.
-Sembra che le mia menzioni oggi siano in coma LOL-
Digitai rapida.
Avrei dovuto stare studiando biologia, era per la verifica decisiva per l'anno, ma la voglia era scomparsa ormai da mesi e sembrava non voler tornare a casa.
Mi concentrai su twitter.
Facevo rapidamente avanti a indietro tra Home e Connetti, fin quando nella pagina Connetti apparve la scritta "1 nuova interazione".
La cliccai sorridente.
Il nome di quella ragazza era AmyCarrots, il nickname @AmyHippie, aveva una bellissima icon di Niall.
Il tweet diceva: -Hei bell'icon :) comunque sono Amy come va?-
Risposi contenta.
 
 
Non pensavo che un tweet così semplice di quelli che spesso cadono nel dimenticatoio avrebbe potuto creare una così bella amicizia
 
-5 giugno 2012-
 
Un'altra volta allegramente su twitter.
Un altro pomeriggio allegramente sprecato.
Dovevo studiare, ma come sempre avevo di meglio da fare.
Io ed Amy ormai parlavamo spesso, la trovo una ragazza davvero fantastica.
Io e lei speriamo un giorno di andare a vivere a Londra, sarebbe davvero stupendo, anche se siamo entrambe un po' maldestre quindi ne combineremo di tutti i colori, secondo me.
In preda alla noia ripensai che nel giro di 23 giorni avrei inconrato il mio idolo, il mio tutto.
Tweet: - @edsheeran ancora non ci credo, 23 giorni e ti vedrò, Milano arrivo-
Improvvisamente mi giunse un'interazione.
Era Amy.
-Cosa Ed a Milano?-
Da quel momento parlammo di quanto sarebbe stato fantastico poterci incontrare la a Milano.
 
*fine flashback*
 
-Siamo in autostrada, non so quanto ci metteremo, ci sentiamo dopo- recitava il suo messaggio.
Le risposi: -Va bene cara, io sono in treno-
Riappoggiai cautamente il mio cellulare in grembo e tornai a farmi cullare dal dolce movimento del treno.
Non so esattamente quanto tempo passò, la voce elettronica annunciò: "Milano Centrale".
Ad udire quelle parole io e Cassy spalancammo gli occhi di scatto e ci sorridettimo.
Eravamo giunte alla meta.
 
Scendemmo rapide dal treno e ci avventurammo nella grande Milano.
Devo ammetere che da sola senza genitori non ci ero mai stata.
Acquistammo il biglietto della metro e ci dirigemmo verso le entrate.
A un certo punto mentre camminavamo in mezzo alla fola vidi un gruppetto di ragazzi, due ragazze e un ragazzo, una di loro indossava una maglia bianca con una zampa arancione con scritto sotto Ed Sheeran.
E il ragazzo stava estraendo dalla sua borsa una bomboletta arancione « Ragazze dopo dovete tingermi i capelli di arancione » diceva ridendo.
Sorrisi tra me e me. « Cas, sono qui anche loro per Ed »
Ridettimo e presimo la metro che ci porto dritte in piazza Duomo.
 
« Andiamo direttamente alla FNAC o facciamo un giro qua? » mi chiese Cassy appena uscimmo dalla metro.
« Non so decidi tu » dissi
Lei annui e prese a camminare verso i gradini del Duomo, dove vi si sedette comodamente e sbuffando esclamò « Non ne potevo più di stare in piedi » ridemmo a crepa pelle.
Rimasimo circa una decina di minuti sedute li a guardare la piazza che con il passare del tempo si riempiva di turisti, di vu cumprà e di piccioni.
Guardai l'orologio "9.05".
« Forse è meglio se ci avviamo verso la FNAC » dissi alzandomi
 
Mentre attraversamo la piazza dirette in Via della Palla 2, un vu cumprà ci fermò.
« Prendere tu bracialeto » diceva tutto agitato.
Io lo guardavo malissimo pensando alla gente che stava arrivando alla FNAC prima di me.
Fecimo di tutto per scrostarcelo da dosso, ma lui prese a dire a Cassy « Tu volere figli da grande? Io volere 10, tu volere 10 figli? »
Io cercavo di trattenere le risate mentre Cas imbarazzata cercava di svignarsela.
Dopo un buon cinque minuti di domande incomode accettammo il braccialetto giusto solo per farlo sparire.
Camminammo rapide tra le tante persone che affollavano Via della Palla.
Eravamo emozionate.
 
Dopo cinque minuti di tragitto si stagliò contro lo sfondo azzurro del cielo la grande scritta gialla "FNAC".
 
Subito presimo posto in fila, c'erano già almeno 100 persone.
 
Erano solo le 9.10 l'attesa fu lungo e snervante.
Io e Cas chiacchieravamo con la gente intorno a noi, tutte ragazze fantastiche e sorridenti.
Mi sentivo parte di qualcosa di speciale, siamo un fandom, una grande famiglia e oggi è un grande giorno di festa dove festeggiare e ringraziare Ed, ognuno a modo suo, sorrisi, lacrime, canzoni, cartelloni, magliette.
Ognuno ha il suo modo per ringraziare Ed e tutti lo fanno con amore che trabocca da ogni gesto.
La gente continuava ad arrivare, ognuna aveva cartelloni, bandiere, magliette, tutte cose personalizzate da loro.
Ognuna di quelle magliette conteneva una storia, un sorriso, una lacrima, un pensiero.
Mi sentivo così stupida ad non averci pensato a farne una anche io.
Riflettei alcuni istanti.
« Cas e se andassimo a prendre qualcosa da mangiare per poi passare dalla mondandori a prendere il pennarello delle maglie e qui infaccia una maglia bianca al Tally? » dissi, mi guardò come per dire "Pensarci prima no?"
Poi annui rapida « Si in effetti ho fame anche io »
Chiesi alle ragazze davanti a noi di tenerci il posto nella fila.
E furono molto disponibili e gentili.
Uscimmo rapide dalla fila e camminammo verso Piazza Duomo.
Rapide, silenziosamente entrammo alla Mondadori e comprammo due pennarelli, uno arancione e uno nero.
Uscimmo dalla Mondadori e il caldo e il caos di piazzia Duomo ci investì di nuovo, li a pochi metri da noi c'era un McDonald, entrammo rapide presimo il pranzo e ci diressimo di nuovo verso la fila.
Una volta raggiunta l'altezza della FNAC dissi « Cas torna pure in fila io mi fermo un attimo alla Tally per prendere una maglietta »
Lei sorrise ed attraverso la strada rapida.
Entrai.
"Call Me Maybe" pervase la mia testa, mi diressi verso una grande parete di canotte colorate e ne presi una bianca, una M.
La pagai e corsi fuori dalla Tally.
Attraversai rapida la strada e mi rimisi in fila.
Io e Cassy mangiammo rapide le nostre patatine e i nostri hamburger, silenziosamente. Eravamo affamate.
Appena finimmo presi la canotta bianca e la osservai, davanti avrei scritto "I <3 Ed Sheeran" ma invece di un cuoricino avrei disegnato una zampetta arancione.
Lo feci rapida e silenziosa, concentrata sul mio lavoro e Cas mi aiutava tenendomi tirata la stoffa, sistemando il sacchetto di plastica sotto la maglietta.
Invece per il retro dovetti pensare un pochino di più.
Pensai ale mie canzoni preferite "Smile", "Cold Coffee", "The A Team" e molte altre.
Ma ogni frase che trovavo, mi sembrava non adatta o banale, o già vista su un'altra maglia.
Ma poi un illuminazione mi sorprese.
Avrei potuto modificare leggermente le parole per rendere mia quella frase, scelsi la prima frase di "Cold Coffee" e decisi che invece di "She's like Cold Coffee in the morning" avrei scritto "I'm Like Cold Coffee In The Morning".
Quella canzone per me è molto personale, qualcosa di sacro quasi per me, quella canzone è spesso nelle mie cuffiette, perchè mi fa sentire speciale e mi fa sorridere.
Ecco perchè scelsi quella frase.
La maglietta era venuta davvero bene, la adoravo.
La misi sopra quella che portavo e poi la maglietta sotto la tolsi rapida restando così con la mia nuova maglietta.
Bellissima.
Ero riuscita ad occupare per un po' il mio tempo, ma ora che non avevo più nulla da fare l'attesa diventò ancora più snervante, ogni minuto che passava sembrava un'ora.
Passò non so bene quanto tempo e il mio cellulare prese a squillare.
Svogliata guardai il display illuminata e diceva "Amy" allora improvvisamente diventai molto allegra e le risposi.
« Pronto? » trillai al telefono
« Hei sono davanti alla FNAC » rispose lei contenta
« Arrivo » le dissi
Mi alzai e mi incamminai verso l'entrata della FNAC, li la incontrai.
Aveva dei riccioli corti fino alle spalle, scuri, un grande sorriso.
Ci abbracciamo forte forte.
Avevo aspettato tanto questo momento, mi ero molto affezionata ad Amy.
Poi mi presentò la ragazza dai capelli mossi e biondi accanto a lei « Lei è Ashley » sorrise.
« Ciao » dissi timida, si sono una persona timida con chi non conosco, ma non ci è voluto molto ad affezionarmi anche ad Ashley, è una ragazza allegra e con cui ti diverti a parlare.
Poco dopo raggiunsimo Cassy e e dopo le rapide presentazioni ci risedemmo in fila chiacchierando.
Il tempo sembra non passare mai.
Erano ormai le due del pomeriggio.
La fila improvvisamente prese a muoversi.
Un emozione mi si allargò nel petto, magari la signing era inziata prima, pensai.
Ma dopo alcuni metri ci fermarono.
Erano entrate solo le prima 150 persone, per cui Ed avrebbe cantano.
Mi sembrava così ingiusto.
Noi eravamo li dalla mattina alle nove e mezzo mondo si era aggiunto alla fila con il passare della giornata e noi ci dovevamo perdere la performance di Ed?
Mi tenni la rabbia dentro, feci un respiro profondo e mi risedetti accanto a Amy.
Era passata una buona mezz'ora, c'era un sole cocente e il tempo si protraeva a lungo.
A un certo punto mi venne un'idea.
Tirammo fuori il cellulare e presimo a far risuonare nell'aria le note di "The A Tema", all'inizio le uniche a cantare eravamo noi, ma pian piano anche le ragazze intorno a noi si unirono.
È stato divertente, ripensandoci.
Abbiamo cantato diverse canzoni di Ed e mi sono davvero sentita parte per un attimo di una grande famiglia: le sheeranators.
Finita la nostra breve performance il caldo ci assalì nuovamente, visto che non c'era più nulla a distrarci.
Mancava solo un'ora all'arrivo di Ed.
Verso le quattro un furgoncino nero si fermò davanti alla FNAC.
C'erano in giro alcuni agenti di polizia.
Tutti lo sapevamo, era il momento.
Ed era arrivato.
Una buona mezz'oretta dopo sentii iniziare a scendere persone che piangevano isteriche e urlavano « Oddio l'ho visto » oppure « È bellissimo ».
Mi ripromisi di non piangere come le ragazze che vedevo scendere, ma una ventina di minuti dopo realizzai che era impossibile.
L'attesa si faceva maggiore.
Dopo altro tempo finalmente ci fecero segno di entrare.
La prima cosa che ci chiesero fu di stare calme, devo ammettere che per alcuni secondi ci trattenemmo anche, ma quando arrivammo ai piedi delle scale mobili la calma sembrava essere solo un ricordo lontano.
Presimo tutte a correre su per le scale verso quel terzo piano dove ci aspettava Ed.
 
Raggiunsimo la stanza dove Ed firmava gli autografi e ci mettemmo in fila.
Scorsi tra la folla i suoi capelli, così arancioni.
Le mie emozioni presero il sopravvento, iniziai a piangere senza potermi fermare, le lacrime uscivano da sole, rapide, rendendo tutto così reale.
Eravamo li ferme in attesa e Cassy cercava di calmarmi mi diceva di respirare con calma, ma non ce la facevo.
Improvvisamente una ragazza dai capelli marroni mi si è avvicinata e mi ha abbracciato « Hei non piangere » ha detto.
Ho scoperto poi che si chiamava Beatrice e le sono davvero grata per questo suo gesto, non so bene il perchè, ma è stata molto gentile. Infondo nemmeno mi conosceva, non era obbligata a farlo, ma è questo lo spirito delle sheeranators: unite, come una famiglia.
Poi Cas cercò di dirmi di concentrarmi sulla musica che risuonava fuori dalle casse, ma più cercavo di non pensare che a pochi metri da me c'era il mio idolo più lo pensavo.
Piangevo e ridevo tanto allo stesso momento. Sembravo isterica, ma isterica di felicità, o forse semplicemente ero diventata isterica improvvisamente.
La persona che era riuscita a tirarmi fuori dai momenti bui era li a pochi metri da me, questo pensiero mi rimbalzava in testa, mentre le note di "I Need You, You Don't Need Me" risuonavano nell'aria.
La fila pian piano si avvicinava.
Mi avvicinai ancora di più a lui, ora lo vedevo chiaramente.
I singhiozzi erano forti, le lacrime molte, il sorriso largo e il trucco leggermente sbavato, il mio turno si avvicinava.
Non sentivo più il mondo, non sentivo la musica, non sentivo le parole delle persone intorno.
Vedevo solo Ed.
Solo lui davanti ai miei occhi, come se al mondo in questo momento ci fosse spazio solo per me e Ed, eravamo solo io e lui, il mondo poteva anche essere in pausa, non me ne sarei accorta, il mondo in questo momento poteva aspettare.
Quando finalmente l'ultima ragazza davanti a me era passata ed era il mio turno avevo il terrore che le mie gambe improvvisamente cedessero.
Ma riuscii a raggiungere il tavolo, traballante, ma lo raggiunsi.
Mi avvicinai a lui e piangendo sussurrai un timido « Hi » e gli diedi il regalo che gli avevo portato.
Era un panda di peluche con attaccata una lettera, sulla busta contenente la lettera avevo scritto "For an important part of my life: Ed <3"lui lo lesse e mi sorrise.
Non potrò mai scordare quel sorriso.
Era un sorriso sincero orgoglioso di quello che aveva letto, volevo dirgli qualcosa, ma i suoi occhi fissi nei miei mi avevano inchiodata, non sapevo più come parlare, nemmeno pensare.
 
Osservavo i suoi occhi e mi sentivo come scavata nell'anima, come se le mie lacrime gli lasciassero capire quello che le parole non sarebbero bastate a spiegare.
Mi sono sentita per un attimo speciale, lui sapeva della mia esistenza e non c'erano bisogno parole per dire quanto lo amassi le mie lacrime parlavano da sole.
Io piangevo in silenzio, lui mi guardava premuroso, lui leggeva l'amore nei miei occhi io la perfezione nei suoi.
 
È durato tutto pochi secondi ma sono stati la manciata di secondi più perfetti della mia vita.
Lui mi disse « Thank you » e io ricordo di aver pensato chiaramente "No sono io a dover ringraziare te" poi gli ho dato la mia copia del cd che ha firmato rapidamente e gli ho messo tra le mani una foto, una mia cara amica che non era potuta venire perchè abitavano lontano mi aveva dato questa foto da fargli firmare « This is for a friend, she's not here » lui sorrise e ancora una volta disse « Thank you » guardandomi negli occhi.
Io ero completamente bloccata, inchiodata al suolo dal suo sguardo.
Non volevo spostarmi, volevo restare davanti a lui per sempre ma, poi una guardia mi fece segno di andare e così mi spostai.
Mentre me ne andavo Ed mi seguì per un secondo con gli occhi, con quegli occhi fantasticamente glaciali che tanto amo.
Pochi istanti dopo si è voltato verso la nuova ragazza davanti a lui,verso la sua nuova storia,verso il suo regalo verso il suo sorriso e con la solita ed estrema sincerità e purezza ha dedicato il suo tempo a lei, pienamente sincero nei gesti e nelle parole.
Questo è Ed.
 
Aspettai alcuni istanti Rose e ci dirigemmo verso le scale mobili.
Camminavo come un robot, senza poter parlare, senza poter credere a ciò che era successo, senza sapere se tutto questo era sogno o realtà.
Scesi i tre piani di scale mobili, ferma, piangendo, con una mano sulla bocca.
Ricordo di aver pensato –Lui sa che esisto. Abbiamo respirato la stessa aria. Lui mi ha guardata negli occhi. Mi ha sorriso. Mi ha fatto sentire la persona più speciale del mondo. Mi ha fatto sentire orgogliosa di lui.-
Pensavo come se fossi stata un robot. A scatti.
 
Poco dopo ci raggiunsero anche Ashley e Amy.
Io ed Amy ci abbracciamo almeno cinquecento volte, eravamo felicissime.
Continuai a piangere per un buon quarto d'ora.
Camminammo insieme verso Piazza Duomo, dove ci fu giusto il tempo di bere qualcosa, di un paio di foto e Ashley e Amy dovettero partire.
Poco dopo anche io e Cassy ripartimmo alla volta della Svizzera.
In treno Cas cadde in un sonno profondo stremata da quella giornata intensa, mentre io ripiegata sul tavolino del treno piangevo.
Ancora non ci potevo credere, eppure quel sorriso già mi mancava, quel sorriso che per pochi secondi è stato rivolto a me, per quei pochi secondi in cui è stato mio, per quei pochi secondi in cui i miei occhi si erano persi nei suoi.
Quel sorriso e quegli occhi che mi avevano colmato l'anima in un secondo ora l'avevano lasciata ancora più vuota di prima.
 
Il treno raggiunse troppo presto la stazione di Lugano.
Era tempo di tornare alla nostra vita vita quotidiana, ma con un'esperienza in più.
Con tanta speranza nel cuore, perchè giovedì 28 giugno 2012 mi ha insegnato che i sogni si avverano, anche dopo anni i sogni si avverano.
Dopo cinque anni di speranze, di preghiere e soprattutto di emozioni ero riuscita ad incontrarlo.
Non cambierei nulla di giovedì 28 giugno 2012: il caldo, il sole,  il sudore, la gioia, gli abbracci, le lacrime, i singhiozzi…





Spazio autrice...

And... This is it...
Allora ecco la mia esperienza con Ed Sheeran **
Non ho molto da dire xD
Baci xx e recensite **
  
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