Storie originali > Commedia
Ricorda la storia  |      
Autore: George_Sand    15/08/2012    1 recensioni
''Me ne sto lì, mentre enormi secchiate d'acqua ghiacciata, provenienti direttamente dagli scarichi delle Celesti Piscine del Signore, si rovesciano incessanti sul mio povero ombrello con le croci e qualcosa di infinitamente caldo e dolce mi prende lo stomaco.
Credo sia felicità.''
Shottina per l'Unica della mia vita.
Auguri Gin :D
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Di erba e pioggia e Fan del Signore

 
 
Il cellulare mi vibra contro la gamba.
 
 Allungo le mani tentando di recuperarlo senza far cadere l'ombrello e  sento il quaderno, precariamente incastrato sotto il mio braccio, scivolare in avanti. Stringo i gomiti contro il corpo e riesco a fermarlo.
 
Sospiro sollevata e subito nuove raffiche di vento e pioggia ghiacciata si fanno strada verso il mio viso, inclinando l'ombrello.
 
- Stupido diluvio universale...le cavallette!! Mi pioveranno in testa le cavallette!! - borbotto tentando di raddrizzare l'ombrello senza pregiudicare ulteriormente l'equilibrio del resto. Dopo una breve lotta finalmente riesco a riprendere il controllo ed estraggo trionfante il cellulare che subito si bagna irrimediabilmente, lo sfrego distrattamente contro i jeans fradici e infine apro il messaggio curiosa:

 
Attenta alle cavallette
non so qnt temono gli 
ombrelli da Fan del Signore... ;-)
e non cantare troppo 
altrimenti ti arriverà 
un fulmine a cel sereno
dritto in testa! 
A doma mia dolce retta limite! :-D
 
 
Sento distintamente un sorriso idiota allargarsi sulla mia faccia, questa ragazza è scema forte.
 
Me ne sto lì, mentre enormi secchiate d'acqua ghiacciata, provenienti direttamente dagli scarichi delle Celesti Piscine del Signore, si rovesciano incessanti sul mio povero ombrello con le croci e qualcosa di infinitamente caldo e dolce mi prende lo stomaco.
 
Credo sia felicità.
 
Certo è una cosa un pò difficile da stabilire nel bel mezzo di un nubifragio, quando ancora mancano parecchi km alla porta della propria casa e si ha più speranze di scroccare un passaggio  finendo dritte addosso ad una macchina che chiedendo.
 
Ma sono ragionevolmente certa che lo sia.
 
E così mi metto a cantare.
 
Urlo forte sotto la pioggia scrosciante, pensando che tanto, con tutta la fortuna che mi porta questo maledetto ombrello, preso in prestito da una nonna evidentemente religiosa, e ribattezzato da una migliore amica altrettanto evidentemente pazza, non c'è dubbio sul fatto che un fulmine modello Deluxe mi colpirà dritto in fronte.
 
Il segreto nella vita è essere preparati.
 
Così canto, aspettando il ciel sereno, canto a squarciagola una sciocca canzoncina dell'asilo, riscritta da cima a fondo dalla mia mente genialmente alla deriva apposta per lei.
 
Perchè è lei la cosa più importante.
 
L'unica spettatrice delle mie esibizioni demento-canore, tutte incentrate sui suoi innumerevoli ragazzi pelati e non.
 
L'unica capace di dare dell'Ombrello da Fan del Signore al mio imbarazzantissimo ombrello crociato.
 
L'unica che preferisce ''mia dolce retta limite'' ad un qualsiasi nome o soprannome e per il teorema delle coniche vuole farsi chiamare da me ''circonferenza degenere'' invece che Gin.
 
L'unica che quando diluvia pensa automaticamente alle cavallette, come me, ma forse è l'Ombrello a influenzarci.
 
L'unica che resiste alle mie turbe mentali più di quanto sia lecito anche solo pensare e non fa una piega quando dopo ore di conversazioni inconcludenti le chiedo se possiamo vederci anche il giorno successivo.
 
L'unica che il giorno successivo si fa vedere davvero, armata di libro di fisica, follia e un'enorme sorriso.
 
L'unica che affronta seriamente un problema di fisica da due stelline che prevede, tra le altre cose, una scala attaccata alla rovescia al soffitto e un risultato in notazione scientifica.
 
L'unica che dopo aver litigato ore con lo stesso inquietante problema, si arrende alle mie risate e concentra l'attenzione sulle vibrazioni della sua sedia.
 
L'unica che sente i terremoti in biblioteca, neanche la bibliotecaria le crede.
 
L'unica che nella stessa frase riesce ad insultare una prof, uno stronzo e l'Italiano.
 
L'unica che si innamora a caso e poi ripete parole come ''erotizzante'' anche dodici volte nello stesso discorso.
 
L'unica che mi prende seriamente, anche se con moderazione.
 
L'unica che abbandona i compiti per parlare con gli assessori carini e manda all'aria la mia buona volontà con i Green Day alla finestra.
 
L'unica che è riuscita a trascinare il mio culo giù dal divano per farmi correre allegra agli ordini di un ovetto Kinder burbero e deliziosamente sadico, e questo più volte a settimana, soprattutto in inverno, con il ghiaccio in pista.
 
L'unica che mi afferra al volo quando cado o quando voglio cadere e che con una risata polverizza i miei tentativi di autodistruzione.
 
L'unica che si fa smerdare dalla mia lingua fastidiosamente lunga e che resta comunque al mio fianco per un qualche mistero divino.
 
L'unica che tace sui suoi sensi di colpa e me li confessa dopo anni e io mi sento male se solo penso a quante volte può avermeli nascosti e a quante volte non l'ho capito, ma il tempo insieme guarirà anche questo.
 
L'unica che resta mia anche se è già di se stessa.
 
L'unica a cui riesco a leggere nel pensiero, a volte perchè basta pensare pervertito, a volte perchè la conosco troppo e non c'è davvero null'altro da dire.
 
L'unica che si lamenta con me di essere presa indietro con i compiti, quando sa benissimo che sono presa peggio e copierò da lei.
 
L'unica che ci pensa seriamente prima di scrivere ''opinione'' perchè le ''gn'' e le ''gni'' la fregano sempre, ma io e Ale probabilmente l'adoriamo anche per questo.
 
L'unica che è euforica, inquietantemente euforica senza motivo.
 
L'unica che conquista fisiatri con la sua schiena armonica e se ne sta davanti allo specchio non per pavoneggiarsi, ma per autocorreggersi la spina dorsale.
 
L'unica che si trucca andando completamente a caso con le dita, o almeno questo è ciò che sembra.
 
L'unica che tira su birra e trentenni a feste di paese dalla pessima fama e che trascina il tipo delle patatine fuori dalla cucina solo per imbarazzare le amiche bigotte.
 
L'unica che ora sta pensando a cosa cavolo voglia dire ''bigotte'', perchè è sicura che io glielo abbia ripetuto più volte, ma no, non ricorda il significato, di nuovo.
 
L'unica a cui manca un boio, ma anche due probabilmente.
 
L'unica capace di flirtare con il vicepreside, mentre la classe e la prof di mate (chiaramente gelosa) li guardano sconvolti, il bello è che lui si diverte, e lei pure.
 
L'unica capace di imbrattare una lavagna intera, nei nostri lunedì dopo pranzo, facendo piani assurdi per la conquista del mondo o schemini riassuntivi della sua vita sessuale, il tutto mentre io filmo diligente e invento funzioni matematiche per esprimerle amore.
 
L'unica che si fa ancora fregare pezzi di panino e perde pezzi di gonna.
 
L'unica che ride se le ricordi che, se non è nè carne, nè pesce, è sicuramente tonno.
 
L'unica che ha conosciuto i miei fratelli e le mie sorelle marine e loro l'hanno accolta come fosse nostra da sempre e ora non se ne potrà davvero andare.
 
L'unica che mi ha preso tra le braccia tutte le volte che ne ho avuto bisogno e che lo farà ancora, sempre.
 
L'unica con cui vado in altalena e parlo di nuvole, teorie dell'Ingroppamento Universale e nomi di figli futuri.
 
L'unica che si è quasi lasciata scoprire leggendo ''Harry Potter e i Doni della Morte'' sotto il banco durante grammatica perchè la Mc che insulta Gazza l'ha fatta ridere un pò troppo.
 
L'unica che divideva con me e con la Jè i popcorn nella scatola degli evidenziatori e che ride ancora un sacco se ricorda le lucine degli alberi di Natale.
 
L'unica che mi ricorda le scadenze e gli esami delle ECDL (tu e la Biba dovete tenere duro, me ne mancano solo tre).
 
L'unica che mi rapisce ad orari improbabili per trascinarmi in lunghi pomeriggi allegri e pieni di parole in cui ci facciamo di caffè della Norma.
 
L'unica che nel bel mezzo di una nevicata, facendo la stessa strada di sempre non mi ha incrociato, con l'interessante risultato di trovarsi davanti a casa mia nello stesso momento in cui io ero a casa sua.
 
L'unica che custodisce insieme a me il segreto dei pesciolini, che tanto segreto non è, ma finchè stiamo zitte non hanno prove...circa.
 
L'unica donna scarlatta della mia vita.
 
L'unica che accetterà un'altro giro alla Posta-Caverna insieme a certe matte di nostra conoscenza.
 
L'unica che messaggia con il Dami per i segni delle disequazioni di matematica.
 
L'unica che domani ci sarà ancora e così sarà il giorno dopo e quello successivo, finchè un fulmine a ciel sereno non ci separi (o un palo della luce con attaccata la Elena e la sua bici).
 
L'unica che usa lo stesso epiteto per Voldemort, Napoleone e Petrarca, con l'unica variante di diverse proporzioni nasali.
 
L'unica con cui ho rischiato davvero tanto, ma siamo ancora qui, no?
 
L'unica che sa tutta la storia, ma sa pure che solo una piccola parte di tutto questo ci rimarrà, quando saremo vecchie e il thè delle cinque sarà un buon modo per ridere ancora e ricordare.
 
L'unica amica, quella vera, quella che tutti sperano di incontrare e a cui tutti rubano gli appunti ordinati, ma chi se ne frega degli appunti quando lei è mia?
 
Glieli ruberò anch'io con questa scusa probabilmente.
 
Lo farò e lei lo sa, ma va bene così perchè ora la pioggia si è trasformata in grandine e io continuo a cantare.
 
Corro sotto i chicchi ghiacciati e stringo più forte il suo quaderno di latino perchè, se dovesse bagnarsi, non sopravviverei abbastanza per scrivere tutto questo e io devo scriverlo.
 
Per dirle grazie.
 
Perchè sono felice.
 
Grazie mia circonferenza degenere.
 
Auguri.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice:
 
Oh...ehm...non ci avrete capito una cippa immagino.
Credo sia l'età...:D la mia eloquenza è spaventosamente simile a quella di Harry in questi momenti...xD 
Mea culpa :D è una storia a cui tengo molto però, malgrado sia più una specie di short fluffosa e non ci sia una trama neanche a pagarla...xD 
La verità è che devo il ''come sono'' a un casino di gente e queste persone ogni tanto un pò di riconoscimento se lo meritano così eccoci qui...:D *me imbarazzo*
 
E' una storia sull'amiciza, vi basti questo ragazzi miei :D
 
E Gin?
 
Te quiero mucho bambola :D <3

 
* Nel caso a qualcuno interessi (ne dubito) la storia della ''circonferenza degenere'' ebbe inizio quando decidemmo che la circonferenza del mondo non bastava a quantificare il nostro amore e ci buttammo sulle degenerazioni delle coniche, che a quanto pare hanno raggio tendente all'infinito, stesso dicasi per la lunghezza delle ''rette limite''. Ora sono ben conscia che anche di questo non ve ne può fregare di meno, ma già non sto studiando matematica, almeno lasciatemi sbandierare il mio sapere geometricamente analitico così faticosamente appreso :D

 
Grazie per la pazienza gente! Alla prossima (ma anche no)! :D
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: George_Sand