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Autore: ToraStrife    16/08/2012    0 recensioni
Questa fiction è un C.H.R.O.M.E
"Catartic Hateful Revenge On Motherfucking Evil" (Catartica Vendetta, Carica di Odio, sullo Strafottuto Male)
Dal film "Troll 2", la vendetta di Joshua nei confronti dei maledetti Trolls.
Sotto la colonna sonora di "I am the killer of Trolls" degli Impaled Nazarene
Genere: Azione, Horror, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'm the Killer of Trolls FAQ: Se il titolo parla di Trolls, perché i nemici sono Goblins?

Chiedetelo a chi ha intitolato il film Troll 2: i nemici erano in effetti Goblins. E poi si adatta a pennello anche alla songfic degli Impaled Nazarene - I'm The Killer of Trolls.




Salve a tutti, il mio nome è Joshua.

Una volta ero uno di quei bei frugoletti la cui infanzia sarebbe passata nel più classico e banale dei modi: la scuola, la festa di fine anno, i campeggi estivi, il college, e così via.

Mai avrei immaginato che un branco di esseri disgustosi noti nelle leggende come goblins mi avrebbero rovinato l'esistenza.
Goblins, folletti, in realtà veri e propri mostri nati per fare del male alla gente.
Oh, certo, mantengono tutte le loro caratteristiche del loro folklore, malvagi, dispettosi, vegetariani... e mangiauomini.
Se avrete letto con attenzione le ultime due parole, vi starete grattando la testa per l'evidente contraddizione.
Invece avete capito bene, i goblin non sono assolutamente carnivori, tutt'altro: aborrono qualsiasi tipo di carne, anzi, ne sono disgustati, quanto terrorizzati.
Dei perfetti vegan: considerano una dieta carnivora un vero e proprio autoavvelenamento, la corruzione del corpo.
Ma allora perché un uomo, "in carne e ossa", come da definizione, dovrebbe sentirsi in pericolo di finire nei loro stomaci? Non siamo mica delle foglie di lattuga!
Qui casca l'asino, amici miei.
Specialmente quando assumono sembianze umane e cercano in qualche modo di offrirti del cibo.
Ma non del cibo normale, gente.
Cibo sano, roba biologica e tutte quelle cose che fanno impazzire i salutisti.
Cibo da pollice verde!
Il problema è che quando lo hai ingerito il pollice non è l'unica cosa che diventa verde.
E' uno schifo, gente, una vera e propria mutazione, il corpo si sconquassa in preda alle convulsioni, il sangue diventa linfa, la pelle si fa corteccia, e ti riduci a una schifezza verde e soprattutto vegetale.
Mi avete capito alla perfezione: la sbobba che ti rifilano questi goblin, mascherata abilmente da cibo sano, ti trasforma direttamente in una pianta.
Ed è allora che arrivano in massa, affamati, pronti a dire "Buon appetito!", prima di iniziare un disgustoso banchetto ai danni della tua carcassa.
E senza lasciare una briciola.
Sembro pazzo, lo so, non vi biasimo per questo. Ma il cielo mi fulmini se non era mia madre quella servita come portata principale sulla tavola della cucina, quel giorno maledetto.
E uno di loro, pure in tono schernitorio mi chiese: "Ne vuoi un pò, Joshua?".
Non potei far altro che urlare, urlare.... non ero che un ragazzetto.
E' passato ormai tanto tempo.
Tra istituti, adozioni, passando il mio tempo da uno psicologo all'altro.
La mia vita cambiò quando incontrai un simpatico signore di nome Varg. lui mi fece conoscere una nuova passione: la musica metal.
Cominciai a vestirmi con chiodo e pantaloni di pelle, andare a concerti.
Agli occhi della società ero soltanto passato da "ragazzo con problemi psicologici" a "disaddattato ribelle".
Non me ne fregava in realtà un granché. Quella musica è una cosa favolosa, vi dico. Un concentrato primitivo di rabbia e potenza che ti fa tirare fuori le unghie.
E insieme alla rabbia, cominciai a pensare.
Di solito, di fronte a qualcuno, pardon, qualcosa che ti stravolge la vita, tutti i "normali" ti spingono a buttarti tutto alle spalle, dimenticare, e cercare di sostenere la recita del cittadino modello. Salvo poi portarti, in fondo al cuore, tutto il peso di un'ingiustizia che a cui non hai mai rimediato.
Certi generi di metal estremo, la rabbia, te la scaricano direttamente in faccia, come un fucile a pompa detonato in mezzo agli occhi.
Il rancore che covavo, stimolato da quella musica, mi suggeriva una via diversa: la vendetta.
Mi preparai a lungo: sapete, le solite cose, racimolare una Santa Barbara, un mezzo di trasporto capiente, impratichirmi nel combattimento corpo a corpo e
con armi, palestrarmi come un dannato.
Quando fui pronto, decisi di tornare in quella infame cittadina chiamata Nilbog (un applauso al primo genio che mi viene a dire che è "Goblin" al contrario), là dove è incominciato tutto. Là dove mi ero trasferito con la mia famiglia. Là dove riuscii a fuggire grazie al fantasma di mio nonno Seth. Là dove avrei chiuso questo discorso una volta per tutte.
Quasi mi misi a ridere quando parcheggiai il furgone, carico di armi, e scendendo vidi l'insegna di Nilbog: non era cambiato nulla!
Quei maledetti continuavano ancora a esistere, come ripeteva sempre il vecchio buonanima.
Il fantasma del nonno scomparve dopo la scorsa disavventura, e non lo rividi mai più: probabilmente anche gli spiriti vanno in pensione, dopo un certo tempo. Meglio così: non  avrebbe apprezzato il suo innocente nipote trasformarsi in una sorta di Duke Nukem vendicatore.
Per la verità non ero venuto da solo: il mio amico Fatsy, uno strambo nerd con più appetito che intelligenza, ma l'unico che mi avesse mai creduto nelle mie esternazioni sull'esistenza dei Goblin.
Purtroppo lo persi di vista poco prima del tramonto: probabilmente era andato in avanscoperta, in realtà una scusa per scroccare qualche cena, ignaro che lo sarebbe inevitabilmente diventato lui.

Sun goes down and trolls crawl out of their holes



E infatti, come volevasi dimostrare, una gran quantità di quei... "così" uscì al calare delle tenebre.
L'impressione di rivedere quelle schifezze dai nasi bitorzoluti e minacciosi come il peggior cosplayer del Signore degli Anelli mi fece meno impressione di quanto mi aspettassi.
Stavano entrando in massa dentro una delle abitazioni. Potevo immaginarmi il povero Fatsy essere caduto nella solita trappola con tutti e due i piedi. E vista la stazza di adipe che si portava dietro, tutta quella quantità di commensali era comprensibile.


I am waiting the fuckers with my blow-torch


Ero ormai pronto con il mio RPG, in posizione.  Dalla finestra, una gran massa di quelle cose si agitava: il party era iniziato.
Mi asciugai la mano sudaticcia sulla maglietta degli Impaled Nazarene, prima di prendere di nuovo la mira e rilasciare il primo petardo della festa dentro la finestra.
E il primo fuoco d'artificio fu un successone, almeno a giudicare dalle tante lucciole ardenti che si allontanavano alla cieca, sgambettando fuori dalla casa, o buttandosi in preda al panico fuori dalle finestre. Per non parlare della massa agonizzante insieme alla loro ultima cena.
Levai una silenziosa preghiera a Fatsy: avevo anche rispettato la sua ultima volontà di essere cremato.


I am the killer of trolls, I show the fuckers no remorse



Era il turno della mitragliatrice anticarro. Un mostro che avrebbe trivellato un elicottero corazzato: su quelle creature significa uno sbrindellamento per colpo.  Sommando i colpi del mastro col il numero dei mostriciattoli: un mattatoio.
Pezzi di goblin schizzavano da tutte le parti, e mi rendevano euforico: in quel momento non si poteva dire esattamente se i mostri fossero loro oppure io.


I execute trolls by burning down the fucking fjords



Ripresi in mano il lanciamissili, giusto per spazzare via il resto delle baracche nelle quali i malcapitati cercavano un riparo sufficiente, o anche solo un momento di tregua per riorganizzarsi.
In quel momento mi sentivo come il Punitore: giustizia, tanto fuoco e una montagna di cadaveri dietro di me.
Ma il vero divertimento doveva ancora incominciare:  anche se decimati nel primo attimo di smarrimento, i mostri riuscirono in qualche modo a raccogliere le armi  e a prepararsi all'attacco.
Le armi erano primitive armi bianche come lance, spade o clave, ma pur sempre letali se non avessi fatto la dovuta attenzione.
E visto che si trattava della lotta tra carnivori e vegetariani, quale miglior rappresentanza della classica motosega, proprio come Leatherface, un carnivoro? Senza parlare della mannaia, giustamente, per macellare la carne?

Sun goes down - execution time


Non credo di aver mai tagliato così tante braccia, teste e gambe in vita mia. Cosa pensavano di fare con i loro coltellini da burro? Per aggiungere fastidio a questi odiosi vegan, mi ero assicurato che la mannaia scelta fosse una adeguatamente usata, con la lama ancora sporca di sangue e frattaglie bovini, che rendevano l'arma, per loro, ancora più ripugnante e temibile.


Time has arrived for mayhem, destruction and extinction!


Beh, gente, come dessert, che dire dell'immancabile gancio da macellaio? Infilarlo nelle orbite di questi scriteriati era una goduria, armeggiarlo per far uscire le orbite e quel poco di materia grigia che questi bastardi hanno, era addirittura impagabile.
O anche per "grattare", a fondo, la schiena a quei due o tre simpaticoni che  erano rimasti ad affrontarmi, estirpandone la spina dorsale, mentre gli altri superstiti avevano preferito abbandonare il campo disperdendosi tra i boschi.
Boschi disseminati di tante belle sopresine al plastico. Infatti alcuni bagliori
illuminarono la notte, illuminandomi il cammino verso il furgone.
Dopo essermi liberato di un maledetto che aveva pensato di tendermi un agguato dal tettuccio, entrai e misi in moto.

Mentre il mio mezzo si allontanava da quella zona, pensai che dopo il dessert ci voleva il 
caffé, che tra l'altro i goblin detestavano, anzi, in questo caso era meglio definirlo ammazzacaffé.
Tirai fuori un telecomando e ne premetti il pulsante
Il classico spettacolo finale pirotecnico al gusto di C4 scatenò il più grosso incendio mai visto da quelle parti.
Mentre autopompe a luci spiegate mi sfrecciavano a fianco nella direzione opposta, tirai un piccolo sospiro di sollievo.
Se non li avevo eliminati tutti, almeno avevo inflitto loro una dura lezione.
Mi era venuta fame. Aprii il portaoggetti e frugai con la mano, trovandovi un panino al prosciutto. Poco prima di affondare i denti, mi fermai: mi ero accorto appena in tempo  di una disgustosa melma verde stava fuoriuscendo dalle fette di pane.
Addirittura sostituire un affettato: fin dove si potevano spingere quelle creature?
Gettai il panino fuori dal finestrino, chiedendomi, nella mia giustificata paranoia, se prima o poi non sarei, per sicurezza, arrivato a nutrirmi di carne umana, direttamente presa alla fonte... proprio come Leatherface.


FINE?
  
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