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Autore: RinoaHeart    15/08/2012    13 recensioni
One- shot dedicata al compleanno di Ranma. Io lo immagino così...e voi? Fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mousse, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Auguri sensei buongiorno!”
Questo fu il coro di voci che trovò Ranma la mattina dei suoi venticinque anni entrando nel dojo.
Una ventina  di familiari facce sorridenti  l’avevano sorpreso lasciandolo un po’ in imbarazzo. Gli anni passavano, l’adolescenza era solo un ricordo, ma l’indole riservata era sempre parte di lui.
“Ehi che ci fate tutti qui riuniti? Chi ha fatto la spia?” esclamò mentre cercava di coprire il lieve rossore passandosi una mano davanti al viso.
“Io!!” e in un attimo vide solo l’ombra di un pigiamino con i soli e dei capelli neri svolazzanti lanciarglisi addosso. “Anche se me lo ha detto la mamma.”  dichiarò l’indossatrice del pigiamino appena sistemata meglio fra le braccia paterne con un sorriso capace di sciogliere la pietra.
Shizuka Saotome,  chiamata così quasi quattro anni prima per augurarle una vita più tranquilla di quella del suo caotico padre, pareva soddisfatta della sua entrata in scena, ma sembrava mancarle qualcosa. “Ah!” disse battendo una manina sul palmo. “Auguri papà!” e lo baciò su una guancia.
Tutti i studenti del dojo assisterono a quella scena sorridendo dolcemente.
Non era proprio dal loro burbero maestro mostrarsi così! Ogni tanto si scordavano che il loro fortissimo sensei, quello che li incoraggiava, li sgridava e li guidava ogni giorno era solo un  ragazzo di venticinque anni.
“Oh no sono arrivata tardi!” tutti si voltarono verso la moglie del maestro, la fortunata signora Saotome, secondo tutte le allieve innamorate silenziosamente del maestro, e la bellissima signora Saotome, stando alla popolazione maschile dei frequentatori del dojo. Il pensiero unanime che però dilagò fra tutti nel momento in cui video l’enorme torta di compleanno fra le braccia di Akane fu “Ora si che ne vedremo delle belle!”. Qualcuno cominciò a coprirsi già la bocca con una mano.
Akane con grazia appoggiò la torta su un tavolo appoggiato per l’occasione contro il muro e poi volò a salutare il marito. “Auguri Ranma! Ti piace la sorpresa che ti abbiamo preparato tutti insieme?” l’ espressione dolce di sua moglie poteva anche ingannare la masnada di ragazzini in rivoluzione ormonale che frequentavano la palestra, ma di certo, dopo quasi dieci anni, non lui. Deglutì silenziosamente diventando vagamente di un colorito blu pensando alla torta che aveva visto mentre entrava. “Certo Akane, sono molto contento grazie, grazie a tutti!” e lo era, ma ancora una volta , il pensiero della torta lo atterrì profondamente.
“Shizuka-chan e io ti abbiamo fatto questa torta con tanto amore!” indicò Akane la fonte delle sue preoccupazioni. 
In realtà la fonte di tutti i maligni pensieri era molto più carina di quanto si sarebbe aspettato. Le decorazioni per una volta pendevano solo da un lato e le fragole erano disposte in maniera randomica solo in una metà della torta. La scritta “Auguri Ranma-sensei” invece pareva fatta da qualcuno che sapeva il fatto suo. “Io e mamma l’abbiamo decorata insieme!” Ranma non ebbe dubbi che la parte riuscita meglio fosse opera di sua figlia di quattro anni “E ci ha dato una mano a farla zia Kasumi! Anche la scritta l’ha fatta lei!”
Allora era mangiabile. Grazie a dio era mangiabile. Non avrebbe avvelenato lui e la sua ventina di affezionati allievi causando un mal di pancia generale e il fallimento di una giornata di allenamento.
“Bene ragazzi, vogliamo spegnere le candeline? Non pensate che oggi sia festa solo perché è il mio compleanno! Dopo la torta vi voglio vedere andare a smaltirla facendovi venti giri intorno alla casa.”
“Nooooo! Sensei ma lei è tremendooo!”
“Non mangerò la torta allora!!”
“Non ce la posso fare sono le dieci del mattino di agosto!Si muore di caldo!”
I vari cori di disappunto lasciarono indifferente Ranma che si avvicinò alla torta guardando sua moglie mentre Shizuka andava a farsi coccolare da tutti i suoi allievi, essendo la piccola mascotte del dojo.
“Akane, non stai cercando di uccidermi vero?”  sussurrò in modo che solo lei potesse sentirlo.
“Smettila di dire fesserie! Auguri, scemo.” rispose lei fra i denti continuando a sorridere.
“Lo so che sei arrabbiata per ieri!” perse la pazienza scaldandosi un po’.
“Oggi è il tuo compleanno e ti abbuonerò il fatto che ieri ti sei rifiutato di mangiare la cena solo perché per una volta non mi ha aiutato Kasumi. Sono diventata bravissima Ranma, dovresti provare!”
Ranma si avvicinò ad Akane e la prese per la vita avvicinandola a sé con un espressione dolce e romantica  con tanto di fiori di sottofondo, mentre con un dito le sollevava il mento “Akane, posso dire che in questi anni hai fatto moltissime cose belle… come farti ricrescere i capelli e darmi dei figli meravigliosi…ma la cucina…dovresti rinunciare amore, sul serio. Mi piaci per il maschiaccio negato che sei.”
“NON CERCARE DI ABBINDOLARMI CON LE TUE CHIACCHIERE MENTRE MI DICI CHE NON SO CUCINAREEEEEEEEEEEEE!”  e con un calcio lo frullò via dal dojo, per l’ilarità dei presenti.
“Signora Saotome sono passati solo 4 minuti, credevo che oggi avrebbe resistito di più!, in fondo è il compleanno del maestro!” azzardò l’allievo più compagnone, Kazuo, causando le risate di tutti e l’arrossire della sempre impulsiva Akane.
“Non ha neanche spento le candeline poverino!” Yoko, del partito “che fortunata la signora Saotome” , guardò in alto nel cielo con una mano sulla fronte.
“Avete ragione ragazzi! Oggi avrei potuto resistere una ventina di minuti!” ammise stringendo le spalle. Tutti risero ancora di più.
Quei due erano famosi in tutto il quartiere:  i giovani sposini proprietari di un dojo che si comportavano come una coppia di vecchietti sposati da sessant’anni. Andare lì era sempre uno spasso.
Shizuka si avvicinò alla mamma “Tra quanto torna papà? Deve spegnere le candeline!!”
Akane la prese in braccio. “Presto amore, come al solito.” La bambina sembrava soddisfatta della spiegazione, segno che ci era abituata.
“Ayaaaa! Siamo in ritardo?” una voce femminile dallo spiccato accento cinese, e soprattutto il rumore causato dallo stridio di freni di una biciletta, attirarono l’attenzione verso l’ingresso, facendo tutti voltare verso la nuova arrivata, ben nota ai frequentatori abituali del dojo.
Si sapeva, grazie alla sorella più grande della signora Saotome, che quella ragazza dai capelli viola e lo sguardo felino era stata una decina di anni prima un’accanita corteggiatrice del loro sensei. Sempre grazie alle informazioni divulgate dalla signora Nabiki, i battibecchi con suo marito,sceso con grazia dalla bicicletta guidata dalla ragazza e che si stava riavviando i lunghi capelli neri,  erano divertenti quasi quanto quelli dei loro maestri.
“Zia Shampoo e Zio Mousse!” Shizuka si fiondò verso il suo zio preferito che la prese in braccio sorridendo e si guardò intorno.
“Ho visto Ranma volare circa a due metri da qui, forse ha già spento le candeline? Scusate, ma stamattina i bambini hanno deciso che non volevano svegliarsi.” L’intervento pragmatico del ragazzo dai lunghi capelli neri assolutamente non sorpreso dal  volo del loro maestro sollevò qualche altro sorriso ma Shizuka salvò dall’imbarazzo la madre.
“Anche Misaki zio…ah questi bambini!” si lamentò la bimba del fratello minore di un anno come una piccola signora cresciuta, facendo intenerire i presenti.
“No tranquilli, è solo andato a farsi un giretto per schiarirsi le idee” rassicuro poi i due Akane ringraziando l’intervento fuorviante della figlia.
“La mamma lo ha lanciato via.” sussurrò quest'ultima complice ai due “zii” che annuirono immaginando cosa fosse successo avendo notato la torta della discordia.
Anche altre voci si udirono in avvicinamento richiamando l'attenzione.
“Ehi c’è nessuno??”
“Non è quella dopo?”
“Dolcezza, siamo già davanti al portone…”
“Papà la so io la strada fatti guidare da me…”
Altre vecchie conoscenze del dojo entrarono nel giardino. La ragazza dai capelli lunghi era la signora Ukyo, un’altra ex spasimante del loro maestro, nonché la proprietaria del ristornate di okonomiyaki più buoni di Nerima,  e l’altro era il suo più acerrimo rivale…nonché migliore amico, Ryoga. Il bambino sulle sue spalle era coetaneo della piccola Shizuka e si vedevano spesso giocare nei dintorni , mentre si allenavano.
“Kaitoooo!” Shizuka corse incontro al suo piccolo amico che diventò tutto rosso. Era timido proprio come il papà anche se per fortuna non aveva quel terribile senso dell’orientamento.
“Prima che uno di voi due lo chieda, Ranma è sulla via del ritorno” spiegò Akane lanciando uno sguardò al cielo un po’ stizzita.
“Si l’abbiamo visto mentre arrivavamo…che ha fatto stavolta?” rispose Ukyo ma senza darle neanche il tempo di risponderle si girò  “Ciao ragazzi, come va?” disse poi rivolgendosi ai giovani artisti marziali, molti dei quali frequentatori dell’Ucchan.
“Bene signora Ukyo” risposero gli affezionati clienti.
Ryoga fulminò con lo sguardò un paio di allievi del dojo un po’ troppo espansivi verso la sua bella mogliettina. “Ciao ragazzi, tutto bene?” sibilò mostrando i canini e scrocchiandosi le dita.
“S-si signor Hibiki!” risposero i due abbracciandosi impauriti e dandosela a gambe.
“Uh zio Ranma sta tornando!” notò Kaito indicando Ranma, che andava trascinandosi con un bastone e con un bernoccolo in testa canticchiando “Tanti auguri a me.. tanti auguri a me…”; causando altri scoppi di risa che però vennero nascosti, pena l’ira del maestro e conseguenti cinquanta giri del quartiere di corsa.
“Vogliamo spegnere le candeline caro?” suggerì Akane come se nulla fosse successo urlando.
Ranma la guardò stralunato ma si riprese immediatamente appena Shizuka lo prese per mano e cominciò a condurlo vero il tavolo.
“Ehi ragazzi, ci siete tutti!” esclamò vedendo tutti quanti ad aspettarlo.
“Beh non si fa spesso un quarto di secolo, amico” esclamò Mousse.
“E poi scusa vorresti negarci la prima sfida del tuo compleanno?” Ryoga si sfregò le mani, impaziente.
“Sei il primo che fa venticinque anni, oggi dobbiamo per forza festeggiare tutti insieme!” confermò Ukyo.
“Già siamo venuti pri…presto per farti subito gli auguri!” Shampoo stava per svelare la sorpresa del party del pomeriggio dove tutta la famiglia e il resto dei loro bambini si sarebbe riunita, ma si salvò in corner.
“Io avrei lezione con questa ventina di ragazzi qui eh..?” disse indicando la piccola folla spettatrice coinvolta ormai nella sua vita privata.
“Sensei  per oggi non sia così severo!”
“Su maestro ci possiamo allenare lo stesso..”
“Poi oggi ci sono anche i suoi amici possiamo fare delle sfide!”
Ranma si riavviò la frangia e si lisciò il codino. Chissà, avrebbe dovuto tagliarlo? Ormai era un adulto….
No, era il suo marchio di fabbrica.
“Ho capito, ho capito, oggi festeggiamo!” assentì ridendo.
Un coro di voci gioiose si levò al cielo.
“Allora tutti insieme..” fece cenno Akane e tutti partirono mentre Ranma diventava leggermente rosso. “Poi festeggeremo stasera io e te, dopo aver fatto i conti” aggiunse in un sussurro facendolo diventare color peperone mentre tutti intonavano “Tanti auguri a te… tanti auguri a te.. tanti auguri Ranmaaaa... tanti auguri a teeeee!”
Spense le candeline con un desiderio: continuare per sempre quella vita felice con gli amori della sua vita, sua moglie e i suoi figli, con gli allievi che lo stimavano e lo spronavano a essere un bravo maestro, con i suoi strambi amici, che erano ormai parte della sua famiglia.
Venticinque anni, un quarto di secolo, il primo bilancio della sua vita.
Poteva ritenersi molto più che soddisfatto… era un uomo fortunato.

Spiegazioni: questa one-shot è dedicata al compleanno di Ranma, molto veloce e di poche pretese, anzi scusate!XD
Ho voluto immaginarlo come sarebbe secondo me a 25 anni, sulla base della mia storia/saga che sto pubblicando e sui pairing che supporto.
 In pratica questo è uno spoiler della fine XD Fa strano sentirsi rivolgere signora così giovani vero? Beh, io a quasi 25 anni ci sono già passata troppe volte per i miei gusti U_U E non sono manco sposata!!!
L’età media degli allievi è tutta intorno a 14-18 anni, quindi si rivolgono con rispetto a Ranma & co. Anche se sono tutti giovani (vero che sono giovani? Vero? Vero? *complesso di invecchiamento mode on*)
Comunque, non ho voluto appesantire il tutto stando a mettere sempre i suffissi giapponesi tipo –san , ho già abusato mettendo sensei (maestro) e –chan (suffisso vezzeggiativo)!
Fra l’altro i personaggi di Shizuka, Kaito, Misaki e i figli di Mousse e Shampoo (nomi tutt’ora in via di lavorazione) vorrei veramente usarli per un futuro seguito incentrato su di loro!
Significato dei nomi:
Shizuka 静華=fiore tranquillo. Come ho detto è stata chiamata così per augurarle una vita tranquilla, e il kanji di fiore è per rimanere collegato al nome di Akane, rubia.
Misaki 美 咲: letteralmente: bellezza in fiore, bellezza rigogliosa. Anche qui ho usato un nome collegato ai fiori.
Kaito    斗: scritto col kanji di mare e con quello di “utensile” ma anche (e soprattutto) “costellazione dell’Orsa Minore”
Ho trovato divertente che una cuoca come Ukyo potesse dare al figlio un nome con volendo il significato di attrezzo per misurare il sakè XD

   
 
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